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Autore: bitch Larry is real    28/10/2012    4 recensioni
Avete mai pensato a quanto sia bello l'inverno?
l'inverno è la stagione preferita di Anne , una ragazza di 17 anni che vive da sola con sua madre Katrine.
è sfacciata, scontrosa a causa della sua infanzia quasi burrascosa vissuta fra i litigi dei suoi e il menefreghismo altrui.
Anne Smith, trasferitasi da poco a Londra, dovrà mettere a dura prova il suo cuore, in apparenza considerato gelido da chi l'ha conosciuta.
Ragazze troverete tutto scritto nell'intro :) qui non va tutto .. spero leggiate !
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE: 

per chi riscontra parti 'famigliari' non si faccia l'idea che la storia sia copiata , il motivo può essere che abbiate iniziato la lettura di questa FF .. per poi abbandonarla e adesso , rileggendola con le modifiche apportate gentilmente da  CallMeRevenge , troviate 'somilianze' .. la storia è sempre la medesima , ma d'ora in poi ci sarà la collaborazione e supervisione di  CallMeRevenge .. quindi spero la leggiate e miraccomando .. passate qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1352943&i=1 è bravissima e in più la storia è diversa dai vari steriotipi ed è scritta in maniera davvero .. indescrivibile .. leggere per credere! ( se avete preso il link da me ,nelle recensioni , scrivete che vi 'mando' io .. Aiim Aroldo Stili ... mi serve per una specie di Patto fra me e lei :D) insomma leggete anche la mia .. credo che da due cervelli uscirà qualcosa di diverso e spero bello !! xx Anto.

INTRODUZIONE!

Avete mai pensato a quanto sia bello l'inverno? 

Il fatto di potersi accucciare al calduccio nelle coperte, farsi le coccole, indossare enormi sciarponi di lana e ricoprirsi di coperte pesanti per stare davanti al camino ed osservare il calzante scoppiettio della legna sul fuoco.

Il fatto di potersi affacciare alla finestra con il profumo di una tisana calda fra le mani, osservando quel che resta del paesaggio che ci ha accompagnato nel resto dell'anno, ricoperto da uno strato di neve bianca, bianchissima.
 
E l'aria natalizia che si fa sentire.

Dicono che sia il periodo più bello dell'anno, dove la felicità è di casa.

Infatti, l'inverno è la stagione preferita di Anne , una ragazza di 17 anni che vive da sola con sua madre Katrine.
 
Il padre le aveva abbandonate alla tenera età di 4 anni, e da allora non avevano avuto più alcun contatto con lui.

Anne è una ragazza dalla pelle chiarissima, quasi simile al granito. I capelli lunghissimi castano scuro incorniciavano il suo viso sottile, dove facevano capolino due grandi occhi verde smeraldo.
Anne è sfacciata, scontrosa a causa della sua infanzia quasi burrascosa vissuta fra i litigi dei suoi e il menefreghismo altrui.

Ma Anne da sempre riponeva la sua fiducia in una sola persona: Charlotte.
 
17 anni come lei, la ragazza aveva i capelli biondissimi come filamenti d'oro e occhi scuri come la notte.
Sono amiche dalla tenera età, e negli anni passati insieme hanno allacciato un rapporto unico, quasi fossero sorelle.

Anne è una grande appassionata di scrittura, e nutre un amore incondizionato per la natura.

Perciò Anne Smith, trasferitasi da poco a Londra, dovrà mettere a dura prova il suo cuore, in apparenza considerato gelido da chi l'ha conosciuta.


spero leggiate xx Anto!
 
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 Capitolo #1
Era una giornata gelida, Londra aveva dato il peggio di se quel dicembre. Le strade erano ghiacciate, e la gente si incappucciava con sciarpe e berretti di tutti i tipi per affrontare il freddo.

Anne invece quel giorno era rannicchiata nel suo piumone color panna a pancia in giù, tenendo le mani sotto il cuscino. 

 -driiiiiiiiiiiin-
Il suono della sveglia la fece sobbalzare.
 
 
Dopotutto sapeva che sarebbe arrivato quel momento, anche se non pensava che lo avrebbe odiato cosi tanto.

Era ora.

Ora di andare a scuola, considerata ironicamente da Anne come una specie di pollaio, dove quelle ochette montate delle sue compagne si potevano sentire davvero a casa.
 
Ma ciò che fece più intristire la ragazza, era che ci sarebbe dovuta andare senza la sua migliore amica. Sarebbe stata la giornata più noiosa della sua vita, Anne lo sospettava.
 
