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Autore: Piccola_Roxas    26/10/2012    1 recensioni
[...] ''Ma io… non sono felice. Non lo sono!
Non perché sono così androgino, ma perché lui non mi guaderà mai nonostante il mio aspetto, per quanto dolce potrò mai essere. Perché non sono una donna. ''[...]
[...] ''Ed io, maledetto fato, sono costretto in un corpo maschile su cui lui non poserà mai lo sguardo!''
*Sospesa momentaneamente, chiedo scusa per il disagio!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Dreaming, Hoping, Wondering
 

 
Il freddo di stamattina mi ha ricordato che l’inverno è ormai alle porte, mi sono dovuto mettere una sciarpa intorno al collo sopra la lunga giacca blu, ci mancava solo il cappello. Mi assicurai di avere messo le chiavi nel mia tracolla, mi misi le cuffie nelle orecchie e mi avviai verso la metropolitana, passando per la lunga via del centro dove vi era il grande edificio del mercato, colmo di turisti come ogni giorno.
 
-Malchik gay.. malchik gay..-
 
 Dopo aver passato l’ingresso, seguo  la massa di persone scendere giù per le scale mobili fino ad arrivare, dopo la solita lunga traversata, alle rotaie. Mi metto le mani nelle tasche, guardando a destra e a sinistra le persone che come me, quella mattina, aspettavano che arrivasse il treno. Di mattino presto non vi erano molte persone, dipendeva dall’orario, ma quella linea era sempre piena.
 
-Handsome, tender, soft…-
 
Una forte folata di vento gelido mi avvertì che mancavano pochi secondi all’arrivo del treno ed infatti poco dopo lo vidi apparire dalla galleria alla mia sinistra e fermarsi. Salii su, insieme agli altri, e fui fortunato a trovare un posto a sedere. Mi misi ad osservare fuori dal finestrone, anche se c’era poco da vedere e mi soffermai, involontariamente, su una coppia di fronte a me.
 
-Why do you look right through me thinking: "No"?-
 
Li osservo, un po’ invidioso, erano un ragazzo ed una ragazza. Non stavano facendo niente di male, si tenevano solo per mano. Sprofondo quasi nella mia giacca e col viso sotto la sciarpa. Velocemente mi guardo intorno, cercando con gli occhi, disperatamente un segno di lui. Quanti anni sono ormai? Quasi tre, forse di più, e non ho mai avuto il coraggio di dirglielo, e più il tempo passava, più il mio amore cresceva..
 
-I can’t deny my feelings, growing strong..-
 
Niente, oggi non c’è, o forse è su un altro vagone, neppure alla stazione lo avevo visto. Ascolto distrattamente la voce agli altoparlanti annunciare la prossima fermata e, per essere sicuro, lo leggo sul piccolo display davanti a me, tra un altro paio di fermate devo scendere e cambiare metropolitana.
 
-I try to keep believing, dreaming on..And everytime I see you I crave more..-
 
Green Park. Ecco la mia fermata. Mi alzo pigramente, raccogliendo la mia tracolla, e rimetto le mani in tasca, scendendo dal treno per poi dirigermi all’uscita che mi porterà sulla linea blu che va a Piccadilly. Volevo vederlo in questa mattina gelida, vederlo tutti i giorni, accanto a me..
Cammino in mezzo alla gente, sempre frettolosa in questa città, tenendomi sulla destra. Così tante persone, spinto qua e la, eppure, mi sento così…solo.

-I wanna pull you closer, closer, closer, closer..but you leave me feeling frozen..!-
Salgo sull’altro treno, ma resto in piedi, in fondo si tratta di una sola fermata. Mi reggo all’apposito palo e per un attimo chiudo gli occhi.
 
-Choking back emotion..I try to keep on hoping for a way..-
 
Ricaccio indietro le lacrime, cacciando i pensieri tristi quando, fermato  il treno, ero sceso e stavo uscendo dalla metro ed ancora non lo avevo visto. Arrivo fuori, il centro quasi della città, pieno di turisti, gente che cammina, con borse, bhè, era pieno di negozi lì. Alzo lo sguardo al cielo, sembra voglia piovere. Vedo in lontananza il grande edificio il cui interno era cosparso di negozi, compreso il mio.
 
