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Autore: zezou    11/05/2007    7 recensioni
Il ragazzo uscì dalla coltre di coperte e guardò il calendario appeso davanti al letto, si accorse che era quel giorno che tanto odiava, che lo rendeva triste e.... se volete scoprirlo basta leggere!! vi avverto è una sasuxnaru ma al momento non ci sono accenni (bè forse qualcuno XD)
Genere: Romantico, Azione, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’importanza di essere amati

L’importanza di essere amati

 

Il cielo era limpido e l’aria era fresca, forse un po’ ancora fredda siccome la primavera era appena giunta. Ad un certo punto un rumore acuto e stridulo interruppe la quiete del mattino. Il rumore proveniva da un piccolo appartamento. Un ragazzo raggiunse la sveglia e le diede una gran manata che la fece cadere per terra e questa smise subito di parlare, probabilmente rotta. Il ragazzo uscì dalla coltre di coperte e guardò il calendario appeso davanti al letto, si accorse che era quel giorno che tanto odiava, che lo rendeva triste e lo faceva apparire un bambino bisognoso di affetto, amore e coccole: tutte cose che non sopportava soprattutto perchè non gli piaceva mostrarsi debole. Decise che sarebbe andato a scuola per non rimanere a rimuginare sul passato e distrarsi. Giunto davanti alla scuola incontrò il suo professore di italiano: Kakashi-sensei, molto sorpreso di vederlo lì a quell’ora e con uno sguardo assente e triste “ Buongiorno Naruto, come stai?” e lo guardò negli occhi per vedere la sua reazione. “Buongiorno Kakashi-sensei, sto bene non si preoccupi!” disse senza guardarlo negli occhi. Ecco, doveva immaginarselo che qualcuno si sarebbe accorto del suo comportamento e ovviamente Kakashi-sensei sarebbe stato il primo.”Naruto guardami negli occhi quando parli con me! Su forza voltati e rispondi nuovamente alla mia domanda”  doveva aspettarselo, che Naruto, testardo com’era, non avrebbe accettato il conforto di nessuno; soprattutto se era quel giorno… “Mi scusi, le ho detto che sto ben…” .“ Naruto non prendermi in giro puoi darla a bere ai tuoi amici ma con me sai che non funziona. Smettila con questa pagliacciata e vieni con me” detto ciò prese Naruto per il polso e l’ho portò fino ad un’aula in cui non c’era nessuno.”Bene, almeno qui possiamo parlare liberamente e tu ti puoi sfogare” .”Io non ho nessun bisogno di sfogarmi sto benissimo!!” disse e cominciò ad avviarsi verso la porta quando venne richiamato.”Ah Naruto con te non c’è niente da fare, sei proprio testardo…!”. Naruto per ribattere alle sue parole si girò di scatto ritrovandosi nell’abbraccio del sensei. Il suo abbraccio era così caldo e affettuoso che…. No non doveva e non poteva piangere se lo era promesso quella stessa mattina mentre si vestiva ma…. Non riuscì più a trattenersi, che calde lacrime gli scivolarono dagli occhi cadendo sul freddo pavimento. “ Su adesso sfogati così dopo ti sentirai meglio” immaginava che fosse triste, ma non al punto di cominciare a stringere la sua maglia spasmodicamente fra le sue mani e chiamare i nomi dei suoi genitori. Rimasero così per un bel po’ di tempo, tento che Kakashi decise di prendere in braccio Naruto e portarlo in infermeria. Dopo mezz’ora di pianto si calmò “ Stai meglio ora?”chiese dolcemente. Mnh grazie” rispose.”Non ti preoccupare se hai bisogno sono sempre qui” disse. “ Per qualunque cosa?”.”Per qualunque cosa, basta che metti da parte il tuo orgoglio e vieni da me. Qualche volta fa bene piangere!! Su forza ora devi tornare in classe la prima ora l’hai già persa, ma non ti preoccupare ti giustifico io! Su corri!!” e mentre diceva ciò fece scendere Naruto dalle sue gambe e gli diede una spintarella. Arrivato in classe il suo morale fu un po’ risollevato vedendo che i suoi compagni gli avevano lasciato il posto in fondo all’aula e mentalmente lì ringraziò. Il resto della giornata passò tranquillo tra gli scherzi con Kiba e Shino e le chiacchierate tranquille con Ino,Sakura,Hinata e tutti gli altri.  Arrivò finalmente il momento di tornare a casa, e nuovamente quel dolore a lui molto famigliare lo pervase, lasciandolo senza fiato e con l’amaro in bocca. Si mise a correre per evitare che scendessero ancora le lacrime, ma tutto fu vano e fermatosi si appoggiò al muro di una via e pianse a lungo. Non si era accorto di un paio di occhi color cremisi, che per tutto il  tempo lo avevano osservato, scrutato fino in fondo all’anima e che ora lo guardavano come si guarda un cucciolo abbandonato in una grande città, infreddolito dalle notti ghiacciate e impaurito da tutto e tutti.

