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Autore: Miss I    29/10/2012    4 recensioni
Avete presente il cartone delle W.I.T.C.H.? Bene..
E, ovviamente, sapete chi sono i One Direction?
Ciao sorella directioner! ♥♥♥
Beh, io ho pensato di usare il contesto di questo cartone,
mettendo la nostra boy band preferita!
Miss I.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Niall

Un sorriso. Harry sorride e io, Niall, non posso fare a meno di osservarlo.
«Silenzio ragazzi!» ci riprese il nuovo supplente di matematica. «Facciamo l'appello!» continuò aprendo il registro di classe.
Tutto è avvenuto come in un sogno. La scoperta dei poteri magici, la morte di mia nonna e il viaggio nel metamondo.
«Benson!» lesse il terzo nella lista degli alunni della mia classe. «Presente..» rispose il mio compagno annoiato.
Se non avessi visto Harry imprigionato in quel mondo così misterioso, ora potrei dire che è lì, dietro di me.
Ma il vero Harry è stato sostituito con un gemello perfetto e questo non è un sogno! E' la realtà.
«Horan!» mi richiamò il supplente ma assolto nei miei pensieri non ci feci caso.
«Tu sei Niall? Niall Horan, dico bene?» chiese scatenando in me una certa rabbia.
Che odiasse così tanto gli Irlandesi da non sapere nemmeno pronunciare un loro nome?
«Sicuro! Ci sono solo io con quel nome! Sono l'unico! Il solo!» reclamai un diritto.
«Insostituibile..» sussurrai, sentendo solo io la mia voce, osservando il mio amico, dietro, sfogliare interessato le pagine del libro di matematica.
«Bene!» mi rispose. «Perché io sono l'unico supplente di matematica che avrete per molto tempo!» ci spiegò.
«Miss Rudolph, la vostra insegnante, è assente e io devo capire quanto siete preparati nella sua materia» disse.
«Ecco perché devo farvi fare un compito in classe!» sentenziò la sua proposta. 
Notai che il mio compagno di banco, Zayn, assolto nei suoi strani disegni di piccoli fuochi sul diario, piangeva.
«Zayn! Che cos'hai? Non sei pronto?» chiesi dato che la matematica non era il suo forte. 
«Quando mai lo sono stato? So solo che la matematica era la materia preferita di Harry» mi rispose cercando di asciugarsi le lacrime.