-And though my dream is slowly fading..
I wanna be the object, object, object, object of your passion but it's hopeless..!-

 
Arrossisco un po’ e cammino velocemente, con il cuore in gola, in mezzo alle persone, verso il mio luogo di lavoro. Mi fermo al limite del marciapiede, aspetto che il semaforo dei pedoni sia verde e, sempre guardandomi qua e là, attraverso velocemente infilandomi nell’edificio. Mancava poco, e lo avrei rivisto. Pochi passi. Il suo negozio di vestiti era esattamente di fronte al mio e, già da questa lontananza, cercavo timidamente di sbirciarne dentro, anche solo ad intuire la sua figura, il cuore che mi batte forte..
 
-...I can be all you need, won’t you please stay with me?-
 
Dopo qualche passo mi fermo, non proprio davanti al negozio, ma quasi, e osservo dentro, senza curarmi delle persone che mi passano a destra e a sinistra. Assottiglio gli occhi, è aperto, ma non lo vedo dentro..
E fu proprio quando stavo per avvicinarmi che mi sento mettere una mano sulla spalla. Sobbalzo appena e mi giro, e, diamine, le mie guance non possono che farsi estremamente rosse, sotto la sciarpa.
 
‘‘ Good Morning, Mickey.’’
 
Oh cielo, il mio cuore, qualcuno lo calmi, perché la sua voce mi sta facendo sciogliere.
 
‘‘M-Morning..’’

Balbetto, come al solito, perché devo essere così timido..?!

‘‘P-Pensavo..fossi in negozio…’’
‘‘Stavo giusto tornando, ero passato un attimo qui a comprare qualcosa da mangiucchiare, sai, la mattina vado sempre di fretta e  non sempre riesco a fare colazione. Ne vuoi un po’?’’
 
Mi vedo offrire un pacchetto aperto di caramelle gommose, le mie preferite. Timidamente allungo la mia mano nel suddetto e con le mie piccole dita ne afferro una, portandola subito alle labbra. Lui.. mi sorride.
 
‘‘Sei così tenero.’’
 
Sento una sua mano posarsi sulla mia testa e scompigliarmi i capelli, io stringo gli occhi, emozionato ed imbarazzato, avrei dovuto farci l’abitudine ma non ci riuscivo. Ogni volta che lui era vicino a me io non capivo più nulla, tutti i miei neuroni andavano in catalessi e si rifiutavano di collaborare.
 
‘‘U-Uhm.. s-sai, James, c-credo che nel pomeriggio, a negozio, arrivino cose che potrebbero interessarti…’’
 
‘‘ Ah si? Mi fido della tua parola, allora più tardi faccio un salto, Okay?’’ Mi fa l’occhiolino. ‘‘A dopo!’’
 
E lo vedo rientrare nel suo negozio, lo osservo, qui, come uno sciocco imbambolato. Ed è così, ogni mattina, da quel giorno.
 
-…can’t erase what I feel…-
 
James…
 
 
 
 
‘Oggi sei nel mondo sei sogni più del solito, Mik!’’
 
‘’Eh?’’
 
Guardo la mia collega, Nicole, nonchè mia amica e confidente.
 
‘’Vedi?’’ La sento ridacchiare. ‘’Sei già tra le nuvole!’’
 
‘’Uhm.. si può darsi.. torno subito’’
 
Mi allontano per andare nel retro, dove vi era il magazzino, e vado a controllare la nuova scatola arrivata, con gadget dell’anime che lui adora tanto. Sorrido e porto in negozio lo scatolone fino a portarlo dietro il nostro banco, e osservo distrattamente Nicole servire un cliente. Lo lascio chiuso e mi rimetto dritto.
 
‘’Ohh.. ora capisco’’ Ridacchia.
 
‘’Cosa?’’ Le domando confuso.
 
‘’Perché sei così distratto oggi. Hai detto a James che era arrivata questa roba e lui viene a dare un’occhiata, non  è così?’’ Mi domanda, lei, con aria da ‘lo sapevo, non puoi nascondermi niente’.
Io arrossisco subito e guardo da un’altra parte, incrociando le braccia al petto.
 
‘’S-Se anche fosse..?’’
 