Quando il suo pianto cessò, si era già fatta sera e, spaventato dal buio, che gli appariva nero e profondo, Naruto scappò verso casa come una saetta. Arrivato sull’uscio si fermò per riprendere fiato, ma prima che potesse aprire la porta di casa, due braccia bianche e robuste lo circondarono. Terrorizzato cercò di divincolarsi in ogni modo, ma non c’era nessuna reazione dal ragazzo, come se non facesse fatica. Allora Naruto chiese “Chi sei e che cosa vuoi da me??”. Nessuna risposta e neanche un movimento, così decise di domandare di nuovo “Ehi co…” “Buono, non ti faccio niente. Adesso però tu vieni con me!” e prima che Naruto potesse ribattere si ritrovò tra le braccia del ragazzo, che saltava di tetto in tetto. Mentre aspettava che il ragazzo si fermasse, cercò di girarsi per capire, almeno un po’  il suo aspetto. Era sicuramente più alto di lui, aveva la pelle bianchissima, come la neve,  pareva avere i capelli neri con due ciuffi al lato del viso, mentre dietro erano ribelli e aveva gli occhi nero pece. Stava per domandare il suo nome quando quest’ultimo lo precedette “Mi chiamo Sasuke mentre tu sei Naruto . Sbalordito chiese”Tu come fai a sapere il mio nome??”  Sasuke piegò leggermente le labbra in quello che sembrava un accenno di sorriso “Oh io so molte cose su di te più di quanto ti immagini”. Naruto, dimentico della sua paura, esclamò “Ma mi spii?? Almeno dimmi tutto quello che dici di sapere su di me!!”. Ora si che era sorpreso, non si aspettava che Naruto passasse così velocemente dal terrore alla curiosità, ma soprattutto non si aspettava che si lasciasse trasportare da lui senza neanche provare a scappare. Finalmente Sasuke si fermò, e lasciò che Naruto scivolasse dal suo abbraccio per guardare in giro. Si erano allontanati molto dalla città e ora si trovavano davanti ad una enorme villa; a prima vista pareva disabitata ma se si osservava con attenzione si poteva vedere che era tenuta pulita e calda. Naruto era estasiato, non avrebbe mai immaginato che da quelle parti ci fosse una villa di quelle dimensioni e di quella bellezza. Sasuke, senza mai distaccare gli occhi dalla figura di Naruto, si incamminò verso l’entrata richiamando l’attenzione di quest’ultimo “Su forza, andiamo.” “Si si arrivo. Ma tu abiti qui tutto da solo?”. La risposta era solo un piccolo cenno d’assenso con la testa. “Bene, ora tu te ne stai qui tranquillo e ci rimani. Puoi uscire solo se prima mi dici dove vai. Chiaro?” “Ehi io non sono un bambino, so badare a me stesso. E tu chi sei per darmi degli ordini?!” “Io ho detto così perché so quello che faccio, e tu ubbidisci. Chiaro ora?” questa volta usò un tono minaccioso per mettergli paura e fargli rispettare il suo ordine. “Si va bene” disse, pensando che era meglio fare quello che gli diceva, perché, anche se sembrava che non avesse cattive intenzioni, in lui c’era qualcosa che gli metteva i brividi. Cominciò a tremare e neanche lui sapeva dire se di freddo  o di paura; Sasuke accortosi andò a prendergli una coperta.

