Nome o nick: Francy Akira'89 o Fanci-chan
Preferisco non far comparire il
mio indirizzo e-mail.
Età: 15
anni
Rating: G
Genere: Romantico
Titolo: Petali
di uno stesso fiore
Serie da cui è tratta: Digimon Frontier
Riassunto: I
protagonisti principali sono Koji e Zoe, ma non voglio rovinarvi la sorpresa!
^^
Pronti? VIA!!!!!!!!!
PETALI DI
UNO
STESSO FIORE
by Francy Akira'89
**Primo
capitolo**
Non sapeva proprio che
fare.
Si sentiva svuotato, come
se tutte le sue certezze fossero venute a meno di fronte a ciò che gli
stava succedendo.
Si sentiva infelice...
come non si sentiva da anni.
Anzi, precisamente da
due anni, da quando aveva conosciuto Takuya, Jumpei, Tommy, Koichi,
Zoe...:
Zoe....!
Era strano che proprio loro che avevano
fatto la sua felicità fossero adesso causa di tanto tormento.
E il tormento principale veniva proprio
dal fatto che non poteva parlare del suo problema, con nessuno di loro, quando
non si erano mai nascosti niente. Sembrava così ingiusto, e così
improvviso.
Si sentiva perso. E vulnerabile. Proprio
lui, a cui piaceva tanto fare il duro.
Koji abbassò la testa,
pensoso.
Se hai un problema rivolgiti agli
amici.... Ma a chi poteva rivolgersi?
Di parlarne a Takuya neanche a pensarci!
Aveva ricevuto una scottatura ancora più brutta della sua, e se andava anche a
piangergli addosso come minimo si sarebbe ritrovato con un occhio
nero.
Jumpei era ancora peggio. Non solo era
rimasto scottato, ma continuava nonostante questo a rimanere al sole. E poi non
pensava fosse in grado di capirlo.
Tommy era troppo piccolo.
Zoe... Zoe?! Come gli saltava in mente?
Se era proprio per lei che adesso stava così....
Koji sepolse il viso tra le
mani.
Si vergognava profondamente della sua
debolezza.
Sapeva di essersi comportato in un modo
atroce, con tutti i suoi amici.... e anche con suo fratello.
Chissà cos'avevano pensato, a vederlo
andar via a quel modo.
Cosa avrebbe raccontato a Zoe? E a
Koichi, che di sicuro si aspettava una spiegazione?
Koji si alzò così in fretta che la sedia
cadde a terra.
Non si diede neanche la pena di
rialzarla; uscì dalla sua stanza e attraversò il corridoio in due passi, si
infilò la giacca e uscì in tutta fretta, sbattendosi la porta alle
spalle.
Aveva preso una decisione
importante.
*******
Zoe si rigirò sul letto.
I suoi splendidi amici la guardavano con
occhi colmi di rimprovero dalla fotografia sul comodino.
Le diede un colpetto e la rovesciò
all' indietro, per non vederla.
Da un pò di tempo le sembrava di essere
di troppo.
Avrebbe tanto voluto parlare dei suoi
dubbi e delle sue paure, ma la sola idea al tempo stesso la metteva in tremendo
imbarazzo.
Voleva bene a Takuya, Tommy, Jumpei,
Koichi..... Erano suoi amici, i migliori del mondo, ma non pensava potessero
capirla. Non stavolta.
Quello di cui sentiva davvero bisogno al
momento - e quasi si vergognava ad ammetterlo - era un' amica. Una
ragazza come lei, con cui parlare dei suoi problemi.
Già qualche altra volta le era pesato il
fatto che non ci fossero altre ragazze nel loro gruppo, anche se non se ne era
mai lamentata, ma quel giorno se lo sentiva gravare sul cuore come non
mai.
Si sentiva quasi in colpa, anche se
sapeva di sbagliare. Non era colpa sua se si era innamorata......
Ecco, l'aveva detto: si era innamorata.
E si era innamorata proprio di Koji, il suo migliore amico, Koji
Minamoto.
Zoe ricacciò dentro le
lacrime.
Ecco, a dirlo così sembrava una
sciocchezza, ma in realtà non lo era affatto.
Non solo perché non aveva speranze, ma
anche perché c'erano moltissime persone che avrebbero sofferto, se la cosa si
fosse saputa.
*******
Koji esitò davanti la porta. Non era
sicuro di quello che stava per fare.
Eppure, se era così sicuro dei suoi
sentimenti, doveva pur trovare il coraggio di parlarne a qualcuno.
Prese il respiro e bussò al
campanello:
DLIN DLON
Nessuna risposta.
Forse non era in casa.
Non sapeva se sentirsi più deluso o
sollevato.
Ma proprio quando si era già voltato per
andarsene, una donna graziosa e dall' aria stanca aprì la porta:
- Oh, ciao Koji!- esclamò allegramente
quando lo vide- Caro, come stai?
- Ciao, mamma!- disse Koji, a disagio.
Trovava strano chiamare mamma quella donna che aveva conosciuto appena due anni
prima.
- Immagino tu sia venuto a trovare
Koichi!- disse sua madre, facendolo entrare- Vai pure, è in camera sua!-
aggiunse, indicandogli l'unica porta del corridoio.
- Ok, grazie...- Koji si avviò nel
corridoio. Esitò davanti la porta per una frazione di secondo, dopodichè l' aprì
ed entrò nella stanza:
Suo fratello Koichi era steso sul letto,
con gli occhi al soffitto e le gambe accavallate, completamente immerso nei suoi
pensieri.
Non sembrava si fosse accorto della sua
presenza, e quando Koji chiuse la porta con un piccolo tonfo si strozzò con la
limonata che stava sorseggiando, tanta fu la paura di ritrovarselo in
camera.
- Coff.. coff... K...Koji...- fece,
mettendosi a sedere, e poggiando la lattina sul davanzale della finestra- Ciao!
Mi fa piacere vederti!
Koji avrebbe preferito che non avesse
detto quelle ultime quattro parole. Gli rese ancora più difficile dire quello
che doveva dire.
Rimasero lì a guardarsi per un'
eternità, poi Koji chiese:
- Come mai la mamma è a
casa?
- Non si sentiva bene e si è presa
qualche giorno di riposo...- rispose Koichi- Ma non restare lì in piedi, dai!
Siediti!
Rimise i piedi giù dal letto per fargli
spazio. A quel punto non aveva altra scelta; Koji si sedette sul bordo del
letto, facendo molta attenzione a non guardare il fratello negli
occhi.
Koichi lo guardò
incuriosito:
- C'è qualcosa che non va, Koji?-
chiese.
Koji scosse la testa:
- No.. io... - alzò lo sguardo- Volevo
solo scusarmi con te....
- Scusarti con me per cosa? Non mi hai
fatto niente!- disse Koichi, confuso.
- Per ieri...- ribatté Koji, riportando
lo sguardo ai lacci delle scarpe- Mi spiace di essermene andato via a quel
modo....
- Ah!- fece Koichi, con sorriso- Non fa
niente, davvero.... Anzi, forse è stato meglio così! Dopo che te ne sei andata
la partita è stata un disastro! Quelli dell' altra squadra ci hanno fatto a
pezzi! Non ricordo che avessimo subìto una sconfitta così clamorosa
da... da un secolo! E poi lo so che da
spettatori le partite di baseball sono molto noiose; l'unico momento divertente
è stato quando Takao ha inciampato nella seconda base ed ruzzolato in capriola
fino alla terza! Avresti dovuto vederlo!
Koji tentò un sorriso ma non ci riuscì;
restò semplicemente a guardarsi i lacci, senza trovare il coraggio di alzare lo
sguardo.
Koichi lo notò, perchè smise di ridere e
aggiunse in fretta:
- Senti, non devi sentirti in colpa...-
disse, in tono allegro- Sei stato molto gentile a venirmi a vedere giocare! Lo
so che non ti andava...
- No, non è vero!- esclamò Koji alzando
la testa a guardarlo- Non è per questo che me ne sono andato!...- si bloccò e
ritornò a guardarsi le scarpe, un pò arrossito
Koichi si spostò sul bordo del letto,
vicino a lui e gli mise una mano sulla spalla:
- Koji...- chiese dolcemente- Sicuro che
sia solo per chiedermi scusa che sei venuto qui a trovarmi?
