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Autore: MikuSama    31/10/2012    4 recensioni
Ogni anno, Beyond Birthday non si dimenticava che il trentun ottobre non era solo la festa di Halloween. Ma non può ricordarselo per sempre, perché non vive per sempre.
(Accenni molto soft al pairing BxL, ma può anche non essere intesa come tale)
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, L, Light/Raito, Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Happy BBirthday


[20 ottobre 2003]

Il sergente Cross era un uomo di tutto rispetto. Alto, atletico, autoritario e le convinzioni di ferro. I corti capelli neri gli conferivano un aspetto giovane, nonostante i cinquantatré anni suonati, e gli occhi neri e brillanti ancora non necessitavano di occhiali. Almeno, non troppo.
Stava facendo il solito giro d’ispezione per i corridoi, finché non udì una voce ben conosciuta.
–Eddai– piagnucolava Beyond Birthday –È solo una lettera! –
–Detenuto Birthday, sai che non…– Cercava di controbattere il secondino
–Birthday–si intrometté allora Cross –Cosa stai facedo stavolta al secondino?–
–Sergente Cross, convinca lei al secondino di…
–Birthday. – Lo interruppe subito Cross
–Cosa, sergente Cross?
–Cosa speri di fare facendo il lecchino con me?
Beyond sorrise –Spero di convincerti a farmi scrivere una fottutissima lettera, Crossy.
–Una lettera? – Cross alzò un sopracciglio sottile –Come l’anno scorso?
–Sì, e vorrei che stavolta mi acconsentiste. Ho l’ergastolo, per diamine, datemi almeno questo privilegio!
Cross ci pensò un attimo.
–Destinatario?
–Un orfanotrofio.
–Dove?
–Winchester, Inghilterra.
–Mi stai prendendo per i fondelli, Birthday? Siamo in California.
–Oh, non mi permetterei mai di prenderti per il culo, Crossy.
–…E chi è la persona precisa a cui è destinata?
–Ma cos’è, il quarto grado?
–Si chiama lavoro. Rispondi, Birthday.
–Uff, un tipo…
–Nome e cognome.
–Law…rence. Lawrence. – Azzardò Beyond, sparando il primo nome che gli venisse in mente.
–Cognome.
–È in un orfanotrofio, genio, non ce l’ha un cognome.
Cross storse il naso al commento personale del detenuto sul suo intelletto, ma non ci badò.
–Contenuto della lettera?
Happy Birthday.
–Questo Lawrence compie gli anni?
No, Crossy, sono gli auguri di Buona Pasqua.
–Birthday, stai sfidando la mia pazienza.
–Eddai, scherzavo… sì, compie gli anni.
–E perché gli vuoi invivare questa lettera?
Beyond non rispose subito. Si prese qualche secondo per pensarci, per poi annunciare alla fine: –L’amore non conosce distanze…– con un tono estremamente melodrammatico.
Cross rimase un po’ basito nello scoprire che il suo interlocutore fosse dell’altra sponda ma, oltre questo, rimase per un bel paio di minuti a pensarci.
–…E sia.
 
 
 
 
I residenti della Wammy’s House erano alquanto elettrizzati per l’imminente arrivo dei Halloween. Era il 25 ottobre, e tutti abbellivano le stanze nel modo più gotico e spaventoso possibile. Ma non era questo il vero motivo: il giorno di Halloween, infatti, era anche l’unico giorno annuale in cui i bambini avevano la possibilità di parlare con L, tramite il solito PC.
Seduto sulla comoda poltrona in pelle del suo ufficio, Roger controllava annoiato la posta odierna.
Niente di speciale: bollette, pubblicità, ancora bollette. E poi, una busta nuova, diversa.
Niente mittente scritto.
Colore e forma della busta assolutamente anonimi.
Eppure, Roger capì.
Sorrise.
–Dunque quest’anno ce l’hai fatta, Backup. Chissà quanto ti è bruciato l’anno scorso non aver avuto la possibilità di inviarla…–
Da quando era scappato dalla Wammy’s House, Beyond Birthday non aveva mai perso l’occasione di inviare a Roger una lettera, una sola, all’anno, con sempre le solite due parole: Happy Birthday. Questa lettera veniva poi inoltrata a Watari, che infine la consegnava al legittimo destinatario.
E L?
L la conservava, in un posto creato apposta. Era il suo regalo di compleanno.
Roger allora non perse tempo, e subito la inviò dove attualmente si trovavano i tre più grandi detective del mondo e il suo fedele assistente.
E passarono anche sei giorni.
I bambini e i ragazzi erano sempre più eccitati e nervosi.
Allo scoccare delle 20:00, il computer finalmente si illuminò.
–Sono L. –Iniziò la voce modificata.
 