 Ad un certo punto la suoneria di un telefono fece sobbalzare Naruto “Aspetta qui e non muoverti” fu il repentino ordine. Ovviamente Naruto non riuscì a resistere alla curiosità e pian piano si avvicinò alla porta della stanza, nella quale si era chiuso Sasuke.”Si ti ho detto che l’ho portato qui. Ma ora che ne faccio?” “Non dirmi che non puoi tenerlo; eravamo d’accordo che io l’avrei catturato e poi tu l’avresti tenuto. E poi lo sai che ho timore di ferirlo…” . Naruto smise di ascoltare terrorizzato da quello che aveva sentito; che cosa intendeva conho paura di ferirlo?’ Troppo preso dai suoi pensieri, non si era accorto che Sasuke aveva terminato la telefonata e stava dirigendosi verso la porta. Ad un certo punto cadde all’indietro e con paura si accorse di avere la faccia di Sasuke a pochi centimetri dalla sua “Non ti avevo detto di non muoverti?”. Quel tono freddo e scontante in quel momento era giunto alle orecchie di Naruto come arrabbiato e duro e certamente non ben intenzionato. La sola cosa che riuscì a fare in quel momento fu spalancare gli occhi, color del cielo, fino all’inverosimile. “Lo sai che è maleducazione origliare e ancor più non ubbidire agli ordini?” chiese Sasuke per cercare di non spaventare Naruto e di non ferirlo per riprenderlo una volta scappato. Il tono di Sasuke era abbastanza gentile da calmare Naruto, che rispose “Tu non arrivavi più, perciò ho deciso di vedere cosa stavi facendo! Ma non stavo origliando!!” sembrava un bambino piccolo, che chiede scusa per aver disubbidito, dal tono della voce e dall’aria imbronciata e buffa che aveva. Sasuke non riuscì a trattenere il riso e Naruto chiese “E ora perché ridi sono così divertente?”  le sue parole parevano veleno puro, ma Sasuke non riuscì a comprenderne il motivo. “D’accordo, ora sarà meglio che tu vada a letto. “Ma io non ho sonno e poi non ho voglia di andare a letto; vacci tu se ne hai voglia” “Niente storie, su forza, ti avverto non ho tanta pazienza…” non credeva che badare a un ragazzino fosse così stancante. “D’accordo vado, ma almeno dimmi da che parte devo andare questa casa sembra un labirinto!!” in effetti doveva ammettere che un po’ di sonno ce l’aveva, ma quello che lo infastidiva era che veniva trattato come un bambino; non lo sopportava poteva cavarsela benissimo da solo, in fondo se l’era cavata fin da piccolo… Senza guardare davanti non si era accorto che Sasuke si era fermato, andandoci a sbattere contro e cadendo per terra, se prima Sasuke non l’avesse afferrato. Aveva chiuso gli occhi e quando si accorse di non stare cadendo, gli riaprì sorprendendosi di essere ancora fra le braccia di Sasuke “Potevi farti male, perché non guardi avanti? Dai adesso cambiati e mettiti a letto. Io rimarrò qui finche non ti sarai addormentato ok?”. Naruto sbuffò con l’aria imbronciata, ma poco dopo, troppo stanco, obbedì e in poco tempo stava già dormendo. Sasuke rimase a guardarlo per un po’, non riuscendo a immaginarsi come un angelo come quello potesse divenire  un pericolo per tutti; poi lasciò pian piano la stanza chiudendosi la porta alle spalle.