- No...- rispose Koji- No, hai ragione!
Devo.. devo dirti una cosa! Ho bisogno di un... consiglio!
Il fratello fece scivolare la mano dalla
spalla fino alla sua mano, e Koji gliela strinse.
- Di che si tratta?
Koji aprì la bocca e poi la richiuse,
stringendogli la mano ancora di più.
- Io...- fece; si accorse che la sua
voce era diventato una sorta di sussurro roco e diede un colpetto di tosse per
farla tornare normale- Io... non posso dirtelo!
Koichi sorrise:
- Oh, va bene!- disse- Ma mi sarà un pò
difficile darti un consiglio se non mi dici qual'è il problema!
Koji arrossì, e il fratello gettò
indietro la testa:
- Vaa beene!- sospirò- Mi toccherà
telefonare a Takuya per farmelo spiegare! A lui di sicuro l'hai raccontato!-
disse, con una punta di invidia.
Sapeva che Koji, oltre che un fratello,
lo considerava un buon amico, ma sapeva altrettanto bene di non poter competere
con Takuya, da quel punto di vista. Una volta la cosa gli aveva dato un pò
fastidio, ma poi gli era passato.
- No...- fece la voce bassa di Koji- Non
l' ho raccontato a Takuya....
Koichi sbattè le palpebre e lo guardò.
Gli strinse a sua volta più forte la mano:
- Koji, ma che c'è? Noi sei ci siamo
sempre detti tutto! Di che si tratta?- esclamò, improvvisamente in
apprensione.
- Io.. bè, ecco....- Koji strinse la
mano di Koichi ancora di più. Aveva la netta impressione che il fratello
avrebbe potuto dare un gemito di dolore da un momento all' altro, ma lui
non batté ciglio.
- Sì?- lo incitò.
Koji diede un respiro
profondo:
- Hai mai... ti è mai
capitato....
- Cosa....?
- Koichi, a te piace Zoe, vero?- chiese
Koji, girandosi finalmente a guardarlo dritto negli occhi.
- Oh! Ehm....- fece Koichi, in
imbarazzo- Bè, sì... cioè no... sì e no! Mi piaceva, ma poi mi è passato! E'
stata una cottarella passeggera... e comunque, non cambiare
discorso!
- Non lo sto cambiando.
Silenzio.
- Io...- Koji prese un respiro- Io mi
sono innamorato di Zoe!
- Ah...!- Koichi spalancò gli occhi, e
allentò la stretta alla sua mano- Era per questo che...?
- Koichi....
Koichi sfilò la mano da quella di Koji e
voltò il viso dall'altra parte. Era suo fratello; non voleva che vedesse la sua
espressione e si sentisse in colpa.
- Ko.. Koichi!- balbettò Koji,
appoggiandogli una mano sulla spalla. Ma che cosa aveva fatto? Si sentiva un
mostro! Suo fratello stava soffrendo, ed era solo colpa sua!
Koichi scacciò quella sensazione di delusione e rimpianto che sentiva, e si costrinse a sorridere al fratello:
- Finalmente te ne sei accorto!-
esclamò- Era ora!
- E..eh?- chiese Koji.
- Ma dai! Io ho sempre pensato
succedesse, prima o poi... era logico! Tu e Zoe... siete fatti l'uno per
l'altra! E poi... non dimenticare che c'è un legame speciale che unisce due
gemelli! Potrai farla in barba agli altri, ma a me no!- lo punzecchiò
Koichi.
Koji sorrise appena:
- Proprio per questo, Koichi.... non
capisci perché sto così male?
Koichi lo guardò.
- Per me l' amicizia viene prima di
tutto!- disse Koji- E io non voglio che i miei amici soffrano, e anche se cerchi
di nasconderlo, sento che anche tu stai soffrendo!- aggiunse.
- Oh, è ridicolo!- esclamò Koichi,
ignorando diplomaticamente le ultime parole del fratello- Jumpei e Takuya se ne
faranno una ragione! Non si possono fare, due pesi e due misure! Sono certo che
capiranno! Siamo tutti amici, no?! E la nostra non è neanche un'amicizia
normale! Noi siamo i digiprescelti, ricordi? C' è un legame speciale che ci
lega! Il legame dei sei elementi! Nessuno di noi può vivere se manca anche
uno solo! Siamo... siamo come l' acqua di una stessa fontana, o.. i petali di
uno stesso fiore!
- I petali di uno stesso fiore?!- Koji
scoppiò a ridere, e subito dopo quasi se ne sorprese- Come sei poetico, Koichi!
Come ti è venuto?
Koichi sorrise,
imbarazzato:
- Bò, non lo so!- fece- Un fiore non può
vivere se manca uno dei suoi petali, giusto? Per questo... Mi sembrava il
paragone più calzante, ecco!
Koji rise ancora di più e Koichi sbottò
offeso:
- Ehi, tu mi hai chiesto un parere, e io
te l'ho dato!...
- Bè... non è che come consiglio valesse
granchè, sai?- disse Koji, smettendo piano piano di ridere.
- Lo so... -sospirò Koichi- Però sono
riuscito a farti ridere, è già qualcosa!
Koji sorrise, imbarazzato:
- Grazie....
- Di niente!- anche Koichi sorrise. Si
rifece serio:- Parla con Zoe, Koji! Devi dirglielo!
Silenzio.
- Koichi, mi dispiace... so che piaceva
anche a te!- fece Koji.
- Oh, non ti preoccupare!- disse Koichi
agitando una mano- E' acqua passata! Era una sciocchezza! Preoccupati un pò meno
degli altri e pensa a fare chiarezza nei tuoi sentimenti!
Koji annuì: - Grazie....
.....
- Adesso devo andare....- disse dopo un
pò, alzandosi.
- Va bene... ti accompagno alla porta,
aspetta!- Koichi infilò i piedi semiaddormentati nelle pantofole e si
rialzò.
Nè lui nè Koji dissero niente, mentre si
avviavano verso l'uscita:
- Bè, su con la vita...- esclamò Koichi,
una volta sulla porta- La nonna diceva sempre che è nei momenti peggiori che si
trovano le soluzioni migliori!
- La nonna poteva essere più esplicita!-
borbottò Koji, mentre la porta gli si chiudeva alle spalle.
****
Fine primo Capitolo *****
PETALI
DI
UNO
STESSO FIORE
by Francy Akira'89
**Secondo
Capitolo**
Koji si incamminò per la strada bagnata,
con le mani nelle tasche.
Era una fredda giornata di fine ottobre,
e stava andando, come tutti i suoi compagni di scuola, a vedere il campionato
giovanile di calcio. Era la finalissima tra la Shinjuku e la Shibuya, la squadra
di Takuya.
Tuttavia, non era per l'esito della
partita, che si sentiva così nervoso: aveva passato la notte a ripensare alle
parole di Koichi, ed era finalmente giunto a una conclusione.
Adesso sapeva perfettamente ciò che
doveva fare, e il problema stava proprio nel farlo.
Finalmente arrivò allo stadio, che era
gremito di adulti e ragazzi. Strinse gli occhi nel riverbero, e cercò di
individuare i suoi amici.
Quando cominciava a disperare di
trovarli, in quella folla chiassosa, uno voce strillante ed acuta che conosceva
molto bene, gli fece voltare il capo: Tommy e Jumpei erano a poco distanza da
lui, ma non sembravano che si fossero accorti della sua presenza, anche perchè
stavano litigando.
- CHE MODI SONO DI ARRIVARMI ALLE
SPALLE A QUEL MODO????? MI HAI FATTO PERDERE QUINDICI ANNI DI VITA, LO
SAI????- stava strillando Tommy.
- Ma se non li hai nemmeno ancora
compiuti, quindici anni!- ribatté Jumpei.
- E' SOLO UN MODO DI DIRE! E comunque
manca poco!- sbottò il piccolo, voltandosi dall'altra parte con aria
offesa.
