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Autore: Raven Callen    26/10/2012    6 recensioni
La missione finale, per salvare il mondo dalle grinfie del Professore, si era conclusa ormai da qualche mese.
La vita della squadra di Dante era tornata alla normalità, per quanto normale possa essere la vita di un cercatore della fondazione Huntik.
I nostri eroi si stanno godendo il meritato riposo festeggiando tutti insieme e nuovi amori potranno finalmente sbocciare.
Che succederà?
****
(storia recentemente modificata da me medesima. Buona lettura...)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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In casa Vale, da un po’ di tempo a questa pare, regnava la pace e la tranquillità.
La missione finale, per salvare il mondo dalle grinfie del Professore, si era conclusa ormai da
qualche mese.
La vita della squadra di Dante era tornata alla normalità, per quanto normale possa essere la vita di un cercatore della fondazione Huntik:
 
 
Lok e Sophie erano tornati a scuola – per somma disperazione di Lambert.-
A sorpresa, i voti del giovane cercatore erano molto migliorati. (Ma andava detto che questo era possibile solo ed esclusivamente grazie all’ultima erede dei Casterwill, che praticamente lo costringeva a studiare.)
 
 
Dante, nel frattempo, era tornato al suo lavoro di detective privato, anche se rimpiangeva un po’ quei momenti pieni di inseguimenti, misteri e battaglie.
Ma lui era l’uomo perfetto e non se ne lamentava mai.
 
 
Infine Zhalia si era trovata un lavoretto tranquillo in una piccola libreria.
Era un posto silenzioso e tranquillo, le piaceva passare lì il suo tempo, in compagnia di Gareon.
Il Titano era ben presto diventato molto popolare, tanto da essere promosso a mascotte della libreria.
Zhalia non credeva che i bambini, i quali frequentavano il negozio apposta per il suo titano, l’avrebbero apprezzato tanto.
 
 



Il tempo era passato velocemente ed erano cominciate – per la gioia di un certo biondino.- le vacanze natalizie.
Tutta la squadra si sarebbe riunita per la vigilia a casa di Dante, per festeggiare l’evento in “famiglia”.
Nonostante la festività imminente, - anzi, proprio a causa di quest’ultima.- Lok era nervoso.
Ormai era chiaro che tra lui e la signorina Casterwill ci fosse del tenero.
Ma, dal ritorno dalla missione, la situazione era statica.
Sophie si comportata come al solito, come se loro fossero solo amici.
Lok allora aveva deciso di prendere in mano le redini della situazione:
avrebbe baciato Sophie allo scoccare della mezzanotte, proprio sotto il vischio.
Il biondo voleva che fosse tutto perfetto, voleva sorprendere la sua cercatrice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 ----Lok-----

 


Ormai mancavano due giorni e io non sapevo ancora cosa fare.
O meglio, lo sapevo, ma avevo una paura tremenda.
Temevo di sbagliare qualcosa e di rovinare tutto, come al solito.
Sophie mi ripete sempre che sono un imbranato. Solo perché ogni tanto inciampo sulle scale della scuola o perché una volta ho rovesciato del caffè bollente addosso all’insegnante.
- Oh, andiamo, sono Lok Lambert, cavolo!
Mi sono trovato in situazioni ben peggiori di questa. Ho sconfitto il Professore, qualcosa vorrà pur significare, no? –

- E poi, non è affatto vero che sono imbranato! -
 
 
Feci mente locale, per controllare di non aver dimenticato nulla.
 
Avevo già chiesto a Zhalia - lei vive a casa di Dante ora. Mi chiedo a cosa pensi Dante ogni volta che la nomino. E soprattutto perché arrossisca come uno scolaretto.- di sistemare del vischio in giro per la casa, tre giorni fa.
Ovviamente sapevo che, chiedendole una cosa del genere, mi sarei dovuto beccare una delle sue occhiate maliziose, ma quando la suddetta occhiata era, infine, arrivata non sono riuscito a impedirmi di arrossire vergognosamente fino alla radice dei capelli.
Anche Dante aveva la medesima espressione quando gli ho spiegato cosa volevo fare.
E non si era limitato solo a quello, no:
dopo aver ascoltato con attenzione era anche scoppiato, discretamente, a ridere!
 

- Dante, smettila, è una cosa seria! - avevo sbottato, stizzito.
- Si, scusami.- altro accenno di risata. - Buona fortuna con Sophie. - aveva risposto strizzandomi l’occhio, complice.
Ero più imbarazzato che mai: non avrei mai più chiesto un consiglio a quei due!
Ma ride ben chi ride ultimo!

