Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Sunny    05/07/2003    2 recensioni
La guerra ha causato molti cambiamenti...Voldemort è forte più che mai, e tenere duro è difficile, soprattutto quando il primo campo di battaglia è il cuore...
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

                                                           BEING A WAR MAGE

 

 

 

CAPITOLO 8: PAROLA D’ORDINE ‘RESISTERE’

 

 

‘Cos all the stars are fading away

Just try not to worry, you’ll see them some day

Take what you need and be on your way

And stop crying your heart out                                            

Get up, come on

Why are you scared?

You’ll never change what’s been and gone

                                                                                  Stop crying your heart out, Oasis

 

***************

 

 

Hermione stava in piedi immobile, con un’espressione di puro disgusto sul viso. Spencer le girava intorno lentamente, come fa una tigre quando ha fiutato la sua preda; poi finalmente le si fermò davanti, con uno sguardo mellifluo e lussurioso.

 

“Ma che splendida creatura.” Le sussurrò, facendole sentire il fiato caldo sul collo. “E che coraggiosa guerriera.” Continuò, sollevandole il mento con un dito, ma lei distolse il viso, rabbiosa. “Ma dobbiamo fare qualcosa per questo tuo bel caratterino.”

 

“Sei solo un verme schifoso, mi ripugni.” Sibilò lei a denti stretti.

 

Lui fece un sorrisetto crudele, poi l’afferrò per la nuca e tentò di baciarla, ma lei fu più veloce e sollevò il ginocchio per colpirlo; Spencer schivò il colpo, ma non riuscì a evitare il pugno con cui riuscì a centrarlo Hermione. L’uomo si ritrovò a dover respingere una vera guerriera agile e potente, e anche molto determinata. Ma Spencer si rivelò di forza assai superiore, e con un calcio ben assestato la fece sbattere contro il muro, bloccandole i polsi con la mano e le gambe con le sue, mentre con l’altra mano la costringeva a guardarlo in faccia.

 

“Una volta domata, sarai perfetta.” Le mormorò con gli occhi incupiti dal desiderio. Senza perdere altro tempo, sbattè le proprie labbra sulle sue con prepotenza, ma Hermione gliele morse fino a fargliele sanguinare.

 

Lui si ritirò indietro, sempre tenendola strettamente per i polsi. “Piccola puttana, adesso ti insegno io a rispettare chi ha il potere!!” e così dicendo con la mano libera si sfilò dalla tasca la bacchetta e gliela puntò addosso, ma prima che potesse pronunciare un incantesimo la porta si spalancò e ne entrò Codaliscia, ansimante e bianco come un cencio.

 

“Padron Spencer, è successo…”

 

“Insignificante idiota!!!” tuonò Spencer, furente. “Come osi?!?”

 

L’ometto sbiancò ancora di più. “Chiedo perdono, ma è veramente urgente! Vengo dal campo di battaglia, le nostre difese stanno cedendo!”

 

Hermione fece un gran sorriso soddisfatto.

 

“Dov’è quell’imbecille di Lestrange?!”

 

“E’ morto, signore.”

 

Spencer sbuffò e alzò gli occhi al cielo. “Che brutto incapace.” Disse, poi aggiunse in tono più risoluto. “Va bene, ora vado a sistemare le cose. Sono certo che Nagini sarà di gran lunga migliore di quell’inetto.”

 

“Non ti basterà un pitone per fermare i War Mage.” Fece fiera Hermione.

 

“Credi?” le chiese Spencer con un mezzo sorrisetto e un sopracciglio inarcato. Poi si rivolse a due guardie e fece loro cenno di prendere Hermione, cosa che fecero entrambi prontamente.

 

“Me la pagherai cara, Spencer!!” ringhiò lei, dimenandosi con forza.

 

Spencer continuò a guardarla sempre col suo solito ghigno stampato in faccia. “Codaliscia.” Disse, senza voltarsi. “Porta questa fanciulla da Corinne. La voglio sotto una potente maledizione Imperius, una di quelle che conosce bene lei.”

 

Hermione spalancò gli occhi, poi cercò di liberarsi con maggiore impeto.

 

Spencer rise. “Sarà una mangiamorte perfetta, la mia.”

 

“Puoi scordartelo, bastardo!!” gridò lei, furiosa. Questo, però, non fece altro che alimentare di più le risate di Spencer, mentre i due mangiamorte la trascinavano fuori a fatica, seguiti da Codaliscia.