- E dai, Tommy! Ti chiedo scusa, ok?-
disse Jumpei, con entrambe le mani sollevate in segno di resa.
- Mmmm.... non so, ci devo pensare!-
fece Tommy.
- Ora ti faccio il solletico, così
riderai!- esclamò Jumpei, ticchettandogli le dita sulla
pancia.
- Oh, nooo! Il solletico no!...- strillò
Tommy, cercando di scappare via- Aaah! Ah, ah, ah! Okey.. ah, ah... ti
perdonotiperdono..! Però smettilaaaah!.... Ah..coff.. ah!
- Jumpei, Tommy! Ma insomma, volete fare
meno chiasso? Sto cercando di concentrarmi, prima della partita!- sbottò una
voce mortifera, e Koji notò per la prima volta Takuya, semisdraiato contro
un muretto dietro Jumpei e Tommy.
E, a cavalcioni del muretto, (il cuore
di Koji diede una giravolta) c'era Zoe.
Fu un attimo; Zoe alzò lo sguardo da
Jumpei e Tommy che si scusavano con Takuya proprio mentre lui
arrossiva:
- Ciao Koji!- esclamò,
allegra.
Takuya, Jumpei e Tommy si voltarono a
guardarlo:
- Ehi, Koji!- gridò Takuya, alzando
un braccio in segno di saluto- Come va? Pronto a vedere il tuo migliore amico
fare un solo boccone della Shinjuku?
Koji si sentiva il cuore tamburellare
forte a tempo di rock fino in gola, e non rispose.
- Che fai lì impalato?- gli chiese
Jumpei, allegramente- Dai, vieni qui!
Lentamente, Koji mosse alcuni passi
verso di loro.
- Ciao, ragazzi....
- Bene!- esclamò Tommy, battendo le
mani- Ora manca solo Koichi!
- Qualcuno di voi sa che fine ha fatto?-
chiese Takuya, guardandosi intorno. Tutti scossero la testa.- E' strano! Di
solito non ritarda così tanto! E fra poco devo andare a prepararmi! Ci tenevo a
salutarvi tutti prima dell' inizio della partita!- borbottò.
- Vedrai che arriverà!- disse
Jumpei.
- Tommy, tesoro!- chiamò una voce
affettuosa dalla calca: una giovane e graziosa donna dai capelli corti
castano chiaro agitò una mano verso di loro.
- E' mia madre!- disse Tommy- Devo
andare a sedermi sugli spalti insieme a lei! Ciao! In gamba,
Takuya!
- Ci puoi giurare!- esclamò Takuya,
alzando i pollici- Li stracceremo, vedrai!
- Questo è l'atteggiamento giusto,
Takuya!- approvò Jumpei, circondandogli il collo con un braccio- E poi saremo
tutti sugli spalti a tifare per te! Con le nostre urla il tifo per la
Shinjuku non si sentirà nemmeno!
- Grazie, ragazzi!- esclamò Takuya
ridendo, e cercando di liberarsi dalla stretta di Jumpei- Siete dei veri
amici!
Incapace di sopportare quella scena un
minuto di più, Koji avanzò con aria decisa verso Zoe e le disse:
- Pervafore, Zoe: posso parlarti due
minuti, in privato?
- Oh, bè...- fece Zoe,
sorpresa.
- Perchè?- chiese Takuya- Che le devi
dire che noi non possiamo sentire?
Koji li guardò tutti e tre e non
rispose.
- Avanti, parla!- esclamò
Jumpei.
- Bè... ecco....- balbettò Koji,
allarmato, grattandosi una guancia. Sentì spegnersi di nuovo la voce, di
fronte lo sguardo perforante dei suoi amici, e l'arrivo di Koichi con dieci
minuti di ritardo non giunse mai tanto a proposito.
- Scusate il ritardo!- esclamò Koichi,
allegramente- Buongiorno a tutti!
Si bloccò: al suo arrivo si erano
voltati tutti a guardarlo, congelati sui loro posti. Il suo
sguardo corse da Takuya e Jumpei, dritti di fronte a Koji, a Zoe,
seduta sul muretto e leggermente piegata in avanti, e parve capire tutto all'
istante.
Sfoderò un bel sorriso da presentatore
televisivo e agguantò Jumpei e Takuya per un braccio:
- Takuya, non lo vedi come è tardi?
Dovresti già essere a prepararti! Non vorrai perdere la partita! Jumpei, devi
assolutamente darmi un consiglio su una cosa, ho paura di aver preso in
prestito dalla biblioteca un libro di trucchi magici che non funziona. Puoi
venire a dargli un'occhiata? Lo lasciato sugli spalti per non perdere il posto!
Su andiamo! Ho visto che la squadra di Shinjuku è già pronta e sta facendo
riscaldamento! Suuu, muoviamoci!- ipnotizzati da quel fiume di parole, Takuya e
Jumpei si lasciarono trascinare via senza opporre resistenza. Mentre non
guardavano, Koichi si voltò e fece l'occhiolino a Koji, che sorrise con
gratitudine.
Suo fratello aveva risolto quella che
era la prima parte; il difficile veniva ora. Con una lieve stretta allo stomaco,
Koji fece cenno a Zoe di seguirlo. Lei scese dal
muretto con un salto e obbedì, con aria sempre più sorpresa.
Mentre spingeva Takuya e Jumpei verso lo
spogliatoio della Shibuya, Koichi gettò uno sguardo indietro e vide, con la coda
dell'occhio, Koji e Zoe sparire nel campo giochi dietro lo stadio.
Diede un sospiro e recitò mentalmente
una preghiera perchè tutto andasse per il meglio.
Si sentiva una punta di rimpianto in
fondo al cuore. Ma era solo un pò. Col tempo sarebbe sparita da sola.
Forse.
*******
- Allora... perché mi hai fatto venire
qui?- chiese Zoe.
Koji non rispose.
Si erano fermati nella stradina che
passava tra il campo giochi e il baretto dello stadio.
Al momento però, sia l'uno che l'altro,
per via della partita, erano completamente deserti.
A quel punto non aveva più scuse.
Doveva dirglielo.
Zoe si guardò intorno a
disagio.
Non sapeva che dire.
Non capiva perchè Koji l'avesse portata
in quel luogo solitario. E soprattutto non capiva perchè continuasse a darle le
spalle.
Lo scrutò incuriosita e aprì la bocca
per parlare, ma subito dopo la richiuse. Cominciava a sentirsi un pò di
batticuore: Koji era davvero bello anche così di spalle, coi capelli neri e
lucidi che scendevano a carezzargli il colletto della camicia e il sole
tiepido che gli accendeva la pelle liscia e
luminosa.
Si sentì avvampare.
- Mamma mia... che caldo! Deve essere
aumentata la temperatura! Sarà meglio che mi sposti!...- esclamò Zoe in fretta,
sventolandosi con la mano. Si tolse la giacca e si allontanò in fretta da lui,
senza smettere di cianciare- ... vieni, qui, vicino la fontana! C' è un pò
d'ombra!
Koji si mosse piano piano.
In realtà l'aveva sentita appena. Era
ancora troppo impegnato a raccogliere il coraggio per dire quello che doveva
dire per notare la strana reazione di Zoe.
Si era preparato un bel discorsetto:
"Zoe, per me non è facile continuare a nasconderlo. E' tanto tempo che ci
conosciamo, finora è sempre stato come amici, ma io provo un affetto molto più
profondo per te. In questi anni io mi sono accorto di volerti bene, sarebbe
bello se ci mettessimo insieme... Forse mi giudicherai come un egoista, dopo
tutto quello che è successo con Takuya... Ma io non voglio fare chiodo schiaccia
chiodo, vorrei sapere se ti piaccio almeno un pò...".
Koji deglutì e aprì la
bocca:
- Ooooh!- fece Zoe, facendolo
sobbalzare.
- Che succede?- chiese, un pò
spaventato.
Zoe era seduta sul bordo della fontana e
indicò una ninfea che galleggiava sulla limpida superficie
dell'acqua:
- Guarda!- esclamò eccitata- E' una rosa
alpina! E' veramente bellissima!
