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Autore: Spiretta97    31/10/2012    0 recensioni
Prefazione
In un Liceo Scientifico fuori città si suppone che il più grande disastro che possa mai capitare agli studenti sia svenire per esalazioni dei prodotti chimici durante un’ora di laboratorio.
Elisa, una neo-liceale con la passione dei gialli di Agatha Christie, decide di entrare in questa scuola col desiderio di evadere dalla sua città ormai troppo piccola per lei e seguire le materie che più ama.
L’incontro con Will, un ragazzo che le diventa subito amico, la sprona ad aprire una piccola attività di investigazione (contrata su furti e perdite di oggetti) gestita da lei e da ragazzo. Ma qualcuno aspetta di compiere la sua vendetta da anni e non si farà mettere i bastoni tra le ruote da due mocciosi.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il 14 settembre......
Quel giorno Will si svegliò presto e, di soppiatto, andò a bussare alla porta della stanza di Elisa. Tra le mani stringeva un pacchetto a forma rettangolare con un fiocco rosso intorno.
“E se le piaceva più il fiocco blu? E se la carta verde non le piace? Oh forse farei meglio a darglielo in un altro momento… Provo a bussare di nuovo, non risponde nessuno…” In quel momento sentì la voce di una ragazza alquanto irritata sbraitare contro di lui
-Ehi! Cos'è tutto questo baccano?! Sono solo le cinque del mattino!- La ragazza aprì la porta e guardò male Will. Dopo un po’ lo riconobbe e la sua rabbia raddoppiò, poiché credeva fosse uno scherzo bello e buono.
-Will! Che Diavolo ci fai qui?! - ovviamente chi andò ad aprire (solo lei può rispondere così a qualcuno...) era Alessia. Aveva indosso un pigiama largo da uomo. Will lo riconobbe subito e nella sua testa rise. Non osò nemmeno riderle in faccia, l’avrebbe ucciso all’istante. Ad ogni modo era sempre più sicuro che quello fosse un pigiama di Bob, il suo compagno di stanza. Eh eh… E quei due che credevano di convincere il mondo che erano “soltanto amici!” Bella roba! Adesso si dice così!
-Ehm.... sto cercando Elisa...-  disse Will cercando di guardare dentro la stanza senza successo. Alessia infatti faceva in modo che lui non riuscisse a vedere. “Quanto mi da sui nervi! Se solo non fosse sicuramente più forte di me, la prenderei a ceffoni! Naa… E’ pur sempre una ragazza e loro non si picchiano, sopporta William, sopporta…-
-Ora sta dormendo… Vuoi svegliarla?- disse con sguardo malizioso lasciandolo passare.
Will entrò senza rispondere.
-E..... Elisa? - disse Will avvicinandosi al letto  della ragazza non ricevendo risposta. Riprovò una seconda volta ottenendo lo stesso risultato.
-Baciala- Disse Alessia
-Scusa?!- Gridò William svegliando Elisa che sobbalzò.
-Oppure grida, fa come vuoi- disse Alessia ridendo.
-Ma che diamine ci fai qui! Tu dovresti essere al piano di sotto! – Disse Elisa fissando assonnata l’amico.
- È così che accogli un amico che ti porta un regalo?- chiese Will porgendole il pacchetto. Lei lo prese in mano e sorrise.
-Accolgo così un amico che viene a svegliarmi alle cinque del mattino sbraitando in camera mia!- disse prendendo il regalo e abbassando la voce
- Un regalo? Perchè? - chiese poi alzandosi in piedi. Non indossava un vero e proprio pigiama, più che altro aveva una maglia taglia XXL che le arrivava appena a coprire le cosce. Era una maglia grigia e al centro aveva una scritta rossa in finto giapponese. O forse era coreano… Mah, William non era proprio ferrato in lingue perciò decise di smettere di fissare la scritta, anche perché Elisa avrebbe potuto fraintendere…
-Ma come? Oggi è il tuo compleanno, no?- disse Will. Aveva una gran voglia di abbracciarla e non sapeva proprio come spiegarselo. Era un sentimento che non aveva mai provato prima. Insomma, si, più di una volta si era innamorato di una ragazza, ma per Elisa era diverso. Oddio, aveva pensato all’amore… Possibile? E’ possibile che davvero si fosse innamorato di una ragazza che aveva conosciuto due giorni prima? No, non era possibile, William rifiutava quell’idea, anche se paradossalmente lo attirava. Il ragazzo aveva sempre avuto una vena romantica, che lo portava a pensare in modo diverso dalla maggior parte dei suoi coetanei e ciò non sempre gli piaceva. Era convinto che delle centinaia di persone che dicevano di essere suoi amici solo metà della metà lo erano per davvero… Ed Elisa? Elisa era entrata a far parte della metà della metà degli amici veri da quando lui le aveva caricato le valige sul treno.
