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Autore: mrsrayban    27/10/2012    3 recensioni
Ero, e sono, fan di Vicochi - Vic & Rochi, ovviamente -. Li amo tanto tanto, e oggi a scuola (si a scuola non sto attenta e penso a scrivere u.u ) mi e' venuta in mente un'idea su loro due che sono asdsfg.**
Cioe', Luceria ovviamente. Li rappresentero' come Luca e Vale, ma vi chiedo di dimenticare totalmente i loro caratteri nella serie, di dimenticare tutti gli altri e tutta la storia, gli altri non ci saranno. Solo loro, e.. un letto. Non pensate del tutto male, non e' una storia a rating rosso. Non e' del tutto perversa, ma un pochino si perché io sono così.. non sono santa, e non intendo esserlo. Non ho mai pensato prima di oggi a scene del genere di loro due, ma visto che l'occasione mi si e' posta davanti perche' non farlo?
Grazie a chi si fermera' a leggere e magari recensire, facendo sorridere questa piccola pazza. ♥
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non voglio tornare indietro. Non voglio essere ancora, in un orfanotrofio, ma neppure voglio stare in questa casa. Non conosco nessuno, nessuno mi vorra' e non voglio passare altri anni soffrendo. Vorrei, per una sola volta nella vita, essere felice. Sarà mai possibile?
Entrai, o meglio mi trascinarono dentro. Mi guardavo attorno, cercando di capire quale finestra fosse più consona alla mia fuga. Ero abituata a scappare, l'ho fatto per tutta la mia vita e avrei potuto falro un'altra ed ennesima volta. Una lacrima mi rigò il volto, notando come tutto fosse colorato e felice.. ora ne ero certa: io non c'entravo con quel mondo.
- E quindi, tu sei la ragazza di cui ho sentito tanto parlare. - Sussurrò una voce dietro di me, sfiorandomi quasi il collo. Mi preparai a girarmi e tirargli un pugno, ma appena tentai di farlo la sua mano mi fermò decisa, come se gia' sapeva ciò che avrei fatto, incredibile.
Nessuno c'era mai riuscito, alzai il volto essendo lui un po' più alto di me. Guardai i suoi occhi, un brivido mi percorse ma non era per il freddo. Lo vidi avvicinarsi ancora e sentivo la sua pelle calda che mi strinse in un abbraccio, nonostante il suo atteggiamento fosse quello di qualcuno che diffida, ed e' pronto a combattere.
Per questo quel ragazzo mi aveva colpito, era simile a me negli atteggiamenti e tutto, ma era diverso. Io mai lo avrei abbracciato, ma ora non potevo tirarmi indietro: appoggiai le mani alla sua schiena, stringendolo a me. Un'altra lacrima scese lungo la guancia. Questa non era la rabbia o la tristezza che fino a poco prima regnavano prima dentro di me, era gioia che irradiava il mio corpo.
- Ti stavo aspettando, Valeria. - Sussurrò ancora lui, sentii angoscia dentro me. Come sapeva il mio nome? E come mai mi aspettava? Mi conosceva, oppure mi aveva spiata.. magari era un polizziotto venuto ad arrestarmi per uno dei piccolissimi reati che avevo fatto quando ero piu' piccola. Ma ora ero cambiata, o almeno provavo a farlo, e l'ultima cosa che desideravo era che mi portassero ancora via la libertà.


