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Autore: Lotharien    26/10/2012    2 recensioni
Ci sono serate, come questa del resto, in cui sono più malinconico del solito.
Odiami, gli ho sussurrato per salvarlo.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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C'è qualcosa di sbagliato che aleggia nell'aria stasera, i miei sensi lo percepiscono e me lo palesano, ma non riesco a capire cosa sia.
C'è un odore strano che permea ogni angolo di questa radura nel panorama boschivo in cui io e Kisame abbiamo deciso di accamparci per la notte dopo una giornata di marcia intensa.
Istintivamente getto uno sguardo al mio inquietante compagno di team sdraiato poco lontano, giusto per vedere se anche lui ha questa strana sensazione. Inutile, dorme beatamente, lo sento russare placido: come d'usanza, ci siamo suddivisi i turni di guardia in modo da poter riposare almeno qualche ora ed a me è toccato il primo.
Come se in questa zona desolata potesse esserci qualche ninja talmente pazzo da attaccare e sperare di cogliere di sorpresa due nukenin esperti come noi, ma è meglio essere prudenti ed evitare brutte sorprese.

Sospiro, suggendo un sorso d'acqua dalla borraccia: è questa malattia che mi rende nervoso, paranoico. Se continuerò ad usare lo Sharingan diventerò presto cieco, ne sono consapevole, già da mesi il mal di testa mi accompagna incessante per tutta la giornata; tuttavia non posso evitarlo.
Mi chiedo se a qualcun altro del mio clan sia mai successo qualcosa del genere, se un altro pazzo abbia abusato talmente tanto della nostra abilità innata da consumarsi a poco a poco come ho fatto io.

Ci sono delle sere, come questa del resto, in cui mi sento più malinconico e spaesato del solito e queste domanda vorrei porle a loro.
Peccato che un loro non esista più e ne sia stato io l'artefice.
Gli ordini, la salvezza del Villaggio, la parola "Tradimento" ripetuta più volte ed alla fine non ho avuto scelta, ho dovuto sterminare il mio stesso clan, ucciderli tutti... O quasi.

Con lui non ce l'ho fatta, non sono riuscito a rimanere impassibile davanti ai suoi occhioni spalancati ed ho ceduto - come cedevo sempre quando si trattava di lui.
Odiami, gli ho sussurrato per salvarlo.
Odiami, e sono stato io ad essere dannato.

Non me ne pento, no, e non mi nascondo dietro la menzogna dell'"erano ordini, non potevo disubbidire". Semplicemente era la cosa più giusta da fare, Danzo aveva ragione.
Mi sono opposto all'inizio, ho tentato di trovare spiegazioni per giustificare il comportamento dei miei familiari, delle persone che amavo, come ho tentato di trovare falle nel sistema accusatorio che mi era stato illustrato. Non ce n'erano ed io mi sono assunto un così grave carico sulle spalle, che mi porterò dietro fino alla morte.

Ho preso su di me la responsabilità di un atto all'apparenza sconsiderato in cambio della salvezza del mio fratello minore e dell'onore della mia gente. E non importa se il prezzo da pagare è stato l'esilio, l'essere chiamato traditore o nukenin, il non poter rendere omaggio alle tombe dei miei genitori: sono stato io a scegliere questa strada, preferisco che nessuno venga a conoscenza delle terribili colpe di cui i membri della prestigiosa Polizia di Konoha stavano per macchiarsi.



E l'importante è che non lo sappia il mio fratellino...
   
 
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