“ Aaaaah!”
Per l’ennesima volta Luce si svegliò nel sonno urlando, dopo il solito incubo, quello stesso che la tormentava ormai da mesi. Aveva ancora il respiro affannato e stava sudando freddo. Cercò di calmarsi e di tornare a respirare normalmente, costringendosi a rimanere a letto e a tentare di riaddormentarsi. Ma naturalmente, i suoi sforzi si rivelarono vani. Osservò la sveglia sul suo comodino. Segnava le tre del mattino. Sbuffò. Non poteva certo continuare in quel modo! Aveva provato di tutto, dalle tisane rilassanti, alla camomilla. Neppure la stanchezza fisica riusciva a farla riposare tranquilla. Stare a letto non aveva senso, tanto non avrebbe preso sonno ugualmente. Decise di andare in cucina e di prepararsi una cioccolata calda. Il cioccolato faceva davvero miracoli a volte, e chi se ne importava delle calorie! Tanto, pensò, sono già un caso perso così, anche se avessi qualche chilo in meno, cosa cambierebbe?! Aprì uno sportello e estrasse una bustina di Ciobar; poi uscì la panna dal frigo e le Gocciole. Forse dovrei invitare la mia cara mammina allo spuntino delle quattro del mattino, pensò ironica. Sua madre, sebbene non avesse un fisico perfetto, stava sempre attenta a quel che mangiava per evitare di ingrassare. Controllava maniacalmente il suo peso ogni mattina, ripetendole continuamente che non poteva continuare in quel modo e che doveva necessariamente perdere almeno dieci chili. Luce dal canto suo, seppur odiasse il suo fisico e desse ragione a sua madre, era troppo pigra per mettersi a dieta. Si limitava semplicemente a guardare le altre con ammirazione, complessandosi sempre più, ma non dandolo troppo a vedere. Lei era l’amica di tutti, la ragazza simpatica, brava a scuola, invisibile agli occhi dei ragazzi e senza uno straccio di vita sentimentale, con un talento naturale nel perdere la testa per le persone più sbagliate. Ma, come si ripeteva sempre, dopotutto non esisteva quello giusto, non per lei, con il suo fisico imperfetto, con il suo sentirsi brutta. Pensava a questo Luce mentre beveva la sua Ciobar e si ricordava del compito del giorno dopo di matematica, la sua materia preferita. Decise di ripassare qualcosa per occupare il tempo e poi avrebbe aggiornato il suo blog. La paura che l’aveva assalita al risveglio, sembrava ormai essere sparita, sostituita dalla lieve preoccupazione per il compito che avrebbe svolto dopo qualche ora, e che chiaramente le sarebbe andato benissimo.
Ma Luce, da insicura quale era, non aveva completamente fiducia nelle sue capacità.
In realtà non aveva semplicemente fiducia in se stessa, abituata a non essere mai abbastanza per gli altri, per sua madre, persino per se stessa.