Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Ricorda la storia  |       
Autore: iusip    14/05/2007    3 recensioni
...“Saeko, Reika e Kazue si vestiranno da ‘Occhi di gatto’, Miki da Lara Croft, e il Doc da Dottor House. Dovresti vederlo, con il bastone e le lenti a contatto azzurre, mentre cerca di fare il figone. Si è tinto pure i capelli!! Ahhh, indovina come si vestirà Umi???”...
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una soleggiata domenica di fine estate, a Shinjuku.

Le strade erano popolate da coppiette che passeggiavano mano nella mano, bambini che si rincorrevano mentre le loro mamme li tenevano sotto controllo chiacchierando tra loro, vecchietti dall’aria bonaria seduti sulle panchine che osservavano il mondo scorrere sotto i loro occhi pensando a chissà che cosa.

Quell’estate era stata davvero torrida, la più calda degli ultimi 50 anni dicevano, e così, adesso che era pomeriggio inoltrato e un leggero venticello mitigava l’aria, la gente ne approfittava per uscire senza correre il rischio di prendersi una insolazione.

Era una soleggiata domenica di fine estate, a Shinjuku, e il telefono in casa Saeba squillava già da qualche minuto.

“Ryooooo!! Vuoi deciderti ad alzare il tuo prezioso fondoschiena da quel divano e rispondere a quel dannato telefono????”

Certe cose, in quella casa, non sarebbero cambiate mai.

Ryo si sollevò con una smorfia dal divano sul quale si era accasciato circa due ore prima con in mano una coppa di pop corn.

Stava guardando un film con Angelina Jolie, e nessuno poteva interromperlo proprio mentre Angelina Jolie stava per spogliarsi.

Cosa mancava a lui, lo stallone di Shinjuku, che invece aveva quel damerino di Brad Pitt?

Si guardò soddisfatto nello specchio a figura intera che si trovava nell’ingresso.

Proprio niente, si disse, gonfiando orgoglioso il petto.

“Ryo!!!! Il telefono!!!!”

“Va bene, va bene, ci vado, non c’è bisogno che urli. Qualcuno potrebbe spaventarsi…”

Per sua sfortuna, il telefono si trovava proprio nella cucina, così non ci fu nessun modo di evitare il mestolo che Kaori gli lanciò sulla testa.

Colpì il suo cranio con un soave SDONK, rumore che, secondo Kaori, stava ad indicare che la sua calotta cranica conteneva aria allo stato puro.

Eh, sì, certe cose non sarebbero cambiate mai…

Ma altre cose invece stavano cambiando, lentamente, inesorabilmente…

Ne erano la dimostrazione i frequenti sorrisi che si lanciavano, il “casuale” sfiorarsi dei loro corpi quando passeggiavano per strada in direzione del Cat’s Eye, il fatto che le continue battutine che si scambiavano erano cariche non di cattiveria ma di un affetto che superava la loro stessa comprensione.

Tutti si erano accorti di questi piccoli cambiamenti, impercettibili per la gente normale ma non per chi, come Miki, Mick, Saeko, Umibozu e gli altri, erano sempre a contatto con quei due testoni.

Ma prima di tutto se ne erano resi conto loro due, Kaori e Ryo, anche se nessuno dei due sapeva dire con certezza quando e perché le cose avessero cominciato ad evolversi.

Ovviamente non ne avevano mai parlato, ma tanto non era necessario.

Certe cose le capivano guardandosi negli occhi.

Prima di rispondere al telefono, Ryo lanciò un’occhiata a Kaori, il mestolo ancora incassato sulla sua testa, come fosse una kippà, il copricapo indossato dagli ebrei maschi.

Lei gli sorrise, con le labbra ma ancora di più con gli occhi, e Ryo si stupì di quanto si sentisse assurdamente felice in quei momenti.

Era stato davvero stupido a privarsene per tutti quegli anni.

Le sorrise di rimando, poi si girò bruscamente, un po’ imbarazzato.

Aveva bisogno di essere rieducato all’amore, al rapporto di coppia, perché, con tutte le fiamme che aveva avuto, in realtà non aveva mai imparato come comportarsi seriamente con una donna.

Sollevò la cornetta con decisone.

“Casa Saeba.”

“Ciao Stallone. Sei riuscito a concretizzare con Kaori?”

“Mick, quando la smetterai di sparare cazzate?”

Erano giorni che il suo amico lo assillava con quella storia della concretizzazione. E adesso, per colpa di quel maledetto americano, sognava quel momento ogni notte. Qualche volta lo immaginava anche di giorno, ad occhi aperti, quando osservava Kaori lavare il pavimento oppure affaccendarsi attorno ai fornelli.

“Ok, amico, ce la farai prima o poi, non preoccuparti. Vuoi che ti spieghi come si fa?”

Ryo si inalberò.

“Coooooosa??? Tu, un pivellino di quinta categoria, vuoi insegnare a me, conosciuto non a casa come lo Stallone di Shinjuku, come comportarmi con le donne????? Guarda, caro mio, che io potrei insegnarti tutto, sull’amore. Conosco a memoria il Kamasutra, e nessuno meglio di me…ahia!! Kaori sei ingiusta con me!! Mick mi ha offeso!!”

