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Autore: Dragon Shiryu    31/10/2012    4 recensioni
Zombie dovunque, devo uscirne...ma come? In una grande metropoli come New York non sarà facile.
Genere: Horror, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.Y.-mbie


La Grande Mela si tinge di un opaco grigio
E questa nebbia non vuole andare assolutamente via.
Riesco a vedere a malapena la strada da percorrere,
Tutto attorno a me sembra una landa desertica,
riuscendo perfino a percepire quell’aria sulla mia pelle.

Uno starno silenzio la fa da padrone,
Ciò nondimeno percepisco la presenza di qualcuno.
Dei lentissimi passi sento avvicinarsi verso me
Come se qualcuno stesse trascinando qualcosa di pesante,
Perfino degli acuti lamenti odono le mie orecchie
Ma stranamente non appartengono a dei bimbi impauriti.

Dalla nebbia si intravede un muro mobile ad altezza umana
Il quale comincia ad avvicinarsi pian piano verso me.
Ma quella figura si fa sempre più nitida ai miei occhi
Finché non mi ritrovo degli esseri sbavanti,
I loro vestiti pienamente lacerati e rovinati
In modo da poter intravedere pulsare muscoli e vene.

Purtroppo col solo zaino in spalla non posso difendermi
Così, vedendo quello spettacolo, inizio a correre.
I negozi scorrono veloci ai miei lati come treni in corsa,
ma nonostante ciò insistono a inseguirmi
lasciandosi alle loro spalle una scia di sangue,
Incuranti di sporcare qualcosa che non li appartiene.

Cerco di evitarli come farebbe un topo col suo nemico
ma continuano a comparirne sempre di più.
Per fortuna ricordo perfettamente la via di casa
Cosicché chiudo per bene la porta alle mie spalle,
Cercando preoccupato la mia anima gemella
E la nostra piccola monella dai capelli ricci.

Dove siete?
Come mai non ci siete?

Sento un rumore provenire dalla nostra stanza,
Come se qualcuno stia pranzando in fretta.
E rimando pietrificato guardando la scena
Dove un altro di quegli esseri si stava gustando il cibo,
sprofondando i suoi denti dentro una bruna carne giovanile
dalla quale pezzi interi di carne svolazzavano liberi.

Non è possibile!
Può essere vero quello che vedo!

Quel non-morto si è accorto della mia presenza,
guardandomi fisso con quel tessuto molliccio in bocca.
Non riesco a credere che quello sia il mio Simon,
Non riesco a credere che la vittima sia la nostra Aisha,
Non riesco a credere a ciò che scorgono i miei occhi,
Non riesco a immaginare che anche lui sia come loro.

Scaraventa ai miei piedi quello che rimane di lei,
una dolce bambina di undici anni adottata un anno fa.
Ma oramai la sua pelle è totalmente sbranata,
Sangue dappertutto ,sul pavimento e sul suo corpicino
Oramai quasi irriconoscibile da come era stato ridotto
Da quello che era sua padre prima di tutto questo caos.

Accinge ad avvicinarsi verso il sottoscritto
scaraventando in aria qualunque ostacolo sul suo cammino.
Non voglio affatto far del male a mio marito,
il coraggio non auspica ad entrare in me
decidendo  così di allontanarmi da lui
e cercando inutilmente di parlargli e farlo tornare in sé.

Purtroppo mi ritrovo con le spalle rivolte verso il muro:
Altre vie d'uscita sono impossibili da trovare.
Quello che restava di lui oramai era scomparso
E  decido di non agire affatto rimanendo immobile
Anche quando mi agguanta senza indugio il collo
Stringendo sempre più forte la sua presa.

Posso sentire il suo respiro e il suo lamento vicino alla mia faccia,
Le bave, uscite come fiumi dalla sua bocca, si posano su di me.
I miei occhi si posano su quello che era rimasto del suo corpo,
dove quel liquido rosso continuava a colare fuori di lui
colorando perfino quelle ossa che si potevano scorgere,
mentre lui, come un leone affamato, non voleva mollare la presa.

Mi butta violentemente per terra facendomi anche male
E avverto dal suo alito la sua lingua avvicinarsi a me.
Ignoro le cause che hanno generato tutto ciò
E che hanno creato scompiglio in tutta la grande città,
A questo punto non ho più intenzione di sapere cosa succederà.
Ma almeno sarò morto per mano sua e non di altri.

E questo mi consola.

Tuttavia una voce inizia a sussurrare nel mio orecchio il mio nome
e i miei occhi si riaprono all'improvviso.
Una persona di 30 anni si era posato sopra di me
mentre, accanto al letto, un'infante dalla pelle scura ride
vedendo uno dei suoi padri sudare come se avesse appena corso
mentre l'altro tenta di calmarlo baciandolo sulle labbra

"Buon 21esimo compleanno, papà!" continuava a cantare Aisha
Applaudendo di felicità con le sue piccole manine.
Ho completamente scordato di questa data!
"Ti ricordi che stasera dobbiamo festeggiare Halloween?"
Simon mi ricorda trattenendosi ancora sopra di me
Per poi buttarsi ad un lato per scostare dall’arrivo dell’11enne.

Per fortuna  tutto ciò che ho vissuto era solo un incubo
ma la vera felicità è trovarmi accanto una splendida famiglia.
Una famiglia che amo e che non cambierei per nulla al mondo


NOTE: Eccomi qui con due semplici note su questa fanfiction.
La prima riguarda il titolo che, come è falcile (o almeno spero) da intuire è un mix fra le parole N.Y. (leggetele come lettere inglesi XD) e la parola "Zombie". Spero vi aggrada come titolo (anche perchè non avevo im mente nient'altro! XD)
In secondo luogo vorrei tanto scusarmi per questa “presunta fanfiction” dal sapore horror, poichè è la prima che provo a scriverne una storia di un genere che non seguo moltissimo (ma anzi il contrario), ma tutto ciò è solamente un piccolo modo da parte mia per augurarvi augurarvi un buon Halloween!


  
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