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Autore: Nay Nay    28/10/2012    3 recensioni
Parlando di esperienze e curiosità personali..
non giudicate, se non volete essere giudicati.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto ti sembra sconosciuto, vero? Piccolo “Uomo”*?
Non vederla come parola leggera.. Infondo, voi siete piccoli. Ma è anche vero che è il “piccolo” a non saltare all’occhio, ed è ciò che, i potenti, temono di più …
Tutto è sempre stato sotto i vostri occhi, semplicemente, non siete mai stati in grado di uscire da quel piccolo nido che vi create fin da piccini. È ciò che non si vede, che vi da timore e paura. Ed è ciò che non esiste, che vi rende inquieti e paurosi. Forse, è proprio questo.. Il non credere. Ecco ciò che vi chiude gli occhi..
Immagino te, seduto nella tua comoda sedia, a leggere queste parole e, forse son proprio queste a destarti confusione..
Non temere mio piccolo amico.. Presto, scoprirai il motivo di tutto ciò..
Ti sei mai chiesto quanti misteri esistono nell’intero mondo? E cosa spinge persone a studiare tali cose?
Semplice, la curiosità e dentro ogni uno di noi. Da piccoli, cercate di capire varie cose, e le cose proibite, vi attirano più delle cose che, solitamente, vi salta all’occhio. Oggi vi propongo delle “discussioni”.
Non sono qui per aprirvi gli occhi, tanto meno per darvi curiosità inutili.. Ma, riflettete.
Quello che non si vede, da paura.
Quello che sentire, e non vedete, vi da paura.. Molta, paura.
Fermatevi un secondo, voi associate al “sentire ma non vedere”, a cosa? Fantasmi? Presenze? Ufo? O cos’altro?…
No, no no. Non voglio parlarvi di questo. O almeno, non adesso.
Non capirai, non in questo istante, ma alla fine di queste parole, capirai, fidati.
Un tempo lontano, quando tu e tanti altri (Compreso io) non esitavamo. Bene, mai chiesto chi eri? Cosa facevi?
Eri un medico? Una strega o stregone?..
No ok, queste sono cose stupide. Ma, prova a riflettere. Ogni uno di noi, ha un briciolo del nostro passato dentro di noi..
C’è chi nasce per comandare, e chi per essere comandato.
Chi per disegnare, chi per suonare.
Chi per leggere.. Chi per scrivere.
Semplice, no?
Non lo sarà tra un po’..
 
Mettiti nei miei panni: sono una povera persona che, in questo momento, cerca di aprirti ad un mondo a te sconosciuto, ad un passato che, può farti paura …
C’è chi parla di “Paranormale” bene, per ora, affrontiamo questo argomento. Scettici e persone che non credono, prendono per pazzi, quelli che vedono e credono a certe cose.
Non abbiate paura di ciò che non si vede. Niente è impossibile, infatti, loro, in un modo o nell’altro, cercano comunicazioni. Parliamo di anime, ancora qui, tra di noi. Persone che un tempo, mangiavano, parlavano, amavano.. Provavano odio.
Persone come te, come i tuoi genitori. Come.. Me.
Eppure, c’è molto che stuzzica la mia curiosità.
Massoneria, Templari Rosacroce. I misteri di Gesù ed il suo Santo Graal. Gli ufo, i cerchi nel grano e … tanti altri misteri che ci circondano. Chiese con segni esoterici oppure, con dipinti della pentecoste in senso anti orario. Demoni sotto soffitti santificati, o segni di satanismo. No, non sto dicendo fesserie. Pensate, esiste anche una Bibbia del Diavolo, la quale testo ben custodito e in luogo ignoto. Pensate, esiste anche una Chiesa del Diavolo. Pensate, all’interno di essa c’è anche una dolce musica che, se  suonata in senso inverso, essa risveglia il Diavolo.. Certo certo, è da ridere. O forse no? Mai letto del quadrato perfetto? .. Se è no, vi do un piccolo esempio subito:
 
S  A  T  O  R
A  R  E  P  O
T  E  N  E  T
O  P  E  R  A
R  O  T  A  S
 
 
Notate qualcosa di strano? Ve lo devo far notare io? Facile, in qualsiasi modo voi leggiate il quadrato, esso è sempre nello stesso modo. Dall’alto verso il basso o viceversa, da destra verso sinistra, o ancora, viceversa. Anche in obliquo, le parole sono sempre le stesse. Il quadrato perfetto. Ecco, qualcuno di voi sa come risolverlo?.. Nessuno in questo mondo ha mai saputo farlo..
Questo è uno dei tanti misteri che ci circonda. Il classico è quello delle presenze: rumori nella notte, sussurri, respiri. Oggetti oppure, se siamo al limite, lesioni sulla propria pelle, credendo che, quello che stiamo vivendo è un semplice sogno.. 
Niente di più errato.
Spesso vi diranno “Ma te lo sarai fatto ne sonno” non ci credete, credete alle vostre impressioni, ed investigate!! Non abbiate paura, paura attira altra paura. Inutile, per di più. Abbiate coraggio è fede, tutto il resto proseguirà da solo.
Essi sono morti, e non potranno farti nulla.. Se hai paura, fai il loro gioco e nessuno dovrebbe lasciarsi condizionare da tali cose.
 