Per non parlare di quei montati della squadra di football che le guardavano il culo ogni santo giorno, facendo fischi di approvazione ogni volta che la vedevano passare.

Si alzò un po' troppo velocemente e dovette appoggiarsi alla sbarra del letto in ferro battuto, per le lievi vertigini causate dallo scatto.

Lentamente sgusciò in bagno, cercando di non fare rumore: sua madre dopotutto dormiva proprio nella stanza accanto, e non avrebbe di certo gradito una sveglia anticipata.

Si lavò il viso con l’acqua fredda per svegliarsi e si asciugò tamponando delicatamente l'asciugamano.
 
Corse frettolosamente giù per le scale, e appena arrivata in cucina afferrò una brioches al cioccolato dalla dispensa e si versò un succo d'arancia.

A quel punto sua madre fece il suo ingresso nella cucina stessa, ancora in pigiama e con aria assonnata.
 
< Buongiorno piccola! >
 
< 'Giorno mami >
 
Rispose la ragazza scoccandole un bacio sulla guancia.
 

< Dai forza, veloce o farai tardi a scuola! >
 

La incitò la madre.

Anne annuì, e in men che non si dica salì velocemente le scale e si precipitò in camera sua.

Si infilò velocemente un paio di jeans stretti appositamente scoloriti, una felpa bianca e un paio di converse coordinate.

Le piaceva la moda, e le piaceva vestirsi bene, cosa che il suo fisico poteva permettersi, essendo lei magrolina e slanciata, ma con le forme al punto giusto.

Era in bagno quando le urla della madre al piano di sotto le arrivarono all'orecchio:

< Anne sbrigati, sono quasi le otto! >

< Arrivo subito! >
Farfugliò lei con ancora lo spazzolino in bocca.

Poco dopo la ragazza fece capolino sulla porta della cucina, vestita e truccata di tutto punto.

Niente di esagerato ovviamente, Anne era una di quelle bellezze naturali che il troppo trucco rischierebbero di rovinare. Una lunga treccia castano scuro le arrivava alla vita, e gli occhi verde smeraldo risplendevano di luce propria sotto un ciuffetto di capelli sbarazzino.
< Stai bene! >

Disse Katrine alla vista della figlia.

< Grazie mami! >

Rispose lei senza farci troppo caso.

Afferrò il cappottino dall'appendiabiti, si mise un cappello e il suo sciarpone preferito e mettendosi la cartella su una spalla salutò la madre con un buffetto sulla guancia e uscì, incamminandosi verso la scuola.

Dopo pochi isolati, si ritrovò dinanzi ad un edificio bordeaux con vetri oscurati dalla polvere , e con un ampio cortile con alberi spogli.
 
Nemmeno la cortezza di mettere delle piante sempre verdi, pensò Anne superando l’entrata dell'edificio.
 
< Salve Smith , come stanno le tue chiappe oggi? >
Davanti a lei si posizionò un ragazzo biondo e muscoloso, il tipico giocatore di football in cima alla classe sociale scolastica e acclamato da tutti per le vittorie sportive.
< Oh mio caro Tabston, la domanda è: come staranno le tue palle ? >


Rispose beffarda Anne.
< Perch… ooooh >
 

 
Il ragazzo si piegò in avanti, poggiando una mano sulla parte colpita.
Già, proprio le parti basse.

Poi, con la voce ancora spezzata dal dolore sussurrò fra i denti:
 
< Sempre la solita stronza! >
 
< Mi conosci! >

Rispose a tono la ragazza, con un sorrisetto.
 
La divertiva mettere sotto i piedi gente come Tabson ogni tanto.

Continuando a sorridere, passò oltre al ragazzo accucciato a terra che ancora le sussurrava insulti silenziosi.
 
Arrivò nei corridori al suono della campanella ed entrando in classe si sedette come suo solito all’ultimo banco, da sola.

Non era esattamente Miss Popolarità, per cosi dire.

Ma ad Anne piaceva cosi. Le piaceva che la gente non le parlasse perchè aveva paura di lei, a volte dopotutto il suo carattere le faceva comodo.
 
Non che le piacesse essere ignorata, ma piuttosto che confondersi con le troiette e montati che pullulavano in quella scuola, era decisamente meglio stare da sola.

Fortunatamente non se la cavava male nelle materie, pendeva sempre sulla media dell’8, con alcune lacune in educazione fisica che lei odiava da morire.

Non che non andasse bene, aveva un bel fisico nonostante tutto, e non avrebbe faticato molto negli esercizi, ma trovava una tortuta far correre una classe di più di venti persone in circolo solo per tenerne il tempo. 
 
