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Autore: Soe Mame    29/10/2012    4 recensioni
La sventurata principessa Miku è stata rapita da una mostruosa creatura.
I valorosi Len e Rin sopraggiungono al castello di suddetta mostruosa creatura per salvarla.
Forse.
Perché la povera principessa è anche una principessa molto saggia.
[Boss Death, PV dei Kagamine. Vedendolo, tutto apparirà decisamente più chiaro.]
Genere: Fantasy, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Shion, Len Kagamine, Miku Hatsune, Rin Kagamine
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i personaggi appartengono ai rispettivi proprietari; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

IL TRISTE DESTINO DELLA POVERA PRINCIPESSA RAPITA DAL CRUDELE DEMONE



A loro non importava morire.
A loro non importava essere ricordati.
A loro non importava sparire.
Il guerriero e la maga si erano avviati verso il castello del demone senza alcuna di queste preoccupazioni, nella mente ben chiaro il loro obiettivo: salvare la principessa rapita da quella creatura immonda.
Non per gloria, non per denaro.
Loro erano degli eroi.
E avrebbero fatto ciò che era necessario fare.

La principessa Miku aprì gli occhi lentamente, non ancora del tutto ripresasi dal potente sonnifero somministratole a tradimento.
Riacquistando pian piano coscienza, si rese conto di trovarsi su qualcosa di morbido. Lentamente, si mise seduta, portandosi una mano alla testa nel tentativo di fermare la frenetica danza della camera in cui si trovava; stranamente, funzionò.
"Dove sono?" fu la prima cosa che si chiese, guardandosi intorno: una stanza grigia, dalle pareti grigie, dal pavimento grigio, dal soffitto grigio e con una finestra di un metro per un metro con delle sbarre grigie.
"... che mortorio." constatò, abbassando lo sguardo verso la cosa su cui, fino a poco prima, giaceva svenuta. Sospirò, nell'inquadrare le lenzuola blu notte del letto, una pesante stonatura nel resto dell'ambiente.
"Devono avermi rapita." intuì sagacemente Miku, alzandosi dal letto e raggiungendo il buco spacciato per finestra, notandovi vicino una tenda grigia completamente mimetizzata sulla parete.
Guardò oltre le sbarre, ritrovandosi d'innanzi ad un baratro di svariati metri, come se il luogo in cui si trovava fosse su un monte alto chissà quanto.
Rabbrividì e si ritrasse, per poi abbassare lo sguardo: "Sembrerebbe essere la montagna su cui si dice dimori un mostruoso demone... deve essere stato lui a rapirmi." capì, con un brivido di terrore.
Deglutì, ormai scossa dai tremori: "Vuole sicuramente chiedere un riscatto a mio padre... però... se veramente è un demone... un demone così crudele come si dice... non so se sarò in grado di resistere...". Si passò una mano sugli occhi, facendo sparire le lacrime prima che potessero toccarle le guance: "Vi prego... che qualcuno venga a salvarmi! Io... io...".
- Buonasera, principessa. -.
Il cuore di Miku sobbalzò, fino a premerle dolorosamente sulla gola.
Una voce maschile.
"... deve essere lui..." intuì la ragazza, gli occhi sgranati per la paura: "Non posso... non posso farmi spaventare così.".
Strinse i pugni, fino a conficcarsi le unghie nella pelle, e si voltò lentamente, raccogliendo tutto il coraggio che aveva, preparandosi a fronteggiare la mostruosa bestia che l'aveva rapita.
E la vide.
- Spero che l'alloggio sia di vostro gradimento. - rise lui, il demone dalle fattezze di ragazzo, con una nota di derisione nella voce.
Miku vide il demone che abitava quel castello.
- Perdonate il trattamento brusco nel portarvi qui. - continuò la creatura dagli occhi rossi, avvicinandosi alla principessa: - Ma non potevo permettermi di invitarvi e ricevere una risposta negativa. -.
Miku fissò il demone che abitava in quel castello.
- Siete spaventata? - chiese l'essere infernale, sfiorandole una guancia con le lunghe unghie blu, senza perdere il suo sorriso sinistro.
Miku continuò a fissare intensamente il demone che abitava in quel castello.
- Non temete. Pare ci siano degli eroi in viaggio per mettere in dubbio la mia ospitalità. - sorrise ancora la creatura.
Miku era troppo impegnata a fissarlo per prestare attenzione alle sue parole.
Era necessario conoscere il proprio nemico per poterlo sconfiggere: per questo la principessa si stava perdendo nell'analizzare minuziosamente ogni singolo millimetro della creatura che le era apparsa d'innanzi.
Fino a quel momento, la sua mente aveva registrato il fatto che, evidentemente, la creatura indossasse quel boa piumato perché aveva freddo.
Perché indossava il boa piumato e basta, quindi doveva avere necessariamente freddo, poverino.
Per il resto, la sua mente ci stava mettendo un po' a registrare per bene tutto il resto del fisico scultoreo bene in vista.
Perché indossava il boa piumato e basta.
E per la principessa Miku era inutile soffermarsi ancora sul boa piumato.