Koji si accoccolò anche lui sul bordo
della fontana e guardò il fiore; la luce del sole rifletteva i suoi raggi sulla
corolla color porpora che brillava di un rosso vivo, stagliato sul
riflesso limpido dell'acqua azzurrina.
- Non sapevo crescessero fiori del
genere, da queste parti!- disse, con un misto di curiosità e delusione, perchè
quel fiore aveva interrotto il suo discorso così importante ancora prima che
l'avesse iniziato.
- Infatti è impossibile!- disse Zoe-
Questo è un fiore che cresce dalle parti dell' Austria! Deve aver fatto un
viaggio lunghissimo, per arrivare qui!
- Ma dai!- Koji rise- Non crederai che
sia arrivata qui dall'Austria! Si sarebbe già appassita, mentre sembra
nuova!
- Ma questa è la particolarità delle
rose alpine...- ribatté Zoe, sorridendo e arrossendo appena mentre lui smetteva
di ridere. Era splendido, mentre il sole si stagliava luminoso contro il
suo profilo e l' acqua rifletteva le onde dorate e luminose sul suo viso e negli
occhi. Al momento non pensava che potesse esistere un ragazzo più bello di lui.
Anche Koichi aveva dei bei lineamenti, ma non aveva quella luce speciale che gli
accendeva lo sguardo quando sorrideva.- Resistono a tutte le intemperie! Questa
potrebbe essere arrivata volando col vento da oltre miglia e miglia da qui! Una
bufera... e zac! Eccola qui direttamente dall' Austria perfettamente
intatta!
- Ma dai!- ripetè di nuovo Koji,
ridendo.
- Oh, potrebbe essere!- disse Zoe- Al
mondo succedono cose anche più incredibili!- sorrise con aria furba e gli
strizzò l'occhio- E poi guarda...- aggiunse, sporgendosi un pò in avanti sulla
superficie dell'acqua- Ha tutti e sei i suoi petali! Ecco perchè galleggia così
bene, come una ninfea! Se ne mancasse anche uno solo non potrebbe più tenersi a
galla!
"Petali di uno stesso fiore. Un fiore
non può vivere se manca uno dei suoi petali...". Le parole di Koichi si
riaccesero vivide nella mente di Koji.
Pensieroso, anche lui si sporse sulla
superficie dell'acqua. Appoggiò una mano sul bordo della fontana e
allungò l'altra verso la rosa alpina.
- Ehi... fermo, Koji, che vuoi fare?-
chiese Zoe.
- Voglio provare a prendere quel
fiore...- disse Koji, con semplicità e al tempo stesso con una serietà quasi
inquietante.
- Lascia perdere, è troppo in là!- disse
Zoe.
- No... basta che mi sporgo un pò...-
Koji si piegò un altro pò in avanti.
- Attento a non finire a mollo!-
l'avvertì Zoe, preoccupata.
- No... - fece Koji - ...adesso... ecco
quasi ci arrivo.... Oh! -la mano che lo reggeva scivolò lungo il bordo
della vasca e il ragazzo perse l' equilibrio.- ...Wooooppsss!
- KOJI!- strillò Zoe, buttandosi in
avanti.
.....
- O..ops!- fece Koji- Mi dispiace Zoe!-
disse.
- Non è niente... tutto bene?- chiese
lei.
- Sì...
Era successo tutto in un attimo. Nel
preciso istante in cui Koji era scivolato, Zoe si era gettata in avanti ed
era riuscita a reggerlo appena in tempo, ritrovandosi però con la giacca
inzuppata.
- Scusa, Zoe.. non volevo!- disse Koji,
mortificato.
- Non fa niente... brrrr!- Zoe
rabbrividì mentre il vento soffiava leggero scompigliandole i capelli biondi (e
ora anche un pò zuppi).
- Hai freddo?- chiese Koji.
Zoe voltò la testa verso di
lui:
- Un po'...- la voce le si spense in
gola.
Erano troppo vicini. Il suo viso - e le
sue labbra - era a pochi centimetri dal suo. Sarebbe bastato piegare un altro pò
la testa in avanti per.....
A quanto pare anche Koji stava pensando
la stessa cosa, perchè, per chissà quale oscuro scherzo del destino, dimenticò
all'istante il bel discorsetto tanto assennato che si era
preparato.
- Koji...- fece Zoe, accorgendosi un
attimo dopo di non aver davvero pronunciato il suo nome; le sue labbra si erano
aperte e mosse nel modo giusto, ma le corde vocali non avevano
funzionato.
E proprio mentre se ne stava lì a bocca
aperta, Koji chiuse gli occhi e mosse lentamente la testa in
avanti.....
Zoe sentì il calore umido delle
sue labbra sulle sue.... una vampata di caldo in tutto il corpo.... chiuse anche
lei gli occhi, senza sapere se era davvero sveglia, se erano davvero in un
misero e squallido campetto dietro uno stadio gremito di gente, se era davvero
ottobre - ma lo era? Sentiva tutt' aduntratto un clima primaverile - se stava
davvero baciando Koji mentre Takuya a meno di dieci metri si affannava dietro un
pallone e Jumpei, Tommy e Koichi erano sugli spalti a incoraggiarlo, senza
sapere quello che i loro migliori amici gli stavano facendo a loro
insaputa...
Non sapeva... non sentiva niente di
tutto questo. Sapeva solo che voleva che il tempo si fermasse, e quell'attimo
non finisse mai.
********
FINALE DI CALCIO
GIOVANILE
SECONDO TEMPO
SUPPLEMENTARE
15:25-16:00
SHINJUKU:
4
SHIBUYA:
4
- E' un'ora che siamo fermi sul
quattro a quattro!- borbottò Jumpei- Se continua così non vince
nessuno!
- FORZA TAKUYA!- strillò Tommy, agitando
uno striscione- SEI IL PIU' FORTEE!!!
- La tua convinzione è invidiabile,
Tommy!- osservò Koichi, con un sorriso.
Un giocatore della Shibuya tentò un
attacco, ma venne bloccato prima ancora di raggiungere la metà campo
avversaria.
FIIIIII! CALCIO D'ANGOLO!
- Uff!- Jumpei scosse la testa- Qualcuno
sa che fine hanno fatto Koji e Zoe?- chiese improvvisamente, guardandosi
intorno.
- No!- rispose Tommy, staccando per la
prima volta gli occhi dal campo di calcio- In effetti... non li vedo da quando
mia madre è venuta a prendermi....!
- Che fine avranno fatto?- esclamò
Jumpei- Si stanno perdendo tutta la partita!
- Ma no, dai! Saranno da qualche parte,
qui intorno... Forse non sono riusciti a trovarci! Però è strano, lo sapevano
benissimo dove avevamo prenotato i posti!- disse Tommy, guardandosi in
giro.
Koichi si schiarì leggermente la gola, a
disagio, e si dondolò un pò sullo schienale della sedia.
Jumpei e Tommy si voltarono verso di
lui:
- Tu sai qualcosa?- chiese
Tommy.
Koichi tossicchiò un pò:
- Ehm...- fece, senza guardarli-.. No,
certo.... oh! Guardate! Takuya è entrato nella metà campo della Shinjuku!-
esclamò, sporgendosi dalla sedia.
Tommy e Jumpei riportarono di scatto gli occhi al campo di
gioco:
Takuya stava scartando in grande stile i
difensori avversari e puntava dritto alla porta.
- E' vero!- esclamò Tommy, eccitato-
FORZA TAKUYA!!!!
- Ce la può fare!- gridò Jumpei, dando
uno scorcio all'orologio- Mancano pochi minuti... Sì! E' solo davanti al
portiere!.. VAI, AMICO!!!!
- Forza...!- gridò Koichi-
TIRA!!!!!!........
******
Koji e Zoe erano fermi vicini al muretto
di mattoni rossi del bar, senza guardarsi e tenendosi l'uno a un pò di distanza
dall'altra.
Si sentivano ancora confusi,
disorientati... come appena usciti da un sogno.
Nessuno dei due aveva detto una parola,
dopo il bacio; si erano semplicemente incamminati meccanicamente verso lo
stadio, evitando accuratamente di incrociare
i loro sguardi.