Louis

Dopo un'altra giornata di inferno, decidemmo, io e Liam, che era meglio accompagnare Harry fuori dalla scuola.
Niall e Zayn sarebbero arrivati qualche minuto dopo perché, ritardatari com'erano, ci mettevano sempre di più rispetto agli altri.
«Harry, siamo qui!» sorrise il suo patrigno che lo era venuto a prendere, con il resto della famiglia.
«Ciao ragazzi! Io devo andare! Oggi è l'anniversario di matrimonio dei miei e andiamo fuori a pranzo! Ci vediamo!» ci sorrise mentre si allontanava.
«Divertiti!» lo osservò Liam per ogni passo che faceva. «E cerca di non strafare..» gli consigliò preoccupato.
«Non trattarlo così!» lo ripresi. «Deve sembrare Harry in tutto e per tutto!» gli spiegai il perché delle mie parole.
«Quello non è Harry, ma è un.. un..» cercò di attribuirli un nome. «E' una goccia astrale» sorrise Niall raggiungendoci con Zayn.
«Molto creativo Zayn! Non avevi altri a cui pensare?» chiese Liam con una freddezza inaudita. Da quando lo avevo conosciuto si comportava così.
«Goccia astrale? Bel nome!» diedi il mio sostegno. «A me piace!» lo sostenne l'altro che era venuto con lui.
«D'altro canto, somiglia al nostro amico come una goccia d'acqua! Dico! Osservate la sua famiglia...» rivolse gli occhi su Harry.
Gli sorridevano, sua madre gli dava un bacio sulla guancia e salutava sua sorella normalmente. Era, apperentemente, una famiglia semplice e felice.
«Liam! A cosa stai pensando?» lo sgamò Niall che sembrava aver perso un po' la connessione con la realtà guardando la sorella di Harry. 
«Uh? Ehm!» mugugnò Liam cercando di sembrare il più normale possibile. «Penso che la somiglianza sia incredibile» constatò, infine.
«E spero che il trucco inganni anche i nostri amici del metamondo..!» continuò, giustamente, cercando di scappare dalle occhiate inquisitorie di Niall.
Zayn aveva ragione! I genitori, la famiglia di Harry non si è accorta di nulla.
Se una goccia astrale prendesse il mio posto, mia mamma se ne accorgerebbe?
E' sempre così occupata con il suo lavoro, non fa altro che sgridarmi per i miei brutti voti a scuola e poi esce sempre con il suo nuovo fidanzato.
Sicuramente no. Non se ne accorgerebbe. «Louis! Vuoi darti una mossa? L'autobus ci aspetta..» mi disse Zayn dandomi una leggere pacca sulla spalla.
«Arrivo!» finsi un sorriso seguendolo. Dopo aver seguito la fila di ragazzi verso la stazione salimmo sull'autobus.
«Salite, su..» urlò Liam a quelli che ancora salivano. «Salgono piano come le tue tartarughe» rise Niall.
«Non sei per niente divertente, Niall!» scosse la testa. «Allora mi sarei truccato da clown» lo stuzzicò il biondo.
«Una volta che ti avrò ucciso, potrò ridere» esagerò Liam. «Aiuto!» urlò l'altro. «Ho un serial killer per amico» continuò.
«Su, Liam, Niall! Non è il momento adatto per litigare..» subentrai, io, cercando di fermare la loro discussione.
«Non sei la persona più adatta per zittirmi, Louis!» urlò Liam arruffandosi i capelli con la mano sinistra.
«Che cosa vorresti dire?» chiesi curioso. Sapevo che c'era qualcosa sotto alla sua cattiveria. Ne ero certo.
«Che se non fosse per te, a quest'ora..» cercà di formulare una frase ma il coraggio gli mancava. 
«Sì? Continua! Dai!..» dissi ma sapevo già quello che voleva dire. 
«Se non fosse per me, Harry sarebbe ancora tra noi! Giusto? Giusto?» formulai, io, per lui il continuo di quella frase spezzata.
«Non.. Non volevo dire questo!» mugugnò. «Ma l'hai pensato! Ed è anche peggio!» misi le mani sul viso.
Questi avvenimenti pieni, di magia, avevano cambiato la vita di tutti noi, e lui diventato più scontroso di quanto lo fosse prima.
Niall cercò di abbracciarmi, per cercare di darmi un po' di conforto. «Calmo, Louis!» mi confortò.
«Siamo tutti molto tesi e poi dobbiamo scendere alla prossima fermata..» ci avvisò. Infatti, dopo qualche minuto arrivammo alla fermata.
Scendemmo dall'autobus e ci avviammo verso la casa della professoressa Rudolph che era poco distante dalla fermata.

«Allora?» chiese curioso Zayn. «Niente! Il portale non si apre!» risposi rassegnato alla realtà. 
«Neanche il sigillo di Phobos da segni di vita!» feci constatare. 
«Forse il sigillo serve a farci uscire dal metamondo mentre entrare è un'altra storia» intuii Zayn.
«Non possiamo abbandonare Harry!» urlai. «Varcheremo un portale ancora aperto! Siete d'accordo?» chiesi, poi.
«Niall, hai ancora la mappa dei portali?» chiese Zayn, mentre mi sorrideva consenziente delle mie parole.
«Sì ma ve la lascio» disse tirandola dal suo zaino. «Io devo andare» lasciò la stanza.
«Che cosa gli prende?» chiese Liam vedendolo andare via. «E' da quando siamo entrati che sembra strano» rispose Zayn.
Intanto, io misi la mappa dei portali sul pavimento e ci feci passare più volte il ciondolo che la nonna di Niall ci aveva chiesto di custodire.
«Guardate!» richiamai, Liam e Zayn, quando ad un tratto il ciondolo si illuminò. «Indica la via per la scogliera!» spiegai.

