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Autore: foroveracentury_    25/10/2012    4 recensioni
Claire,una diciassettenne cresciuta troppo in fretta,se la dovrà vedere con un nuovo ostacolo questa volta..anzi,forse con il più grande.E' incredibile,ma proprio lei,la ragazzina che da piccola giocava tranquilla nel parco della città,nel giro di qualche anno si è trovata in un casino troppo grande da affrontare da sola. Ce la farà a superare tutto?Proprio quando sembrava aver compiuto dei passi avanti,ecco che torna sul ciglio del burrone..e lei lo sa,sa che si sta spingendo troppo oltre,ma spera che qualcuno possa afferrarla prima che lei perda l'equilibrio precario che si è creato nella sua vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Tesoro svegliati che fai tardi!- strilla mia madre dalla sua camera..ma che diamine..cosa vuole adesso?Devo pure andare a scuola?-accantono questo pensiero idiota,è solo uno spreco di energie,così mi rigiro nel letto e cerco di riaddormentarmi. Non passano neanche cinque minuti che la voce rauca di prima si fa più acuta,le luci si accendono e le coperte vengono buttate giù dal letto; una leggera brezza mi sfiora i fianchi scoperti,ed una mano fredda si posa sulla mia spalla. A quel contatto sussulto e mi alzo di riflesso con il busto- hei calma,sono io!Avanti alzati e va a vestirti che ti accompagno prima di..ma sei ancora lì?su muoviti!- la fisso un po’ incerta su cosa fare..insomma,la scuola non è di certo uno dei miei luoghi preferiti,ma se l’alternativa è rimanere a casa da sola ed aspettare che mia madre torni dall’ospedale allora farò questo sacrificio. Da circa quattro giorni non mi è più permesso vedere Remo,mio fratello,che da un paio di mesi si trova in ospedale a combattere con uno dei più grandi avversari dell’uomo;il cancro. A quanto pare però comincia a perdere colpi,e secondo me è per questo che non vogliono farmelo vedere,perché quando un soldato arriva alla fine della guerra, non ha mai un bell’aspetto. Smetto di fissare il vuoto intorno a me e torno alla realtà; mi lavo i denti,mi spazzolo i capelli,infilo il solito paio di jeans strappati,le mie converse consumate e il maglioncino di Remo,quello che gli piace tanto. Il trucco mi sembra di troppo oggi,però non posso rinunciare ad un filo di matita ed una passata di mascara: -sono pronta-mi dico,e spero di esserlo davvero. La colazione è sul tavolo,ma io non la guardo nemmeno,prendo il cartone del latte dal frigo e bevo proprio come piace a me. Appena finisco prendo le chiavi di casa,la giacca,la borsa e in un attimo sono seduta in macchina.
Da oltre cinque minuti mi mordicchio le unghie nonostante il sapore amaro dello smalto. Sono troppo nervosa. Forse sarà perché è da molto che non varco quel portone,forse perché già so che avrò tutti gli sguardi puntati addosso.. Non so più cosa pensare,così mi faccio lasciare un po’ prima di arrivare a scuola,per fare due passi- Buona giornata tesoro!-trilla mia madre. Ma che gli ha preso oggi,ha ingoiato un barattolo di miele?-si,ciao-e sbatto la portiera.
L’aria pungente di novembre mi colpisce subito il viso,lo ammetto,forse mi sono vestita un po’ troppo leggera,ma non mi importa,la mia salute non ne risentirà troppo,al massimo posso prendermi un raffreddore che mi porterò dietro fino alla prossima primavera..wow,che ottimista che sono,la giornata comincia decisamente bene è?
