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Autore: hera85    28/10/2012    1 recensioni
Orube,trova un fagottino fuori la porta .Scopre un bambino.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Orube
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Orube non aveva sveglie in casa, nessuna anche perché il suo orologio biologico spaccava il minuto. Si alzava quando "programmava" di farlo per andare a lavoro e non sgarrava mai di un minuto. Dunque, regalarle un orologio era pressochè inutile!
Quella mattina però le cose andarono diversamente:
La donna voleva dormire fino a tardi quando, già alle cinque del mattino sentì uno strano movimento fuori dalla porta di casa sua.
Le orecchie erano ben tese ma non aprì gli occhi. Annusò l'aria e sentì solo un odore dolce, molto dolce.
Non si alzò prima che quello strano "movimento" non fosse cessato. Guardinga, si alzò aspettandosi magari qualche nemico fuori la porta, prese la sua spada (regalo di Luba), aprì di poco la porta e...
Niente?
Che diamine era successo pochi minuti fa fuori casa sua?
Spalancò la porta e, stavolta, non appena mise il naso fuori, oltre all'odore che si sentiva del primo mattino, sentì ancora quel dolce odore e ...un vagito.
C'era un fagottino fuori la sua porta?!
Orube sulle prime rimase scioccata e impaurita, sapeva bene che trovare un bimbo equivaleva ad un mucchio di problemi con la polizia ma non poteva di certo lasciarlo lì.
Lo prese e lo portò dentro. Scoprì che era una bimba e nata da poco, era sana e bellissima. C'era un messaggio scritto con caratteri piuttosto frettolosi e pure sgrammaticati e questo voleva dire solo una cosa: era straniera, clandestina? La "gatta" non perse tempo, andò sia in polizia per denunciare il ritrovamento e sia all'ospedale per verificare che la bimba fosse effettivamente in salute. Ovviamente, sia alla polizia che ai medici dovette rispondere alle domande più disparate ma Orube non sapeva che rispondere. Sapeva solo una cosa: doveva proteggere quella bimba, ad ogni costo! Ripensò ancora a quel biglietto: -Perdonami, non posso tenerti. Cara ragazza dagli occhi dorati, ti prego prenditi cura di lei - Era strano ma quella bimba le dava una strana sensazione, puro benessere. E dunque decise che se ne sarebbe presa cura lei. Non sapeva se fosse istinto materno o altro ma sapeva già che quella bimba aveva bisogno delle cure di una madre. Il bello della faccenda fu dopo... Al Ghost Lab Orube si presentò con la piccola tra le braccia e a Sylla quasi venne un colpo. -Tranquillo, la terrò finchè la mamma non sarà trovata- fece lei per rassicurarlo. Ma il povero Raphael era già stramazzato a terra, svenuto. -Tranquilla... - aggiunse Zio Pinkett, divertito -... è stato lo shock, si riprenderà - . Raphael si riprese. Non era abituato a certe cose ma osservava come Orube si comportava nelle vesti di "mamma". Lui si accomodò accanto a lei. -Lo sai, come mamma saresti bravissima- disse infine. Orube arrossì quando lui la fissò negli occhi.
  
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