 

Era già passata una settimana da quando Sasuke l’aveva portato in quella villa, e nonostante le sue proteste non era mai riuscito a sapere niente sul passato del ragazzo né del suo lavoro, ma soprattutto non era ma uscito da solo. Sembrava quasi che Sasuke volesse proteggerlo, ma da cosa o da chi lo sapeva solo lui. Tornato a casa da una delle sue solite passeggiate pomeridiane, almeno come le definiva lui perché secondo Naruto c’era qualcosa sotto, chiamò il ragazzo a gran voce “Naruto, Naruto!! Vieni qui devo dirti una cosa molto importante!!” nessuna risposta. Provò a chiamarlo ancora, ma niente. Inizialmente pensò ad una fuga ma subito accantonò l’idea, allora fece il giro della casa scoprendo, che quella piccola peste stava dormendo rannicchiata sul divano. Dolcemente lo scosse e gli sussurrò nell’orecchio “Quando avrai aperto i tuoi occhioni ho una cosa importante da dirti”.

POCO PRIMA…..

 Quella mattina gli era arrivata una lettera con su scritto d’incontrarsi al parco per informalo delle novità e per dirgli quando doveva partire per raggiungere la base con Naruto. Gli era stato detto che doveva arrivare alla base con la missione alle 18:00 esattamente fra una settimana; inoltre gli era stato detto che cominciavano a circolare voci su suo fratello. La notizia di suo fratello gli fece desiderare di lasciare che qualcun altro venisse a portare la volpe al laboratorio, ma la sua mente fredda e controllata riprese il dominio. Continuò la sua passeggiate se così poteva essere chiamata; in verità passava dai suoi compagni a chiedere le ultime novità sugli spostamenti dei loro nemici. Finito il giro ritornò a casa.

ADESSO…..

Naruto sentì qualcuno che gli parlava nell’orecchio, ma non gli diede peso e continuò imperterrito a dormire. Sasuke era cucina e stava aspettando che Naruto si svegliasse “Ma quanto dorme!? Possibile che la sua vita sia determinata solo dal cibo e dal letto?!?”. Così decise di andarlo a svegliare, ma quando aprì la porta se lo ritrovò davanti “Alla buon ora!! Vuoi muoverti adesso?”. E senza aggiungere altro lo trascinò in cucina; Naruto, intanto, guardava Sasuke con la bocca aperta non capendo cosa gli fosse preso. “Si puoi sapere che ti preso??” chiese Naruto, che cominciava ad arrabbiarsi. “Volevo solo dirti che ho deciso che andremo a fare una specie di gita ti va?” e come se non fosse successo niente, Naruto, esaltato dall’idea, fece un gran sorriso “Certo che vengo!! Non mi perderei mai una cosa del genere!!”e di corsa andò nella sua stanza a preparare lo zaino. Ma ad un tratto, come se si fosse punto, urlò “Ahhhhhhhh”. Sasuke spaventato corse velocemente in camera di NarutoCosa è successo!!!” “Mi sono dimenticato di chiederti dove andiamo!! Eh eh!!” Sasuke scosse la testa in segno di diniego, pensava davvero che qualcuno gli avesse fatto del male; non doveva affezionarsi troppo altrimenti non avrebbe sopportato la consapevolezza del destino di Naruto. “E dovevi urlare in quel modo!!?”, intanto Naruto rideva “Mi hai fatto preoccupare!! Cosa ridi dobe!!” quando Naruto sentì che Sasuke si era preoccupato, smise di ridere e lo fissò, spalancando all’inverosimile i suoi occhi azzurri: possibile che a qualcuno gli importasse di lui?? Sasuke, intanto, fissava Naruto sorpreso dalla sua reazione: davvero nessuno si preoccupava per lui? Si era venuto a creare un silenzio imbarazzante, che venne rotto da Sasuke “Andiamo nella foresta che circonda Konoha, verso nord. Partiamo domani mattina, all’alba. Contento?” “Proprio all’alba?” “Si proprio all’alba!”. Svegliare Naruto sarebbe stata un’impresa, faceva fatica a svegliarlo all’ora di pranzo: figuriamoci all’alba!!

Stranamente, Sasuke non ebbe problemi a svegliare Naruto e così a pranzo erano già in piena foresta.

 

  
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