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Autore: Heart InRussia    26/10/2012    4 recensioni
Danny, il mangiatore di donne, Danny che spezza i cuori di migliaia di fans, Danny il ribelle, Danny l’inquieto, Danny il romantico, Danny che ora ripensa a una ragazza che forse non è stata mai sua.
Invito a un viaggio ripercorrendo alcune canzoni di wonderland, ritrovandoti a camminare a fianco a Danny, che ripensa ancora a lei.
"And I said fine,
and I never asked her why"...
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danny Jones
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tell me that you want me baby

Tell me that is true

E’ Domenica mattina, gli altri stanno dormendo, ma Danny é in salotto a canticchiare a bassa voce quella canzone. Non sa perché, ma quella mattina si è svegliato avendocela in testa.

Le note sono sempre quelle, di tanti (o almeno così gli sembrano) anni prima. Quando era più giovane e l’avventura coi McFly era appena iniziata. Ora sono famosi, girano il mondo e preparano l’album nuovo. “love is easy” già spopola sul web.

Però non gli dispiace ripensare agli inizi.

Say the magic words and I’d destroy the world for you

Eeeeh già. C’é stato un tempo in cui ci credeva con tutto se stesso.

Ma sono passati tanti eventi da allora.

Danny si interrompe un attimo. Miseria se se la ricorda quell’estate. Aveva fatto nascere Wonderland. Tutta colpa sua.

Danny, il mangiatore di donne, Danny che spezza i cuori di migliaia di fans, Danny il ribelle, Danny l’inquieto, Danny il romantico, Danny che ora ripensa a una ragazza che forse non è stata mai sua.

Scuote un attimo la testa, vorrebbe riprendere a suonare. Si passa una mano tra i capelli. Com’era il motivetto di I Wanna Hold you?

Eh no, ormai ha aperto il cassetto dei ricordi. Appoggia la chitarra e si alza, sgranchisce la schiena. Attraversa il salotto ed esce sul balcone. Estrae meccanicamente il pacchetto di sigarette, ne accende una e poi torna a guardare la skyline.

Non l’ha dimenticata. That girl.

Abbiamo parlato per ore, passato la giornata a ridere sotto il sole

Ci siamo divertiti, gli altri erano sconvolti

“Danny è pazzesco, non ci posso credere!” Così gli aveva detto Dougie, così si era detto lui. Lei era bella, affascinante, quando aveva tentato di attaccarci bottone una mattina in spiaggia non pensava che lei gli avrebbe dato una possibilità. Avevano iniziato a uscire insieme, a darsi appuntamento ogni mattina sul lungomare.

Molto infantile, pensa ora. Ma una parte di sé lo contraddice. Gli piaceva.

Gli piaceva perché era diversa. Per lei davvero avrebbe distrutto il mondo. E poi?

E poi lui era venuto a prendersela. The marine. Il fidanzato che lei non aveva detto di avere.

Okay, okay, era stato uno stupido a credere che fosse libera.

Danny si passa nervosamente le dita tra i capelli, si arrabbia ancora oggi a ricordare.

Lei era diversa, lei era bella ed intelligente, lei lo capiva.

Empatica.

Lei non gli aveva promesso niente.

Lui avrebbe potuto combinarci qualcosa, invece si era fatto prendere dal suo stile di bambina, di ragazza. Quella ragazza.

Tre giorni dopo sono uscito per vederla

Ma era con un altro

Mi sono detto “bene” e non le ho mai chiesto spiegazioni

Da allora ho vissuto in compagnia della solitudine, mia amica


Lui ci aveva davvero sperato. Con lei era così in sintonia. Com’era possibile che la cosa non fosse reciproca?

Troppe parole inespresse, troppo tempo passato, si dice Danny.

Ma lei nei suoi ricordi è tornata tantissime volte. Si vergognava a parlarne con gli altri, ma nelle sue canzoni l’ha messa sempre. Probabilmente loro hanno capito.

Il suo volto ora sfuma nei ricordi. La vita ha giocato con loro due?

Il risultato migliore secondo lui è Obviously. Danny spegne la sigaretta e rientra in casa. La chitarra è sempre lì sul divano. Si siede e riprende a suonare quelle note, canticchiando tra sé e sé. Obviously.

Quel titolo messo così, un po’ con rabbia, un po’ con ironia, un po’ con autocompatimento. Era giovane, era scemo. Era innamorato.

Negli ultimi tempi ho cercato invano di avvicinarmi a questa ragazza (quella ragazza), che non è di questo mondo

Credetemi

E’ già da un po’ di notti ormai che mi ritrovo a pensare a lei

Perché ovviamente è fuori dalla mia portata…

Sorride. Sì, sì, era proprio innamorato.

E’ passato tanto tempo, che significa tante spiegazioni, tante ipotesi. Possibile si fosse tanto illuso? Possibile essere così innamorato e no ricambiato?

Come poteva il destino permettere questo?