Il vialetto che conduce al cancello della scuola è ricoperto dalle foglie morte ed inumidite dalla pioggia,così i rumori sono tutti un po’ attutiti,e l’atmosfera è molto inquietante;una volta ci venivo di sera qui,anzi,diciamo che percorrevo questa strada almeno sei volte al giorno,dato che l’unico che mi vendeva la droga si trova in un vecchio condominio quasi disabitato. E’ incredibile cosa ti spinge a fare la droga,insomma,recarsi in uno squallido “appartamento”,in quel palazzo abitato da ubriaconi,spacciatori e ragazze poco discrete per delle stupide sensazioni che durano pochi minuti e costano una fortuna. Ma preferisco non ricordare quel periodo,è stato veramente terribile :avere quindici anni e drogarsi già dai tredici..tutto per..per dimenticare..quella..cosa. No,non devo farmi questo,non posso pensare a questo proprio il giorno in cui torno a scuola!Cerco di ricompormi,la mia espressione non deve essere proprio serena in questo momento,e,oltretutto,camminando sovrappensiero sono arrivata anche davanti scuola; le auto degli studenti all’ultimo anno sono parcheggiate in ordine nel piccolo spazio riservato a loro :dalla parte opposta è stata allestita una specie di “area ricreativa”,che può essere frequentata dopo scuola da tutti. E proprio di fronte a me si erige il grande edificio che racchiude le scuole superiori,il teatro,la palestra,i vari laboratori per le materie pratiche e anche la piscina,costruita circa due anni fa per onorare la nostra squadra di pallanuoto che da quattro anni mantiene il primo posto nel campionato nazionale. Già,la mia scuola somiglia un po’ a quei college stile “figli di papà”..ed effettivamente,l’idea non è poi così lontana dalla realtà. Vi starete chiedendo che ci fa una come me in un posto come questo?diciamo che forse vi ho dato un’impressione sbagliata di me,perché vedete,in realtà non so nemmeno io che ci faccio qui,so solo che per colpa di quel bastardo di mio padre e di mia madre sono costretta a venire a scuola invece di stare con mio fratello,l’unica persona che per me conta ancora qualcosa a questo mondo.
Salgo la gradinata del portone incurante del fatto che,passando dal lato asciutto rischierei molto meno di cadere,ma ce ci posso fare se amo il rischio?Dai,non ditemi che a voi non piace trasgredire gli stupidi cliché che ormai sono diventati quasi un obbligo,neanche stessi  facendo qualcosa di sbagliato..sto semplicemente camminando su una scalinata bagnata,cosa cazzo hanno tutti da guardarmi con quell’aria alla “guarda chi si rivede,ma non era morta?” no,ok,sto bene!Sono sempre stata bene!E anche se fosse,ormai è tardi,vi siete persi il pezzo forte dello spettacolo se non eravate presenti alla festa,ed io non ho intensione di replicare per nessun motivo al mondo,mai più.
Qualcuno accenna un piccolo sorriso,qualcun altro comincia a parlottare con un suo amico,quelli del gruppo di Scienze mi fanno dei cenni di saluto con la mano,ma io rimango per i fatti miei. Ad un certo punto un gruppo di ragazzi dell’ultimo anno mi passa vicino,poi qualcuno che dice un –aspettate un momento ragazzi- e mi sento picchiettare sulla spalla. Riluttante e controvoglia mi giro,per trovarmi di fronte Josh,un amico di Remo –Hei Claire,stai bene?- chiede facendo affiorare un piccolo sorriso sul suo tenero viso- certo,grazie per l’interessamento-e mi rigiro verso il mio armadietto,so di non essere proprio un’attrice,ma Josh non sarei riuscita a convincerlo neanche con un’interpretazione da oscar. Come immaginavo,continua a parlare,questa volta però abbassa lo sguardo per non incontrare il mio al momento della risposta –Come sta?-chiede flebilmente,quasi in un sussurro –Uh,Remo dici?Non saprei,io non posso entrare a vederlo perché sono minorenne,magari puoi andare a trovarlo no?gli farebbe piacere..credo..-lui si gratta la testa dietro l’orecchio e biascica un “ok,ciao” alquanto confuso,prima di tornare dalla sua combriccola.
Fortunatamente,prima che io possa perdere la pazienza a causa di tutti quegli sguardi indagatori, la campanella suona e,posati i libri dentro l’armadietto,mi dirigo verso la mia prima ora di lezione,chimica con il professor Mainetti. 

 *Ciao a tutti,io sono Bree,e questa è la mia prima ff.
Spero che vi piaccia,ho già molte idee in mente,e vorrei sapere cosa pensate della storia.
Un grazie a @_hazzasdimples_  che mi ha convinto a pubblicare;
che dire?se è di vostro gradimento fatemi sapere e continuerò a scrivere con molto piacere :D a presto.
 

  
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