- Senti...- disse Koji, a disagio- Per
quello che è successo prima, io....- Ma Zoe
lo bloccò: non voleva avere rimpianti, e non le importava più di
sapere se avrebbe corrisposto il suo amore, oppure no. Sapeva solo che non
poteva più continuare a mentire a se stessa; doveva rivelargli i suoi
sentimenti, e subito, prima di altri ripensamenti.
- Koji, ascoltami ti prego...- esclamò,
il nervosismo che rendeva la sua voce ancora più acuta- ...C' è una cosa che ti
devo.. che devi sapere....E' da molto che volevo dirtelo... io... da un sacco di
tempo io....- sentì le lacrime spuntarle da sotto gli occhi, ma continuò a
parlare. Gli raccontò tutto dall' inizio: di quando si era accorta per la prima
volta di sentirsi in imbarazzo ogni volta che lo guardava, della sua vergogna
quando aveva capito di essersi innamorata di lui dopo quello che era successo
con Takuya e Jumpei, della sua paura di far soffrire i suoi amici, e di soffrire
lei stessa, dei momenti passati a consumarsi dall' ansia nell'attesa di
ritrovarsi tutti insieme, e di come era stato difficile far finta di niente, non
parlare, per tutti quei giorni- ...Sono un'egoista, me ne rendo conto... non
faccio altro che pensare a me stessa senza preoccuparmi degli altri, ma vedi io,
non so più, io non...- Si interruppe; Koji le aveva posato gentilmente un dito
sulle labbra:
- Shhh... ma quanto parli?- fece, con
un'affettuosa ironia- Se non la smetti non riesco a baciarti!
Zoe tacque, in estasi, con le lacrime
che ancora le rigavano le guance, e Koji la circondò con le braccia e la
baciò sulle labbra, una, due volte, finchè il sole non cominciò a illuminarli di una luce rosa.
- Allora...- chiese a quel punto Zoe,
senza sciogliersi dall'abbraccio di Koji- Adesso cosa facciamo?
- In che senso?- chiese
Koji.
- Cosa facciamo... con i nostri amici...
intendo..-disse Zoe, appoggiando la testa alla sua spalla.
- Mmmm...- Koji piegò un pò la testa da
un lato - Secondo me... dovremmo dirglielo. Io non ho alcuna intenzione di
fingere davanti a loro, e tu?...
- No, neanch'io...- mormorò Zoe. Sospirò
e socchiuse gli occhi, ma a un certo punto un forte schiamazzo da dietro il
muretto glieli fece riaprire:- Cosa...?
Zoe e Koji si sciolsero dall'abbraccio e
corsero verso l'entrata dello stadio: man mano che si avvicinavano sentivano
sempre più distintamente le grida, i canti e le risate; e un gran rumore di
passi, come se un esercito stesse marciando verso di loro.
Ben presto intravidero una folla che reggeva striscioni della Shibuya, tra cui JP, Koichi e Tommy... e - portato in trionfo dai suoi compagni - Takuya.
- KOJI! ZOE!- strillò il ragazzo, agitando
con aria entusiasta la coppa del campionato giovanile di calcio- CE L' ABBIAMO
FATTA! ABBIAMO VINTO!!!
Koji e Zoe gli rivolsero
un sorriso raggiante.
Mentre passavano, Koichi abbassò gli
occhi dall' eroe della partita e fissò Koji e Zoe; smise di sorridere e per un
lungo istante i suoi occhi indugiarono in quelli del fratello, ma non disse
niente.
Agitando striscioni e medaglie, la folla si allontanò, riversandosi nelle strade.
Koji e Zoe rimasero dov'erano, sorridenti, finchè la mischia non scomparve.
Poi si voltarono l'uno verso l'altro, e
il loro sorriso svanì:
- Glielo diciamo domani!- disse
Koji.
- D'accordo!- assentì in fretta
Zoe.
Sospirarono, e tenendosi per mano, si
avviarono anche loro verso la strada risuonante di inni.
***Fine ultimo
capitolo***
______________
*** Epilogo ***
I tuoni rimbombavano fuori, finendo per
far assomigliare la serata alla notte dei fuochi di Guy Fawkes. La pioggia
sbatteva violentemente contro i vetri della sua stanza increspandolo di
goccioline perlacee, che per un attimo riflessero decine di volte i suoi occhi
blu, prima di essere lavate via nuovamente da un altro scroscio
d'acqua.
DRRIIIIIIIIIIINNNNNNN
Il suono del telefono interruppe i suoi
pensieri.
Koji distolse distrattamente gli occhi
dallo spettacolo della pioggia che cadeva e si sporse leggermente dalla sedia
per prendere il telefono:
- Pronto...?
- Koji?- fece la voce di Koichi
dall'altoparlante- Volevo solo dirti che Takuya ha organizzato una festicciola per festeggiare la vittoria. Dobbiamo vederci
tutti e sei, domani, al baretto dietro lo stadio...
- Sì, so dov'è...- fece Koji,
nascondendo un mezzo sorriso.
- Bene...- la voce di Koichi si fece
all'istante più seccata- Insomma, vuoi parlare?
- Di cosa?- chiese Koji.
- Lo sai benissimo!- disse Koichi,
accalorandosi- Si può sapere che è successo stamattina? Perchè tu e Zoe non
siete venuti a vedere la partita? Cosa vi siete detti?
- Ci vediamo domani, Koichi.- disse
Koji.
- Cosa? Scordatelo! Io non mi muovo di
qui finchè non mi racconti cos'è successo! Non puoi pens...
*Click*
Koji interruppe la
comunicazione.
Sentendosi vagamente in colpa, posò il
telefono e si abbandonò contro lo schienale della sedia.
"Scusami, fratellino!" pensò "Ma non è
uno solo che deve decidere, ed è giusto per me e Zoe dare la notizia insieme.
Sarà meglio per tutti, anche per te. Vedrai!"
********
Il giorno seguente era
una splendida mattina di fine autunno: gli alberi dalle chiome rossastre
riempivano le strade di un morbido e frusciante tappeto dei colori del sole. La
bufera notturna aveva innaffiato gli alberi sempreverde e i fiorellini autunnali
di goccioline di rugiada che ora gocciolavano al sole, creando riflessi
arcobaleni, e nell'aria si avvertiva un'umidità frizzante e una nebbiolina
leggera.
Il cielo era di un azzurro pervinca
intenso, solo ogni tanto attraversato da sbuffi di nuvolette solitarie,
illuminate come fantasmi da un sole pallido e tiepido.
La giornata, e i ricordi del giorno
prima, fecero sì che Zoe si avviasse verso il baretto dello stadio di ottimo
umore, nonostante la pessima prospettiva di ciò che l'attendeva, una volta
arrivata.
- Zoe! EHI, ZOE!
Zoe alzò lo sguardo e vide Takuya - con
al collo la medaglia dorata del campionato - che agitava freneticamente la mano,
e accanto a lui Jumpei, Tommy, Koichi e....
Il cuore di Zoe battè forte, mentre Koji
scostava lo sguardo dal fratello e la guardava, con un sorriso intimo quanto un
bacio.
Per la prima volta si sentì felice,
felice davvero. Anche più del giorno prima.
Forse perchè questa volta tutto avveniva
dopo una notte di deliziosa aspettativa. O forse perchè, anche se avrebbe
preferito buttarsi sotto un autobus piuttosto che ammetterlo, aveva una gran
paura che Koji dimenticasse i loro propositi, e facesse finta di
niente.
Ricambiò il sorriso e avanzò verso di
loro, rincuorata.
- Ciao, ragazzi!- esclamò- Scusate il
ritardo, ma... i capelli....
- Le donne!- borbottò Takuya allegro,
scuotendo la testa- Sempre davanti lo specchio! Dai, muoviamoci!
- Che hai, Koichi?- chiese Tommy- Perchè
fai quella faccia? Ci sono problemi?