Come previsto, un martellino aveva attraversato tutta la cucina, per posarsi leggiadro sul cranio di Ryo, sempre con il solito SDONK a fare da colonna sonora.

Dall’altra parte del telefono, Mick sorrise, con un pizzico di nostalgia negli occhi.

“Comunque, Ryo, prima di lasciarvi alle vostre schermaglie amorose…volevo dirti che hanno organizzato una festa in maschera, al Cat’s Eye. Perché non ci venite, tu e Kaori?”

“Una festa in maschera hai detto? Mmmmh…potrebbe essere interessante…ci saranno donne vestite da conigliette di Playboy?”

Mick rise sguaiatamente.

“Certo, vecchio mio, mi sono già informato. Te lo immagini??? Decine di donne svestite oppure strizzate in abiti minuscoli e…ahia Kazue!! Me l’ha chiesto Ryo, questo dettaglio!!”

Il martello che Kaori aveva prestato a Kazue aveva creato una voragine nel pavimento di casa Angel.

“Saeko, Reika e Kazue si vestiranno da ‘Occhi di gatto’, Miki da Lara Croft, e il Doc da Dottor House. Dovresti vederlo, con il bastone e le lenti a contatto azzurre, mentre cerca di fare il figone. Si è tinto pure i capelli!! Ahhh, indovina come si vestirà Umi???”

“Da Aristogatto?”

I due uomini risero come ebeti per 5 minuti, mentre Kazue da una parte e Kaori dall’altra li guardavano rassegnate. Non sarebbero cambiati mai…due uomini affetti dalla sindrome di Peter Pan…ma forse loro li amavano proprio per questo…

“No…da Rambo!!! Ma te lo immagini??? Con la fascia rossa intorno al cranio pelato?”

Altri 10 minuti di risate incontenibili.

“E tu Mick, come ti vestirai?”

“Sto ancora decidendo se vestirmi da Superman o da Batman.

Tu cosa mi consigli?”

“Superman. Sapeva guardare sotto i vestiti con i raggi laser…”

“Amico, tu sì che sei grande!! Tu invece? Da cosa ti travestirai?”

“Mmmmh…devo pensare a qualcosa che faccia impazzire le donne. Che so, il capitano Jack Sparrow della ‘Maledizione della prima luna’, una cosa del genere!”

“Mi raccomando, non mancare, ci sarà da ridere! E Kaori come si vestirà?”

“Mah, lei potrebbe vestirsi da King Kong, non avrebbe nemmeno bisogno di un costume!”

Evidentemente Kaori capì che stavano parlando di lei, visto che Ryo si ritrovò incastrato tra il pavimento del loro appartamento e il soffitto dell’appartamento di sotto.

Quando riuscì a liberarsi, parlò a Kaori della festa in maschera.

La donna ci pensò per un lungo istante, mentre una idea cominciava a formarsi nella sua mente. Erano giorni che stava pensando a come dare una scossa alla loro relazione, e quella festa in maschera poteva essere l’occasione giusta…

Ma se ci fosse andata come Kaori, Ryo non si sarebbe mai lasciato andare, davanti a tutti i loro amici.

E così…

“Non so, Ryo. Stamattina mi sono svegliata con un bel mal di testa, e non vorrei che peggiorasse a causa della confusione che ci sarà stasera. Ti dispiace andarci da solo?”

Ryo non si preoccupò più di tanto dello strano comportamento della sua partner.

Aveva visto una luce nei suoi occhi, che indicava che la donna stava tramando qualcosa.

E lui sarebbe stato al suo gioco fino in fondo, questa volta.

“Se mi dispiace!!! Ma scherzi!!! Potrò farmi tutte le conigliette che voglio senza che tu sia lì a rovinarmi la festa, in tutti i sensi!!”

Questa volta Ryo potè godersi una magnifica vista aerea di Shinjuku by night, e il tutto senza sborsare un centesimo.

Quelle parole, però, ferirono Kaori.

Da un lato sapeva che Ryo stava scherzando, lo leggeva nei suoi occhi.

Ma dall’altro la sua insicurezza, il fatto che ignorasse la sua bellezza naturale, tutte le paure e i dubbi che erano radicati in lei, la costringevano a farsi mille paranoie.

Fino a che punto Ryo scherzava?

E se si fosse innamorato di una donna più bella di lei?

Quella festa sarebbe potuta essere una ottima occasione per mettere alla prova la sua “fedeltà”.





Salve ragazze! Non so come mi è venuta questa idea, solo che sto scrivendo tutte fic "impegnative" e volevo buttarmi su qualcosa di più soft!! Spero vi piaccia, penso che ci sarò al massimo un altro capitolo e poi basta! In realtà doveva essere una shot, ma poi veniva troppo lunga e così ho deciso di dividerla in due capitoli. Fatemi sapere cosa ve ne pare!! PS: Chiedo perdono a tutte le fan di Dotto House!!!! ;-) Un bacio,e al prossimo capitolo
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: iusip