Niall

Da quando avevo varcato la soglia della porta della casa della professoressa Rudolph, sentivo di non connettere più con la realtà.
Qualcosa mi attirava, qualcosa mi chiamava, e questo era il mio elemento: l'aria.
Lo seguii vedendo dove mi avrebbe portato. Scesi al primo piano e trovai un tavolino con sopra un grazioso carillon.
D'istinto lo aprii e iniziò una dolce melodia, accompagnata dal movimento circolare da una ballerina.
Ero quasi sicuro di aver già sentito questa melodia. Questa melodia confuse i miei occhi in delle immagini.
Un mostro che aiutava a scappare una donna, con in mano una dolce neonata. Il suo viso, l'avevo già visto!
«Ah!» urlai facendo cadere per terra il carillon interrompendo la melodia che si portò via le immagini che mi avevano offuscato gli occhi. 
«Niall! Tutto bene?» chiese Louis scendendo velocemente le scale. «Io.. Io credo di sì» dissi dispiaciuto.
Era davvero un peccato che avessi distrutto quel carillon. «La musica di quel carillon mi ha rammentato qualcosa..» finii confuso.
«E allora?» suppose sarcastico Louis. «Molte canzoni sono legate ad avvenimenti della nostra vita» continuò non capendo cosa realmente intendevo.
«Il punto è quel ricordo non era mio..» cercai di spiegarmi ancora scosso da quelle immagini. 
«Ho visto degli esseri strani, dei mostri, attraversare il portale che si trova in questa soffitta e ho percepito che provavano paura, molta paura» dissi.
«E poi una bambina, una neonata per l'esattezza. Quel viso lo conosco molto bene..» continuai osservando il carillon per terra.
«Forse hai appena scoperto un nuovo potere, Niall!» mi sorrise Louis. Non capivo.
«Vuoi dire che avverte i ricordi degli altri ascoltando la loro musica preferita?» intuii Liam. «Esatto!» concordò Louis.
«E quel ricordo potrebbe appartenere alla professoressa Rudolph» disse infine, Louis.
«Sì, lei proviene dal metamondo e Niall ha visto il momento esatto in cui è arrivata sulla terra» constatò Zayn. 
«Se è vero ciò che dite.. Allora perché avevano paura? Da che cosa fuggivano?» chiesi senza un ovvia risposta.
Mi guardarono confusi. Ovviamente non avrebbero saputo rispondere, nemmeno io lo sapevo.

Zayn

«Tu che scusa hai usato, per andare a casa della Rudolph?» chiese curioso Niall quando arrivammo davanti a casa mia.
Anche lui doveva usare una scusa quindi doveva chiedere un consulto. 

«Ho detto che pranzavo al ristorante dei tuoi quindi non farmi fare brutte figure» ammiccai. L'unico problema era che avevo fame.
Non avendo mangiato dalla cena di ieri, e non avendo fatto colazione, il mio stomaco brontolava quanto quello di Niall.
Magari, prima di partire per il metamondo, avrei fatto una puntatina in frigo. 
«Certo!» mi sorrise consenziente.
«Ci vediamo più tardi tu-sai-dove! E porta degli abiti adatti..» continuò la sua conversazione mentre si allontanava.
«Contaci!» risposi mentre ero intento a trovare, nel mio mazzo di chiavi, quelle di casa.
Dopo entrai sperando di non trovare mia madre a farmi il terzo grado. «Dove sei stato?» chiese mia madre con le mani sui fianchi.
Sono appena stato sgamato. 
«Ho telefonato al ristorante dei genitori di Niall, ma hanno detto che non c'eravate..» spiegò.
Sorrisi cercando di guadagnarmi tempo per rispondere. 
«Take away, prendi e porta via a casa!» sfoggiai un viso convincente.
«Abbiamo pranzato a casa di Louis, il nuovo arrivato!» creai la migliore scusa sul momento del mondo.
Era la scusa migliore poiché mia madre non avrebbe avuto modo di accertarsene:
 non conosceva ancora la mamma di Louis.
Stavo per andare in cucina quando mia madre mi fermò con una frase. «Non andare, c'è una sorpresina che ti aspetta in salotto» mi indicò la porta di esso.
«Ah sì?» chiesi curioso. «Qualcosa di mangiare?» continuai a chiedere, però, con voce bassa.
Quando entrai e constatai quale era la sorpresa preferivo di gran lunga essere al posto di Harry, imprigionato.