- E' questo? - domandò Len, stringendo la presa sull'elsa della spada.
Rin si limitò ad annuire con la testa.
- Bene! - esclamò il ragazzo, sguainando la spada: - Principessa Miku! - gridò, per far sì che la sua voce raggiungesse quella che sembrava la stanza più remota della torre più alta, con tanto di finestra con sbarre: - Stiamo venendo a liberarvi! -.
I due ragazzi fecero in tempo a fare pochi passi, quando udirono una voce femminile provenire dall'alto: - Fermatevi! -.
Istintivamente, i due obbedirono, per poi alzare lo sguardo: dalle sbarre della finestra-prigione, riuscirono a vedere le braccia della principessa avvolte in candida stoffa e ciocche dei suoi lunghi capelli verdi muoversi al vento.
- Principessa! - la chiamarono Rin e Len, all'unisono.
- Non andate oltre! - gridò loro la principessa Miku.
- Principessa, siamo venuti qui per salvarvi! Non abbiate timore! - urlò di rimando Len.
- No, fermi! - ripeté la principessa, con una nota di insistenza nella voce.
- Perché ci fermate, principessa? - domandò Rin, a voce alta.
Un attimo di silenzio.
Fu solo dopo quell'attimo che Miku parlò nuovamente: - Il demone che dimora in questo castello è troppo potente per voi! Se avanzaste, lui vi ucciderebbe! -.
- Evidentemente, la principessa ci sottovaluta. - mormorarono i due gemelli, sicuri di loro.
- Non dubitate di noi, principessa! Non abbiamo paura del demone! - gridò Rin, fiera: - Non ci importa che cosa succederà: noi lo affronteremo e lo uccideremo! Costi quel che costi! -.
Un altro attimo di silenzio.
- ... io posso percepire le vostre aure! - rivelò la principessa, cogliendo i gemelli di sorpresa: - Per quanto voi siate potenti, la vostra aura non è minimamente comparabile a quella del padrone di questo castello! -.
Len e Rin si scambiarono uno sguardo confuso: non sapevano che la principessa Miku avesse un simile potere.
- ... e se dicesse il vero? - domandò Rin, perplessa.
- Suvvia, da morti non mi sareste di alcun aiuto! - la voce di Miku tornò tra di loro, facendoli dubitare ancor più di prima.
- ... forse dovremmo tornare un'altra volta? - azzardò Len, mettendo giù la spada.
- E' lodevole ciò che fate. - disse loro Miku, dall'alto della torre: - Ma... non è il momento. I veri eroi devono anche saper valutare la situazione: scagliarsi contro un avversario più potente non significa essere eroi, significa essere degli stolti! -.
Un sospiro, la principessa parlò di nuovo, con voce spezzata: - Andate e allenatevi, miei valorosi salvatori. Io vi attenderò qui, in questa torre. Non siate precipitosi, rafforzatevi con calma, ponderate attentamente tutte le vostre scelte e tornate soltanto quando sarete abbastanza potenti da liberarmi senza rischiare stupidamente le vostre vite! -.
I gemelli, di fronte a così sagge parole, non poterono che riconoscere la loro avventatezza e annuire.
- Sì... non temete, principessa! Torneremo a salvarvi! - promise Len, con determinazione.
- Voi cercate di resistere, principessa! - aggiunse Rin, decisa.
- Farò tutto ciò che posso. - fu la risposta accorata di Miku: - Ora andate... prendetevi tutto il tempo che vi serve e non preoccupatevi per me! -.
E i due gemelli tornarono sui loro passi, pronti ad allenarsi per diventare più forti, dopo aver rivolto un ultimo sguardo alla torre in cui era rinchiusa la povera principessa.

- Lodevole ciò che avete fatto. - rise la creatura, mentre Miku si ritraeva dalla finestra: - Anteporre le vite degli altri alla vostra. Siete davvero una persona di buon cuore, principessa. -.
Miku tornò a guardarlo.
Il demone rimase perplesso: la principessa non aveva emesso alcun suono dal momento in cui l'aveva incontrato, se non per parlare ai suoi due salvatori mancati; inoltre aveva visto la luce del terrore sparire dai suoi occhi dopo una manciata di secondi dall'istante in cui il suo sguardo si era posato su di lui.
D'innanzi ad un simile comportamento, la creatura non poté trattenersi dal domandare, per la prima volta appena esitante: - Principessa... ma voi... non dovreste essere terrorizzata? -.
Le labbra della principessa si curvarono in uno strano sorriso mentre, con una mano, faceva scorrere la tenda grigia davanti al quadrato nel muro: - Oh, sì. - disse, avvicinandoglisi con uno strano sguardo: - Sono davvero terrorizzata. -.

Nel castello del demone, qualcuno provò terrore.
Ma, forse, non era la prigioniera.



Salve! ^^
Non ho mai scritto/recensito niente in questo fandom - pur lurkandolo volentieri; tuttavia, dopo aver visto Boss Death (come da introduzione, non la versione di Miku, ma quella con il PV dei Kagamine), non ho potuto fare a meno di scrivere ciò.
Perché, nonostante io preferisca Miku con Luka, il Kaito di Boss Death è... incommentabile. E indescrivibile. Per questo non l'ho ben descritto neppure nella oneshot. E'... è.
Perdonate questo delirio. Ma non penso che una simile vicenda potesse andare in altre direzioni.
Qualche nota random: il paragrafo iniziale è un po' la parafrasi dell'effettivo testo della canzone; il fatto che i motivatissimi e ultraintrepidi Rin e Len cambino idea in tre nanosecondi, ovviamente, è voluto. ^^ *Ha preferito specificarlo*

Spero che questo piccolo delirio senza pretese vi sia stato gradito. ^^ Se avete critiche o consigli, dite pure. ^^
  
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