Per sempre
Non ci sto il silenzio fa male
ma
così non c'è niente da fare.
Tu gridi che con me non ci dormi
che vuoi solo restare lontana da me.
-Ti prego, Luna, ascoltami un attimo!
Continui a camminare dandomi le spalle.
-Dannazione Luna! Ti vuoi fermare e ascoltarmi, o chiedo troppo?
Niente. Mi ignori completamente. Continui a
camminare a testa alta, fregandotene delle mie urla. Al diavolo te, il tuo
orgoglio e tutto il resto! Ti corro dietro e ti afferro per una manica. Ti giri
e mi guardi con rabbia. I tuoi occhi sono diventati
simili al ghiaccio: freddi e inespressivi.
-Ora possiamo parlare?
Cerco di chiedertelo nel modo più calmo possibile, ma dalla mia voce
traspare un leggero tremito di nervosismo, che solo tu, la ragazza con cui sono stato per un anno può notare.
Mi guardi freddamente e con uno strattone ti liberi dalla mia presa.
-No.
Ti allontani e mi dai le spalle. La tua voce era fredda, gelida. Con me
non l'hai mai usata. E questo mi fa male. E' come una
pugnalata al cuore.
No. Io non ci sto. Voglio chiarire questa situazione, che tu lo voglia o no.
Ti ricorro dietro, ti afferro e questa volta ti spingo in un angolo.
-Ora noi due parliamo. Non me ne frega niente se a te vada
bene o no. Io ti amo e voglio risolvere questa
situazione con te. Ti prego, Luna.
-Smettila di mentirmi! Tu non mi ami! Altrimenti avresti mantenuto fede alla promessa che mi avevi
fatto!
-Te l'ho già detto che mi dispiace. Ti prego, credimi.
-Mi spieghi come faccio a crederti dopo tutte queste menzogne? Hai passato
quattro mesi a mentirmi. Con che coraggio ora vieni a chiedermi scusa? Non ti
vergogni? Sei solo un bastardo come tutti gli altri!
Cerchi di allontanarti, ma io ti blocco.
-Blaise,
lasciami o mi metto a gridare.
-Forza urla. Tanto prima o poi dovremo parlare
noi due, no?
-Mi spieghi cosa diamine vuoi ancora da me?
-Il tuo perdono. Io ho bisogno di te.
Mi sorridi freddamente.
-Vuoi il mio perdono? IL MIO PERDONO? Ma ti rendi minimamente conto di
cosa mi stai chiedendo? Io non mi fido più di te! Non
potrò mai perdonarti. Hai passato quattro mesi a mentirmi! Dannazione, Blaise! Perché lo hai fatto?
Perché?
-Sono stato uno stupido lo so, ma ora ti chiedo
di perdonarmi. Io ti amo ancora.
Senza troppo sforzo ti liberi dalla mia presa.
Ti allontani di poco, poi punti i tuoi stupendi occhi
celesti nei miei.
-No, Blaise. Non ce la faccio a perdonarti.
Poi corri via ed esci in giardino.
E
vai via in un giorno di sole
ma
lo so che ti senti morire.
Non parli, piangi, io penso ai miei sbagli
con un ultimo sguardo è finita con te.
Non voglio che finisca così. Voglio chiarire. Ti seguo e ti trovo
appoggiata ad un albero che guardi distrattamente verso
-Luna non piangere. Riusciremo a superare questa situazione. Te lo
giuro.
Non rispondi e ti siedi poggiando la schiena contro il tronco
dell'albero. Mi siedo accanto a te e ti sfioro la
fronte, mandando indietro una ciocca dei tuoi capelli biondi che ti ricadeva
sul viso. Non parli e continui a piangere in silenzio, questo vale più di mille
parole.
Alzo gli occhi al cielo e ripenso al modo stupido in cui ti ho perso. Ti
avevo promesso che non ti avrei mai mentito. Che qualsiasi
cosa succedesse te l'avrei detta. Ma non sono
riuscito a mantenere questa promessa. E' da quattro mesi che ti tengo nascosto
una cosa importantissima, e tu sei venuta a saperlo
nei peggiori dei modi: dalla bocca di una vipera. Tutti sanno che Daphne Greengrass ha avuto un figlio, ma nessuno sa da chi. Almeno
fino a questo momento. Mi ricordo ancora quando è
entrata nella mia camera e mi ha detto:
-Blaise,
ti va di parlare?
E
quello è stato l'inizio della fine.
E' vero. Prima che mi mettessi con Luna avevo
una vita amorosa(e sessuale) abbastanza libera. Un giorno andavo con una e il giorno dopo con un'altra. E una
delle tante fu proprio Daphne. Ci divertimmo insieme per qualche notte e poi
via. Ma chi poteva immaginare che una dei quelle tante notti
concepissimo un figlio.
Quando Daphne, dopo sette mesi da quando era nato il bambino,me lo disse non ci volevo credere. Mi sentii il mondo
crollare addosso. E quella stronza
mi ricattò: o lasciavo Luna e tornavo con lei o lei diceva a tutti che il padre
di suo figlio ero io. Cercai una soluzione comoda per entrambi. Le dissi che l'avrei aiutata con il bambino, ma che amavo Luna
e non poteva lasciarla. Ma a lei non andava bene,
doveva rovinarmi la vita. Per quattro mesi non ho avuto il coraggio di
rivelarlo a Luna, ma alla fine ci ha pensato Daphne. Luna come previsto è crollata,si è infuriata, come biasimarla. Ma
io non ce la faccio a stare senza di lei. Dobbiamo risolvere questa situazione.
