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Autore: BlueMagic_96    31/10/2012    1 recensioni
(SPOILER! SE NON AVETE ANCORA LETTO CITTA' DELLE ANIME PERDUTE NON LEGGETE, MI RACCOMANDO!)
Ho appena finito di leggere Shadowhunters (Città delle anime perdute) e ho sentito il bisogno di scrivere questa one-shot su Simon! :3 Spero vi piaccia e che la leggiate in tanti! byeee
"No, non era un mostro.
Era morto, sì. Un morto che camminava e ‘viveva’ fra i vivi.
Ma era e sarebbe sempre rimasto Simon Lewis.
Non il Vampiro. Non il Nascosto. Non i Diurno.
Solo Simon."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Simon Lewis
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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ATTENZIONE! SPOILER! IO VI HO AVVERTITI :DD





Simon si guardò allo specchio: i raggi del sole filtravano dalla finestra di camera sua, o meglio, della camera di Jordan che ora era diventata il suo unico rifugio fisso.

Certo, spesso passava il suo tempo con Clary a casa di Luke, ma il suo rifugio personale era diventato quello ormai.



Spesso, troppo spesso, si ritrovava a pensare alla sua stanza dalle pareti completamente tappezzate di poster di band rock, gli scaffali pieni di cassette di videogiochi e le magliette con le scritte accartocciate sulla sedia a fianco alla scrivania o sparse sul letto.

Quanti ricordi che racchiudeva quella stanza!



A Simon piaceva pensare che un giorno avrebbe potuto rimetterci piede e rivivere le emozioni che vi erano racchiuse: aveva tutto il tempo che voleva per riuscirci, e ce l’avrebbe fatta.

Non era mai stato uno che si arrendeva facilmente!



Se si metteva in testa una cosa era difficile fargli cambiare idea, Clary lo sapeva bene, anche se lei era l’ultima che poteva rimproverarlo per la sua testardaggine!

Simon aveva spesso pensato che non potessero esistere persone più cocciute di quella ragazza: era un nanerottolo, sì, ma era forte e coraggiosa come pochi e nulla poteva distrarla dai suoi obiettivi! Certe volte, anche prima che diventasse una Shadowhunter come Joyceline, le incuteva quasi timore, soprattutto quando era arrabbiata!



Ormai non si struggeva più per lei da un bel pezzo e la su presenza aveva smesso di essere un peso sul suo cuore anche se si ritrovava spesso a pensarla: la ammirava, le voleva un bene immenso e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei … ma nulla di più di una grande amicizia ‘a prova di bomba atomica’, per usare la stessa espressione che aveva usato per descrivere lei e Jace.



Da quel giorno alla Corte di Seelie, quando la regina l’aveva costretta a baciarsi con Jace, Simon aveva capito che il cuore di Clary non sarebbe potuto appartenere a nessun altro se non a quel ragazzo così …biondo.

Troppo biondo. Era questa la prima cosa che aveva pensato di lui: troppo biondo e troppo bello.



Aveva odiato quel ragazzo che si era intromesso così prepotentemente fra lui e la sua Clary, sconvolgendo le loro vite e vanificando ogni sua speranza con lei … ma se Clary non l’avesse incontrato, quel fatidico giorno al Pandemonium, non avrebbe mai trovato la persona in grado di renderla felice.

Dopotutto Jace l’amava come lei amava lui ed erano perfetti insieme.



Jace poteva stargli antipatico come una cicca sotto le scarpe ma aveva imparato a sopportarlo e, forse, a capirlo. Per lei, per Clary.

E poi, se lei non lo avesse incontrato, lui non avrebbe conosciuto Isabelle.



Isabelle … la ragazza che era stata in grado di fargli scordare definitivamente di Clary.

Aveva da subito pensato che fosse una bellissima ragazza, una di quelle strafighe irraggiungibili che occupano i sogni di molti uomini, ma non aveva mai pensato di poter avere qualche possibilità.



Era nato tutto come pretesto per fare ingelosire Clary, metterla alla prova, ma poi si era trasformato in qualcos’altro, qualcosa di così profondo e allo stesso tempo indefinito che li teneva incollati l’uno all’altra come pianeti orbitali, attratti tra loro ma destinati a non scontrarsi mai.

Non aveva ancora capito cosa volesse Isabelle da lui, se facesse sul serio o se fosse solo un’altra delle sue stravaganti storie impossibili: dopotutto forse voleva solamente provare come fosse stare con un vampiro.



Provare un’esperienza nuova e completare il puzzle di relazioni che i suoi non avrebbero mai approvato.

L’ennesimo atto di sfrontatezza e indipendenza, caratteristiche fondamentali nel carattere di quella ragazza.

Non aveva mai conosciuto una come lei.



Izzy.



Cosa poteva trovare una come lei, così forte, coraggiosa e perfetta in uno come lui?

Un vampiro che non aveva nulla di speciale se non essere immune alla luce del sole!

Non era bello e sfrontato come il mitico Jace, non era abile e intelligente come suo fratello Alec e nemmeno eccentrico come Magnus, che attirava tutti gli sguardi su di sé con i suoi abiti paillettati e il gel brillantato nei capelli.



Non aveva nulla di particolare o di notevole che potesse attrarre una ragazza, men che meno una come Isabelle!

Dentro di sé sentiva che anche lei provava qualcosa per lui, qualcosa di vero: il modo in cui si preoccupava ogni volta che non aveva sue notizie, il modo in cui l’aveva stretto dopo l’evocazione dell’ angelo Raziel, il momento in cui gli aveva concesso di bere il suo sangue (era stata un’emozione unica, mille volte più intensa di quando aveva bevuto quello di Maureen) e lo aveva pregato di starle vicino perché aveva bisogno di lui.