Zoe distolse lo sguardo da Koji, per la
prima volta da quando era arrivata, e osservò gli altri ragazzi:
Takuya stava giocherellando con la sua
medaglia e aveva gli occhi sognanti, probabilmente ancora perso nei ricordi
della vittoria,
Jumpei si stava esercitando ad annodare
un tovagliolo del bar per dargli la forma di un fiore, Tommy si era annodato
intorno la testa, a mò di bandana, uno stendardo della Shibuya e Koichi - Zoe lo
guardò incuriosita - sembrava arrabbiato; guardava lei e il fratello con occhi
stretti di sospetto. Koji gli ricambiò lo sguardo con un vago cipiglio e
raddrizzò appena la testa.
- No...- fece Koichi, riabbassando le
braccia conserte- Niente... E' tutto a posto, andiamo!- si mise le mani in tasca
e si avviò verso i tavolini. Tommy non era molto soddisfatto della sua risposta
e si mise a saltellargli al fianco, tirandolo per un braccio e continuando
a fargli una raffica di domande.
- Bè...- fece Jumpei, senza alzare gli
occhi, concentrato sul tovagliolo che aveva in mano- Sarà meglio muoversi... non
vorrei perdere il posto! Andiamo!
Koji e Zoe si scambiarono un' occhiata
tesa. Lei lo guardò con occhi pieni di terrore; si sentiva immobilizzata. Stava
succedendo tutto troppo in fretta; non era ancora pronta per affrontarli.
Indovinando i suoi pensieri, Koji
avvicinò la testa al suo orecchio:
- Sicura di volerglielo dire oggi? Se
vuoi possiamo aspettare!- sussurrò.
Zoe si morse il labbro e scosse la
testa:
- A cosa ci serve,
aspettare?- bisbigliò, non tanto a Koji, quanto a se stessa.
Lui annuì lievemente e le prese la
mano:
- Ehi, voi due... Volete venire o no?!-
gridò Takuya. Si erano già tutti seduti a uno dei tavolini del bar.
Fortunatamente, sembrava troppo euforico per prestar attenzione al loro strano
comportamento; Jumpei, da parte sua, era concentratissimo sul suo tovagliolino,
e perfino Koichi sembrava troppo impegnato a scrollarsi gentilmente di dosso
Tommy, che non demordeva con le sue domande.
Mentre li guardava a uno a uno, così
allegri e spontanei, Zoe sentì svanire a ogni passo la voglia di affrontarli.
Avrebbe tanto voluto fare dietro front e scappare a casa....
Koji le diede una breve stretta alla
mano per incoraggiarla, e insieme avanzarono verso il baretto.
Mentre passavano vicino la fontana, Zoe
le lanciò un'occhiata, sorridendo appena mentre ripensava al suo primo bacio, e benedicendo quel fiore che aveva fatto sì
che tutto quello avvenisse.
Koji la sentì sussultare al suo fianco e
la guardò: - Cosa...?
- Guarda, oh, guarda...!- esclamò Zoe,
sottovoce, indicando lo superficie dell'acqua.
Koji guardò stupito lo specchio d'acqua,
e vide la rosa alpina del giorno prima che galleggiava innocentemente, cosparsa
di goccioline di rugiada. Perfettamente intatta nonostante la bufera avvenuta
durante la notte.
Lui e Zoe si guardarono e per poco non
scoppiarono a ridere. Per qualche ragione, la vista del fiore diede sollievo a
entrambi.
Apparve come un segno del destino, un
augurio.
- Su....- fece Koji, sorridendo- Forza e
coraggio....
Zoe gli rimandò il sorriso. Con le
dita incrociate in tasca, raggiunsero gli altri al tavolino del bar, che
era davvero orrendo, imbastito di una tovaglia plastificata di finto
pizzo:
- Era ora..!- esclamò Takuya- Che avete
combinato tutto questo tempo? E... Jumpei, santo cielo, la fai finita con quel
tovagliolo?
- Eddai... un attimo!- fece Jumpei,
senza staccare gli occhi dal tovagliolino annodato- Ho quasi finito. Mi mancano
solo due petali!
Koji e Zoe si sedettero al tavolo. Koji
aveva una gran voglia di ridere della tovaglia, ma prima che potesse aprire
bocca Koichi gli pizzicò lievemente il braccio col cucchiaino.
Si voltò a guardarlo, e lui ricambiò lo
sguardo con un sorriso eloquente stampato sul viso, come per dire che se gli
avesse raccontato tutto quello che doveva, ora e subito, nessuno si sarebbe
fatto male.
Nonostante la tensione, Koji si
trattenne a stento dal ridere: suo fratello non aveva mai brillato troppo
quanto a pazienza e autocontrollo, ed era chiaro che tutta questa storia
gli stava facendo fare gli straordinari.
- E' passato un giorno...- disse Koichi,
a bassa voce- Vuoi avere la bontà di dirmi cos'è successo ieri
mattina?!
Gettarono entrambi un'occhiata agli
altri amici per essere certi che non sentissero, ma erano tutti estremamente
concentrati sul tovagliolo annodato di Jumpei, così Koichi
continuò:
- Allora, vuoi deciderti a
parlare?
Koji respirò profondamente, sentendosi
terribilmente in colpa. Non poteva dirglielo. Non in quel momento. Così
rispose:
- Dopo...- fece, a mezza voce- Ti prego,
aspetta ancora un pò.... Ti prometto che presto saprai tutto, anzi, lo saprete
tutti!
Koichi parve un pò spiazzato, ma fece un
sospiro stanco e appoggiò la testa alla mano, guardando altrove, cosa che
lui interpretò come un segno di rassegnazione.
Gettò uno sguardo a Zoe, che si era
gettata in una fitta discussione con Takuya sui fiori d'arancio. Chissà come
erano arrivati a parlarne....
La guardò con un misto di ammirazione e
affetto; certo che se la cavava bene!
- Desiderate, gioie?- una cameriera
adolescente con crestina e grembiule, si materializzò accanto al loro
tavolo, facendo fare un salto a Tommy- Cosa vi porto di buono?
- Per me frappè al cioccolato!- disse
Takuya.
- Anche per me!- esclamò Jumpei- E
qualche dolcetto!
- Per me un Milk-shake, grazie!- disse
Zoe, scorrendo rapida il menù.
- Io prendo un caffellatte.- disse
Koji.
- Io voglio il gelato alla fragola!-
strillò Tommy, pimpante- Con tanta panna!
La cameriera segnò tutto:
- E tu, caro?- chiese a Koichi, che
stava ancora coi gomiti appoggiati al tavolo e l'aria annoiata e seccata- Una
bella camomilla, magari? Mi sembra tu ne abbia bisogno...- s'interruppe e
arrossì.
Jumpei, Takuya, Zoe, Koji e Tommy si
voltarono a guardare:
la cameriera si teneva la mano sulla
bocca con l'aria di una che assiste alla fine del mondo.
- Mi... mi dispiace..- balbettò, tutta
rossa- ...cioè... scusa... ehm... ecco... non volevo, mi è tenusa votì! Cioè...
mi è venuta così...!
Finalmente, Koji vide Koichi
sorridere:
- Non fa niente!- disse, ridacchiando-
Un tè al limone, perfavore!
La cameriera annuì con sollievo, fece
per scrivere l'ordinazione, ma il blocchetto le sfuggì di mano e finì sotto il
tavolo.
Koichi si abbassò automaticamente per
raccoglierlo, insieme alla cameriera, cosicchè si ritrovarono praticamente naso
a naso, con
le mani una sopra all'altra sul
blocchetto a terra.
Adesso non era più solo la cameriera ad
essere rossa in viso.
- Ehm... scusa!- fece Koichi,
raddrizzandosi in fretta.
- Ehm... di che..!- rispose la ragazza
con un sorriso, raccogliendo il blocchetto.- Allora... ehm... era tè verde?-
chiese.
- Oh! Ehm... sì!- rispose
Koichi.
La cameriera chiuse il blocchetto e si
avviò nel bar, quasi correndo.
Koichi restò a guardarla finchè non fu
scomparsa, poi si voltò verso gli amici:
- Bè?!- chiese.
- Koichi..- fece Tommy, trattenendo una
risata- Tu non avevi ordinato un tè verde....
- Lo so...- disse Koichi, arrossendo- Ma
tanto è lo stesso... Poverina, era già abbastanza mortificata!