Era passato ormai un anno, dal mio arrivo alla Casa Magica - il luogo dove avevo conosciuto Luca il primo giorno, che mi aveva abbracciato e mi aveva stretto a lui -. Mi trovavo in salotto sorridendo, con la sua ennesima lettera in mano. La strinsi al mio petto e sentii per un secondo quei vecchi sentimenti che mi avevano condotto sino a lì. La gioia di vederlo che mi aveva preso dal primo momento, e ora tutte le domande che mi si erano poste tanto tempo fa erano risolte. Mi aveva sognata, come si fa coi sogni premonitori, tutto era apparso in un sogno. Non era un polizziotto anzi, era la persona più pazza che ci fosse: incosciente, maldestro, stupido, dolce.
Me ne ero perdutame
nte innamorata, ogni giorno di più e non avevo mai guardato nessun'altro in quella casa. Ma ora che nessuno era lì e solo il silenzio mi faceva compagnia, sentivo la mancanza di tutti quei rumori.
'Aspettati di tutto oggi, piccola mia.'
Non se ne era scordato, anzi mi stava preparando una sorpresa. Ero felice e guardai l'orologio. Erano le tre del pomeriggio e non avendo ancora mangiato, la fame mi iniziò a prendere: così mi incamminai verso la cucina, passando di fronte alla cantina.. o anzi, ora era il luogo degli innamorati dove avevo avuto la mia prima volta. Oggi ogni cosa mi ricordava un bacio od un semplice abbraccio, o anche una parola scambiata con Luca.
Qualcosa mi disse di entrare, scesi lentamente le scale e vidi lì dei petali di rosa, dello champagne e ogni cosa apposto, si abbassò lentamente la luce e sentii due mani grandi e forti che mi cingevano la vita; chiusi gli occhi e sospirai sottovoce mentre dissi il suo nome. Si avvicinò col volto a me, mi baciò il collo e fece salire le sue mani all'interno della maglia per alzarla.
Mi girai velocemente, avevo voglia di sentire le sue labbra sfiorare le mie, sentire il suo cuore stretto al mio ma mi limitai ad appoggiare le mani al suo collo per sbottonargli lentamente la camicia che seguì poco dopo la mia maglietta, a terra.
Lo strinsi a me, facendo sfiorare il suo petto al mio seno mentre anche quel piccolo ostacolo che si stava rivelando il reggiseno, stava scomparendo. Non volevo velocizzare e rendere concreto tutto subito, non volevo sentirlo mio. Non ancora, almeno.
Volevo sentire le sue labbra baciarmi, desiderarmi.. volevo sentire quanto era il desiderio di me e così decisi di guidare io il gioco; lo portai a sedersi sul divanetto e con quello strano pulsante che c'era, feci in modo che si sdraiasse su quello che ora era un letto.
Mi misi sopra di lui, mentre cercava di baciarmi le spalle e rabbrividii dal piacere a sentire le sue labbra coccolarmi tutta. Scendeva, scendeva, fino a sfiorarmi il seno con le labbra ed io, intanto, gli sfilai i jeans facendo lo stesso con me. Passai la mano sul suo petto, dolcemente e lo sentii rabbrividire con me.
Era questo l'amore. E volevo capire fino in fondo quanto esso fosse profondo.
Profondo perchè l'amore e' come l'oceano. Tu puoi vedere la fine dell'oceano, dalla riva?!
- Ti..Ti amo. - Il mio respiro era gia' affannato, dall'eccitazione ma così non la voglio chiamare. Ero affannata, all'idea di averlo con me. Di essere un'unica cosa con lui. Ed era una scoperta di piacere, di passione e di amore, ogni qualvolta in cui lui entrava in me. L'idea, la sola idea mi faceva impazzire.
Sentii le sue mani che accarezzavano lente le mie cosce, sfilandomi gli slip e sfilandosi i boxer. Poi una stretta, sentivo che mi stringeva forte e lo iniziai a baciare, mentre lentamente lo sentivo entrare in me. Strinsi gli occhi e mi lascia andare fra le sue braccia, ero ipnotizzata, in pieno dei suoi poteri, nelle sue mani.. ero inebriata d'amore.
Lo continuai a baciare, per tutto il tempo, sentendo le sue spinte e lasciando dei piccoli graffi sulla sua pelle.. eravamo nudi, su quel letto, in piena estate.

Eppure tremavo, ovviamente non per il freddo ma per l'amore.

  
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