Lei sorride intenerita e mi pizzica una guancia.
 
‘’Sei così dolce Mik! Dai, appena arriva vi lascio soli soletti! E..perchè non riporti lo scatolone in magazzino?’’
 
Mi fa l’occhiolino e quasi ammicca, sorridendo furba, mentre io mi faccio ancora più paonazzo.
‘’M-Ma che dici..?! V-Vuoi forse farmi morire di infarto?!’’
 
E lei rise, divertita dalla mia reazione, come sempre.
 
‘’Va bene va bene! Non dico più niente!’’ Sorrise. ‘’Aspettiamo solo il suo arrivo’’
 
Mi misi una mano sul petto, sospirando appena, e mi concentrai sul lavoro.
 
 
 
 
 
Ormai erano passate le sette di sera, osservavo nervoso il mio orologio, sapevo che lui verso quell’ora aveva meno gente in negozio e si permetteva di uscire lasciando solo il collega, ed allora il mio cuore cominciò subito a battere fortissimo. Mi sentivo agitato, come ogni volta. E tremavo, non esageratamente, ma quanto bastava a farlo notare alla mia amica, e lei mi conosceva benissimo. Mi sentii afferrare la mano, dalla sua, e posai lo sguardo su di lei che mi sorrise come a confortarmi.  
Mi girai per andare a controllare sullo scaffale i vari vestiti da cosplay nelle loro buste sistemati per taglie in ogni ripiano, ricordandomi che alcuni avrei dovuto rimetterli perché certe taglie erano già state comprate.
 
‘’Buona sera Nicole’’
 
Quella voce. Mi pietrificai, letteralmente, e quasi cercavo di nascondermi dietro lo scaffale che avevo alle spalle.
 
‘’Oh, buona sera James!’’
 
‘’Mickey è già andato via?’’
 
S-Sta chiedendo di me…..
 
‘’Nono, stava sistemando una cosa sullo scaffale. Mik! Hai visite!’’
 
‘’A-Arrivo..!’’
 
Presi un respiro profondo e mi feci coraggio, uscendo da lì dietro. Come lui mi vide mi sorrise e tentai il sorriso più disinvolto che potevo, e come risultato vidi Nicole girarsi per non ridermi in faccia.
 
‘’C-Ciao James..’’
 
Osservo con la coda dell’occhio la scatola.
 
‘’Oh uhm.. g-guarda!’’
 
Afferro lo scatolone e lo poggio su un ripiano abbastanza sgombro per poi aprirlo con cautela, come sempre. Vedo poi lui avvicinare curioso il viso, che senza accorgersene, si stava avvicinando al mio e per l’imbarazzo porto subito indietro la testa.
 
‘’Wow!’’ Lo vedo rovistare con attenzione nelle cose e afferrare una Action Figure. ‘’Dio mio..è spettacolare!’’
 
Guardo un attimo la mia collega e leggo approvazione nel suo sguardo, allora torno a guardare lui.
 
‘’P-Puoi prenderlo se ti piace..’’
 
Lui alza lo sguardo su di me, quei profondi occhi marroni che mi osservavano, un brivido mi attraversa la schiena.
 
‘’Davvero? No non sarebbe carino, lo pago, non c’è problema.’’
 
Scuoto la testa. ‘’N-No prendilo..davvero…’’
 
‘’Consideralo un nostro regalo!’’ Aggiunge Nicole. ‘’Anzi, un regalo di Mickey!’’
 
Avrei desiderato fulminarla con lo sguardo ma quando lui mi mise una mano sulla testa strinse gli occhi, arrossendo.
 
‘’Grazie Mickey, allora, saprò ricambiare, promesso!’’
 
Socchiudo gli occhi, guardandolo, l’idea di un regalo fatto da lui era..era così..bella..
 
‘’S-Sei molto gentile..’’
 
Lui sorride ancora e fa un passo indietro.
 
‘’Ora sarà meglio che vada, devo andare a casa di un amico appena chiudiamo, sapete, problemi di cuore.’’
 
‘’Oh caro, mi spiace!’’
 
‘’Bhè, voi donne ci date grandi grattacapi sai?’’
 