Era ridicolo, le sembravano un gruppo di pecore al pascolo, perciò innumerevoli volte si faceva fare giustificazioni per malanni quasi sempre inesistenti, portando a sè l'antipatia dell'insegnante.

Per non parlare delle regole che vigevano in quelle due ore la settimana, che Anne trovava ancora più ridicole.

Primo: bisogna mettersi in tenuta ginnica, il che comprende pantaloncini e canotta.

In poche parole, gelarsi le chiappe in inverno e morire assuefatti nella puzza di ascelle d’estate.

Sai che divertimento.
Secondo: bisognava dimenarsi con esercizi alquanto imbarazzanti mostrando parti del corpo a lei stessa sconosciute, guadagnandosi fischi di approvazione da parte dei ragazzi del suo corso e da altre classi che per quelle due ore condividevano la palestra.

Un altra cosa che Anne proprio non sopportava.
 
< Allora ragazzi. Abbiamo due nuovi studenti nella nostra classe! >
 
Annunciò soddisfatta la professoressa di Biologia guardando alle sue spalle.

In quel momento entrarono in classe uno che pareva avere un albero di olive in testa e un altro che invece al posto dei capelli aveva uno spazzolino da denti double-color dato che era per metà biondo e per metà nero.

Ma Anne dovette ammettere che tutto sommato erano due fighi.
 
Il primo aveva un giubbotto di pelle nera e jeans stretti scuri e una fottutissima aria da motociclista che Anne sembrò apprezzare molto dalla solitudine silenziosa del suo ultimo banco.

Aveva la pelle ambrata e occhi stravaganti, di un colore cangiante.

Da quando aveva fatto la sua apparizione i suoi occhi erano passati dal marrone scuro a quello chiaro per poi tendere al giallo quando avevano incontrato la luce.
 
Quel ragazzo aveva quel non so che di misterioso che attraeva Anne.
 
L'altro studente invece aveva un aria da pervertito, ma allo stesso tempo sembrava essere dolce.

Indossava un paio di jeans blu scuro e una larga felpa bianca, e non smetteva un attimo di armeggiare con quel nido di uccelli che aveva in testa.

Gli occhi di questo non erano affatto banali, di un verde smeraldo che sembravano illuminare la stanza.
 
< Bene ragazzi! Allora, questo è Zayn Malik! >
Disse indicando quello che Anne aveva soprannominato spazzolino. 

< E questo è Harry..>

< Styles >
 
Suggerì lui.

I due dissero un "Ciao" insicuro all'unisolo, per poi accomodarsi negli unici due posti liberi, proprio di fianco ad Anne.

Zayn fu il primo a sedersi alla destra della ragazza, e subito dopo Harry prese posto di fianco a lui. 
 
Appena toccò la sedia si girò subito in direzione della ragazza, sporgendosi un poco.

< E tu saresti?  >
 
Disse malizioso il ricciolino.

 Probabilemente sperava già in una conquista il primo giorno di scuola.

< Piacere Anne Smith, per gli amici An .. ma che dico io non ho amici! >
 
L'espressione del riccolino assunse un aria quasi confusa per l'affermazione della ragazza.

< Una come te , bella e simpatica non ha amici ? come mai? >

Oh, un vero adulatore. Ci sapeva fare, Anne dovette riconoscerlo.
< Mio caro Albero, non mi conosci affatto! >
 
< A-albero? >
 
Chiese lui più confuso di prima.
 
Tuttavia, mentre scuoteva la testa in senso di disapprovazione, Anne potè notare un piccolo particolare che la fece quasi arrossire.

Mentre il riccolino le sorrideva, sulle sue guance si potevano scorgere due fossette davvero adorabili.
 
< Già, Albero. Perché i tuoi capelli mi ricordano un albero di olive! >

Zayn rise di gusto, dando una pacca amichevole sulla spalla di Harry.

< Ehi Malik, tu non ridere che sembri uno spazzolino da denti! >
 
Continuò lei a tono.
 
Questa volta a ridere per primo fu Harry, mentre il compagno fissava Anne, tra il confuso e il divertito.

< Double color! >
 
Esclamarono all'unisolo Harry e Anne.
< Smith , Malik , Styles. silenzio! >
Li riprese la professoressa, facendoli zittire.

La lezione procedeva noiosa, ma a rompere quella quiete ci pensò il riccio che esclamò:

< SI! > 

< Si cosa? >
Dissero contemporaneamente Zayn e Anne, guardandolo con aria interrogativa.
 

 < Si, sei simpatica! >

Rispose lui alzando le spalle e sorridendo con aria soddisfatta.


 
  
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