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Autore: Ram_e_Lau    26/10/2012    1 recensioni
2011. Dopo l'estenuante Cinese Democracy World Tour, Axl Rose cede ad una vacanza "forzata" con gli amici Del, Dizzy e Daren. Ma un incontro inaspettato e decisamente sorprendente, lo scaraventerà in una spirale di ricordi passati stravolgendo completamente la sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Lily mangia!” urlò Peter Brant mettendole il piatto davanti.
“No!”
“Lily sono giorni che non tocchi niente mangia!”
“NOOO!!! Mangerò solo con la mia mamma!”
“Lily!”
“Tesoro ti supplico potresti smetterla di gridare? Mi scoppia la testa!” disse la compagna dell'uomo. Marlene. Odiava quel chiasso di prima mattina, e da quando Peter era tornato da quel viaggio con la figlioletta non c'era più pace!
Peter sospirò senza nemmeno risponderle “Lily tesoro... mangia!”
“No, no e no!” urlò ancora Lily. 
“Basta! Falla stare zitta accidenti, non se ne può più!” sbottò Marlene tenendosi la testa.
“Farai meglio ad abituarti! Non lascerò che Lily torni da quella donna!”
“Che?! Scusa?! La mocciosa resta qui? Qui... proprio qui? No senti tesoro parliamone...”
“Ci ho già pensato abbastanza! Discorso chiuso!” disse categorico facendo piangere la bambina a singhiozzi che continuavano a diventare sempre più forti.
“No! Io non voglio una bambina in casa! I bambini sono sporchi, chiassosi, fastidiosi, urlano di continuo... oddio ti prego non puoi farmi questo! Riportala da sua madre! Anche lei sarebbe più contenta! Non è così piccoletta?” la bambina annuì “Visto?” fece allargando le braccia.
“Ho detto che ho deciso!” rispose lui di nuovo picchiando il pugno sul tavolo.
La donna alzò gli occhi al cielo e guardò quella 
bambina. Non aveva mai avuto senso materno. Detestava i mocciosi soprattutto detestava il fatto che frignassero di continuo. La guardò tirare su il mocciolo con il naso, cosa che la disgustò. In un certo senso però la impietosiva. Poteva capire la sua riluttanmza a stare con loro. Né lei né Peter sarebbero stati dei genitori amorevoli. Erano entrambi presi da troppe cose, soldi, carriera, 
feste. L'idea di giocare alla mamma e al papà non era decisamente allettante. Quella bambina aveva bisogno di veri genitori, in questo ci arrivava anche lei. Si avvicinò all'uomo posandogli una mano sulla spalla “Vieni un attimo tesoro...”
“Non cambierò idea”
“E chi vuole fartela cambiare! Tanto ormai hai deciso! Allora? Scusa tesoro arriviamo subito!”
La donna trascinò Peter in camera da letto e chiuse la porta. Si avvicinò a lui ancheggiando “Non otterrai niente così”
Marlene gli fece segno di tacere e lo baciò lentamente poi sempre più appassionatamente tanto che l'uomo la gettò subito sul letto salendole sopra. Lei sorrise doveva solo impegnarsi un po' e l'avrebbe avuta vinta. Avrebbe rispedito Lily al mittente, in fondo poteva considerarla una buona azione no? Lasciò che Peter si divertisse. Per sua fortuna durava poco, troppo poco per accorgersene, bastò solo fingere di aver gradito e andò tutto bene.
Lui la 
guardò soddisfatto “Tesoro sei... ah... grandiosa...”
“Peccato...”
“Peccato cosa?”
“Ormai non potremo più farlo...”
“Perchè?” poi lui sorrise “ah ah... quindi tutto questo è per farmi cambiare idea... non è così?”
“Tesoro non potrei mai... questo è per farti cambiare idea...” disse lei baciandogli il petto e scendendo sempre di più. Peter chiuse gli occhi quando le labbra di lei cinsero la sua intimità...
“Sei... decisamente... convincente...”
Marlene risalì guardandolo “Con una mocciosa che strilla e frigna non sarà più lo stesso... dovremo sempre stare attenti, trattenerci... però se la lasci andare... allora... potremmo...” disse lei tornando a leccarlo e a baciarlo.
Peter era pazzo di quella donna, riusciva a dargli un piacere che nessuna gli aveva mai dato. Valeva la pena sprecare tutti quei verdoni. Mentre le labbra di lei continuavano a dargli piacere lui pensò a Steph. Non 
gli andava giù di ammettere una sconfitta, ma in fondo si era già pentito di aver preso Lily. Lo odiava, non voleva stare con lui, e in un certo senso, nemmeno lui voleva crescerla da solo. Voleva solo farla pagare a quella donna. Sentì il piacere arrivare come un fiume mentre lei continuava a fare il suo 'lavoro'.
La guardò a bocca aperta pulirsi le labbra gonfie. Le stesse che aveva pagato con la sua carta di credito. Lei gli si sdraiò accanto. La fissò strizzata in quel vestito che rendeva il suo seno siliconato ancora più grosso. 
Ci posò una mano sopra “Sai stavo pensando al tuo discorso...”
“mmm... mmm...” mugugnò lei prendendogli la mano e infilandosela dentro la scollatura.
“Potrei anche ripensarci...” disse leccando quella pelle morbida “Anzi ci ho già pensato... forse hai ragione tu”
Marlene ridacchiò vittoriosa “Mettiamola sul primo aereo...” disse al suo orecchio mordicchiandoglielo. 
Peter sorrise continuando a saziarsi di quel corpo da bambola. Sì ci aveva già ripensato. Lui non era un padre, non gli fotteva di esserlo. Voleva solo far del male a quella donna. Tuttavia l'idea di tenersi quella bambina piagnucolona per casa non era fantastica. Avrebbe pensato a qualche altro modo... per ora 
voleva solo godersi la sua donna... e fanculo a tutto il resto.
   
 
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