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Autore: mamie    31/10/2012    5 recensioni
Ogni notte per noi è una notte di Halloween.
Era questo che pensava Lavi mentre rabbrividiva leggermente cercando di far tornare normale il respiro. In quella fiera ora deserta le lanterne arancioni, che volevano essere allegre, avevano tutto ad un tratto preso un’aria sinistra. All’odore buono di castagne, foglie secche e zucchero filato si era sovrapposto l’odore metallico degli akuma.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Scherza coi fanti e lascia stare i Santi'
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 Halloween’s night
 
Kanda era crollato sulle ginocchia dopo aver distrutto l’ultimo akuma con un colpo potente di Mugen. Accanto a lui, Lavi ansimava pesantemente appoggiandosi a Ozuki Kozuki. Dopo le urla che avevano riempito l’aria umida della notte era calato un pesante silenzio. La folla allegra che aveva riempito il parco si era dispersa in un attimo alle prime urla. Qua e là giacevano ancora, abbandonate e rotte, maschere di cartapesta a forma di zucca e di teschio, miseri simulacri della notte di Halloween.
 
Ogni notte per noi è una notte di Halloween.
Era questo che pensava Lavi mentre rabbrividiva leggermente cercando di far tornare normale il respiro. In quella fiera ora deserta le lanterne arancioni, che volevano essere allegre, avevano tutto ad un tratto preso un’aria sinistra. All’odore buono di castagne, foglie secche e zucchero filato si era sovrapposto l’odore metallico degli akuma.  
I mostri e i morti che camminano. Il male che passa sulla terra nutrendosi di disperazione e di terrore.
Non ci sarebbero mai state, per gli Esorcisti, allegre carnevalate con zucche vuote e lenzuoli vecchi, lo sapeva. I mostri restavano mostri, distruggevano o venivano distrutti. Si girò a guardare Kanda per vedere se avesse bisogno di aiuto, ma si stava già rialzando per conto suo, con un’espressione ancora più truce del solito sul viso pallido. Un’altra nottata persa, senza vinti né vincitori, solo il sollievo di tornare a casa vivi. Un’altra notte di una guerra di cui non sapevano più i torti e le ragioni. Un’altra notte della loro vita persa per sempre.
 
Il ritorno alla base era stato lento.
- Forse dovresti andare in infermeria – aveva azzardato Lavi guardando il compagno che si trascinava a fatica su per le scale.
- Fottiti – era stata la sintetica risposta.
Lavi non aveva replicato. Si era lasciato sbattere in faccia la porta cercando di tenere su un sorriso stentato. Non rispondeva mai alle parolacce di Kanda: sapeva che, nonostante le apparenze, non erano rivolte a lui. Lavi tornò lentamente verso la sua stanza. Almeno a lui sarebbero toccati gli scappellotti del vecchio Bookman. Le piccole finestre erano diventate macchie grigio chiaro. Presto tutte le campane avrebbero annunciato l’alba dei Santi.
 
Kanda crollò sul letto ancora con la divisa strappata addosso, stringendo forte l’elsa di Mugen come unico conforto. Aspettava che il suo corpo si rigenerasse. Si sarebbe rialzato da quel materasso senza più un segno, senza una ferita, non una sola cicatrice a sfregiare la sua pelle giovane e intatta. Voltò la testa a guardare, nella penombra, il fiore di loto che tremava appena.
Ogni notte per noi è una notte di Halloween… perché siamo noi… i mostri.
 
 
 
  
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