 

***************

 

Ron stava incatenato al muro mani e piedi, nella piccola cella in cui era stato imprigionato. Stare lì fermo lo rendeva ancora più nervoso, gli faceva provare una profonda preoccupazione per Hermione, per Harry…e per la prima volta dopo tanto tempo si sentì di nuovo inutile.

 

Proprio come quella terribile notte.

 

Quanto tempo era passato, cinque, sei anni? Avevano appena sedici anni quella notte, quando assieme a Hogwarts era stata distrutta anche la loro fanciullezza e la loro spensieratezza. A volte gli tornavano ancora in mente quelle tremende immagini, i volti straziati dei cadaveri dei suoi amici, dei suoi professori…a volte nei suoi incubi vedeva ancora le bacchette dei mangiamorte puntate addosso a lui e a Harry per torturarli, e sentiva ancora le parole di Spencer che ordinava ai suoi di abbandonare da vincitori quella che una volta era stata la loro amata scuola, e le urla dei genitori che avevano trovato i loro figli morti…

 

No, no, no!!! Non andrà come l’ultima volta!!

 

Ron serrò forte gli occhi, cercando di pensare positivo. Spencer non avrebbe fatto niente a Hermione, Harry avrebbe eliminato Voldemort, e tutto sarebbe andato per il meglio. E Natale nella Parigi babbana sarebbe stata una fantastica esperienza.

 

In quel momento si aprì la porta della stanza ed entrò Corinne, sinuosa e sensuale come al solito. Ron si guardò bene dall’assumere qualsiasi espressione.

 

“Bene bene.” Mormorò lei, sculettando come al solito. “E così il grande guerriero è caduto in trappola. Sorpreso?”

 

Ron fece un odioso sorrisetto. “Non quanto vorresti tu.”

 

“Ma nemmeno ti aspettavi che io ti stessi cercando di cavarti informazioni sui tuoi amici, mentre…” gli sussurrò, avvicinandosi di più e tracciandogli l’ombelico con un dito.

 

“Beh, non hai fatto questo gran lavoro. Non ti ho mai detto molto.”

 

Lei fece un sorriso crudele. “Questo lo pensi tu, tesoro. Io so un sacco di cose su di te. So che sei il migliore amico di Harry Potter, e che gli sei leale fino alla morte; so che lui sta con la tua sorellina, e che la cosa ti ha irritato non poco quando l’hai scoperto; so che che sei uno dei migliori auror mai arruolati dal Ministero della Magia; so che nessuno di voi War Mage scherza; e poi…so che sei innamorato della tua migliore amica, quella insopportabile sfacciata moretta.” E l’ultima parte del discorso fu pronunciato con tono acido.

 

Lui serrò la mascella. “Hai dimenticato la mia totale incapacità di usare il cervello davanti alle belle donne come te.”

 

“Beh, forse con me non hai usato il cervello, ma…” e gli si avvicinò con le labbra all’orecchio destro, leccandoglielo. “…quello che hai usato lo hai usato benissimo.”

 

“Ma come puoi vendere te stessa alla feccia del genere umano ed esserne fiera?” Ron la guardò disgustato.

 

“Io seguo un’unica causa, la mia.” Gli rispose asciutta lei. “E questo non ha niente a che vedere con quegli invasati là fuori.”

 

“E allora cosa diavolo vuoi?”

 

“Te.” Corinne lo guardò negli occhi. “Ora che ti ho trovato non ho intenzione di perderti.”

 

Lui le fece una risata in faccia. “Una come te non è capace di provare amore.”

 

“Ma come ti permetti di parlare senza sapere cosa c’è veramente nel mio cuore!!”

 

“E come mai sei qui a parlarmi di sentimenti, se ti hanno mandata a torturarmi?!”

 

“Perché loro non lo sanno che sono qui per farti scappare.” Lui inarcò entrambe le sopracciglia, con aria di sfida. “Oh, non illuderti. Non andrai dai tuoi amici. Fuggiremo insieme, noi due.”

 

“Noi due?” fece scettico lui.

 

“Si.” Replicò seria lei. “Io e te. Io e l’uomo che amo.”

 

Ron la guardò con un’espressione piatta. “Risparmiami questa sviolinata.”

 

“Mi dici chi ti dà il permesso di parlare con questo cinismo, senza nemmeno credermi?!” ribbattè nervosa lei, con una mano su un fianco.

 

“Amore vuol dire rispetto, fiducia, stima…tutte cose che io non provo per te.” Le rispose calmo lui.

 

“Mentre le provi per la ragazzina là fuori, vero? Per la bella Hermione, giusto?” disse acida lei.