«Ciao Zaynino mio» disse venendomi ad abbracciare. Oltre a lei, c'era mio padre e la mia sorella più piccola con in mano un poster.
«Mi chiamo ZAYN» reclamai il mio povero nome stropicciato con un nomignolo diabetico.
«Hanan, chi ti ha fatto entrare?» chiesi osservando, sottecchi, mio padre. «E soprattutto perché sei conciata in quel modo?» chiesi, ancora.
Non mi interessava più di tanto ma il fatto di ritrovarmela lì mi dava un grande fastidio. 
«Tuo padre» disse osservandolo mentre si alzava.
Se la filava perché appena Hanan se ne sarebbe andata, io mi sarei sfogato urlando.
Avevo detto di non aprirle più ma loro, no, dicevano che bisognava essere cortesi con lei.

«Questa è la divisa delle beliebers di Heatherfield, io sono il capo!» sorrise, fiera. Scossi il capo, pensando che fosse senza speranza.
«Safaa, tu puoi prendere il poster di Justin e Selena» glielo concesso. Non ci avrei mai creduto, pensavo che quello fosse di mia sorella.
Lei costudiva i suoi poster, soprattutto quelli di Justin come l'oro. Sicuramente voleva qualcosa in cambio di un sacrificio così grande.

«Siete dei piccioncini» ci prese in giro la mia peste di sorellina. Quel diavolo nascosto in mia sorella aveva deciso di farsi vedere di nuovo.
«Proprio come Justin e Selena» sorrise maliziosa, per poi filarsela anch'io. Misi una mano sulla fronte cercando di calmare i nervi.
«Che cosa vuoi in cambio?» chiesi riducendo i miei occhi a due piccole fessure. «Vieni con me al concerto di Juss?» chiese. Lo sapevo.
Okay, che lo ascoltavo, ma trovarmi nella situazione di stare in mezzo a migliaia di ragazze che urlavano in preda all'eccitazione non mi intrigava per niente.

«Giammai» sentenziai trascinandola, a stento, verso la porta. «Ma.. Ma sarà divertente» mi sorrise.
«Già, come un calcio in culo» le risposi con tutto il sarcasmo possibile. «Addio Hanan» continuai, cosa che avevo già detto un milione di volte.
Mia madre mi fissò scuotendo la testa. 
«Non esistono più gli uomini di una volta» disse dando un bacio a mio padre. «Per fortuna che io ho te» continuò.
Se è per questo, non esistono nemmeno le ragazze di una volta. Odiavo i suoi commenti infondati sulla contemporaneità di oggi.

«Siamo piccioncini, eh?» decisi di attaccare il diavolo che mi ritrovavo per sorella. Appena mi notò decise di entrare in bagno.
«Ciao, fratellone! Adesso prendimi se ci riesci..» disse con voce canterina da dietro quell'inutile porta. Brutta scelta sorellina.
Chiusi le mie due mani in un pugno e con un movimento circolare, simulai l'apertura di un rubinetto qualsiasi nel bagno.

«Aaaah, mamma! Papà!» reclamò aiuto. «Sanaa, cosa succede?» accorsero i miei genitori. «Esce dell'acqua, mi sto tutta bagnando!» spiegò.
Il risultato fu sorprendente. Dopotutto questi poteri legati all'acqua stavano iniziando a piacermi.

Louis

Un bacio? Non chiedevo molto. Chiedevo solamente un bacio, senza che la timidezza si intromesse.
Volevo un bacio dalla ragazza che avevo conosciuto, in compagna di Harry, il mio primo giorno di scuola.
D'altro canto, stavo per andare in un altro mondo! Magari non l'avrei più rivista, magari sarei stato solamente uno delle tante persone scomparse.
Ero avviato verso casa sua, dove viveva con il nonno, per lasciarle l'animaletto. Suo nonno era un veterinario, e lei aspirava ad esserlo.
Appena arrivai, misi la bici in modo che fosse adiacente allo steccato e entrai. 

