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Autore: Mrs C    28/10/2012    16 recensioni
Tu che sei rimasto devi sopportare in silenzio gli sguardi delle persone. Tu che sei rimasto, comprimi il tuo dolore, a occhi bassi, perché devi portare il peso di due persone sulle spalle.
Non piangi, non lì davanti a quegli sconosciuti.
Non piangi. Perché l'hai già fatto.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io che non ho mai smesso Io che non ho mai smesso







Se subito non mi trovi non scoraggiarti/ Se non mi trovi in un posto cercami in un altro/ In qualche posto mi sono fermato e t'attendo.

W. Whitman









Fa un po' male, no? È normale che faccia male, credo. Anche dopo tutto questo tempo. Quanto è passato? Tre anni. Millecentosessantaquattro giorni. Trentotto mesi.
Tengo il conto, Sherlock. Tengo il conto. Faccio un piccolo puntino sul calendario, sai? [1] Tutti i giorni. Mary continua a chiedermi perché e io continuo a non risponderle.
Credo abbia capito da sola. È una brava donna.
Non le ho mai parlato di te. Avrei potuto, un paio di volte ci ho anche provato. Ma sono ricordi che mi appartengono. Solo io ho il diritto di custodirli.
Io che in te ci ho creduto sempre.
Io che non ho mai smesso.
Ogni tanto qualcuno mi chiede di te, sai? Chi non lo sa. Per la maggior parte sono vecchi clienti. Rimangono sempre stupiti e sembrano... tristi.
Com'è morto? E io potrei rispondere in mille modi. Potrei. Non lo so.
Da eroe, è quello che mi esce più spesso dalla bocca, e loro sorridono. Tristi. Ti conoscevano. Non come e quanto me. Però sì, loro ci credono.
Mi fa stare un po' meglio. O peggio, non riesco a decidermi.
Non dico mai che ti sei suicidato. Fa male dire quella parola. Fa male anche adesso, e non so perché la sto dicendo. Quando una persona si suicida la gente non pensa a quante cose ci possono essere dietro. Non gli importa.
Vigliacco. Vigliacco. Vigliacco.
È l'unica parola che sanno dire.
E tu, che sei rimasto, non riesci nemmeno a raccogliere i cocci del tuo cuore. O di quello che era.
Tu che sei rimasto devi sopportare in silenzio gli sguardi delle persone. Tu che sei rimasto, comprimi il tuo dolore, a occhi bassi, perché devi portare il peso di due persone sulle spalle.
Non piangi, non lì davanti a quegli sconosciuti.
Non piangi. Perché l'hai già fatto.
È come quando ti ritrovi in mezzo a una bufera di neve e il ghiaccio ti penetra nelle ossa, nel cervello, nel petto. Ma tu non lo senti, perché è già freddo dentro di te. Non... non è una bella sensazione, Sherlock.
Tutti dicono che sei un vigliacco. E io non posso negarlo, perché lo sei stato, forse, in una certa maniera. Ma sentirselo dire fa male.
Vigliacco, vigliacco, vigliacco.
Uno, due, tre. Un pugnale rovente in mezzo alla gola e due nel cuore.
Ma qui, il vigliacco sono solo io.
Io che ignoro quel senso di colpa strisciante: una bestia pronta a morderti il collo, a succhiarti l'anima e a lasciare un segno che non si cancellerà mai. La colpa di non essere stato capace di salvarti o di accorgermi in tempo che stavi macchinando qualcosa di troppo questa volta, che ci avrebbe ucciso entrambi.
Forse avrei potuto tirartene fuori in tempo se avessi saputo, anche se il tuo sospeso con Moriarty era decisamente troppo per me.
Forse non avrei potuto fare niente.
Ma, sai, Sherlock. È quel forse che ti uccide: significa “non ci hai nemmeno provato”. Io non l'ho fatto. Sono colpevole. È questa la verità, come se ti avessi ucciso con le mie mani.
Avrei saltato con te. Lo sai che lo avrei fatto, e lo farei anche adesso. Sempre. Abbandonerei ogni cosa per essere con te. Anche se questo significasse essere morto. Non farebbe differenza da come sono ora.
Io sono sopravvissuto. Ma non si può dire che sia realmente vivo.
Non fraintendermi, amo Mary. E' una donna meravigliosa, e a volte m'illudo di poter essere davvero felice.
Ma lei non è te.
E quando la mattina mi sveglio, e preparo due tazze di thè caldo, mi ricordo perché mi sento ogni giorno più vuoto: Mary non beve thè.
Tutti si sono già dimenticati. Io no. Io mai. Mai.
Mi manchi. Mi manchi, e io non sono più io senza di te.
C'è un tempo giusto per andarsene dalla vita di una persona anche quando non si ha un posto dove andare [2] ma non era questo, per noi due. Non era questo.
Volevo anni, molti anni insieme. Non te l'ho mai detto. Mi aspettavo di poterti dire che stavi invecchiando, e di poter vedere i tuoi occhi brillanti un po' più stanchi del solito perché l'età era piombata anche su di te.
Volevo poter vedere il tuo sorriso ogni mattina, per il resto della nostra vita.
Sei sempre stato tu, tu con la tua ironia e il tuo sarcasmo, tu con il tuo violino alle tre di notte e le tue occhiate omicide, tu e il tuo svegliarmi nel cuore della notte con una scusa quando ti accorgevi che stavo di nuovo sognando l'Afghanistan. Tu e il tuo stringermi la mano in silenzio, senza chiedere né pretendere spiegazioni.
Ero felice con te. E fa male non avertelo mai detto.
Tornerai, Sherlock? No. So che non lo farai.
Ma io credo nel rivederci. Vivo per rivederci. Per meritarmelo. Vieni a cercarmi in sogno, perché sarò lì ad aspettarti e, quando sarà il momento, sarai tu ad aspettare me davanti alle porte del paradiso.


Fa freddo qui, Sherlock.
Da te fa freddo? Spero di sì. Perché, fin quando non saremo di nuovo insieme, avremo freddo in due.






Ps. I'm a Serial Addicted

Ma non avevi altro da scrivere?
Tecnicamente sì.
E allora perché ti sei buttata su 'sta cosa?
Perché... non lo so. Ero in blocco, ero triste e avevo bisogno di sfogarmi.
Stai meglio?
Sinceramente? No.


Sherlock è morto davvero, John è sposato con Mary ma è morto (anche se vivo) anche lui. Allegria portami via, insomma.

[1] Un piccolo omaggio a A Quiet Murmuration, che io adoro.
[2] Citazione di 7 anime. Film meraviglioso.

C'è tanto di me, in questo John che pensa e riflette, senza freni. Cosa che io non ho mai fatto. C'è molto del mio dolore e chi conosce la mia storia lo sa. Vorrei fare una dedica, ma non la farò. Rimarrà chiusa dentro di me.
Vi chiedo perdono per questo angst prepotente, insomma. Tornerò presto con qualcosa di meno depresso, spero. Love you!


Jess
   
 
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