 

“Appunto.” Ron lo disse chiaramente, col tono di chi considera chiusa una questione.

 

“Lo avevo immaginato che convincerti non sarebbe stato facile.”

 

“Fa’ quello che devi fare, Corinne, e poi vattene.” Replicò brusco Ron.

 

“Bene.” Fece lei, per nulla sconfortata. “Comunque, ora ce ne andremo via entrambi.”

 

“Ancora?” lui era davvero spazientito.

 

“Per forza.” Sorrise malignamente lei. “Se non vuoi che regali la piccola Hermione alle guardie.”

 

Ron la guardò negli occhi, furioso. “Che cosa hai detto?!”

 

“Hai capito benissimo, dolcezza.” Gli rispose lei, passandogli la mano dietro alla nuca. “La tua ragazza è molto bella, farei davvero la felicità di molti dei miei uomini, se se la consegnassi a loro in catene.” Disse, con un tono mellifluo.

 

Ron tremava di rabbia, e aveva i pugni serrati. “Se le torci anche solo un capello, te ne farò pentire amaramente!!” tuonò.

 

“Non sei nella condizione d’intimorirmi, Ron.” Replicò tranquillamente lei. “E se Hermione continuerà a vivere o no, dipende da te.”

 

Lui la guardò con gli occhi ridotti a due fessure. “Non osare farle del male.” Sibilò fra i denti.

 

Corinne fece un sorriso compiaciuto, poi lo attirò a sé per baciarlo, ma lui la evitò voltando la faccia. “La sua vita è nelle tue mani, tienilo a mente.”

 

Ron la guardò astioso, ma quando lei ripartì all’attacco fu costretto a lasciarsi baciare, e a rispondere al bacio.

 

In quel preciso istante si aprì la porta, e sulla soglia comparvero Codaliscia e Hermione, trattenuta da due mangiamorte. Corinne interruppe il bacio e si voltò di scatto.

 

“Che cosa vuoi, idiota?!” gridò inviperita.

 

“…ehm…” esitò Codaliscia. “Spencer ha mandato la ragazza da te perché le facessi un potente Imperius, signora.”

 

Corinne guardò Hermione. Aveva la bocca aperta e fissava inorridita Ron. Con la coda dell’occhio notò che lui le stava mormorando qualcosa con le labbra e scuoteva la testa violentemente. Le piacque quello spettacolo, anche se il suo piano era stato bruscamente interrotto.

 

“Puoi andare, Codaliscia.” Lo congedò la donna, e il viscido ometto fece un inchino e uscì. Poi si avvicinò alla prigioniera, che la guardava in cagnesco. “Dunque tu sei Hermione. Onestamente mi aspettavo qualcosa di meglio. Come mai sei l’unica donna tra i War Mage? Devo dedurre che hai dei problemi con la tua femminilità, mia cara.” Fece, in tono aspro.

 

“Almeno io non faccio la puttana del capo per sentirmi donna.” Ribbattè assai acida Hermione.

 

Corinne s’infuriò pesantemente e fece un passo avanti con la mano alzata, pronta a schiaffeggiare sonoramente la ragazza.

 

“Lasciala stare!!” urlò Ron, fermandola.

 

“Tu sta’ zitto!!” gli urlò dietro Hermione, sorprendendo tutti i presenti.

 

“Cosa?!?” replicò lui, incredulo.

 

“Non voglio sentire una sola parola da te, sporco bastardo traditore!!”

 

“Dico, sei pazza?!”

 

“Ah, io sarei pazza?!” la litigata infuriava sempre più sotto gli occhi quasi divertiti di Corinne e dei due mangiamorte. “Ma io non vado in giro a baciare altri uomini, però!!”

 

“Aspetta, lascia che ti spieghi!”

 

“Non c’è niente da spiegare, brutto…”

 

“Mi ha obbligato, porco cazzo!!”

 

“Sicuro, e tu, povera anima innocente, hai subito la sua violenza!!”

 

“Esattamente!!”

 

“Beh, a me non sembrava proprio!!” qui Corinne scoppiò a ridere.

 

“Hermione, devi credermi, è la verità!!”

 

“C’è una sola verità qui, Ron, ed è che mi sono stancata! Adesso la facciamo finita!”

