Shades
Il
suo grido ruppe il mio
sonno, uno scatto veloce e fissavo già il buio della nostra
camera da letto
mentre la sua figura, al mio fianco, tremava passandosi le mani sul
volto.
Per un secondo una rabbia bruciante rese il mio sangue acido,
corrodendomi dall'interno;
ma, appena vidi il suo viso, un sospiro sconfitto uscì dalle
mie labbra.
"Stai bene?" chiesi, senza domandarle cosa mai avesse sognato per
risvegliarsi urlante e tremante.
Le annuì debolmente, passai due dita sulla sua fronte sudata
per scostare i
capelli che vi erano appiccicati sopra.
Mi chinai su di lei, il suo respiro agitato accompagnava il silenzio,
le cose
che non volevamo affrontare erano lì, in quei secondi di
buio e di paura.
"Di nuovo" - io annuii, abbracciandola mentre ancora il buio ci
avvolgeva.
"E' la terza volta, stanotte" - sussurrai, passando le labbra sulla
pelle della sua guancia in un lento su e giù.
"Non lo sopporto!" - il suo sbuffo esasperato mi fece sorridere e
allo stesso tempo mi fece venire voglia di urlare e piangere.
"Lo so, ma non puoi farci nulla" - risposi, la nostra voce pareva
fratturarsi e disperdersi in echi sottili.
Una verità, troppo ovvia ma comunque difficile da accettare,
ci teneva ancorati
a quel momento.
I nomi di tutti quelli che avevamo conosciuto, immagini di quello che
avevamo
passato insieme e non. Le esperienze che si confondevano ma avevano
solo il
colore e l'amaro del sangue.
Avevano anche la stessa consistenza, scorrevano sulla nostra pelle e vi
si
incrostavano senza che potessimo mai liberarcene.
Il senso di colpa, di perdita... Così come il dolore, la
rabbia e la
frustrazione albergavano in noi da troppo tempo. Nemmeno tentavamo
più di
liberarcene.
"Peeta" - il mio nome uscì sussurrato dalle sue labbra, i
suoi occhi
si chiusero.
"Dormi Katniss, dormi. Ti proteggerò io" - sussurrai, ma lei
già
dormiva; sorrisi e continuai a carezzarla per proteggerla.
L'avrei protetta dai ricordi, da me, dalle sue paure e dal futuro che
temeva di
non riuscire ad avere.
"Ti amo" - sussurrai di nuovo, posando la testa sulla sua e
abbandonandomi al sonno dove lei tornava per salvarmi.
NdA
E l’angst rispunta a caso nella mia vita…
L’ho scritta poco fa, come sfogo
anche se non so precisamente cosa sto sfogando. E’ che in
questi giorni non
riesco a comprendere bene l’amore e l’unica cosa
che riesco a pensare per
collegare questa parola sono loro due, Katniss e Peeta.
Loro si amano per quello che sono, si amano perché si
salvano e si proteggono a
vicenda. Si amano perché stare insieme li salva
dall’autodistruzione.
Beh.. Spero che questa cosa vi sia
piaciuta.
Grazie a chi legge e a chi recensirà :3