 
 
 
–…E quindi, dall’impronta d’unghia trovata sulla schiena della vittima, si è riuscito a risalire a tutta la dinamica. Questo caso, che risolvetti un paio d’anni fa, sta a significare come anche il più piccolo indizio possa portare alla soluzione finale. È una regola di vita che spero impariate tutti. Altre domande? – Concluse L.
Silenzio.
L’orologio posto sulla scrivania segnò le undici e mezza. L decise allora di concludere la conversazione.
–Se non c’è altro…– Ma non finì la frase che la porta della stanza in cui stava L si aprì, facendo entrare Watari con un carrello e una grande torta alla panna e fragole di altissima pasticceria, con tanto di candeline.
L prese il coltello e iniziò a tagliarla finché non notò qualcosa di anomalo all’interno di essa. Sorrise e prese la ben conosciuta busta di carta, avvolta in una di plastica per evitare che si sporcasse.
“Dunque quest’anno ce l’ha fatta…” pensò. Nel frattempo la chiamata era ancora aperta e i bambini attendevano ansiosi e un po’ perplessi. Ritornò a parlare.
–Prima di lasciarvi, dato che non ci sono altre domande, ve ne faccio una io.
I ragazzi rimasero sorpresi da quell’affermazione, e deglutirono pensando a chissà quale potesse essere.
–Perché comunico con voi sempre il trentuno di ottobre?
Silenzio.
Tutti pensavano a chissà quale quesito complesso e articolato, e rimasero stupiti da quella così semplice domanda. Ma rimasero ancora più stupiti quando capirono di non riuscire a trovare risposta.
Iniziarono quindi a dare le risposte più stupide e ovvie, finché uno non chiese, per pura curiosità, se l’avesse mai chiesto in precedenza e semmai qualcuno avesse indovinato una domanda del genere.
–Sì, è successo. Uno solo ci è riuscito.
–E chi era?
–Troppo facile se ve lo dico. Ma posso dirvi che ce l’ha fatta grazie al suo grande egoismo. Esatto, lui pensava solo a se stesso, ed è per questo che ha indovinato.
 
“Il più piccolo indizio porta alla soluzione finale” Pensava nel frattempo Mello, in disparte dal gruppo, accanto alla finestra, mentre mangiava una tavoletta di cioccolata.
Mello ci pensò su un bel po’ su quella frase. Se l’aveva detta, c’era un motivo.
Doveva scoprire quale.
E alla fine lo scoprì.
Sorrise.
Una persona egoista… Chi più egoista di Beyond Birthday, colui che secondo il racconto di L ha ucciso solo per superarlo, fallendo per giunta?
E se quindi Beyond pensava solo a se stesso, beh, allora la risposta è ovvia.
Beyond Birthday.
Trentun ottobre, giorno del compleanno di L.
–Mello, dove vai?– Chiese Linda, vedendo il biondo andarsene
–In camera. La conversazione è finita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
–Ryuzaki, oggi è il tuo compleanno?! – Esclamò incredulo Matsuda, dopo aver visto la grande torta arrivare da Watari, con tanto di candelina (solo una).
–Non me ne è mai importato molto. È solo un pretesto che uso per mangiare una torta più buona del solito. –Rispose pacato l’interlocutore.
–Invece è importante, Ryuzaki, come ogni avvenimento.– Intervenne Light, accanto a lui.
–Non ti facevo così attaccato alle ricorrenze, Light-kun.
Light sorrise –Ci sono molte cose che non sai, di me.
–So che tu sei Kira. Questo mi basta.
–Ryuzaki! Ancora con questa storia?!– Light lo guardò con uno sguardo di rimprovero.
–Su, su, almeno per adesso mettete da parte le divergenze– Intervenne il sempre solare Matsuda –Adesso, godiamoci questa torta!
–Non ho mai detto chel’avrei divisa con voi, Matsuda-san.
L’interpellato rimase perplesso –Ah, ma… ma certo… sì…
Light prese il coltello –Invece tu la dividerai con tutti. Puoi avere una fetta più grande, ma questa volta anche gli altri avranno la loro parte.
–E chi l’avrebbe deciso, di grazia?
–Io, dato che ne so qualcosa di più rispetto a te di buona educazione.
–Mi spiace ma io sono il festeggiato e io decido di no. –Rispose allora L a tono.
–Essere il festeggiato non ti dà un diritto di pretesa e comando. Esiste una cosa chiamata educazione. E adesso divideremo la torta.– Light chiuse il discorso iniziando a posare il coltello  sul soffice pan di spagna.
–Aspetta– Esclamò prontamente Ryuzaki. Light si fermò.
–Cosa? Vuoi tagliarla tu?
–…No. Continua pure.
Per un attimo, L ebbe temuto che Light trovasse nella torta il bigliettino di buon compleanno di Beyond Birthday, come faceva tutte le volte Watari.
Però poi connesse i neuroni.
–Ryuzaki, ecco la tua fetta. – Disse pacato Light.
–Scusami, adesso proprio non ho fame. La mangerò dopo.
Il corpo di polizia rimase basito da quell’affermazione. Di certo, non poteva sapere che questa volta la torta non la mangiò perché aveva un retrogusto amaro.


 

Note Pazzie dell'autrice:
Buonasera a tutti ^ ^ Sono MikuSama, e nella notte di Halloween ho avuto l'originalissima idea di postare una fanfic su L >_>
Anyway.
Questa shot la dedico a Beyond_Birthday che, dato che è una patita delle BxL, l'ho accontentata ma non troppo (?)
Comunque, avevo voglia di una BxL, non so perché. E' molto soft come shonen-ai, quindi con un po'  d'immaginazione, per chi non ami molto il pairing o lo yaoi, può anche vederla in senso non amoroso :3
Che altro dire? Spero vi piaccia e, anche se non vi è piaciuta, lasciate un commentino sempre gradito XD

Miku.
  
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