Superare tutto questo dolore era troppo pesante per una piccola ragazzina di dodici anni, un dolore per molti definito stupido non quello di un'amore finito o della perdita di un'unghia finta ma il dolore che legava quella ragazzina er qualcosa di molto piu' grande, un dolore atroce che l'aveva distrutta dentro e fuori, una ragazzina che aveva perso da poco i suo migliore amico in un incidente stradale. La sua storia iniziava proprio da lì. Sembrerà esagerato ma per questa piccola creatura l'unica soluzione davvero efficace era quella di segnarsi, segnarsi a vita su quelle piccole braccie così piccole e fragili, quegli occhi così rossi dal pianto, quegli stessi occhi che lacrimavano facendo scendere piccole lacrime lungo le sue guance fino a cadere salde sui suoi polsi e sulle braccie. Qualcosa in quei momenti sembrava fermarsi. Si stava fermando la vita di una piccola bambina, una bambina che adesso capiva cosa significa davvero la parola dolore. Nei giorni successivi alla morte di David, così si chiama il suo migliore amico, continuò a tagliarsi con una qualsiasi lametta. Poi arrivò il giorno del funerale, tutti erano riuniti attorno alla bara di quel piccolo angelo che Dio aveva chiamato in cielo. Altre lacrime rigarono il suo meraviglioso viso, mentre tra le mani teneva il peluche preferito di David, un piccolo orsacchiotto che lei stessa le aveva regalato quando aveva compiuto otto anni, ed una catenina. Una piccola collana d'argento, che aveva un piccolo ciondolo che racchiudeva una loro foto insieme. Quando tutti diedero i propri saluti a David, la sua mamma poggiò una mano sulla sua spalla, lei alzò gli occhi verso di lei e le lacrime aumentarono, annuii subito e si piazzò molto lentamente davanti alla bara. Posò il peluche e la collanina per terra ai piedi della bara e si chinò continuando a piangere.

- David è il mio migliore amico, ogni volta che stavo male lui era sempre lì a dirmi che tutto sarebbe andato per il meglio e che c'era lui al mio fianco. Che tutto quello che stavo passando a scuola si sarebbe aggiustato perchè io ero la solita a farmi complessi inutili per delle interrogazioni facilissime. Lui era con me quando ho detto le mie prime parole, lui era con me quando ho iniziato a camminare, era con me quando sono caduta per la prima volta con la bicicletta. Era con me quando ho fatto i provini di canto e sono stata rifiutata. Lui era sempre con me, lui sarà sempre con me. Lui..Lui è una persona fantastica, è l'amico piu buono e dolce di questo mondo. -


Le parole ricadevano ogni tanto spezzate da qualche singhiozzo proveniente dalla sua bocca, per evitare di non farcela si metteva la mano davanti per bloccare qualche urletto.


- Lui vive dentro di me, sempre. Lui sarà con me quando realizzerò i miei sogni, lui sarà con me in ogni momento della mia vita.. -


La madre di David si chinò verso di lei baciandole la fronte mentre anche lei piangeva, capiva perfettamente il dolore anche solo nel pronunciare tutte quelle parole, la strinse al suo petto e le prese la mano stringendola. La piccola ragazzina si alzò piano e baciò in una maniera dolcissima quella piccola bara che conteneva il suo migliore amico. Prese la collana e la incastrò per bene nella lapide mentre accarezzava la foto del suo migliore amico fuori dalla bara mentre le lacrime cadevano su di essa.

- Ti vorrò sempre bene David. Sempre, è una promessa. -