Quando ero piccino, adoravo stare da solo nelle stanze, al buio e, con la vecchia telecamera del Nonno, registrare ad infrarossi. Ecco, quella notte, in quella stanza, io registrai un ombra.. Mio Nonno si ostinò a dirmi che, quell’ombra, era la mia. Ma io reggevo la macchina, ed ero seduto vicino al divano. Immobile.. Come potevo mai essere io? Eppure, mi auto convinsi. Non del tutto, almeno. Quello mi spinse a cercare, a capire e, di conseguenza, divenne come una droga. Come, una continua ricerca di adrenalina e.. paura. Passai tante notti insonne, perché l’essere condizionato mi rendeva isterico, e rimanere svegli, non era poi il massimo.
Ricevetti così tanta curiosità che, cominciai a capire cosa vedevo, e cosa sentivo. Io sentivo loro, io riuscivo a capire cosa fosse. Riuscivo a sentire le emozioni. Cosa che mi capita tutt’ora con persone vive. Crescendo, non mi sono mai rifiutato di vederli o sentirli. Essi mi anno reso forte, e mi hanno aiutato. Rendendomi sensibile alla gente.
Non sono solo al mondo. Uno tra i lettori, sicuramente, sa cosa sto dicendo. Si dice che una persona su tre senta e veda le presenze. Non siate scettici, soprattutto adesso, per quello che vi sto per raccontare:
 
Anni fa, quando avevo quindici anni, ci riunimmo, tutta la famiglia. Per una giornata tranquilla nella cascina dove abitava all’epoca, mia Zia. Ella aveva trovato una casa a buon prezzo, dove poteva vivere tranquilla, lei, suo marito e i suoi cinque figli. Quella cascina non veniva mai affittata.. Forse, un piccolo motivo c’era..
Andammo di mattina presto, era il compleanno di una delle mie cugine e, mentre giocavamo a nascondino, verso le nove del mattino, andammo nella soffitta. Soffitta piena di sacchi e scatoloni, l’unico immobile, era un grande armadio di ferro, spoglio e vecchio. Salì io, e mia cugina, ella aveva tredici anni. E, anche lei, come me, riusciva a sentire e vedere cose che, le davano paura. Quel giorno, infatti, era particolarmente strana. Mi chiedeva di non andare a nasconderci in soffitta, ma io insistetti, volevo capire. La curiosità mi portava spesso a cose che non dovevo fare. Mai come quel giorno, sbagliai ad insistere. Mi nascosi dietro una pila di scatoloni, e mi piegai sulle ginocchia, a più di sessanta centimetri dall’armadio di ferro. Mia cugina si nascose lontana da me, quindi, in quel piccolo posto, c’ero solo io. Quell’armadio cominciò a cigolare, ma non ci feci caso. Finché, ad un tratto, l’armadio non mi cadde addosso, regalandomi un lungo graffio dalla nuca fino alla fine della spina dorsale. Non capii molto, mi ritrovai soltanto giù dalle scale, con un grande affanno. Guardai Cristiana, e sgranai gli occhi. Lei era li, impaurita e pallida. Le chiesi cosa era successo e lei mi disse solo “Scusami”.
Non riuscii a capire in tempo, che mi ritrovai mia Madre e mia Zia di fronte, e un gran bruciore alla schiena. Cristiana disse che era colpa sua.. Non era vero. Ella era lontana da me, non poteva esser stata lei a farmi del male; la giornata continuò, e io decisi, nonostante tutto, di rimanere a dormire li. All’epoca, la mia sorellina aveva un anno, ed era l’ora, come di tutti i bambini, di cambiarle il pannolino. Li successe qualcosa che mi fece cambiare completamente idea nel rimanere a dormire li quella notte. Entrai nella grande camera da letto dei miei zii. Quella era fredda e spoglia. Un letto con un piumino color mattone e un armadio grande, di legno massiccio, color ciliegio, e di fianco al grande comò, una sedia a dondolo fatta di legno intrecciato. Una sedia pesante, difficile da spostare, appunto per il materiale intersecato e molto robusto. Posai la piccola sul letto, e mi chinai su di lei. Alexandra era ed è una bambina dolce, ma, purtroppo, essendo mia sorella, anche lei percepisce. In effetti, tutti i bambini percepiscono presenze (Infatti hanno fatto dei test. Bambini di piccola età che giocano e ridono, in stanze vuote, seguendo dei punti ben precisi.); Quel giorno, Alex si gira verso la sedia a dondolo e allunga le mani verso le mie, stringendole forte. Io sollevo lo sguardo, notando una cosa particolarmente insolita: una signora, poco più bassa dello schienale della seduta, era li a fissarmi, con le mani chiuse e strette ai braccioli della sedia, che dondolava lenta. Rimasi li a guardarla, e senza dire altro, presi la bambina con il borsone ancora a tracolla ed uscii dalla stanza, senza dare le spalle alla camera, continuando a guardare quella figura scura seduta sulla sedia.
 