- Un gesto davvero romantico, Koichi- lo
punzecchiò Jumpei- La piccola cameriera ha fatto colpo, eh?
- Cosa?!- esclamò Koichi, scoppiando a
ridere- Ma fammi il favore, Jumpei!
- Perchè?- chiese Takuya- Era piuttosto
carina!
- Sì, ma... ehm ... che c'entra, dai!-
fece Koichi, diventando un pò rosso- E poi, chissà quanti anni ha!
- La mia età!- disse Zoe- Io la
conosco... la sua classe è sul mio stesso piano, a scuola! Se non sbaglio questo
bar è di suo nonno!
E lei è tremendamente
distratta!
- Ma come fanno le donne a sapere i
fatti di tutti?- chiese Takuya, sbalordito.
- Mica tutte!- disse Jumpei, ridendo-
Solo Zoe è capace di questo! Oooh, no!- esclamò, mentre il tovagliolo si
disfaceva dai nodi.- Uffa, devo ricominciare d'accapo!
- Jumpei, vuoi darci un taglio, con quel
coso?- sbottò Takuya, seccato.
- No!- replicò Jumpei,
arrabbiato.
- Buoni, buoni!- fece
Tommy.
Jumpei e Takuya tacquero, ma
continuarono a guardarsi di sottecchi torvi.
Zoe azzardò una predica sulle calorie e
i coloranti contenuti nei frappè, ma la guardarono tutti con aria di
sufficienza, anche Koji, così si zittì.
Poi arrivò la cameriera con le loro
ordinazioni: solo che l'unica cosa giusta che aveva portato era proprio il tè
verde di Koichi. Takuya e Jumpei avevano avuto due enormi bicchieri di una cosa
che sembrava una composizione di yogurt bianco e fragola, con tanto di ciliegina
sopra, Zoe una cioccolata calda, Koji un cappuccino doppio (- Ok...-disse- Ci
siamo quasi...) e Tommy, chissà perchè, una fetta d'anguria.
Erano tutti troppo impegnati a
trattenere le risate, per pensare di protestare, e comunque, lo sguardo di
Koichi diede a intendere chiaramente che se avessero provato a dire qualcosa, se
la sarebbero vista con lui.
- E' facile per te!- ribattè Jumpei,
esaminando il suo bicchiere di yogurt- Tu hai il tuo teh!
- Suvvia, JP!- disse Takuya, succhiando
dal suo bicchiere con la cannuccia- Non è poi così male!
- Senti, se non lo vuoi puoi fare a
cambio con la mia cioccolata!- disse Zoe a Jumpei.
- Veramente quella roba alla fragola la
volevo assaggiare io!- intervenne Tommy- Non vuoi in cambio la mia
anguria?
Insomma, dopo una serie di scambi, gli
amici si misero a sorseggiare le loro varie bevande (o, nel caso di Zoe, a
mangiare), e per un pò regnò il silenzio.
- Allora...- disse Jumpei, dopo un pò-
Visto che questa è una festa in onore di Takuya, un brindisi....
- Mi ci vedi a brindare con questa?-
protestò Zoe, alzando in aria la fetta d'anguria mangiucchiata.
- Su, non fare la difficile..!- esclamò
Tommy.
- ... Un brindisi a una vittoria
memorabile!- continuò Koichi, alzando il suo bicchiere.
- D'accordo!- disse Koji, alzando la sua
tazzina- Alla salute!
- Alla salute!- fecero tutti, alzando i
bicchieri (Zoe alzò il piatto con l'anguria).
- Grazie, ragazzi!- disse Takuya, quando
ebbero finito di bere l'ultimo sorso.
- Un tiro fantastico, Takuya!- esclamò
Tommy- Hai salvato la partita!
- Davvero!- assentì Jumpei- Nessuno se
lo poteva aspettare, all'ultimo minuto dei supplementari! Gli avversari sono
rimasti di stucco!
- E' vero!- disse Takuya, assaporando
ogni parola- Ma quando ho preso la palla ho pensato: "Cavolo, non può finire
così! Devo svegliarmi!". E sì, insomma, non so com'è che ho fatto, ma mi sono lanciato a correre
come una bomba, e prima che me ne rendessi conto sono arrivato nella metà campo
avversaria! Mi sembrava di essere tornato a incarnare Agunimon! Secondo me
l'hanno capito anche gli avversari che non ero normale! Si scansavano come per
paura che li travolgessi! E li avrei travolti davvero, se me li fossi ritrovati
davanti senza possibilità di dribbling! Correvo così veloce che la palla ai miei
piedi sembrava diventata più calda, di fuoco! ..E, bè, avete visto com'è
andata!- concluse modestamente, giocherellando con la sua medaglia.
- Il portiere si sarà preso un infarto,
immagino!- commentò divertito Koji.
- Bè, sì, più o meno...- ammise Takuya-
Però poi è venuto a congratularsi con me, non l'hai visto?
Zoe e Koji si scambiarono
un'occhiata.
- Ehm...- cominciò Koji.
- No, Takuya.- disse Zoe con un sospiro-
Io e Koji in realtà non abbiamo assistito alla partita!
Ting. Tommy lasciò cadere il
cucchiaino.
- Cosa?- balbettò Takuya, incredulo-
Non... non avete visto la partita?
Zoe e Koji scossero la
testa:
- Ci dispiace...- disse Zoe- Ma...
vedi...- la sua voce si spezzò come un disco rotto.
- Perchè?- chiese Takuya, paonazzo-
Eravate fuori dallo stadio, cos'è successo?
Jumpei e Tommy li fissarono e Koichi
scivolò il gomito sul tavolo, in attesa.
Koji e Zoe li guardarono tutti e
quattro, e poi si guardarono l'un l'altro. Capirono di dover parlare. Non aveva
senso aspettare di più.
Loro due si amavano, e non potevano
continuare a nasconderlo. Era un'occasione troppo perfetta per
sprecarla.
- E' vero!...- disse infine Koji- Vi
dobbiamo una spiegazione...- guardò Zoe, che alzò leggermente le sopracciglia:
"Dillo tu!".
Riportò lo sguardo sui suoi
amici:
- Io e Zoe non siamo venuti alla partita
perchè avevamo bisogno di parlare... a proposito di una cosa. E adesso è giusto
che la sappiate anche voi...
Silenzio. Jumpei, Tommy e Takuya si
guardano l'un l'altro. Koji aveva tirato fuori una voce stranissima. Koichi
invece non sembrava stupito, solo leggermente in ansia.
Zoe abbassò lo sguardo sul tavolo. Si
sentiva un groppo in gola e non riusciva a parlare. Dovette posare la forchetta
perchè le tremavano troppo le mani. Avvertì la stretta calda della mano di Koji
sulla sua, e si sentì salire le lacrime.
- Noi... io e Zoe.... - Koji tossì e
fissò il tavolo. Non sapeva bene come dirlo. Eppure, in qualche modo.... Prese
il fiato e disse:- A me piace Zoe!- il suono di quelle semplici parole gli diede
più forza, più coraggio. Guardò Zoe che si sentì
arrossire e avvertì due lacrime umide scorrerle giù dalle guance calde.
Koji le strinse più forte la mano e continuò:- Mi piace da impazzire. In tutti
questi mesi non ho mai smesso di pensare a lei. Io amo Zoe. E lei ama me.
E' questo che ci siamo detti ieri
mattina, durante la partita. Credi sia una giustificazione sufficiente,
Takuya?
Silenzio. Silenzio fragoroso. Sembrava
che anche gli altri clienti avessero smesso di mangiare, parlottare e
ridere.
Koji alzò lo sguardo: Takuya e Jumpei lo
guardavano completamente attoniti. Koichi e Tommy si guardarono l'un l'altro,
sbattendo le palpebre.
Takuya riuscì finalmente a parlare
ed esclamò:
- Che cosa?
- Ebbene sì...- disse Zoe, tranquilla,
ma non troppo, perchè strinse ancora di più la mano di Koji- Abbiamo deciso che
era inutile continuare a nascondervelo, lo so che può sembrare strano, così
all'improvviso, ma....