 

Avvenne tutto talmente rapidamente che fu difficile capirci qualcosa. Hermione, facendo leva sulle braccia dei due mangiamorte, fece un salto e centrò coi piedi i piedi dei due incappucciati, pestandoglieli pesantemente. D’istinto tutti e due la lasciarono per prendersi in mano i piedi doloranti, e lei gli afferrò le teste e gliele fece sbattere fra loro, lasciandoli a terra tramortiti, e sfilando dal cinturone di uno dei due una pistola, che puntò contro Corinne nello stesso momento in cui lei le puntò contro la bacchetta. Ron assistette alla scena col fiato mozzo in gola, diviso tra il timore per la salvezza della sua ragazza e l’ammirazione per la sua velocità, la sua prontezza e la sua sconfinata intelligenza.

 

“Metti giù la pistola.” Sibilò lentamente Corinne.

 

“Butta la bacchetta, o ti faccio un buco in fronte.” Hermione, furiosa, sembrava non avere la minima paura.

 

“Credi davvero di potermi battere?”

 

“No.” Hermione fu velocissima: tirò la pistola contro Corinne, che per schivarla non si accorse del calcio che le rifilò tra le gambe e che la fece cadere. La giovane auror fu altrettanto veloce nel prendere la bacchetta caduta a terra, puntarla contro Corinne e farle un incantesimo che la fece ritrovare legata saldamente a terra. “Ne sono sicura.” Fece la ragazza, con un sorrisetto.

 

Corinne emise un gemito di frustrazione. “Piccola sporca sgualdrinella mezzosangue!!”

 

Hermione si chinò alla stessa altezza della donna, con la bacchetta puntata. “Chiudi il becco, brutta vacca. Non un fiato, o ti spezzo tutte le ossa, una dopo l’altra.” E, senza darle il tempo di replicare, con un altro incantesimo la imbavagliò. Corinne continuò a dimenarsi, rabbiosa. Hermione si rialzò e si voltò verso Ron.

 

“Dio, quanto ti amo.” Fece lui, sorridendo. Lei lo liberò dalle catene con la bacchetta. “Gran bel lavoro, baby.” Le disse, massaggiandosi i polsi. Hermione, per tutta risposta, gli mollò un ceffone. “Oh!! E questo perché?” le chiese stupito e dolorante lui.

 

“Per aver baciato un’altra.” Gli disse lei, con un sopracciglio inarcato e una mano su un fianco.

 

Ron fece un sorrisetto, poi l’afferrò per la vita, la strinse a sé e la baciò, travolgendola letteralmente e lasciandole a malapena la possibilità di respirare. Quando si staccarono, Hermione rimase per un attimo senza fiato, con uno sguardo interrogativo.

 

“Per avermi salvato la vita.” Le rispose lui con un sorriso furbo e fiero.

 

Anche lei gli sorrise, ma poi entrambi si concentrarono sulla fuga. Ron sfilò due sciabole dai cinturoni dei due mangiamorte a terra e ne passò una a Hermione.

 

“Sbrighiamoci, dobbiamo trovare Harry.” Fece lui, senza nemmeno curarsi di sentire i gemiti nevrotici di Corinne.

 

“Ok, andiamo.” Rispose pronta lei.

 

Ron mise una mano sulla maniglia della grossa porta per aprirla, ma qualcuno da fuori fu più veloce e l’aprì con una tale violenza da fargliela sbattere contro la faccia, tanto forte che gli fece fare un volo all’indietro.

 

“Ron!!” gridò Hermione.

 

Il giovane auror ebbe qualche difficoltà a vedere e a sentire cosa succedesse attorno a sé, tale era il dolore al naso molto probabilmente rotto, ma riuscì nitidamente a sentire un’altra voce tuonare; “Glacialibus!”, e poi si udì un tonfo sordo. D’istinto si fece forza per rialzarsi in piedi, ma quello che vide gli trafisse il cuore più di un pugnale appuntito.

 

Sulla porta stava Spencer, con la bacchetta in mano e un sorriso crudele sulle labbra, mentre ai suoi piedi, a terra, stava Hermione.

 

Senza un goccio di saliva in gola, Ron le corse accanto, s’inginocchiò per terra e la prese tra le braccia, ignorando completamente tutto ciò che c’era intorno a loro. Hermione aveva gli occhi incupiti dal dolore, la bocca spalancata in un lamento muto di puro dolore, e appena lo vide gli si avvinghiò addosso, gemendo e tremando. Lui non riusciva nemmeno a respirare: la teneva stretta a sé forte, e le stringeva la mano.

 

“No!” le sussurrò angosciato, quando le vide gli occhi socchiudersi. “No, ti supplico…Hermione, non lasciarmi….ti prego, no…” forse nemmeno lui si accorse delle lacrime che gli si stavano formando negli occhi, mentre appoggiava la propria fronte contro la sua più fredda, come se in quel modo potesse darle la sua stessa vita. “No, no, no…” Hermione si afflosciò tra le sue braccia, la testa le ricadde di lato e Ron potè sentire la vita scivolarle via dal corpo. Con un gemito di orrore le accarezzò il viso e la sentì gelida. Scuotendo la testa e affannando le sentì il battito.