 
- Beh, dovrei essere io ad augurartelo. Anche se Zhalia vive qui, adesso, non mi pare che tu abbia fatto più progressi di quanti ne abbia fatti io. - lo presi in giro, enormemente soddisfatto di me stesso, alludendo al fatto che non era ancora successo nulla tra di loro.
Ciò che successe dopo non lo dimenticherò mai.
 
Dante divenne più rosso dei suoi capello: Touchè.
 

- Allora, buona fortuna con Zhalia. - risi mentre mi incamminavo verso l’uscita.
Mentre passai dal salotto scoccai un’occhiata maliziosa a Zhalia, giusto per vendetta:
lei alzò un sopracciglio, perplessa.
Infine mi diressi verso la porta.
 
 
 
 
 
 
 

----Zhalia-----

 

 
Chissà perché Lok mi aveva lanciato quell’occhiata…
Forse per ripicca. Boh, non ne ho idea.
Tornai a sistemare il vischio sopra la finestra.
 

Io non credevo molto a queste cose, ma Lok aveva insistito così tanto.
Poveretto, era innamorato perso.

 
Sorrisi, pensando a Dante.
Forse anche io speravo che succedesse qualcosa tra noi: non avevo avuto il coraggio di dichiararmi apertamente.
Da quando eravamo tornati dall’ultima missione accampavo scuse su scuse per rimandare.
Ma questa volta ero decisa.
 
 
 
 
 

La sera della Vigilia…

 
 
 
 

------Sophie-----

 
 
- Dai Lok, sbrighiamoci. – esclamai, felice, mentre correvo lungo le strade innevate.
- Si,arrivo. Aspettami. - correva il ragazzo biondo dietro di me.
 
- Muoviti, siamo in ritardo. Ci hai messo ore per prepararti, sei il solito confusionario. - lo ripresi bonariamente.
Però era vero.
Lok aveva deciso di cominciare a prepararsi quando mancava meno di 30 minuti!
 

- Scusa…però…rallenta… Non ce…la faccio…più. -
- Resisti, siamo quasi arrivati. - lo incoraggiai.

 
Mi fermai - finalmente. -  davanti al cancello della casa di Dante e mi apprestai a suonare il campanello.

 
- Benvenuta, Sophie, ti trovo bene. - mi salutò Zhalia, cordiale.
Ah, giusto, mi ero dimenticata di dire che i rapporti tra me e la Moon sono migliorati molto.
Anche se non lo credevo possibile, io e Zhalia eravamo diventate molto amiche.
Si, beh, quasi
Sinceramente non ricordo nemmeno come sia stato possibile.
Forse grazie ad un pizzico di solidarietà femminile.
 


- E Lok dov’è? – chiese la testa di Dante, spuntata in quel momento alle spalle della corvina.
Qualche metro più in là i capelli biondi del cercatore spuntarono da dietro 3 enormi pacchi regali.
- Sono qui. - lo udì annaspare.
Già, li aveva portati lui i regali di Natale che avevamo acquistato.
Aveva tanto insistito…
- Sei ancora vivo? - lo canzonò Dante, per metà serio.
- Invece di prendermi gioco di me vieni ad aiutarmi. È così che tratti gli ospiti? - lo rimbeccò il biondo, scaricandogli in braccio le pesanti zavorre.
Dante barcollò un po’, prima di ritrovare l’equilibrio.
Esagerato! Quei pacchi non sono poi così pesanti.
- Santo cielo, Sophie, hai deciso di regalarci una saldatrice per Natale? -
Nonostante il commento ironico della mia quasi - amica, scoppiai a ridere insieme agli altri.
 
 
 
 

Dopo la cena…

 

----Lok------

 
 
 
Accidenti, manca poco a mezzanotte e io non ho la più pallida idea di cosa fare:
Come mi comporto? La prendo per mano e la bacio a sorpresa sotto la finestra?
La blocco al muro?
Accidenti, ho combattuto contro qualsiasi pericolo, perché ho così tanta ansia, adesso?
Certo, un suo ceffone farebbe male quanto un pugno di Meta Golem, però sono sopravvissuto a situazioni peggiori.
 

Mi arrovellai su quei problematici pensieri per tutta la sera.
Durante la cena mi ero scoperto a tagliare il tovagliolo con il coltello.
Che vergogna..
Ma per sentire la risata cristallina di Sophie, l’avrei rifatto cento volte ancora..
 
 
- Bene, adesso è il momento dei regali! - saltellò la rossa, tutta contenta.
Non potevo fare a meno di sciogliermi: era così dolce e spontanea quando faceva così.
Sembrava una bambina.
 

