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Autore: MockinGleek_    29/10/2012    4 recensioni
Mietitura dal punto di vista di Prim.
Dal brano:
Eccola, Effie si avvicina al microfono e lentamente apre quel maledetto biglietto. Scruta il pubblico per un attimo e poi legge il nome.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non riesco a dormire, è la mia prima mietitura e io non riesco a dormire.
Ho incubi su incubi. Il mio nome che viene estratto, io che vado nell’arena e so già di non poter arrivare alla fine, il mio corpo senza vita che viene riportato al distretto 12. Decido di rannicchiarmi vicino a mia madre, lei mi aiuterà, lo fa sempre.  Così, delicatamente, mi avvicino a lei e mi stendo, sentendo il suo braccio che mi cinge la vita. Ora mi sento meglio, finalmente riesco a chiudere gli occhi.
 
Mi sembrano passati pochi minuti, e invece saranno passate circa tre ore. Katniss è uscita nei boschi, così mamma si sta dedicando a preparare me. Una camicetta e una gonna, sono vestita semplicemente eppure mi piace. Ora tocca a mia sorella, appena rientrata da una delle sue solite uscite per cacciare.
«Vorrei essere come te…» l’unica cosa che riesco a dire quando mia madre finisce di prepararla. E’ stupenda. Sentiamo al sirena, e ci accorgiamo che è già arrivata l’ora della mietitura. Katniss mi prende per mano, e insieme ci dirigiamo verso la piazza.
 
Panico.
La prima parola che mi viene in mente quando vedo Effie Trinket, impeccabile come sempre, salire sul palco. Ci mostra un video, il solito degli altri anni, e poi arriva il momento. Sento la sua voce trillante che dice “Prima le signore” e i suoi tacchi che battono sul legno come scarpette da tip tap. Estrae un foglietto. Non posso essere io, è il mio primo anno, l’ha detto anche Katniss. Un’ultimo pensiero mi riporta alla realtà: lì dentro ci sono 20 biglietti con il nome di mia sorella. E se fosse lei il tributo di quest’anno? Eccola, Effie si avvicina al microfono e lentamente apre quel maledetto biglietto. Scruta il pubblico per un attimo e poi legge il nome. Non è mia sorella, sono io. Il mio cuore manca un colpo. Tutti si voltano verso di me e sento che inizia a mancarmi l’aria. Ansimo mentre ancora non riesco a credere che su quel biglietto ci sia il mio nome. Sto trattenendo a stento le lacrime mentre Effie continua a incitarmi a salire sul palco. Mi avvio lentamente. Non c’è bisogno che chieda agli altri ragazzi di farmi passare, in un attimo creano una stradina. Mi guardano tutti con compassione mentre metto il piede sul primo gradino. Poi una voce, mia sorella che si offre volontaria. Un altro colpo al cuore. Io devo andare nell’arena, non lei! Comincio a urlare, è l’unica cosa che mi viene in mente. Lei mi abbraccia, dicendo che non devo preoccuparmi, ma io non voglio lasciarla. Mi stringo a lei impedendole di farmi andar via, ma alla fine sento delle braccia che mi stringono e mi sollevano. E’ Gale. Io piango, ancora. Non lei, non mia sorella. Gale mi porta da mia madre che mi stringe a se, impedendomi di raggiungere Katniss. Ormai è fatta, mia sorella si è sacrificata per me e io non so se potrò mai ringraziarla. Mia madre cerca ancora di farmi calmare quando sento il tributo maschio che è stato scelto. Peeta Mellark, il figlio del fornaio. Suo padre ci tiene a me, e anche lui mi si è abbastanza affezionato, forse proteggerà mia sorella, forse non tutte le speranze sono perdute. Sono ancora persa nei mie pensieri quando i tributi e Effie si ritirano nel palazzo di giustizia. 


*SPAZIO AUTRICE*
Salve :3 Eccomi qui, con un'altra storiella.
Dopo di questa ho intenzione di postare la mietitura dal punto di vista di Gale...
la leggereste?? c:

  
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