«Non ti innervosire, qui è pieno di animali che ti faranno compagna» sussurrai a bassa voce, al ghiro, che nervoso cercava di uscire dal mio zaino.
Liberai il mio animaletto nel giardino e subito andò a confrontarsi con gli altri tipi di animali che c'erano.

Io, intanto, tirai il mio cellulare dalla tasca e inviai velocemente un messaggio ad Eleanor.
Ti prego, prenditi cura di lui!
Mi fido solo di te!
Louis.

Le volevo, anche, scrivere di prendersi cura di me ma sarebbe stato troppo azzardato. La conoscevo da poco.
Sentii la porta della casa schiudersi e io, d'istinto, mi infilai in un cespuglio per nascondermi.
Come ho fatto a non pensarci? Ovviamente, Eleanor, era in casa.

Speravo solo che non mi avesse visto. «Ah!» osservò il mio animaletto scorazzare per il giardino.
«Eccoti qua, ghiro..» sorrise. «Che fine ha fatto il tuo padrone?» chiese guardandosi intorno preoccupata.
Alzai leggermente la mia testa fuori dal cespuglio per osservare come, dolcemente, gli accarezzava il dorso della schiena.
Vorrei tanto essere stato, in quel momento, il mio ghiro. Vidi che spostò lo sguardo sul cespuglio e, con tutta velocità mi nascosi, di nuovo.
«Hai sentito niente?» chiese al ghiro, spaventata, come se fosse capace di risponderle.
«Devo dare una pulita a quel giardino.. Chissà che insetti si nascondono in quel cespuglio di ortiche» cercò, poi, di calmarsi.
Insetti? Ortiche? Cavolo!
 
Liam
 
«Dov'è Louis? Qui fa freddo!» rabbrividii stringendomi nella mia giacca. 
«Mi ha telefonato..» annunciò Zayn. «Ha detto che doveva farsi una doccia urgente e quindi tardava» spiegò.
«Se restiamo qui, la doccia la facciamo noi! Le onde sono troppo forti!» urlai cercando di coprirmi il viso.
«Non avere paura dell'acqua» disse Zayn intento a muovere le sue mani in dei movimenti strani, che solo lui capiva. «Almeno finché ci sono io» ci avvisò.
«Riesci a controllare queste onde, Zayn?» chiese Niall curioso. «No, ma posso chiedergli di infrangersi da qualche altra parte!» gli sorrise.
 