Isabelle non era certamente la donzella in difficoltà delle favole, che attendeva che il principe azzurro la salvasse: semmai era il drago sputa fuoco alla guardia della fortezza!

Ma forse si sbagliava.

Forse si sbagliavano tutti sul suo conto: forse dietro quella statua di roccia e ghiaccio si nascondeva un’anima più fragile di quanto tutti credevano. Forse aveva veramente bisogno di lui.



Ma perché lui?



Quelle domande lo avevano assillato per diverso tempo ma ora, forse, aveva trovato la risposta.



Rimirò la sua immagine allo specchio, rischiarata dalla luce dell’alba: i capelli scuri e arruffati gli ricadevano scompostamente sulla fronte, dove fino a poco tempo prima si trovava il Marchio di Caino, mentre i suoi occhi castani erano più luminosi e vitali di come se li ricordava.

Dopotutto, non era un brutto ragazzo.



Da quando erano tornati, dopo la battaglia contro Sebastian alias Jonathan Christopher Morgenstern, il cattivo più cattivo di tutti i cattivi, aveva trovato una strana pace con se stesso.

Forse, ora che non aveva più il Marchio a proteggerlo, si sentiva meno diverso.

Forse era stata proprio la battaglia, la consapevolezza di stare andando incontro alla morte, quella che già lo aveva sfiorato una volta, e la paura di raggiungerla.

O forse si trattava di qualcosa di più intenso? Ma certo.



Erano stati i suoi amici, le persone che amava, a tirare fuori il positivo che era in lui e a sbatterglielo in faccia:



Clary, Alec, Isabelle … persino Jace, si erano fidati di lui in battaglia e, nonostante non fosse uno Shadowhunter come loro, avevano anche rischiato grosso per lui!

Ricordò Clary e Jace, che lo avevano salvato dai vampiri, quando era stato portato sotto forma di topo all’ hotel Dumort;

ricordò Jace quando gli aveva offerto il suo sangue, sulla nave di Valentine, e quando era accorso in suo aiuto durante l’attacco dei seguaci di Lilith(certo, Jace tutte quelle cose le aveva fatte per Clary, ma in fondo sentiva che non era solo quello il motivo);

ricordò Alec, che gli aveva salvato la vita diverse volte e poi ricordò Isabelle, quando aveva mobilitato la squadra per venirlo a cercare … e ricordò il suo sguardo, il suo abbraccio, gli insulti che gli aveva sussurrato all’orecchio, insulti di una persona che aveva temuto di perdere qualcosa di importante.



E poi c’era sua sorella.



Sua sorella che non lo aveva ripudiato come fratello, non lo aveva classificato come abominio e mostro e non lo aveva fatto sentire nemmeno come tale!

Gli aveva fatto capire quanto tutto quello le suonasse strano, è vero, ma gli aveva anche fatto capire quanto gli volesse bene incondizionatamente da quello che gli era successo e quanto gli dispiacesse per non esserci stata quando aveva bisogno di aiuto.



Era riuscito persino a capire la reazione di sua madre, che gli voleva talmente tanto bene che il pensiero di averlo perso le aveva fatto perdere la testa!

Non era riuscito a spiegarle nei dettagli ciò che gli era successo, e ora pensava fosse un mostro.

Lo aveva pensato anche lui, ma ora non più.



Aveva diverse volte dimostrato il suo coraggio e rischiato lavita per le persone a cui teneva e si era più di un volta dimostrato utile in battaglia o in situazioni di pericolo: che fosse per l’utilità del Marchio o per le sue nuove abilità da vampiro non aveva importanza!

Aveva dimostrato la sua fedeltà, le sue buone intenzioni … aveva dimostrato di essere ancora Simon.



E aveva dimostrato le sue qualità anche quando era ancora un mondano, quando nessuno credeva in lui e tutti lo vedevano come un peso, uno stupido: rompendo quel famoso lucernario e scacciando il Demone Superiore che aveva quasi ucciso Alec.



Forse era questo che Isabelle vedeva in lui: una persona che, nonostante i vari colpi subiti dalla propria vita (il rifiuto di Clary, la trasformazione in vampiro, la madre che lo riteneva un abominio e voleva ucciderlo e l’ostilità che aveva sempre incontrato da parte di tutti…) non si era mai arreso.



Una persona forte, forse anche più di Jace, che dopotutto era stato addestrato per essere uno Shadowhunter e aveva accettato da tempo la sua condizione; una persona che aveva rinunciato a tante cose e ne aveva sacrificate altrettante.



Ecco cosa vedeva Izzy in lui: non un vampiro, non uno sfigato, ma una persona su cui fare affidamento.



Ora aveva capito chi era e chi voleva essere: il fatto che bevesse sangue e non avesse più bisogno di ossigeno non cambiava ciò che era.

Il suo cuore non batteva ma provava sempre le stesse emozioni di prima!

Riusciva ancora ad amare, a soffrire, a provare emozioni umane!



No, non era un mostro.

Era morto, sì. Un morto che camminava e ‘viveva’ fra i vivi.

Ma era e sarebbe sempre rimasto Simon Lewis.

Non il Vampiro. Non il Nascosto. Non il Diurno.



Solo Simon.




Vi ringrazio per avere letto questa one-shot sul mio amato Simon!
Spero vi sia piaciuta e mi piacerebbe davvero sentire cosa ne pensate, quindi che ne dite di recensire? :DD
Sono molto curiosa e tutte le critiche sono bene accette (puchè fatte con intelligienza ... logico)!
Scrivete, scrivete, scriveteee! :DDDD

Ilaria;)
  
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