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Autore: Mye_    30/10/2012    0 recensioni
Come la vita ti cambia, ti rivolta, ti sorprende, ti trascina e ti trasforma.
Ti strappa tutto e e te lo restituisce.
Note: Non so bene cosa sto facendo. Non so se riuscirò davvero a tirarne fuori una long. Ora come ora non so chi sia il protagonista, nè come si chiami. Non so un mucchio di cose. Non so di cosa parli la storia o dove sia ambientata.
E' tempo di cambiare, gente, e cambiare non ha regole.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La chiave gira piano nella serratura, ma il rumore sveglia chi è seduto sulla poltrona.
Qualcuno entra.
Nel buio due paia di occhi brillano, si vedono, si riconoscono.
Non siamo mai soli fuori dalla nostra testa.
"Ho dimenticato la giacca"
Le sue mani sudano, sembra tutto troppo stupido.
Il silenzio che riceve è una battaglia, vuole sopraffarlo, schiacciarlo e spingerlo fuori dalla porta;
come se al di là del muro, divisi, smettesse di esistere.
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Già, dicono così.
Anche un pensiero non è altro che un'arma brandita dal silenzio.
Nel buio si muove fino all'attaccapanni.
Togliere la giacca, stringerla tra le mani è come dire "Addio".
Voltarsi.
Voltarsi verso l'esercito è dolore puro.
Io soffro per quello che stai soffrendo per me. Mi credi?
"Parlami, ti prego"
Urlami addosso, squarciami la carne, fammi barcollare sotto al peso della verità,
se mi devi uccidere fallo con le parole, non con il silenzio.

Cammina veloce fino alla poltrona e si inginocchia, prendenso le mani bianche e inerti tra le sue.
"Io ti ho ferita, io mi merito..."
Un singhiozzo.
Si abbassa ancora di più a abbracciare le sue ginocchia.
Una mano scivola via da quelle in cui è racchiusa e gli accarezza i capelli.
"Io non credo nelle cose che dimentichi.
Credo che tu le abbia lasciate.
Perchè mi ami.
Io lo so, che mi ami, non è questo il problema; anche io ti amo.
E hai paura.
Vuoi avere un motivo per poter tornare.
Tu non dimentichi nulla.
Tu lasci una scia, così io non mi possa dimenticare, mai, mai, mai di te."

La mano che era tra i capelli scuri gli afferra il mento e lo solleva, in modo che si possano guardare negli occhi.
"E' questo che non ti posso perdonare.
Devo muovermi, sono qui, ferma, da troppo troppo tempo.
Ne ho bisogno.
Troppo."

L'altro si alza e indietreggia, se lei lo potesse vedere ci sarebbe dolore sul suo viso.
Non cambia le cose.
"Come farai... come puoi?"
Piange.
"Lo sai, lo sai cosa farò"
Si alza, gli prende il viso tra le mani e lo accarezza.
"Dimenticarmi?"
"Resterei bloccata qui, non servirebbe a niente, sarebbe come sempre.
Sarebbe solo altro dolore."

Chiude gli occhi e rabbrividisce al pensiero
"No, non ci riuscirei nemmeno se volessi."
"Allora come?"
"Cambierò, per cominciare."

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E' un po' un casino, non trovate?
Ditemelo voi.
Mosca.
  
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