Louis
 
«Allora digli di stare alla larga dalla grotta perché è lì che dobbiamo entrare!» urlai raggiungendoli in bici.
Dopo qualche minuto di cammino ci trovammo all'entratta della grotta. «Dato che sei arrivato da poco..» mi fece ricordare Zayn.
«..Ti presento la grotta della conchiglia!» aprì le mani alla grandezza di essa. «Molto caratteristica!» dissi disenteressato.
L'unica cosa che volevo fare, era salvare il mio migliore amico.
«Che cosa succede? Come mai ti gratti, Louis?» chiese Niall vedendo che, appunto, mi grattavo.
«Perché le ortiche possiedono delle odiose foglie orticanti!» mi lamentai. «Questa non è una risposta!» sorrise sarcastico scuotendo il capo.
«Infatti, è solo una triste realtà. Sono allergico alle ortiche, ma questa ve la racconto un'altra volta!» dissi rassegnato mentre mi grattavo il collo.
«Su, smettetela di parlare..» ci interruppe Liam. «Mettiamoci al lavoro piuttosto!» continuò.
«Dobbiamo creare subito delle gocce astrali che ci sostituiscano!» disse come se fossimo ai suoi comandi.
«E'-è proprio necessario?» chiese Niall abbassando lo sguardo, forse triste.
«Non so nemmeno se torneremo! Anzi, a dir la verità non so neanche se noi..» cercò di finire la sua frase, Liam.
«Rientreremo di sicuro, Liam!» lo rassicurai. «Ovviamente insieme ad Harry!» sorrisi, infine.
«Se ne sei così sicuro perché non ti concentri come Niall e Zayn?» chiese indicandoli.
«Stai tranquillo, mi do subito da fare!» dissi chiudendo gli occhi. Lo facevo per il mio migliore amico.
Lo facevo perché tornasse tra noi, a sorridere e a studiare la sua materia preferita: la matematica. 
Un colpo di luce segnò la creazione delle nostre gocce astrali.
«Incredibile! Tu.. sei me?» chiese Zayn toccando il ciuffo della sua copia.
«Ehi! Toccati il tuo di ciuffo..» disse scostandolo mentre cercava di sistemarselo.
«Non so voi, ma io mi vedo bene!» si vantò, il vero Zayn, della sua copia.
Anche, Niall e Liam, avevano le loro gocce astrali, una loro copia perfetta.
«Forse non tutti..» rivolsi lo sguardo verso quello che avevo creato io, attirando l'attenzione degli altri.
«D-dove abito?» chiese la mia copia rivolgendosi a tutti noi. 
«Tabula rasa! Vuoto totale! Zero assoluto!» scosse la testa il vero Zayn, dopo varie domande.
«Al contrario dei nostri, il tuo sembra non ricordarsi assolutamente niente..» dedusse Niall, quello vero.
«Il fatto è che, mentre lo creavo pensavo che lui mi potesse..» abbassai lo sguardo timido.
«..Sostituirti definitivamente?» chiese Liam. Io annuii cercando di mantenere lo sguardo fisso su un punto vuoto, qualsiasi.
«Allora ne crea un altro non difettoso!» cercò la soluzione, per me, Zayn. «No!» negò Liam di farlo.
«Nessuno può garantirci che non succederà ancora!» spiegò il perché della sua negazione. Aveva ragione e io dovevo rimediare ai miei errori da solo.
Presi un foglio, a quadretti, dal quaderno di matematica e con tutta la fretta possibile scrissi cosa avrebbe dovuto fare e non fare, e la via di casa mia.
«Osserva!» dissi infine mostrandoglielo.
«Su questo foglietto ci sono scritte delle regole che devi rispettare! Tu sai leggere, vero Louis?» gli spiegai.
«Certo, certo!» rispose agitando le mani. «Una cosa: chi è questo Louis?» chiese confuso.
Come faceva a sapere chi ero io? Era proprio un disco vuoto. Non aveva i miei ricordi, i miei sentimenti, le mie angosce, niente di niente.
Il primo ad andare fu la copia di Zayn, accompagnato da quello di Liam che avevano creato delle copie perfette.
Mentre quella di Niall parlava troppo per cui solo ora se ne andava. Ormai il tramonto era calato e si era fatto buio da un pezzo. «Ripeti per l'ultima volta..» dissi alla mia copia. 
«Ore sette: sveglia. Ore sette e quindici: doccia. Ore sette e cinquanta..» cercai di rileggerlo per l'ennesima volta ma venni interrotto dalla mia copia abbastanza ostile.
«Okay, lo so!» disse salendo in sella alla bici. «Devo leggere le cose da fare e non fare» canticchiò.
«Spero, almeno, che trovi la strada di casa!» dissi triste del mio lavoro.
«O la va o la spacca!» mi sostenne, in qualche modo, Zayn. «Su entriamo..» continuò.
Lo seguii, e vidi Niall e Liam raggiungere anche loro l'entrata della grotta della conchiglia.
«Si è fatto buio! Per fortuna io e Niall abbiamo portato l'occorente!» si vantò Zayn, tirando contemporaneamente all'altro, rispettivamente due torce.