Ti alzi improvvisamente.
-Luna... Dove vai?
Mi guardi. I tuoi occhi sono ancora lucidi. Sono malinconici. Trasmetti
tanta frustrazione, stanchezza. Capisco cosa mi vuoi dire.
E' finita.
Tu che sei diversa
non ti dai per vinta mai
corri e vai nel vento
e
via da me...
Ti guardo allontanarti. Sono un idiota! Come ho fatto a perderti? Come
ho potuto perderti in un modo così stupido e patetico? Ti ho mentito sapendo
che la cosa che tu odi di più sono le bugie, la falsità.
Ti piaceva e sopportavi tutto di me. Mi hai
sempre detto che mi adoravi quando scherzavo, quando ti coccolavo ed ero
sincero con te. Tu volevi che ti dicessi sempre tutto. Anche
quando credevo che avessi sbagliato o ti fossi comportata in un modo stupido.
Dicevi che le critiche fanno crescere e solo le
persone che ti vogliono bene hanno il coraggio di criticarti, perché solo
tramite le critiche una persona riesce a migliorare e solo chi ti vuole bene
desidera ciò. L'ho sempre detto che tu sei matura per
la tua età. Hai appena 15 anni e fai ragionamenti che alcune persone più grandi
di te neanche riescono a capire. Io te lo dicevo sempre, ma tu ci ridevi sopra.
Un po' per imbarazzo e un po' perché tu infondo volevi
rimanere sempre un po' bambina, anche se è difficile visto che sei dovuta
crescere in fretta. Hai dovuto abbandonare troppo presto il mondo roseo dei
bambini e ti sei dovuta immergere in uno troppo grande per te, uno pieno di
dolore, un dolore che ti porti ancora dentro. Questa è
l'unica cosa che non mi piace di te. Ti porti tutto dentro. Quando mi parlavi
raramente di tua madre rimanevi sempre molto sul vago
e ti bloccavi appena vedevi che ti stavi inoltrando in questioni che ti
causavano troppo dolore. Spronarti a parlare era inutile, quando decidevi una
cosa era quella. Dannata testarda... Con te ho passato
un anno fantastico. Mi sono innamorato, cosa che credevo impossibile, ma in
fondo... niente è impossibile. Tu sei stato il mio
faro nella notte per lungo tempo. Vorrei che lo fossi ancora, ma per un mio
errore ti sei spenta.
Tu sei unica. E lo sarai sempre. Sei diversa da
tutte le altre. Sei semplice, ma allo stesso tempo
sofisticata. Forte, ma anche sensibile. Esci dagli schemi e non te ne
importa niente di che ti considera lunatica. Tu sei perfetta così come sei e
per nulla al mondo devi cambiare. Tu sei un piccolo angelo ribelle sceso dal
cielo. Tu sei il mio piccolo angelo ribelle.
E' così che finisce un amore
senza più voglia di riprovare.
Sparisci, non mi guardi negli occhi
porta almeno quest'ultimo pezzo con te.
Sono passate tre settimane da quando ci siamo
lasciati. Non ce la faccio più. Ti cerco, ma non ti trovo. Vorrei parlarti, ma
tu sei sparita. Sto impazzendo. Luna, ho bisogno di te!
Dei tuoi dolci sorrisi!
Eccoti. Ti vengo incontro. Non so se stai facendo finta di non vedermi o
non mi hai visto sul serio, ma tieni gli occhi bassi
su un libro. Mi ti metto davanti.
-Ciao.
Ti blocchi e alzi gli occhi e mi guardi
perplessa.
-Oh... non ti avevo visto.
Forse non mi avevi visto sul serio. O sei una
brava attrice. Non lo so. Intorno a te c'è sempre stato un alone di mistero.
Rimango a guardarti per un attimo.
-Senti mi fai passare? Sono
in ritardo- me lo chiedi con un tono un tantino spazientito. Ma lo stai facendo apposta. Vuoi fare la sostenuta.
-Ti va di riprovarci?
Mi guardi freddamente. Ora non stai più recitando.
-Blaise,
questo non è un gioco che se sbagli hai una seconda
possibilità. Questa è la vita. Gli errori si pagano.
-Luna come te lo devo far capire che mi
dispiace?
-Ho capito che ti dispiace, ma ora è troppo tardi.
-Luna per favore...
-Blaise
no. Non voglio più parlarne.
Mi superi. Ti afferro per un braccio e mi avvicino a te e ti sussurro all'orecchio:
-Hai ragione. Ho sbagliato. Però ricordati sempre che
ti amo.
Ti svincoli da me e corri via.
Da quel giorno non mi hai più guardato negli occhi.
Tu che sei diversa
non ti dai per vinta mai
corri e vai nel vento
e
via da me...
Sei scappata da me. Ho sbagliato ed ora ne sto pagando le conseguenze.
Hai ragione, Luna. La vita non è un gioco e io me ne sono accorto troppo tardi.
Ora vedendoti andare in giro tranquilla e di nuovo con
il sorriso sulle labbra ho capito una cosa. Ti ho perso per sempre.
Per sempre...