- Il primo regalo è per Dante. - dissi, consegnando al Detective un pacchetto rettangolare e molto, molto pesante.
Lui lo scartò, perplesso: al suo interno c’era una targa placcata in argento con delle rifiniture d’oro.
Molto sobria ed elegante, perfetta per il suo lavoro.
- Sophie, è…è…bellissima. -
Ridacchiai, davanti all’espressione di Dante.
Si, sulla porta del suo studio starà a pennello.


 
- Questo invece è per Zhalia. - sorrise Sophie, prima di consegnare un pacchetto piuttosto grosso in mano alla destinataria.
- Non dovevate..- commentò la corvina, con il suo solito tono un po’ sarcastico.
Poi lo aprì e all’interno vi trovò un album fotografico:
C’erano alcune sue foto da piccola - era così carina.- trovate nella base dell’Organizzazione, e altre foto che ritraevano la squadra Huntik al completo.
Ce le avevano fatte sudare, quelle fotografie..
Avevo scoperto che entrare negli archivi della Fondazione non era un quello che si può finire un hobby domenicale.
Cercare le foto di Zhalia intrufolandosi nella base dell’Organizzazione era anche peggio – nonostante ora sia deserta.-
Ma, dovevo dire, ne era valsa la pena.
 


Nell’ultima pagina c’era una foto molto tenera: Dante e Zhalia abbracciati.
I diretti interessati arrossirono alla vista di quella foto.
- Questa è la mia preferita. L’ho presa dallo studio di Dante: lui la tiene incorniciata sulla sua scrivania.-  sghignazzai.
Dolce è la vendetta.
 
Zhalia sorride commossa, mentre Dante si mise a inseguirmi per tutta la stanza, intenzionato a farmela pagare.
 


- E per me non c’è nulla? – sentii dire.
 
Cherit, che stava svolazzando verso di noi, ci sorrise.
- No, Cherit, non ci siamo dimenticati di te.  esclamai, consegnandogli un pacchetto.
Il piccolo Titano scartò il pacchetto e sgranò gli occhi, entusiasta:
dalla carta emerse una lunga sciarpa rosso fuoco, morbida e calda.
- Grazie, ragazzi, è stupenda. -
- E non hai ancora visto la dedica che Sophie ci ha cucito sopra.- aggiunsi, indicando la piccola frase cucita lungo la sciarpa, con un filo dorato:
 
Al mitico, anche se un po’ smemorato, Cherit. Con affetto, Lok, Sophie, Zhalia e Dante.
 
Cherit era al settimo cielo.
- Beh, noi vi abbiamo preso questo.- dissee allora Zhalia, lanciandoci una piccola scatolina.
La aprii rapidamente, curioso: all’interno c’erano due piccoli ciondoli a forma di cuore spezzato.
Sul primo c’era inciso il mio nome, sull’altro il nome di Sophie.
Se i due ciondoli si univano formavano un piccolo e scintillante cuore.
- Non dovevate. - borbottai, diventando rosso.
Tutti risero della mia espressione e del mio. – no, davvero, non dovevate!-
- Ma figurati, dovevo restituirti il favore, no?-
Indovinate chi era stato a parlare? Dante, ovviamente.
Io gli lanciai un’occhiata assassina.
 

- Lok, mi aiuti ad allacciarlo?-  mi chiese timidamente la giovane Casterwill.
- O-ok. -  balbettai, prendendo la catenina e allacciandogliela al collo.
Nell’agganciarle la collana le avevo passato una leggera carezza ai capelli.
Era splendida, la mia Sophie.

 
- Vado a prendere lo spumante, Mi accompagni Sophie?-  la chiamò Zhalia.
- Si, arrivo.-
Sospirai e cercai di ritornare ad un colorito decente.
Questa sarà una serata mooolto lunga…    
 
 

----Dante-----

 


- Allora, come procede il piano? -
Il povero ragazzo divenne più rosso di prima.
- Sono ancora in alto mare. - ammise, sconsolato.
- Perché non la porti sulla terrazza? Manca poco a mezzanotte. -
Poveretto, mi sembra disperato.
- Buona idea. -  
 

- Ecco lo spumante.-  Zhalia si avvicinò a noi con una bottigliona in mano.
Quando fu a poca distanza da me la presi per i fianchi, istintivamente, e la feci sedere accanto a me.
Infine le mesi un braccio intorno alle spalle: Zhalia divenne rossa come il fuoco.
 

