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Autore: last thing that ive done    30/10/2012    2 recensioni
'è una promessa, Jade.' 'sì, ma come farai con..' 'sht, è una promessa, punto. e io mantengo sempre le promesse.'
un bacio.
un lungo bacio.
un bacio appassionato.
non si erano mai baciati così.
non l'avevano mai fatto.
le lacrime scendevano giù dagli occhi di entrambi.
ma nessuno staccava le proprie labbra e il proprio corpo dall'altro.
c'erano solo loro due, quella notte.
quella notte.
poteva sembrare lunga se non sapevi cosa dire o fare.
ma in realtà, era breve.
troppo breve, per loro che sapevano benissimo cosa dire e cosa fare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I tre bambini giocavano allegramente sul marciapiede

davanti al cancello dell’entrata di casa di uno di essi.

C’era silenzio in quel quartiere, uno silenzio tombale.

Solo le risate e i piccoli gridolini della bambina più piccola,

risuonavano in tutta la via.

‘Dai, Harry, ridammi la palla!’

piagnucolò la bambina dalle treccine biondo cenere.

‘No, no, e poi no! L’ho presa prima IO, e ora ci gioco IO!’

concluse con una linguaccia il fratello.

Il bambino più grande li stava guardando sconsolato,

quei due continuavano a litigare,

e rovinavano sempre ogni gioco che iniziavano.

Stufo, il bambino castano, si scostò dall’enorme sasso

a cui si era appoggiato e si avvicinò minaccioso ai due fratelli

che continuavano a litigarsi la palla.

Con un colpo secco, staccò “l’oggetto del desiderio”

dalle mani di entrambi e, simulando una risata malefica corse via,

istigando i due bambini a rincorrerlo.

I due fratelli non esitarono neanche un secondo,

e veloci quanto le loro piccole gambe potevano permettere,

cominciarono ad inseguire il castano.

“Liam, guarda che ti sto quasi raggiungen..”

Improvvisamente, la bambina cadde in una pozzanghera,

rovinandosi il vestitino rosa e sbucciandosi un ginocchio.

Non si mise a piangere, non ebbe nessuna reazione,

le era rimasta addosso solo la determinazione

a non mollare il bambino castano.

Intanto, Liam e Harry avevano raggiunto il casolare Brown, il nonno materno di Liam.

Andavano sempre lì, d’estate.

Giocavano un sacco: a nascondino, a campana, a ‘trova il tesoro!’,

si divertivano con poco,

nonostante Liam discendesse dalla famiglia più ricca di Holmes Chapel

e avesse a disposizione le più innovative tecnologie del momento.

Lui era diverso.

Aveva scelto quei due bambini, tra tutti gli altri.

Lui era speciale, era un bambino d’oro.

Lui, a quella tenera età di nove anni, si riteneva fortunato

ad aver conosciuto quei due bambini,

e prometteva a sé stesso di non lasciarli mai. 

Dopo cinque minuti videro arrivare anche Jade,

tutta ansimante e sporca di fango ovunque.

Trascorsero un’oretta in quel casolare,

finchè Liam, quello che si assumeva le responsabilità di tutti,

diede un’occhiata all’orologio e avvertì gli altri due che si era fatto molto tardi

e avrebbero dovuto essere già a casa.

Percorsero spediti la via del ritorno e,

arrivati all’angolo di via B.Crouch,

Liam girò a sinistra e gli altri due a destra,

salutandosi con un cenno della mano.

Liam fece due passi, e varcò la soglia d’ingresso,

mentre gli altri due dovettero correre di nuovo

per raggiungere l’ultima casa di via M. Monroe.

Entrarono impauriti dal cancellino della loro casa.

Lo sapevano.

Sapevano di essere in ritardo.

Sapevano cosa li aspettava.

Sapevano quanto loro padre fosse severo su queste cose.

 

Entrarono senza far rumore dal piccolo portone all’entrata

di casa.

Entrarono piano, in punta di piedi.

Raggiunsero le scale che portavano al piano superiore,

di quella piccola casetta di via M.Monroe,

erano certi di averla scampata,

certi che loro padre non lo sarebbe mai venuto a sapere.

Ma si sbagliavano.

 

“piccoli screanzati!”

Uno schiaffo ad entrambi.

“come, e ribadisco, COME VI È SALTATO IN MENTE DI

GIROVAGARE PER HOLMES CHAPEL A QUEST’ORA DELLA

SERA?!”

Un altro schiaffo, stavolta un po’ più forte.

“SPIEGATEMI COME CAZZO DOVREI TRATTARVI ADESSO!

SPIEGATEMELO!”

Un terzo schiaffo, ancora più forte dei primi due.

“DOVRESTE STARE SUI LIBRI, DOVRESTE INCOMINCIARE A

COSTRUIRVI IL VOSTRO FUTURO, PICCOLI DEFICIENTI IGNORANTI!”

Un ultimo schiaffo.

La bambina non ce la fece più, stavolta, e cadde per terra.

Il bambino decise di rimanere in piedi, e di trattenere quella lacrima

Che minacciava di scappare il prima possibile.

 

Erano piccoli, lui e sua sorella.

Come potevano capire?, si chiedeva.

Si chiedeva tante cose, Harry.

Harry Styles, otto anni appena compiuti,

quel viso d’angelo incorniciato da quei riccioli mori,

era più maturo di tutti i suoi coetanei.

Sì, aveva dovuto esserlo.

Aveva sempre dovuto occuparsi di sua sorella,

aveva sempre dovuto prendere ottimi voti a scuola,

per quanto a lui non piacesse minimamente, la scuola.

Aveva sempre dovuto subire gli insulti, le botte da parte del padre.

Quel padre, che da piccolino stimava tanto,

quel padre che non gli ha mai fatto un regalo,

un sorriso, non gli ha mai dato un bacio, o una qualsiasi

altra prova d’affetto, l’aveva sempre disprezzato

senza un apparente motivo.

Sua sorella, la dolce Jadeline Styles, si chiedeva come

Potesse resistere, in quei suoi fragili sei anni di vita,

come avesse fatto a non piangere mai, cosa che invece a lui era capitata

parecchie volte.

Sua sorella, così diversa da lui, ma così simile allo stesso tempo.

Bionda, magrolina, così all’apparenza insicura.

Così debole dentro a quelle mura, ma così ribelle fuori di esse.

 

Non potevano sopportare ancora a lungo quegli insulti,

quelle botte,

sotto lo sguardo indifferente della madre, che

a parere suo,

non aveva mai voluto avere due figli.

 

E loro, erano la sfortuna che le era capitata.

Il più grande disonore che potesse esserle mai toccato.

 

 

Eccomii, bellezze kajsgdshjd

Ebbene sì, un’altra storia..

Ne inizio moltissime, e non vado avanti con nessuna ahahah

No, prometto di aggiornare tra pochissimo questa, e un’altra ancora.

Mi farebbero piacere delle recensioni, piccole piccole, o grosse grosse (?)

Comunque, spero vi piaccia, e avverto immediatamente che nel prossimo capitolo

la storia sarà ambientata dieci anni dopo :’)

Ciaaaaaaaaaaaaao

  
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