E poi si era immaginato come potesse essere diventata lei in quegli anni. Come sarebbe diventata… Se solo potesse tornare indietro, come gli piacerebbe cambiare le cose!

Quanto si era pentito di non aver chiesto niente! Di non aver detto niente davanti all’altro, di non averla cercata ancora… Nei film in queste situazioni si scopre che l’altro ragazzo è il fratello, il cugino o l’amico, ma non si era mai potuto illudere dal momento che un pomeriggio in spiaggia li aveva scorti da lontano, avvinghiati.

Quante paure, quanti film mentali.

Era proprio scemo.

E comunque, pensa ora, con tutto quel vissuto ci aveva fatto quasi un album, aggiungendo Unsaid thing.

Stavolta non prova a suonarla, si lascia solo cullare dalle parole, così vere e così semplici,


Ho ancora così tante cose che vorrei dire e non ho detto,

non posso aspettare che passi un altro giorno,

vorrei che sapesse che la sto ancora aspettando e chiedendomi se si ricordi di me,

ma non c’è alcun modo di saperlo.


Neanche ora ha un modo.

Ha solo la musica per ricordarla e la vita per dimenticarla, per lasciarsela alle spalle.

Se l’è lasciata alle spalle, in realtà.

Ha avuto altre ragazze, sono successe tantissime cose nel frattempo. Lui ormai è un altro. Probabilmente tornando indietro non se ne innamorerebbe più.

Però non sarebbe male reincontrarla. Impossibile, dato che di lei non ha nulla, né cognome, né cellulare, né paese di origine… Niente, solo il nome e appunto la musica, compagna fedele con cui può essere sincero.

E persino nell’ultimo brano si è confidato, ha persino scritto una canzone mettendo il suo vero nome, Kate. Questo dimostra che è passato tanto tempo e lui è più forte.

E poi-sorride- è l’unica canzone in cui abbia messo la parola FUCK. Nel titolo. Come a dire che lei può anche fottersi, lui è cambiato e non lo tocca più.

Se solo potesse tornare indietro vorrebbe parlarle.

Però, quanto è stato bello amarla così, amare qualcuno così, al punto di dimenticare se stesso.

Se penso a tutte le canzoni che ho scritto per lei e a quanto schifosamente ricco sono oggi, finisce che la dovrei anche ringraziare.

“Hey Danny!” Tom è comparso di colpo davanti a lui- “Ma ci sei o cosa? E’ mezz’ora che ti chiamo!”

“Ah?-scuote la testa, torna sulla Terra-Si si ci sono. Scusa, pensavo”

“E a che pensavi?”

Danny sorride e fa un gesto col capo, come a dire che non ha importanza.

“Mh. Eri sulla memory lane.”

Scoppia a ridere, anche quella l’aveva scritta per lei.


La strada dei ricordi, rieccoci

Ai giorni in cui ti ricorderò per sempre

Sono cambiate così tante cose, ma ora sembra solo ieri che me ne sono andato.


“Stamattina lasciami perdere, Tom… Lasciami ai miei ricordi da vecchio” dice e sorride.

Sguardo non convinto.

Ma che farci, è Danny.

Ha quelle fase così, un po’ malinconiche da cui ne esce con qualche testo.

Let it be, let it work.

“Ascolta bro, sono passato per lasciarti giù la lista degli appuntamenti di questa settimana. Domani mattina siamo già in radio per un’intervista”

“Non di già…”

“Neanch’io ho molta voglia.. vabbè, poi avvisa gli altri. Io torno da Giò che oggi c’è sua mamma a pranzo”

“Se, se, vai da Giò… VI raggiungiamo dopo”

Tom alza le sopracciglia, volta le spalle ed esce.

Danny torna sul balcone. Se lo promette, ancora una sigaretta e poi inizia la giornata. Però davvero, da vecchio ripenserà a tutto questo e ci troverà un senso.

La città è ancora mezza addormentata. Del resto è ancora presto. Nella via non passa nessuno, solo una ragazza. Tac-tac, tac-tac, l’eco dei tacchi risuona per le case.

Il sole si erge su milioni di teste, cuori pulsanti, sguardi distratti che vagano per le vie come il suo. Destini che si allontanano, futuri che si ricongiungono, telefonate che si fanno al mattino, giornali che s aprono.

Chissà che fatica camminare coi tacchi, pensa distrattamente.

Vaga con lo sguardo oltre i tetti, sulle finestre, per la strada. La guarda mentre si avvicina al balcone. Anche lei alza lo sguardo, e gli occhi le si illuminano di consapevolezza.

E’un attimo.

Danny ha già oltrepassato il salotto, aperto la porta dell’appartamento e scendendo le scale.

E’lei.



Un esperimento? Un ipotesi? Un viaggio con voi ripercorrendo le tappe di Wonderland?

Pensatela come volete.

Volevo condividere questo racconto. Sperando che anche voi possiate ritrovare chi ha percorso con voi lka memory lane.

E che mi lasciate un commento sincero.

  
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