 

Niente.

 

“…no, no…” le gridò disperato. “Non farlo, no, ti prego! Hermione!! HERMIONE!!” ma nemmeno scuoterla servì a qualcosa, e Ron se ne rese dolorosamente conto. Si sentì il cuore come oppresso da un macigno, e il respiro gli si fece doppiamente affannoso, mentre cercava disperatamente di non perdere l’ultimo strato di coscienza rimastogli nel cervello. Chiuse forte gli occhi, baciando dolcemente la fronte di Hermione.

 

Dio, perché lei?!? … PERCHE’!!!!!!!!!

 

“Ma che quadretto commuovente.”

 

Quella voce riportò Ron nella situazione in cui era. Ancora nella prigione, col naso rotto e col nemico, bene armato, alle sue spalle.

 

Il nemico che aveva colpito Hermione. Spencer.

 

E fu quello il momento in cui la belva assassina che viveva dentro di lui si risvegliò completamente. Il dolore e la voglia di piangere lasciarono il posto a una rabbia spaventosa. Senza aggiungere altro, Ron si mise sulle ginocchia e stese Hermione per terra con una dolcezza infinita; le accarezzò la fronte e i capelli e le baciò un’ultima volta le labbra, poi si alzò in piedi e si voltò.

 

Corinne, che stava in piedi accanto a Spencer, fece un passo indietro, spaventata. Non aveva mai visto Ron così furioso, e le faceva paura. Aveva il viso contratto in una maschera di odio, digrignava i denti tanto da rischiare di spezzarseli, coi pugni stretti come due macigni. Tremava di rabbia, né si preoccupava di asciugarsi il sangue che gli colava dal naso. Ma quello che più la terrorizzava era il lampo omicida nei suoi occhi.

 

Spencer, invece, si limitò ad inarcare un sopracciglio. “Ti era molto cara, a quanto vedo. Sarebbe stata trattata come una regina, se solo avesse usato il cervello.”

 

Ron aveva gli occhi di una tigre. “Io ti ucciderò.” Disse lentamente, con la voce più dura e profonda che aveva. “Ti ridurrò in ginocchio e poi ti strapperò il cuore lentamente, assaporando ogni istante della tua tortura, e poi te lo squarcerò. Come tu hai appena fatto a me.” E così dicendo raccolse da terra la sua sciabola.

 

Spencer rinfoderò la bacchetta e prese anche lui la sua sciabola. “Parole coraggiose. Ma anche se ci riuscissi, questo non te la ridarebbe indietro.”

 

Per il suo bene, Ron si sforzò di non riflettere sul fatto che quel dannato assassino aveva ragione, e che effettivamente non avrebbe più potuto stringere a sé l’unica donna per cui avesse mai perso la testa. No, doveva concentrarsi sulla battaglia. Hermione lo aveva fatto, gli aveva salvato la vita grazie ai suoi nervi saldi. Ora toccava a lui.

 

“Non illuderti, non vivrai abbastanza da sincerartene.” Sibilò a denti stretti, facendo roteare la sciabola in mano.

 

“Forse neanche tu.”

 

Corinne arretrò finchè non fu di spalle al muro. Quello che stava per aver luogo sarebbe stato un combattimento sicuramente più unico che raro.

 

***************

 

Bye bye love, bye bye happiness

Hello loneliness, I thinkl I’m gonna cry

Bye bye love, bye bye sweet caress

Hello emptyness, I feel like I could die

                                                                       Bye Bye Love, Everly Brothers

 

***************

 

Harry, in ginocchio a terra, respirava affannosamente. Si rialzò con un po’ di difficoltà e si asciugò il sangue che gli colava dal naso e dalla tempia. In tanti anni di War Mage training aveva imparato a resistere alla maledizione Cruciatus, ma quella con cui lo aveva colpito ripetutamente Voldemort doveva essere una versione riveduta e corretta, perché molto più dolorosa. Gli risultò difficile resistere al dolore fisico, aggiunto a quello psicologico. Dolore per aver dovuto mettere in pericolo le vite dei suoi amici più cari, dolore per non averli aiutati e anzi, per aver firmato la loro condanna a morte per uno stupido atto di coraggio che non avrebbe dovuto assolutamente permettersi. Non a rischio di due tra gli affetti più cari che avesse mai avuto. Conosceva i mangiamorte e la loro crudeltà, Dio solo sapeva cosa avrebbe fatto Spencer a Hermione prima di ucciderla; non avrebbe certo tenuto le mani a posto, e forse non sarebbe stato il solo. Poteva solo immaginare cosa avrebbero fatto a Ron. Forse il dolore di tanti anni prima, quando entrambi erano stati sotto tortura, non sarebbe stato nulla in confronto. E cosa sarebbe successo poi, anche se alla fine ne fosse uscito vincitore? Avrebbe sentito le loro grida nei suoi incubi, come sentiva quelle dei suoi genitori?

