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Autore: RickishMorty    11/05/2007    19 recensioni
Gli fissai gli occhi scuri come la notte, il più spaventoso e meraviglioso sguardo che avessi mai visto. Era affamato, o meglio, assetato. E voleva me.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Novel about a Vampire

 

Gli fissai gli occhi scuri come la notte, il più spaventoso e meraviglioso sguardo che avessi mai visto. Era affamato, o meglio, assetato. E voleva me.

 

Arretrai, il respiro mi cresceva e si fermava in gola, senza riuscire ad esplodere in un urlo. Lui invece avanzò, sinuoso ed elegante, ineguagliabile anche dal più bravo ballerino.

Ero terrorizzata, è vero, ma dubito che nel mio sguardo ci sia stato altro che stupore. Ero ammaliata, ipnotizzata dai suoi occhi neri la cui pupilla si era ridotta ormai a una fessura, eccitata dal mio odore.

Mentre ero colta da singhiozzi isterici, nati dalla paura che mi provocava quell’essere perfetto, sentii una parete fredda e sconnessa alle spalle. Le mura antiche del castello le sentivo su di me, crudeli e impenetrabili, mi bloccavano davanti a lui. Ma tanto in fondo che possibilità avevo io di scappare di fronte a un dannato.

 

“V…Vincent… avevi…” non so se la voce mi tremava per le lacrime o per il respiro bloccato che ancora avevo in gola.

Il vampiro assottigliò gli occhi, abbassando lo sguardo osservandomi, posandolo sulle mie mani sporche di sangue. Cosa avrei dato per impedirmi di scivolare, lottare contro la gravità aggrappata ai bordi del pavimento… Tutte le leggende sembravano contro di me, vampiri e trabocchetti nei castelli esistevano e uniti probabilmente avrebbero portato a situazioni ben peggiori… e a morti ben peggiori.

Nascosi le mani dietro la schiena in un gesto disperato e inutile… non era la vista ad eccitare il suo istinto.

Lui ritornò con lo sguardo, folle e innaturale su di me. La paura aveva odore? Ero sicura che sentisse la mia, ma era anche quella ad eccitarlo?

Sbattei gli occhi un attimo lasciando scivolare una lacrima che si fermò sulle sue labbra, poggiate sulla mia guancia. Si era avvicinato così velocemente che non l’avevo nemmeno visto; il suo petto, freddo e marmoreo, era contro il mio e mi bloccava alla parete. Il cuore quasi mi esplose, impazzito alla vista di quel suo viso perfetto, così vicino al mio…Sentii la sua stretta fredda sui miei polsi che, sebbene volessero, non fecero resistenza, lasciandosi portare ai lati del mio viso in lacrime…

Strinsi le labbra mentre le sue si schiudevano inspirando il mio odore… o almeno doveva essere così, dato che i vampiri non respiravano. Riprovai di nuovo a parlare “Vincent… no… ti scongiuro, controllati…” i singhiozzi mi impedivano di articolare le parole, ma ero sicura che qualsiasi cosa avessi detto, lui non l’avrebbe ascoltata.

Mi sfiorò il palmo della mano con le labbra carnose, risalendo fino alla punta delle dita… Sentii la sua lingua portare via il sangue, leccarlo avidamente senza emettere un suono… con calma… non sembrava preso da una brama così potente da non controllarla…  ma chissà, io non avevo mai capito niente di lui.

Non riuscì a reprimere un gemito, la sua lingua che succhiava e leccava la mia pelle mi dava una sensazione di un panico meraviglioso, quasi paragonabile ai suoi baci.

Aveva gli occhi chiusi, assaporando quel liquido rappreso che gli aveva reso le labbra ancora più rosse.

“Delizioso” una parola, era bastata una parola per sbloccarmi il respiro intrappolato in gola, trasformandolo in ansimi incontrollati.

Era la sua voce ad essere deliziosa, zucchero a velo intriso di veleno, che mi penetrava dentro facendo scomparire ogni emozione, lasciando solo un’euforia, una droga che mi annebbiava gli occhi e la mente.

Riaprii gli occhi, che aveva inutilmente cercato di disappannare dalle lacrime, sussultando quando incontrai i suoi, che si erano aperti ed erano fissi nei miei.

“Che cosa vuoi fare?” era l’unica domanda che mi veniva in mente e, al momento, l’unica risposta che volevo.

Per rispondermi, mi lasciò la mano che andò subito a stringersi alla maglietta, tremante, e si avvicinò al mio collo. Il suo respiro freddo, gelido mi riannebbiò gli occhi, sconvolgendomi con un altro fremito.

Spalancai gli occhi quando sentì sulla gola la stessa, identica sensazione che avevo provato pochi istanti prima sulle dita: la sua lingua mi accarezzò morbida e gentile, come a pregustare qualcosa, assaggiarlo prima di sentirlo veramente… Mi scese una lacrima che grazie a Dio si fermò prima di scivolare sulla sua pelle perfetta.

Scorsi un bagliore riflesso sul mio anello, non capendo da dove venisse… fino a quando non sentii qualcosa di duro e liscio sul mio collo…

“Vincent… ti prego, ti scongiuro no, non… ho paura” i singhiozzi si fecero così forti che il petto mi si sollevava e riabbassava velocissimo… spesso mi ero chiesta cosa sarebbe successo se fossimo arrivati a quel momento. Avevo pensato che sarei morta, non avrei retto al dolore o alla paura… oppure sarei diventata un vampiro…? Mi sentivo così pronta, ora invece piangevo disperata. La morte in effetti, anche sotto la forma più affascinante, faceva tanta, tanta paura.

“Di cos’è che hai paura?” un altro fremito, tanto ormai non si distinguevano più tra di loro, erano troppi.

… di cos’è che avevo paura? Non di lui sicuramente… no… lo sapevo che il mio amore era dannato, insieme a lui. Non avevo paura di questo. Ma avevo paura dei cambiamenti, di cosa sarebbe successo dopo, di cosa sarebbe successo tra di noi e in me. Io cosa sarei diventata?

“… di me”

“Non avere paura di diventare ciò che vuoi” le sue parole mi laceravano l’anima, così come i suoi denti. Trattenni il respiro, mentre le pupille mi si dilatavano. Mai avevo sentito qualcosa di simile. Un lieve dolore, sostituito da qualcosa di indescrivibile. Era… piacere? L’adrenalina aveva cominciato a pulsarmi in corpo, rendendomi ipersensibile. Sentivo il rumore del mio sangue che usciva da me, entrando in lui, bagnandogli i lati della bocca.

Non ero più spaventata, non avrei mai dovuto esserlo… io mi fidavo di lui. Lo amavo davvero. Era del mio sentimento che avevo paura, non di leggende, di morti o di cambiamenti. Avevo paura di amare. 

 

 

{{ MMh salve! E' la mia prima fanfiction che pubblico, per di più one shot, siate clementi XD mi è venuta l'ispirazione a scuola, non mi ci sono messa molto d'impegno, diciamo che è una prova ^^  Forse mi ha ispirato New Moon... spero vi piaccia!

  
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