Elisa fece un colpo di tosse riportando alla realtà il ragazzo e strappandolo via a quei pensieri
-Eh? Cosa?- fece Will colto di sprovvista.
Elisa abbassò lo sguardo e arrossì.
-Te ne sei ricordato…- sussurrò.
Will alzò lo sguardo al soffitto grattandosi il collo.
-Ecco… Bè, diciamo di sì. Non dimentico facilmente i compleanni.- disse continuando a fissare il soffitto.
Alessia rise della bugia, ma non disse nulla. Lei lo conosceva abbastanza bene, e sapeva che mai una volta si era ricordato il suo compleanno o quello di Bob. Era un miracolo se  questo ragazzo ricordava ancora quando era nato.
-Visto che oggi è il 14 ed è l’ultimo giorno di “libertà” – disse William - voglio portarti in città per una piccola sorpresa! A colazione ti spiego meglio… Ciao!- William fece per correre fuori dalla stanza quando fu fermato per la manica da Elisa. Lui la guardò negli occhi e arrossì. Sul volto non aveva il solito sorriso che lo distingueva da tutti gli altri, bensì un espressione tra il timore e la vergogna. Gli angoli della bocca, così come le sopracciglia, erano rivolti verso il basso, quasi stesse per piangere.
-Non vuoi vedere che lo apro?- chiese Elisa stringendo il regalo con una mano.
Will annuì e si sedette sul letto di Elisa, di fianco a lei.
-Sai… Forse non è carino da dire, ma se ti stai chiedendo perché sono venuto a dartelo a quest’ora è perché… mi vergognavo un po’ a darti il regalo a colazione, davanti a tutti… Scusami.-
Elisa lo guardò negli occhi e rise. Era una di quelle risate contagiose, che al sol sentirla capivi che tutto andava per il meglio. William capì di essere appena diventato dipendente da quella risata, in lui scaturiva un senso di calma e di pace. Il suo imbarazzo era scomparso, ma non la voglia di starle accanto, quella semmai era aumentata.
-William, non ti devi preoccupare, già il fatto che tu ti sia ricordato il mio compleanno è per me un immenso regalo…-
Elisa cominciò a scartare il regalo, capì quasi subito che si trattava di un libro intravedendo le pagine ingiallite, ma quando vide il titolo tra i pezzi di carta, si bloccò di colpo. Tolse velocemente la carta rimasta e…sì “Trappola per topi”. Quel libro lo aveva letto più e più volte e come se non bastasse era andata a vedere lo spettacolo perciò il regalo poteva essere giudicato inutile, ma non per Elisa. Lei riconobbe il libro dalle pagine ingiallite, dalle orecchie fatte alla parte bassa del libro, dalla copertina con la casa sulla collina e dal piccolo strappo nel lato destro sul retro.
-Questo… questo è tuo- disse Elisa guardando il ragazzo.
-Ah… te ne sei accorta… Bè te lo volevo regalare come simbolo, perché è grazie a questo che ci siamo conosciuti noi due- disse sorridendole senza nascondere il lieve imbarazzo che provava. Elisa poggiò il libro di fianco a lei e diede un forte abbraccio a Will che, anche se molto sorpreso, ricambiò subito.
-Grazie, è un regalo bellissimo- sussurrò continuando a tenere il ragazzo tra le sue braccia. Alessia guardò la scena da fuori annuendo felice
Sì, sì, si erano proprio trovati quei due …
William sciolse l’abbraccio e salutò velocemente le due ragazze ricordando loro che le aspettava a colazione. Uscì dalla stanza guardandosi intorno e poi tornò in camera sua, missione compiuta, e anche con successo!
 - Sei ancora convinta che non sia cotto di te?- chiese Alessia sedendosi di fianco a Elisa
-Ma cosa dici!…-disse Elisa arrossendo e passandosi tra le mani il libro.
-E’ un bel problema…- Disse Alessia scuotendo la testa.
-Cosa è un problema?- chiese Elisa preoccupata
-Il fatto che non ho un vestito adatto al tuo matrimonio! Di al tuo futuro marito che dovete posticipare un pochino la data se non volete che venga in pigiama!-
- Ma smettila!- Disse Elisa mettendo il libro sotto al cuscino. La sua compagna di stanza si stava dando un po’ troppe libertà, ma del resto era questo quello che le piaceva di lei, che era sincera e vivace e chiunque le era amico.
-Parlami un po’ del tuo pigiama- la incalzò poi Elisa
-Sta zitta!- fece Alessia infilandosi sotto le coperte per cercare di dormire fino alle sette.
Almeno Elisa era a conoscenza del suo unico punto debole: Bob!
  
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