 

E questa volta è davvero colpa mia.

 

“Quanto sarebbe più semplice se ti prostrassi davanti a me e mi giurassi obbedienza.” Fece con aria di sufficienza Voldemort.

 

“Te lo puoi scordare.” Biascicò Harry.

 

“Sei un pazzo idiota che si atteggia a grande eroe, Potter.” Ribbattè sprezzante il demone. “Giochi con la vita con la convinzione di essere invincibile, ma non è così. E i primi a farne le spese sono stati proprio i tuoi amici.”

 

Harry barcollò per un istante. Che abbia ragione lui? E poi li sentì, proprio come li aveva sentiti parlare prima…

 

Harry, non arrenderti!! Continua a lottare, puoi farcela!!

 

Rompigli il culo, Harry!!

 

…Hermione…Ron…

 

Mi fido di voi, allora.

 

…Ginny…

 

Harry di colpo capì cosa doveva fare. Si alzò in piedi con forza e mise su la faccia più forte che aveva. “Avanti, brutto figlio di puttana.” Ringhiò. “Dammi la mia bacchetta e battiti con me. Né io né i miei amici cederemo mai, piuttosto moriremo combattendo.” E un lampo di sicurezza gli balenò negli occhi. “Ma questo non succederà. Adesso io e te ci batteremo, e questa storia finirà una volta e per tutte. Tu morirai stanotte, Voldemort. La pagherai per i miei genitori e per tutti gli innocenti a cui hai fatto del male. Combattiamo, pezzo di merda, che stavolta ti faccio secco.” Concluse il giovane auror, a testa alta.

 

“Ma che prova di maturità, complimenti Harry.” Rise Voldemort, poi fece un cenno a uno dei suoi soldati, che passò a Harry la sua bacchetta. “Vuoi combattere? Molto bene. Ti sei scavato la fossa con le tue stesse mani.”

 

Harry prese la bacchetta e per un attimo i due rimasero a guardarsi in cagnesco negli occhi, poi, senza che potessero prevenirsi l’un l’altro, si sentirono contemporaneamente due urli.

 

“Stupeficium!!”

 

“Infernobilia!!”

 

Tra le due bacchette si creò un campo d’energia spaventoso, e i due duellanti dovettero reggerle saldamente fra le mani, cercando di resistere agli incantesimi che si erano andati a scontrare a mezzaria, formando un’enorme sfera d’energia. Pochi secondi dopo la sfera esplose, accecando i presenti con una luce incredibile. Quando riaprì gli occhi, Harry si rese conto che l’onda d’urto lo aveva fatto sbattere di spalle al muro; risultato: una tempia sanguinante. Rimettendosi in piedi, vide che anche il suo nemico non era rimasto illeso, e anzi, pareva molto stupito di vedersi sanguinare.

 

E questo è solo l’inizio, gran figlio di puttana.

 

***************

 

Ron e Spencer stavano combattendo come due tigri inferocite. Corinne conosceva la crudeltà e la ferocia di Spencer perché l’aveva visto lottare più volte: spietato, veloce, potente, fortissimo, dannatamente preciso. Non le era mai capitato di vedere Ron su un campo di battaglia, e anche se lo avesse già visto, sicuramente non lo avrebbe riconosciuto nel guerriero incredibile che aveva davanti agli occhi. Rabbia, odio,sete di vendetta… erano tutte mescolate nei suoi occhi, che da blu mare ora sembravano ghiaccio allo stato puro.

 

Spencer provò a scagliare la sua sciabolata dall’alto, ma Ron gli oppose la sua stessa spada, e le due lame quasi fecero scintille per la pressione con cui i due uomini si davano battaglia. Alla fine si allontanarono l’uno dall’altro per riprendere a far vibrare le lame con rapidità, forza e precisione. A un certo punto Ron riuscì a costringere la spada di Spencer contro il muro con una spinta decisa, vigliaccamente quello estrasse un pugnale per colpirlo, ma Ron riuscì ad afferrargli il polso e dopo qualche secondo di difficoltà lo respinse indietro.

