Il cielo si specchiava nel lago Nero, lucido come una
lastra di marmo, scuro come la pece.
Un soffio delicato increspava appena la superficie in
prossimità della riva, mandando minuscole onde a rifrangersi sulla riva
pietrosa.
In lontananza bagliori improvvisi rischiaravano il cielo,
messaggeri della pioggia che stava arrivando.
Non si mosse di un passo.
Rimase ferma nonostante il vento si fosse alzato, scotendo
gli alberi, stiracchiando il mantello e increspando il lago in marosi sempre più grossi. Non voleva
andarsene, non voleva abbandonare quel sogno ad occhi aperti, quegli occhi
color nocciola che sognava tutte le notti. Si scostò dal volto una ciocca di
capelli castani che si erano arrotolati in tantissimi boccoli, e guardò su
verso le nuvole minacciose, quasi con aria di sfida.
Ripensava a tutti i bei momenti passati insieme, a tutte quelle occasioni sprecate, tempo che avrebbero potuto passare insieme, ma così non era stato. Troppo orgoglio, troppo imbarazzo, e come sempre avevano passato il tempo a litigare. E quando ormai erano riusciti a mettere da parte l’orgoglio, allora era stato troppo tardi. Cos’erano infatti quei pochi mesi a confronto dei sei anni in cui avevano vissuto fianco a fianco, passando il tempo litigare e a complicare la vita del loro migliore amico, che poi era già abbastanza complicata per conto suo?
E tutti
quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
Gocce su gocce inondavano il volto della ragazza, ciocche
umide ed ispide ricadevano sulla fronte, e le braccia raccolte come a cercare
di parare i colpi che il suo cuore aveva subito.
L’avevano lasciata sola. Tutti e due.
Morti per qualche stupida ragione eroica, morti per
salvare il mondo magico, morti per nulla.
Eppure avevano promesso, e una promessa è una promessa,
non si può infrangerla così, come nulla fosse.
“Quando tutto sarà finito torneremo qui, ti porterò un
bellissimo anello e in una giornata di sole ti sposerò, Harry sarà il nostro
testimone, e Ginny la tua damigella, e petali di rose cadranno dal cielo sulle
note del canto di una fenice… Sarà il giorno più bello della tua vita”
Poi tutto era finito, ma le promesse si erano dissolte
come la nebbia nella luce del mattino, quando lei aprì gli occhi e si trovò
sola. Un anello ed un Ordine di Merlino alla memoria. In quella maledetta busta
col marchio del ministero c’era tutta la sua vita.
E ora mentre tutto il mondo magico festeggiava, lei era lì
che piangeva, seduta sulle rive del Lago, e le ruvide gocce di pioggia le
accarezzavano il volto.
Lentamente la ragazza si alzò in piedi, si sciolse il
mantello e si incamminò verso l’acqua del lago. Il dolce battere della pioggia
sull’acqua l’accompagnava, e al dito
portava un anello.
Dolcemente, un passo dopo l’altro si allontanò dalla riva,
il vestito azzurro che galleggiava cingendola come i petali di un immenso
fiore, e uno sguardo fermo, tradito dal tremito impercettibile del labbro.
Ancora avanti.
L’acqua le carezzava morbida le spalle, come una fredda
coperta, ma lei non si fermò.
E’ ora. Sto arrivando, e ti farò mantenere ogni tua
singola promessa, Sig. Ronald Weasley.
Ancora un passo.
L’acqua lambisce la gola, la assale, cercando di portarla
via, mentre sul volto ormai tutto bagnato non si distinguono più le lacrime.
E tutti
quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. E’ tempo di
morire.
Un appunto
importante!! La frase in corsivo che si ripete è una citazione cinematografica,
100 punti a chi la indovina (senza usare lo Zio Google!!)
E ora
i ringraziamenti. A quegli amici che sto incontrando in questo sito, a coloro
che leggeranno, ma ancora di più a coloro che recensiranno.
Si sta creando
un’intesa caro Luka, e non me ne dispaccio, sta a noi coltivarla, un ennesimo
abbraccio alla cara Kithiara.