- Beh, vi lasciamo soli. Vieni Sophie? - ci canzonò Lok, prendendo la sua ragazza e portandola verso il terrazzo.
Il mio sguardo li seguì fino a che non scomparvero su per le scale, poi concentrai la mia attenzione sulla cercatrice che era seduta al mio fianco.
Lei, ancora un po’ imbarazzata, mi scrutava sorpresa.
- Zhalia, è da tempo che volevo parlarti. - riuscii a dire, dopo un momento di silenzio.
Lei non disse niente, annuì soltanto, ma la sentivo tremare un po’: era nervosa.
Le presi dolcemente una mano, stringendola appena.
- Prima d’ora non sono mai riuscito a dirtelo, ma è da molto tempo che volevo confessarti una cosa molto importante.-
La tensione era palpabile, lei quasi tratteneva il respiro.
Sospirai, per trovare il coraggio che in quei mesi mi era mancato.
- Io ti amo. -
Glielo sussurrai a fior di labbra, prima di accarezzarle una guancia e baciarla.
Dopo qualche attimo di smarrimento la sentii ricambiare, aggrappandosi ai miei capelli.
Quel gesto valeva più di tutti i “ti amo anche io” del mondo.
Non avrei potuto desiderare di meglio..
 
 

Intanto, sulla terrazza…

 
 

----Sophie------

 

Lok aveva avuto davvero una bella idea, a portarmi qui:
La vista che si poteva scorgere da lassù era magnifica.
 

Non era niente di speciale, in verità, ma tutto quelle luci colorate che spuntavano come macchie di fiori tra i tetti delle case mi sapevano donare una serenità impareggiabile.
La neve, che aveva smesso di cadere, aveva imbiancato tutto, creando dei merletti ghiacciati.
Il cielo era di un blu intenso, quasi come gli occhi del giovane cercatore che mi teneva la mano.
Le stelle, le miriadi di stelle sopra di noi, brillavano come tanti piccoli diamanti.
La luna che invece arrivava dal basso, che sembrava essere irradiata dalla stessa terra, era calda e rassicurante.

I nostri due ciondoli mandavano bagliori dorati, mentre tintinnavano ad ogni nostro passo.

 
- Sophie..-
- Uhm..? - mugugnai, distogliendo lo sguardo dal panorama.
 

- Manca ancora il mio regalo. - e sorrise, sornione.
Mi voltai verso di lui, in attesa.
Non sapevo bene cosa aspettarmi da lui.
Il regalo che aveva preparato per me poteva essere tanto bello quanto orrendo.
Ma di una cosa ero certa: mi avrebbe sorpresa.
 

Quando mi ripresi dai miei ragionamenti mi trovai davanti ad una scatolina rossa, piccola e graziosa.
Sul fondo della scatola, avvolto da un panno di velluto nero, vi era un piccolo rubino a forma di cuore.
Sotto di esso c’era una dedica: A Sophie, il mio unico grande amore.
 
Ero commossa: chissà quanto aveva lavorato, per farmi un regalo del genere.
 
- Io non so davvero come ringraziarti. -
Poi ci ripensai un secondo
Un modo c’era.
 
- Lok.. -
Nell’istante in cui lui si chinò su di me mi alzai in punta di piedi e posai le mie labbra sulle sue.
Lok rimase sorpreso dal mio gesto, ma sentii la sua bocca sorridere sulla mia.
Quello era il più bel regalo che potevo fargli.
 

Il contatto diventava sempre più intenso ogni secondo che passava: mi abbandonai completamente tra le sue braccia.
Mi sentivo felice, ebbra di gioia.
Lui mi cullò dolcemente per attimi interminabili.
Poi mi cinse le spalle, per portarmi dentro.
 
- Fa freddo, qui fuori. Non vorrai ammalarti. -
- Non diventare apprensivo come LeBlance. - lo rimprovera affettuosamente.
- La smetto solo se mi dai un altro bacio. -
Che furbetto!
Nonostante l’occhiataccia in perfetto stile “Casterwill” non potei fare a meno di accontentarlo.
Quel bacio era anche meglio del primo.
 

Mentre due coppie si dichiaravano il rispettivo amore…

 


----Cherit----

 


Osservai tutta la scena, dal mio angolino.
Dante e Zhalia si erano addormentati.
Lui la teneva ancora abbracciata a sé.
Lok e Sophie si stavano confidando il loro reciproco amore.
Mi avvolsi la sciarpa al collo, per poi stendermi su un cuscino accanto al caminetto.
- I miei ragazzi.. Crescono così in fretta. – sussurrai, prima di addormentarmi al tepore del fuoco.












Angolo del Corvo:


Salve a tutti, sono Raven e faccio il mio debutto nel fandom con questa ff.
La storia è stata modificata, perchè mi sono resa conto che prima era davvero pietosa.
(non sto dicendo le solite frasi da autrice in cerca di attenzioni, era pietosa per davvero! Mi vergognavo a lasciarla così)
Spero che questa nuova versione vi sia più gradita. 
(perchè è decisamente migliore della precedente, ma non so se sia ancora abbastanza ben scritta.)
A voi il verdetto finale ^^
Bye
  
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