 

I due avversari rimasero per un attimo fermi, l’uno di fronte all’altro, guardandosi con odio e riprendendo fiato.

 

“Non te la cavi male.” Fece Spencer con un sorrisetto beffardo e crudele.

 

Ron serrò bene in mano la sua spada. “Da te invece mi aspettavo di meglio.”

 

Spencer inarcò per un momento un sopracciglio, poi il combattimento riprese più violento di prima. A un certo punto riuscì a costringere Ron in un angolo, ma il ragazzo non gli permise di affondare, colpendolo con un calcio allo stomaco e due pugni in faccia che fecero trasalire Corinne per la violenza con cui erano stati dati. Spencer barcollò all’indietro senza perdere la spada, ma naso e bocca presero a sanguinargli comunque; a quel punto, decisamente infuriato, si scagliò contro il suo nemico con la spada puntata, ma Ron lo prevenne. Andarono avanti così per un bel po’, mentre il ritmo della lotta s’intensificava progressivamente; a un certo punto, però, Spencer riuscì in qualche modo a far cadere a terra Ron, riuscendo così a trafiggergli una spalla. Il ragazzo non riuscì a sopprimere un ruggito misto di rabbia e dolore.

 

“Non fai più tanto lo spavaldo adesso, eh?” esclamò crudelmente compiaciuto Spencer.

 

Con grande determinazione, Ron si rimise in piedi. Sembrava dolorante, sanguinava, ma il suo viso era una maschera di odio. “Fatti avanti, sporco bastardo. Non vorrai far tardi al tuo appuntamento all’altro mondo.”

 

“Non vuoi proprio arrenderti, eh?!” ruggì il mangiamorte, e la lotta riprese ferocemente.

 

Corinne li fissava a bocca aperta. La ferita di Ron non era certamente mortale, ma sicuramente doveva fargli un male cane, ma lui non aveva smesso di combattere, e anche se i suoi colpi col braccio destro sembravano meno potenti, erano ugualmente veloci e precisi. Le sembrava impossibile di vederlo tanto furioso, e stava cominciando perfino a provare paura per se stessa. Chi l’avrebbe salvata da quella furia distruttrice se Spencer fosse stato sconfitto? D’altra parte… non aveva idea di come sarebbe stato perdere l’uomo di cui era innamorata.

 

Spencer colpì Ron con un calcio sulla ferita, facendolo cadere di spalle a terra, poi alzò la spada per trafiggerlo ma ricevette un calcio nelle palle che lo fece arretrare dolorosamente; Ron ebbe tutto il tempo di rotolare e riprendersi la spada in mano, appena in tempo per arrestare l’attacco di un frustratissimo Spencer, che fu colpito in pieno viso da un sonoro gancio sinistro. Il mangiamorte si lanciò all’assalto col fuoco negli occhi: la sua furia fu travolgente al punto da permettergli di disarmare Ron e costringerlo spalle al muro, con la spada puntata alla gola.

 

Spencer, affannando, impugnò più saldamente l’elsa della sua sciabola, con un piccolo sorriso febbrilmente eccitato. “Visto dove ti ha portato la tua ostinazione, giovane pazzo? Ora raggiungerai la tua amica all’inferno!!”

 

Spencer fece per colpirlo, ma Ron si chinò un secondo prima sulle ginocchia e quando si rialzò lo colpì al mento con un pugno, spedendolo a terra e facendogli volare in aria la spada. Nella frazione di secondo che seguì, il giovane auror afferrò al volo la sciabola e, con tutte le forze rimastegli, trafisse lo stomaco di Spencer.

 

Corinne trattenne a malapena un grido mentre il mangiamorte faceva un passo indietro, col viso contorto in un’espressione incredula e sconvolta.

 

“Non avresti dovuto attaccare la mia scuola.” Sibilò Ron tra i denti serrati forte, senza togliere le mani dall’impugnatura della spada che era affondata nello stomaco dell’uomo. “Non avresti dovuto uccidere Silente.” Fece, scansandosi dalla fronte un ciuffo di capelli sudati con uno sbuffo. “E soprattutto,” aggiunse, con un cenno del capo verso Hermione. “Non avresti mai dovuto far del male a lei.” E con un’ultima spinta lasciò andare la spada. Spencer fece un passo indietro, poi crollò a terra supino, morto.