«Sono entrato in questa caverna centinai di volte e non avrei mai pensato di trovarci un portale!» sorrise Niall.
Quando entrammo, notammo che le pareti di queste grotte erano pieni di scritte. Chi si sfogava, chi confessava il proprio amore. 
«Quanti graffiti, sulle pareti! Non li avevo mai notati!» fece luce su di loro, Zayn, con la torcia.
«Sono molto romantici..» continuò a leggerli con la mente. «Ti sbagli Zayn! Questi sono atti vandalici!» disse Liam. 
«Ora che possiedo il potere della terra, mi rendo sempre più conto che la gente non la rispetta!» disse osservando i tanti graffiti.
«Ehi guardate, questo disegno isolato dagli altri!» ci richiamò, Niall, che era nella parte opposta a noi. Lo raggiungemmo offuscati dalla curiosità.
«Un fuoco azzurro con quattro fiamme! E allora?» lo descrissi con sarcasmo.
«E' identico a quello che stamattina Zayn disegnava sul suo diario..» mi rispose, Niall, osservando il suo amico che aveva citato.
«Com'è possibile? Non vengo qui da almeno un anno! E poi l'ho disegnato in sovrappensiero!» disse confuso Zayn.
«Oh!» scivolai a terra, ma Liam cercò di reggermi in piedi. «Louis!» disse Zayn preoccupato.
«Tutto a posto ragazzi! Penso sia il solito mancamento..» dissi cercando di sembrare il più normale possibile.
Credendo che il mio mancamento segnava che quel disegno rappresentava l'unico portale aperto ad Heatherfield, decidemmo di provare.
Ci tenemmo per mano, a catena, e io avrei toccato il disegno. 
«Tanto vale provare! Tenetevi forte! Toccherò il disegno e..» lo toccai chiudendo gli occhi.
Dopo qualche secondo gli riaprii constatando che eravamo ancora sulla terra, e non nel metamondo.
«Magico! Direi che siamo ancora nel mondo dei graffitari!» disse con tutto il sarcasmo possibile.
«Non prendertela Louis! Sarà stato uno svenimento da fame, anche a me capita!» mi sostenne Niall.
«Non prenterdela Louis! Povero Louis!» canticchiò Liam.
«Credo che dovremmo spostare le nostre attenzioni su qualcun altro..» continuò assumendo un espressione seria.
«Vuoi ancora tornare sulla questione di Harry, Liam?» chiesi con tono di battaglia. Se voleva fare a botte ero pronto.
«Sai bene che è stato lui a chiedermi di lasciarlo nel metamondo! L'ha fatto per salvarci..» dissi alzando di molto il mio tono di voce.
«E non lo metto in discussione, solo che avrei voluto sentirlo anch'io!» scosse il capo non credendo alle mie parole. «Bè, sai cosa ti dico?» chiesi con le lacrime agli occhi. 
«Sei stato fortunato a non sentirlo urlare disperatamente, perché a me quel momento mi esplode in testa ogni ora, ogni minuto e ogni secondo..» continuai cercando di non piangere.
Ad Harry questo non piaceva. «Louis..» cercò di avvicinarsi a me dopo aver creato il danno, Liam.
«Ssst..» interruppe la nostra discussione, Zayn. «Ragazzi ascoltate attentamente!» disse mettendo una mano sul suo orecchio sinistro.
«Che cosa? Io non sento niente!» non capì Niall. «Appunto! Dov'è finito il rumore delle onde, del mare?» chiese cercando una risposta. 
«E.. guardate un po'! C'è una strana luce e le pareti della caverna sono diventate lisce!» continuò osservandosi interno.
«Sembrano il guscio di una vera conchiglia!» le toccò Niall. «Ma cosa?» chiesi confuso vedendo dell'acqua scorrere velocemente verso di noi.
«Acqua, tanta acqua..» urlò Zayn. «Zayn, fai qualcosa!» urlò Liam spaventato.
«Posso solo cercare di creare una bolla d'aria» disse muovendo la mano destra un secondo prima che l'acqua ci potesse travolgere.
«Dite quello che volete ma questa non è un'onda anomala! Abbiamo attraversato il portale!» constatai.
«Presto indossate questi!» urlò Niall mentre tirava qualcosa dallo zaino che diede ad ognuno di noi.
«E queste sarebbero palandrane?» chiese Liam con sarcasmo. «Qualcosa di simile..» rimase sul vago Niall.
«Le ha cucite mia madre per una recita, io le ho prese pensando che sarebbero state simili a come si vestono qui a Meridian» spiegò il perché di averci portato quelli. 
«Sei un grande!» scocchiò, Zayn, un cinque con Niall. «Geniale!» mi complimentai. «Così passeremo inosservati..» sorrisi.
La corrente iniziò a trasportarci fuori. Speravamo, una volta fuori, di trovare la città di Meridian.








 
  
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