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Autore: Drown    30/10/2012    0 recensioni
"Corre, la penna, sul foglio.
Chissà dove vuole arrivare, qual è la sua meta.
Forse si fa solo trasportare.
Si arresta, ma con un movimento che pare quasi contro natura.
Che sia giunta a destinazione?
Io questo non lo so.
Alla fine è stata lei a guidare me, sempre, io di controllo ne ho avuto soltanto una parvenza.
Riparte, imperterrita.
E’ inutile provare a fermarla, vuole parlare, vuole vivere.
E infondo chi sono io per impedirglielo?"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una penna

 

Una penna.
La penna.
Quella che ho in mano adesso, che mi permette di creare qualcosa che prima non c’era.
Corre, veloce e leggera, come se non stesse facendo altro che seguire, facendosi trasportare dalla corrente, un percorso già tracciato in precedenza, sul bianco e ancora lindo foglio di carta, la cui purezza si sta però ormai macchiando di leggeri e veloci segni, impressi nella carta in un verde intenso: parole.
L’inchiostro è verde, di una tonalità accesa, brillante, talmente intensa che la si potrebbe dire, senza eufemismi, psichedelica.
La punta da cui prende vita questa sottile serpe verde brillante è di color ottone e arrotondata, una lieve entità, se rapportata all’integrità dell’oggetto.
Una sua piccola parte è ancora visibile all’interno dello stick in plastica, che essendo trasparente mostra senza alterazioni il suo interno.
La penna si blocca, come a prendere un respiro, pronta subito a rituffarsi nel suo accecante e bianco mare.
A vederla senza il leggero filo verdastro che le si dipana dalla punta si potrebbe quasi, tirando ad indovinare, affermare che all’interno dello stick trasparente non ci sia il potenziale per creare una tonalità così forte come quella che è ben visibile sul foglio, bensì un colore molto più scuro e profondo, come un blu notte o, perché no, anche un nero opaco.
Tuttavia osservando più attentamente non si potrebbe fare a meno di rendersi conto dell’errore appena commesso.
L’inchiostro, consumandosi, è sceso all’interno del piccolo tubicino, non dimenticando però di lasciarsi dietro un’impronta:  flebile e leggera, è un’ombra verdastra, che rende quindi impossibile la svista.
Lo sguardo corre lungo il tubicino pieno d’inchiostro, ma è costretto a spostare bruscamente la sua attenzione, richiamata dall’ interruzione quasi violenta del corpo di plastica della penna.
Appuntita, frastagliata: questa è la sua parte finale.
E’ evidentemente rotta, spezzata, con piccole punte che sporgono, aggressive.
Sembrano quasi avere vita propria, proprio come l’intero oggetto, che ha ora ripreso il suo tortuoso percorso lungo strade a me invisibili.
Lo sguardo scende e si sofferma sullo stick in plastica trasparente, dalla forma che può inizialmente trarre in inganno sembrando arrotondata, ma che ad un esame più accurato si rivela geometrica.
Sul corpo, ben visibile, è impresso in bianco un celeberrimo marchio di cancelleria: Bic, affiancato da alcune lettere, decisamente più minute, che formano un’altra parola: médium.
Corre, la penna, sul foglio.
Chissà dove vuole arrivare, qual è la sua meta.
Forse si fa solo trasportare.
Si arresta, ma con un movimento che pare quasi contro natura.
Che sia giunta a destinazione?
Io questo non lo so.
Alla fine è stata lei a guidare me, sempre, io di controllo ne ho avuto soltanto una parvenza.
Riparte, imperterrita.
E’ inutile provare a fermarla, vuole parlare, vuole vivere.
E infondo chi sono io per impedirglielo?
 



 Angolo Autrice
Questa cosa è frutto di un esercizio di scrittura che ho svolto all'inizio della prima superiore.  La consegna che mi ero data ordinava di descrivere la prima cosa che mi fosse venuta in mente, e così scelsi di parlare di una penna, una penna verde. Non credo sia la cosa migliore che abbia mai scritto, ma ho deciso di pubblicarla perchè ritengo sia importante notare i dettagli in ogni oggetto o persona intorno a noi, ed è ciò che ho provato a fare quella sera in cui ho tentato di trovare la poesia in una cosa che di poetico non sembrava avere poi molto.
Grazie per la lettura.

   
 
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