SONO UN MOSTRO?
Finalmente, è la tanto sospirata vigilia di Natale,
e nella caotica città di Tokio, la
capitale del modernissimo Giappone, fervono gli ultimi preparativi per questo
fantastico e speciale giorno da passare,
come vuole la tradizione, in compagnia. Ovunque, le persone affollano i negozi
del centro, alla ricerca del regalo dell’ultimo minuto, mentre le stazioni
della metro sono invase da una enorme massa umana, che affolla le banchine e i
vagoni dei treni, e le strade sono bloccate dal traffico, teatro di follie e
litigi. A Nerima, uno dei tanti quartieri speciali
della città, i preparativi sono ancora più frenetici: l’Hikarigaoka
Park è pieno di tecnici che stanno sistemando le ultime luci decorative e gli
ultimi festoni, mentre nelle case si preparano le vivande e le tavole, si
accolgono gli ospiti, si ride e si scherza. Qui, e nel resto del mondo, circa
un anno fa, come anche cinque anni prima, ci fu una serie di strani
avvenimenti, apparizioni mostruose, e da allora si vocifera che due gruppi di
giovanissimi, in entrambi i casi, sono intervenuti per salvare la città e il
mondo intero. Noi, però, sappiamo che è tutto vero. Ma torniamo alla storia.
Anche per i nostri digiprescelti sono arrivate le
tanto desiderate vacanze di natale, e i due gruppi si sono organizzati per una
grande festa a casa Kamiya, solo loro: infatti, i
genitori dei ragazzi avrebbero passato la vigilia fuori casa, tutti insieme, e
così, Taichi e Hikari hanno
organizzato questa festa. Non tutti, però, sono felici: terribili sensi di
colpa avvolgono l’animo di uno di loro. “Cosa intendi fare?! Mi vuoi
rispondere?!”, Ken Ichijoji, il ragazzo-prodigio,
l’ex Imperatore Digimon, si strinse ancora di più nel giaccone che indossava e
aprì la porta di casa; una folata di vento gelido entrò, facendo rabbrividire
il ragazzo e il suo digimon, un buffo bruco verde dai
grandi occhi viola, dall’aria simpatica e dalla vocetta lamentosa, come un
bambino, “andarmene …” affermò laconicamente il ragazzo, uscendo di corsa di
casa, ignorando deliberatamente le grida penetranti del suo digimon,
e scomparendo nella notte.
Casa Motomiya, ore 19.35
“è stata
molto gentile a invitarci tutti qui, signora Motomiya.
Sicura che non saremo di troppo disturbo?” domandò una bella donna, dai lunghi
capelli bruni, vestita di un lungo kimono tradizionale. La sua interlocutrice,
una donna di mezza età, le sorrise: “Ma si figuri signora Ichijouji,
nessun disturbo! Anzi, è piacevole conoscere finalmente i genitori degli
amici di mio figlio… E poi, mi ero già messa
d’accordo con la madre di Taichi, e anche
i ragazzi ne erano entusiasti! Sono sicura che
Ken si troverà bene!” la tranquillizzò la madre di Daisuke. In quell momento, suonò il citofono: “ah, questi devono essere
i genitori di Taichi… e se l’intuito non mi inganna, ci saranno anche
I genitori di tutti gli altri
ragazzi!” decretò solennemente, correndo leggiadramente ad aprire la porta: “Buon Natale!”.
EHILà! SONO
GIUNTA A FARE DANNI ANCHE QUI!! BEH, CHE DIRE? FIN DA BAMBINA, HO SEMPRE
APPREZZATO I DIGIMON, E DEVO DIRE CHE è PARTICOLARMENTE DIVERTENTE SCRIVERE UNA FICCY SIMILE! GIà
PREGUSTO I GUAI CHE ACCADRANNO! CHIEDO PERDONO PER IL BREVE CAPITOLO, MA ALL’INIZIO
PREFERISCO SEMPRE TENERLI CORTI, PER QUESTIONI DI SUSPENCE.. MA NON DISPERATE!
CI SARà SPAZIO PER TUTTO: AMORI, VECCHI RANCORI, E
SOPRATTUTTO TANTA, TANTA AMICIZIA!
UN BACIO!!
SHUN DI ANDROMEDA
P.S: CHIEDO PERDONO A TUTTI COLORO CHE ASPETTANO GLI ALTRI MIEI
AGGIORNAMENTI, MA MIA MADRE MI HA PERSO I QUADERNI CON GLI APPUNTI E DEVO
RICOMINCIARE TUTTO DA CAPO!! SORRY!!^^^