Un brivido gelido, stavolta, mi attraversò, ed abbassai lo sguardo, Nicole sembrò notarlo.
 
‘’E tu..?’’ Azzardò. ‘’Ce l’hai la ragazza?’’
 
Lui scrollò le spalle.
 
‘’Attualmente nessuna è riuscita a conquistarmi.’’ Mi sentii il suo sguardo addosso. ‘’Credo che mi piacerebbe un tipo un po’ come il nostro ragazzetto qui!’’
 
Arrossii, fino alla punta delle orecchie, e lo guardai stupito, indicandomi come uno stolto.
 
‘’C-Come me..?’’
 
‘’Si, gentile e per bene, molte ragazze al giorno d’oggi sono un po’..uhm..leggere, mettiamola così, mi piacerebbe una relazione seria e duratura e di questi tempi è difficile trovarne una del genere.’’
 
Non sapevo se sentirmi al settimo cielo per il paragone che aveva fatto, o sentirmi uno schifo perché era palese che i maschi neanche li guardava.
 
‘’Troverai ciò che cerchi! Chissà, magari è più vicino di quanto credi!’’ Esclamò lei e ridacchiò lui.
 
‘’Chissà, forse hai ragione. Io scappo, a presto ragazzi!’’
 
Lo salutammo e lo osservai andar via. Nicole mi fece un sorriso enorme.
 
‘’Hai sentito?? E’ single! E gli piacciono i tipi come te!’’
 
La guardai e feci un piccolo sorriso.
 
‘’Si.. ma ha detto ‘donne’ non ‘uomini’, quindi è comunque inutile..’’
 
‘’Non essere così pessimista..magari chissà, un giorno..’’
 
Io non risposi, mi limitai a richiudere lo scatolone.
 
‘’Ci vorrebbe un miracolo..’’
 
 E, mentre andavo in magazzino, la voce della mia amica mi lasciò perplesso se non sconvolto.
 
‘’Prova a vestirti da ragazza!’’
 
Per poco non mi cade la scatola. La metto al sicuro, nel magazzino, e torno da lei.
 
‘’C-Cosa stai dicendo?!’’
 
‘’Vestiti da ragazza, fingiti una donna e tienitelo stretto!’’
 
‘’Certo e magari quando…’’ Arrossisco violentemente. ‘’q-quando arriviamo a ‘quello’ c-chi glielo spiega il c-cambiamento dell’ ‘’attrezzatura’’?!?’’
 
La vedo ridacchiare divertita per poi scuotere la testa.
 
‘’Hai ragione, scusa! Ho parlato senza pensare.’’ Lei guarda l’ora. ‘’Dai, vai, resto io, magari lo incontri sulla metro!’’
 
Le sorrido dolcemente e le lascio un bacio sulla guancia. ‘’Grazie..’’
Mi metto la giacca, prendo la tracolla, mi sistemo la sciarpa, e mentre vado la saluto con la mano. Velocizzo il passo, per arrivare alla metropolitana il prima possibile, e mi guardo bene attorno, in caso lo vedessi. Cammino molto per arrivare alle rotaie e quando arrivo niente, non lo vedo.. Quando arriva il treno salgo e resto in piedi, appoggiandomi da una parte con le mani in tasca, a sguardo basso, in mezzo a tutta quella gente. E poi solita routine, scendo, vado alle rotaie che mi servono, salgo sul treno e mi appoggio da una parte. Di lui, nessun traccia. Eppure… l’idea di Nicole mi stuzzica e mi incuriosisce.. ma è un’idea pazza! Non saprei fingere! E se lo scoprisse..?
Scuoto la testa per scacciare quei pensieri ma non ci riesco. La cosa è così..allettante. se fingo bene non si accorgerà di nulla e.. potrei passare più tempo con lui.. da vicino..da soli.. le mie guance si fanno subito rosse al solo pensiero. E passo così, tutto il viaggio di ritorno verso casa, con un dubbio che mi lacera la testa.
 
 
E se provassi davvero a fingermi una ragazza…?
 
 
*Malchick Gay (letteralmente ‘’ragazzo gay’’) è una splendida canzone delle t.A.T.u.(che ovviamente ho adattato dal punto di vista del protagonista per alcuni versi)
 
  
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