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Autore: thankyouidols_    28/10/2012    3 recensioni
«Ma io, credo nel destino e se è destino che ci possa essere un noi, allora aspetterò.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Scese le scale di casa di corsa, quasi come se volesse scappare da quell’inferno.
Aprì il portone e si piombò fuori.
Si fermò di botto e respirò quell’aria che sapeva così tanto di vita.
Faceva freddo, era inverno inoltrato.
Sapeva già dove scrivere quella lettera
Sapeva già dove scrivere tutto ciò che provava
Sapeva già dove scrivere ogni suo singolo desiderio.
Nell’atrio del palazzo, davanti a sé, c’era un muretto e dietro quel muretto c’era il suo nascondiglio.
Lo scavalcò e si sedette a terra, sul freddo e sporco pavimento.
Il muretto non era altissimo, infatti poteva vedere ogni singola persona che entrava e usciva, ma la gente, difficilmente notava lei.
Tirò fuori dalle tasche della grande felpa blu carta e penna.
Stiracchiò bene il foglio, impugnò la penna e iniziò a scrivere.

 
 
‘Non ha senso scrivere su questo foglio rovinato, sono partita con il presupposto di consegnarti questa lettere ma so che non lo farò per la mia stupidissima timidezza e insicurezza.
Pur abitando accanto a te, non riesco mai a vederti e ho paura che non succederà mai.
Non so cosa mi spinge a cercarti, forse per la tua musica, forse per la tua voce o forse semplicemente la voglia di conoscerti.
Ma perché ho così tanta voglia di conoscerti? Non so come sei, non so che aspetto hai, non so il tuo carattere, non so niente di te eppure quando ti penso mi vengono quelle farfalle nello stomaco che proprio non sopporto perché non hanno un senso.
Quel poco che so l’ho ricavato dalle voci di altre persone, e quel poco, mi è bastato per capire che tipo sei. Mi piaci.
Sono tre notti che ti sogno e ogni notte mi sveglio con le lacrime agli occhi. Sembra tutto così reale: un tuo abbraccio, un tuo bacio o il tuo tocco.
alcune volte mi basterebbe anche solo un tuo ‘ciao’.
Sarebbe già tanto per me.
Penso come che tu sia quello giusto anche senza conoscerti.
Non penso che tu sia il tipo stronzo, prepotente o troppo sicuro di se.
Tu mi sembri l’opposto e questo mi piace.
Io ora, sto contando su di te.
Ho bisogno di qualcuno che mi ami che mi faccia sentire speciale, che mi abbracci e che mi salvi dal nulla che sto diventando.
Devo essere salvata.
Sto distruggendo me stessa e non so perché, io credo che tu sia capace di tirarmi fuori dalle tenebre.
Ma ho paura che conoscendoti, tu non possa essere quello che credevo e quando ci penso, ci sto male.
Non mi importa nemmeno dell’età. Forse a te si, e questo potrebbe essere un altro problema.
Ma io, credo nel destino e se è destino che ci possa essere un noi, allora aspetterò.
Il primo sogno è stato un tuo abbraccio e quando mi sono svegliata ci ho pensato ed era come se mi mancasse, che mi completasse e che riscaldasse tutto il mio cuore e tutta me stessa.
Ora avrei bisogno di quell’abbraccio.
Ma, tu probabilmente non sai nemmeno della mia esistenza, o il mio nome o non ti ricordi nemmeno il mio colore di capelli. Ci penso, e soffro.
Forse tu non mi pensi nemmeno, anzi, è sicuro.
Invece io, al contrario, ti penso come una fan pensa al suo idolo.
Ti penso ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
Solo sentire la tua voce mi fa star bene.
Sei tutto questo e nemmeno so che viso hai veramente.
Sei tutto questo e nemmeno so che carattere hai
Sei tutto questo e nemmeno ti conosco.
Quanto darei per starti solo un secondo vicina e sentire il tuo profumo, il tuo respiro.
Ma, cerco di andare avanti, con o senza te.
 
Ti voglio bene.
La tua vicina di casa’


 
Posò tutto accanto a lei, portò le gambe al petto e appoggiò la fronte sulle ginocchia.
Qualche lacrima cominciò a scendere e iniziò a tremare per il freddo.
Stava ripensando a tutto quello che aveva scritto e alla verità che si trovava in quelle parole.
Il portone del palazzo si aprì e uscì un ragazzo alto, castano, occhi chiari e con mezzo ciuffo. Indossava una felpa e dei jeans.
Si bloccò di botto, accorgendosi della ragazza dietro al muretto.
Stranamente l'aveva notata.
Lei alzò la testa, con occhi rossi per le lacrime e per il freddo, e finalmente lo vide.
Il ragazzo alzò la mano in segno di saluto sorridendole.
E lei, con un sorriso che poteva sembrare forzato e che invece nascondeva la felicità di tutto questo mondo, alzò lentamente la mano per ricambiare.
La ragazza trovò quel sorriso il più bello, senza averlo mai visto prima, sapeva già che le sarebbe piaciuto.
Il ragazzo riprese a camminare verso l’uscita dell’atrio, girandosi qualche volta per osservare il viso della ragazza.
Lei, ancora con quel sorriso che ormai nessuno poteva toglierle, si sentì meglio.
Metà dei suoi sogni si erano già realizzati:
vederlo sorridere;
vedere il suo viso;
vederlo.
Riprese in mano la sua lettera e se la strinse al petto.
Si rannicchio per tenersi calda e si preparò ad aspettare che lui tornasse e così da regalarle un altro dei suoi bellissimi, sinceri e sognanti sorrisi.

  
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