Il sangue freddo mi ha portato avanti, avanti alla mia curiosità, e spesso mi sono ritrovata a contatti ravvicinati, come questo che vi ho appena narrato. 
Non prendetemi per pazza, anche a voi sarà capitato di vedere qualcosa che sfugge sotto i vostri occhi ma inventate tremila scuse invece di vedere la realtà. Ebbene, ecco cosa accade a chi non vieta queste cose.
 
Vi narro di una persona, una persona a me cara:
Ella ha sempre vissuto a stretti contatti con le persone dell’aldilà. Non ha mai avuto paura, eppure, da quando ha compiuto 45 anni, ovvero, da quando io nacqui, ella si rifiutò di vedere tali cose. Semplicemente perché, io fin da piccolo, avevo un sesto senso innato per certe cose. Ella mi insegno la religione, ed il credere. Quello era importante. Mi disse che, se avevo paura, di pensare al Dio. E che lui mi avrebbe protetto. Eppure, io, anche se ho quasi sempre pregato in vita mia, quelle preghiere mi donavano incubi, incubi tremendi e paurosi. Così paurosi, che ne venne uno capace di togliermi il sonno. Tutt’ora non dormo la notte, e spesso mi ritrovo io nel mio buio.
Ebbene, raccontai quel sogno a mia Nonna. Donna di grandi valori e di grande fede. Lei mi diede un piccolo crocifisso a polso. Me lo regalò, con la speranza di guidarmi quando la paura era tanta. Non funzionò, finché non lessi una cosa che mi fece leggere un mio professore, affascinato dalla religione e dal paranormale. Il quanto di queste cose si potessero fondere e mescolare così perfettamente fra loro. Ma lui mi spiegò che le anime non era Demoni, ma ben si, anime che cercavano la vita che avevano perso. Anime che vivevano come avevano fatto sempre, con l’unica eccezione, che non erano vive. Quello mi destò molto fascino e curiosità.. Così tanta, da provare a non pregare per una notte, e a togliermi ogni segno di religione che mi circondava. Lui mi disse anche che non c’era bisogno di un qualcosa di materiale, per far capire a te stesso o agli altri che credi in Dio. E proprio in quel contesto, decisi di fare tale cosa. Quella notte riuscii a dormire, ma parlai con mia Nonna. Lei mi disse di riprovare, e io lo feci. La cosa continuò, per molto. Ma io, ritornai a pregare ogni sera. Finché, diverse cose, non ebbero il potere di farmi cadere la mia fede, e così facendo, ero ormai scoperta da quella protezione che mi ero creata. Una protezione mentale, ma che mi aiutava molto. Tolta quella censura, sono entrata in un mondo differente, tre anni di continuo vedere, in casa mia, e nella casa degli altri. Finché, un giorno, una persona non mi fece cambiare aspettative. E camminando per strada, sotto la mia suola ci andò un crocifisso in legno. Sorrisi e lo raccolsi, pensando quanto potesse essere buffo il caso in quel momento. Camminai, immersa nel verde di quel parco, finché non uscii, ritrovandomi sulla strada. A poca distanza da me, il campetto sportivo e, proprio alla prima traversa, fiori ed una foto. La foto di un ragazzo sorridente, un ragazzo di tredici anni, con un sorriso radioso e degli occhi verdi come le foglie illuminate dal sole in primavera. Lui era un ragazzo, purtroppo deceduto per colpa di un incidente; guardai il crocifisso in legno scuro tra la mia mano, e sorridendo, posai quest’ultimo attorno alla foto del ragazzo. E li capì: la fede è dentro di te, ella ti può proteggere, ma non puoi perderla. Mai.
 
Ti sto annoiando?
La cosa mi tocca, sono desolato.
Ma.. La mia morale è questa.
 
Ci sono misteri, noi abbiamo segreti ed ogni uno di noi, morirà con questi segreti, così nascosti che vengono dimenticati da noi stessi avvolte. Ed è un po’ come il vedere persone, che non ci sono più.. In fondo, è come il segreto, no?
 
C’è.. Ma non lo vedi..

 
*********************
Queste storie sono realmente accadute.

 

*Uomo: Inteso come Uomini in generale. Senza sesso.
  
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