- Ma che? Che cosa ma?- gridò Takuya,
alzandosi in piedi, col volto in fiamme- Non potete pretendere di venire qui e
sbatterci in faccia questa cosa quando....!- dalla rabbia a momenti si strozzò.
Jumpei rimase immobile: non sembrava nè
sorpreso nè contento. Tommy spostava lo sguardo da Koji a Takuya,
esterrefatto.
Non riusciva a capire perchè l'amico
perdesse le staffe a quel modo. Jumpei era un conto, ma Takuya?!
Sapeva, certo, che aveva avuto una cotta per Zoe, l'anno prima, e avesse
ricevuto un bel due di picche il giorno che era riuscito a dichiararsi. Ma
pensava non gliene importasse più niente.
La sua capacità di recupero era una
delle cose che ammirava di più, in lui. Ma evidentemente si sbagliava,
perchè Takuya in quel momento era davvero fuori di sè: era così arrabbiato che
quasi non riusciva più a parlare, e aveva le guance in fiamme.
- Lo sapevo! Lo sapevo! Avrei
dovuto immaginarmelo quando sei scappato via
dalla partita di Koichi! E Zoe se n'è subito andata via anche lei, dicendo di
avere mal di testa, ma io lo sapevo che stava correndo dietro a te!- si
interruppe, ansimando. Era furioso, e non scherzava: per un attimo sembrò che volesse ammazzare Koji, o Zoe, o tutti e
due.
- E tu, Jumpei, come l'hai capito?-
chiese Koji, imbarazzato, cercando un scusa per distogliere lo sguardo da
Takuya.
- Io lo sospettavo dai tempi di Digiworld, ragazzi. Da quando ti ho visto dare a Zoe la tua giacca, proprio tu che eri così scostante con tutti all'inizio...- rispose Jumpei, in tono
inespressivo.
Quel particolare fece sorridere Zoe, ed era un sorriso così
bello che tutti rimasero a guardarla imbambolati.
- A me sembra una bella cosa..- disse
Tommy, diplomatico.
- Una bella cosa...?!- l'aggredì Takuya, con la
voce carica di rabbia. Tommy sussultò e si ritrasse sulla sedia, spaventato. A quel punto Jumpei si alzò e rovesciò in faccia a Takuya ciò che
restava del the di Koichi.
Takuya rimase per qualche secondo come intontito, boccheggiando mentre il the gli scivolava lungo il mento e guardando JP incredulo.
-Datti una calmata, ok?!- sbottò, con un tono così perentorio ed insolito per lui da lasciarli tutti senza parole. Anche Takuya ammutolì, e crollò sulla sedia come un bimbo redarguito.
- Ehr...- fece Zoe.
- Aspetta...- la prevenne
Jumpei, sempre con quell'aria seria che appariva così strana sul suo volto. Il suo tono si ammorbidì: - Calmiamoci tutti...
Si accorsero solo in quel momento di essere tutti in piedi (tranne Takuya, e Koichi, che sembrava ancora sbigottito dalla fine che aveva fatto il suo the), anche
se non ricordavano di essersi alzati.
Koji e Zoe si guardarono,
tesi, incapaci di seguire il consiglio di Jumpei:
- A.. allora?- balbettò
Zoe.
I ragazzi aspettarono un po', prima di
rispondere. Il primo a farlo fu Tommy:
- Personalmente...- disse- .. ritengo
che sia una cosa vostra. Siamo tutti amici, certo, ma non abbiamo il diritto di
decidere della vostra vita!- accidenti che risposta profonda! Una volta detta si
compiacque molto della sua maturità!
- Smettila di fare quella faccia da
gatto che ha mangiato la panna, Tommy, se non vuoi guastare l'effetto del tuo
discorsetto tanto assennato!- disse Jumpei, impaziente. Si rivolse a Zoe e Koji,
con un tono in qualche modo più dolce del solito:- So di non essere mai stato
l'amico comprensivo che avrei voluto essere, ragazzi....
- Non è vero, Jumpei!- esclamò
Koji.
- .... E a dire il vero ho anche la
deprimente sensazione di essere un ragazzo dalla percezione lenta...- proseguì
Jumpei, imperturbabile- E so di essere stato appiccicato a Zoe più di quanto
avrei dovuto, e di quanto in realtà non mi piacesse far credere... ma so che in
fondo il mio non era proprio vero amore, e devo dire che fin dall'inizio ho
provato un pochetto di gelosia nel vedervi insieme, anche quando eravamo solo agli
albori della nostra amicizia... Non dico per questo che tutte le coppie che
vedresti bene insieme si devono necessariamente innamorare, ma quando
capita, capita!
- Questa sì che è una spiegazione profonda!- scherzò
Koichi.
- E tu, invece, Koichi?- chiese Koji,
voltandosi verso di lui- Tu cosa ne pensi?
Koichi lo guardò a lungo:
- Bè, Koji, io desidero solo che tu...
che voi siate felici!- rispose infine, con un sorriso.
- Uh, proprio una risposta degna di Mr. brocomplex!- strillò
Jumpei.- Questa ce la potevi risparmiare... Sembri una donna...
Koichi lo ignorò perché purtroppo non aveva più il the da tirargli contro.
- E quindi?- chiese Zoe, sentendo il
cuore che le martellava forte.
- Quindi... auguri e figli maschi...- disse Tommy, alzando le
spalle.
- Ma sentilo, il microbo!- Jumpei gli diede un colpetto scherzoso, facendogli cadere il cappello sugli occhi, mentre Zoe e Koji arrossivano- Ti sei fatto alquanto sfacciato ultimamente! Un bel passo avanti per il piccoletto che fino a poco tempo fa stava ancora sempre attaccato alle gonne della mamma!
Tommy gli fece una linguaccia (dimostrando di non essere comunque cresciuto poi molto).
Koichi sorrise e annuì al fratello con aria incoraggiante.
Tutti fissarono Takuya, ancora in catalessi sulla sedia.
Ma il ragazzo non reagì... Anzi, sembrava essersi chiuso.. a riccio.
- Ehi... Zoe, come mai tremi?-
chiese Tommy.
Era vero; ora che la tensione l'aveva abbandonata si sentiva non solo le gambe, ma anche le braccia e il busto, simili a della gelatina.
Le braccia di Koji - calde e rassicuranti - l'avvolsero, in un gesto quasi automatico, sostenendola in più d'un modo.
Le braccia di Koji - calde e rassicuranti - l'avvolsero, in un gesto quasi automatico, sostenendola in più d'un modo.
....
Jumpei tirò su col naso:
- Su, coraggio, ragazzi...- disse con
voce commossa e forzata allegria, allargando le braccia- Abbraccio di gruppo,
avanti!
- Sììì- esclamò Tommy,
ridendo e aggrappandosi a Koichi e Jumpei, che a loro volta agguantarono per le
spalle Koji e Zoe, sorridenti e piangenti al tempo stsso.
Quello sembrò svegliare Takuya, che si strofinò gli occhi con la mano e si alzò:
- Scusate, ragazzi, non so cosa mi è
preso. Anch'io sono felice... per voi...- l'ultima frase uscì come ricacciata di forza dalla gola in cui s'era incastrata, ma almeno uscì.
- Allora vieni qui, razza di testardo!- esclamò
Jumpei, prendendolo per il collo con l'avambraccio e aggregandolo all' abbraccio
di gruppo:- ...Nessuno ci separerà mai!
Rimasero così, tutti e sei abbracciati
al di sopra del tavolino, mentre il vento soffiava leggero scompigliandogli i
capelli e asciugando le lacrime di Zoe.
La rosa alpina, nella fontana, girò
lentamente su se stessa, brillando vivida dei colori dell'arcobaleno; i sei,
grandi, robusti e al tempo stesso delicati petali rosso vivo ondeggiarono
sull'acqua abbracciati alla corolla.
Petali di uno stesso fiore. Uniti. Per
l' eternità.
***Fine***
The end!!! "Petali di uno stesso fiore" è finita. Spero vi sia
piaciuta; mi scuso per quelli che favoriscono la coppia Zoe/Takuya, ma come ha
detto JP, quando capita... capita!^^
Ciao a tutti!
Francesca
Akira'89/Fanci-chan