 

Il silenzio che seguì, rotto solo dal fiato ancora ansimante di Ron, era terrificante. Corinne fece difficoltà a immaginare e a capire cosa stesse per succedere. Ron si avvicinò al corpo di Spencer con aria di disgusto, estrasse la lama dal suo corpo senza tante cerimonie, poi si voltò verso di lei, con l’aria visibilmente stanca di chi però non ha ancora completato ciò che deve fare.

 

Corinne fece un passo indietro. “Vuoi uccidere anche me?” Ron non disse niente, ma roteò la sciabola nella mano e ne impugnò  più saldamente l’elsa. Lei la prese come una risposta e annuì piano, mordendosi un labbro. “Hai le tue ragioni…anche se io non volevo necessariamente ucciderla.”

 

Lui fece una specie di smorfia ironica.

 

“Puoi anche non crederci.” Ribadì a sangue freddo lei. “La volevo solo fuori dai piedi, perché non si mettesse fra me e te.”

 

“Ti puzza davvero di campare, eh Corinne?” sibilò lui con una voce così bassa da far paura, facendo un passo avanti.

 

Lei scosse la testa. “Presto tu e io saremo di nuovo una cosa sola. Te lo prometto, Ron.” Corinne afferrò i lembi del suo mantello e vi si avvolse dentro, e magicamente svanì nel nulla. Ron fece un paio di rapidi passi avanti, ma non si attardò oltre sulla fuga della donna; lasciò cadere a terra la spada e si tastò la ferita con una mano: per fortuna faceva molto più male di quanto non sanguinasse.

 

Stancamente si trascinò fin dove stava Hermione, si sedette a terra accanto a lei e la prese fra le braccia. Era fredda gelata, aveva le labbra blu e il viso bianco, e sembrava una bambola rotta nel suo abbraccio. Lui serrò forte gli occhi e le baciò dolcemente le labbra e la fronte, poi nascose il viso nel suo collo e lì rimase, quasi come se cercasse di nascondersi dal proprio dolore, stringendola forte a sé.

 

***************

 

I remember the smell of your skin

I remember everything

I remember all your moves

I remember you, yeah

I remember the nights

You know I still do

So if you’re feeling lonely don’t,

You’re the only one I’ll ever want

                                                                      Please Forgive Me, Bryan Adams

 

***********************

 

 

Scusate il ritardo, ma con le feste e tutto il resto, chi ha avuto il tempo di scrivere qualcosa!

Innanzitutto vorrei dare un bacio speciale alla grande Sara Lee, che mi ha dato un paio di suggerimenti speciali che ho apprezzato davvero!

Vorrei anche ringraziare tutti quelli che hanno recensito questa storia, sono davvero in tanti e ci tengo a far sapere a tutti che siete davvero speciali quando lo fate! In particolare, un grazie enorme a ‘Ron Weasley’, che mi ha scritto delle cose davvero molto belle nella sua recensione: grazie, Ron! Spero davvero che anche il resto della storia non deluda le tue aspettative! ^^

 

Una piccola nota dell’autrice: in molti si chiederanno come mai il duello tra Ron e Spencer si è svolto a colpi di sciabole e non con due bacchette magiche. Ci ho pensato bene prima di scrivere questo capitolo: Ron (almeno la mia versione) è un personaggio molto vigoroso e materiale, un leone che se viene stuzzicato reagisce ferocemente, dando tutto se stesso; è impulsivo, e preferisce l’approccio…duro. E pugni consistenti e colpi di spade mi sembravano molto più appropriati a esprimere la rabbia che sta provando in questo momento, visto che non necessitano di quel minimo di fredda razionalità che invece serve per usare la bacchetta. La magia la lasciamo a Harry, che sta ancora combattendo contro il suo nemico numero uno…

 

Ok, per il resto…si, lo so, il capitolo si è interrotto in un punto un po’ critico…ma non posso fare altrimenti, cercate anche di capire! Ad ogni modo, cercherò di mettere il prossimo on-line il più in fretta possibile, va bene? Comunque, per chi proprio non riesce a resistere e vuole sapere qualche anticipo, o qualsiasi altra cosa che non riuscite ad aspettare per sapere riguardo a quello che può succedere a Hermione, Harry, Ron e tutti gli altri, beh…ecco il mio nuovo indirizzo di posta elettronica: checkmated@virgilio.it  Anch’io sono una curiosona, perciò so bene cosa si prova a stare sulle spine per troppo tempo!

 

Prossimo capitolo: “Dopo la tempesta”

 

Recensite! Così vado più svelta! ^^ (che ricattatrice…)

Sunny

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sunny