Uno schiocco secco, un altro, un altro ancora. 

Percepisti solo il rumore ma nessun dolore. Delle frecce sentivi solo la pressione, tra la tua carne.

 

Dei capelli neri mossi dal vento del sud.
 

Non ti accorgevi degli sguardi disgustati dei guardiani, un misto tra il ribrezzo e l'angoscia, mentre pregavano che tu morissi in fretta.

 

Un'increspatura tra due labbra sottili, occhi limpidi e felici.

 

Non facesti neppure caso al tuo sangue corvino che zampillava dalle tue ferite, un sangue che odorava di morte e corruzione.

 

Il tuo nome, invocato dalla sua dolce voce.
 

Sapevi benissimo, però, che stavi morendo. Nella tua mente sentivi la tensione salire, come se qualcosa volesse possederti, afferrarti trascinandoti via con sé nell'oscurità. 

 

Wander.

 

Un'altra freccia ti colpì la gamba e sentisti il femore cedere, mentre la tua vista diventava sempre più offuscata. 

Non supplicasti di vivere, non pensasti neppure un attimo a te stesso; solo a lei. 

Volevi piangere, perchè gli altri non capivano che tu volevi solo vederla per l'ultima volta, andarle accanto, toccarla e sentire il calore della vita che, per donarlo a lei, avevi perduto tu. 

Rovinasti a terra trascinando con te tutta la speranza che avevi in fondo all'anima. 

Alzasti il viso, e ti accorgesti che ti sovrastava un uomo che brandiva una lunga spada. Lo guardasti con rabbia, gemendo e snudando i denti, aspettando di sentire il freddo metallo e il pulsante bruciore nella pelle. Aspettasti la morte guardandola in viso, scrutandola minaccioso. 

La tua vita non era importante, ma quella di Mono sì. Lei doveva vivere.

Con rabbia il guardiano conficcò la lama nel tuo petto. La sentisti uscire dalla schiena e cozzare contro il pavimento di pietra. Le tue vesti s'impregnarono di nero liquido che fiottava dal tuo costato.

Raccogliesti tutta la tua energia e ti rialzasti ansimando e camminando a fatica osservando solo un punto, solo Mono. Il suo viso forse era anche più bello di quanto ricordavi. 

Dopo qualche altro passo barcollante afferrasti la spada e la estraesti dalla tua carne con una forza che non capivi da dove venisse. 

Le tue palpebre erano sempre più pesanti, e pochi istanti prima di cadere a terra di nuovo, ti sembrò che Mono avesse aperto lentamente le sue. 

 

Una sola cosa rimpiangevi: non poter più sentire il tuo nome pronunciato da lei.

 

Stasera ho rigiocato a questo meraviglioso videogame e mi è venuta voglia di scrivere a proposito di questa bellissima e misteriosa coppia. Spero che sia piaciuta sia la storia, sia il disegno che ho fatto non so neanche quanto tempo fa e ho riutilizzato :) Vi linko anche il video che ho fatto in attesa che EFP tornasse funzionante, se vi va di vederlo.
http://www.youtube.com/watch?v=ixZJli_HtNs&feature=youtu.be


Baci <3 
Altariah