Giudicate, consigliate,
predicate di amore come se foste onnipotenti.
[Ma che ne sapete, voi, della disperazione?]
Del dolore, dell’odio, del silenzio freddo e
vuoto che mi assorda il cervello?
Chi parla di amore e
felicità non conosce la tristezza.
[ Non conosce la solitudine.]
Quella solitudine che ti trascina talmente in basso che
nessuna bella parola,
nessuna
promessa fatta da sciocchi ipocriti può salvarti.
Vi siete mai sentiti così disperati da invocare
la morte?
Da invocare Dio e supplicargli con le vene tagliate di
uccidervi?
Da invocare Satana e supplicargli tra le lacrime di
accettare la vostra anima?
[Che ne sapete,
voi?]
Non cerco la vostra
pietà. Non cerco nemmeno scuse o patetiche giustificazioni.
Vi sto chiedendo di lasciarmi
in pace.
[Andatevene.]
Via, lontano da me.
E se proprio non ci riuscite,
se proprio volete starmi accanto per sentirvi migliori, tacete.
Non riesco a vivere
Non posso morire
Mi faccio schifo.
Mi fate schifo.
L’ignoranza è un bene.
[Un fottuto bene
che mi è stato privato.]
Stare in mezzo alla gente e
sentirsi soli.
Guardarsi allo specchio e
provare disprezzo per la propria immagine riflessa.
Parlare da soli. Sognare
cadaveri e personaggi immaginari.
Piangere sul sangue che
scorre, rendersi conto che non si è capaci nemmeno a morire.
Coprire i tagli, sorridere
quando vorresti solo urlare.
[Diventare come voi, un’ipocrita.]
Vivere significa soffrire.
Solo questo.
Per me.
Lo credo io.
E questo basta.
E non venitemi a dire che si,
avete sofferto, ma che bisogna guardare avanti, bisogna
farsene una ragione.
O che a tutto
c’è rimedio.
Balle. Stronzate, dico io.
Non tutti sono forti, non
tutti riescono ad ingoiare merda a cinque anni.
Ma è anche vero che
non tutti desideravano da bambini buttarsi dal balcone di casa.
La speranza è l’ultima a morire.
[Dopo di me,
prego.]