Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Morgana Leone    01/11/2012    2 recensioni
Dopo quattro anni in cui non si era fatto più vivo, Sesshomaru, gravemente ferito da un misterioso dardo nero, torna al villaggio. Qui troverà Rin, ormai divenuta una splendida guerriera di 17 anni, piena di coraggio e temperamento.
La fanciulla curerà le ferite del demone e tutto sembrerà tornare come ai vecchi tempi.
Ma nuvole oscure si annidano all'orizzonte, poiché la pace è sempre seguita dalla guerra.
Un viaggio da compiere, una vendetta da consumare e un antico legame che sembra legare un’antenata di Rin al potente demone.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non si sfugge ai demoni del passato.                                                          
Ogni nostro atto ci incide la pelle, e le cicatrici poi non vanno più via.
-Licia Troisi : le guerre del mondo emerso -

 

. • ° Rivedersi per l'ultima volta ° • .
 

*Se vi va, in questo link potrete trovare della musica che credo accompagnerebbe bene la letture di questo capitolo:
http://www.inuyashamydreams.altervista.org/downloads/musica/ost1/09.mp3




La luna splendeva silente nel cielo, mentre la neve cadeva ricoprendo la terra con il suo manto candido; eppure tra tutto quel candore, chiazze scarlatte di sangue fresco creavano una scia sinistra. 
Il sangue continuava a sgorgare dal petto dell'imponente creatura.
Nell'armatura, un dardo nero era conficcato nelle carni del demone che avanzava con passo pesante sul sentiero innevato passante per l'interno dell' intricata foresta. Quasi si trascinava; una cosa molto strana perché la creatura emanava un'aurea demoniaca talmente potente che i demoni indigeni non osavano avvicinarsi nonostante il demone fosse ferito.
La freccia gli faceva dolere selvaggiamente il petto e gli prosciugava le energie.
Se qualcuno non lo estraeva al più presto il demone non avrebbe visto la prossima luna piena.
Il sangue continuava a scendere a fiotti, sporcando la pelliccia e i capelli argentei; eppure nonostante questo, il liquido cremisini non lo imbrattava sporcandolo, ma pareva invece ornarlo con le sue macchie.
Gli occhi dorati scrutarono oltre l'orizzonte come alla ricerca di qualcosa. Il suo corpo era teso, i sensi in allerta, pronto a scattare veloce come il morso di un cobra.
" Devo rivederla ..."
Animato da quel pensiero, continuò a trascinarsi sul sentiero innevato.
La pelle era marmorea e levigata, metteva ancora più in risalto i marchi demoniaci che portava sul viso: due strisce vermiglie per parte, che gli solcavano le guance,  una luna blu cobalto sulla fronte alta e una sfumatura di rosso carminio sulle palpebre sottili come la pergamena.
Ogni passo era uno spasmo. Ogni respiro uno straziante tormento.
Mai nella sua vita aveva sentito tanto dolore. Mai si era trovato così vicino alla tenebra e mai e poi mai aveva sentito il bisogno così intenso di rivederla.
La voce del suo cuore, come sempre più spesso gli accadeva parlò.
"Da quanto tempo ormai non vai a trovarla? E perché poi?"
"Perché ero impegnato a conquistare i territori dell'Ovest. Perché voglio sedere sul trono del demone più potente del Giappone e ricoprire la carica di generale che un tempo fu di mio padre".
"No, sbagliato. Non è per questo che non sei ritornato e tu lo sai. Perché sei fuggito l'ultima volta"
"No! Io non sono fuggito!"
"Sì, sei scappato da lei. Perché?"
Ecco una domanda a cui non voleva rispondere ma la sua mente lo inondò di ricordi.
"Perché più lei cresce e più le assomiglia. Temo che la storia si ripeta e ciò non deve accadere. Non commetterò lo stesso errore due volte, perché io, Sesshomaru I delle terre dell'Ovest non perirò della morte indegna che è stata riservata a mio padre. Per questo non sono più tornato"
" Ma ora tu stai morendo Sesshomaru"
"No, non è detto"
" Prendi pure in giro la tua mente, Sesshomaru, ma il tuo cuore saprà sempre chi sei. Se sei sicuro di non morire allora perché sei qui?"
"... nel dubbio desideravo rivederla un ultima volta prima di scomparire".
 
 
 Il Sole stava iniziando ad albeggiare.
Gli uomini del villaggio uscivano tranquilli dalle loro capanne, insieme ai bambini che sorridevano felici alla vista della neve, probabilmente l'ultima dell'anno dato che la primavera era ormai alle porte.
- Papà cos'è quello?- disse un bimbo dai capelli scuri al padre tirandogli con insistenza la manica del kimono.
L'uomo sorrise pazientemente al figlio e posò lo sguardo là dove il piccolo gli indicava. 
Una figura statuaria, simile a quella di un uomo si avvicinava lentamente e a fatica, come se fosse ferito.
L'uomo sgranò gli occhi.
- Divina sacerdotessa, un demone! Un demone si sta dirigendo al villaggio!- urlò prendendo il figlio in braccio e correndo verso una delle capanne.
Il panico si diffuse presto in tutto il villaggio. Gli uomini iniziarono ad armarsi di katane, archi,  frecce e lance.
Le donne e i bambini si barricarono nelle capanne e da una collina si erse la figura scura di un cavaliere.
Il suo destriero demoniaco era nero come l'ebano e gli occhi verdi come due smeraldi guizzavano pieni di furore.
Sulla sua groppa, il cavaliere portava un arco e la faretra in spalla. Con un colpo di gambe spronò al galoppo il destriero in direzione del demone, puntandogli contro un dardo la cui aurea splendeva violacea, stracarica di forza spirituale.
Il demone si accorse del cavaliere e si arrestò all'istante.
Si irrigidì completamente; gli occhi dorati divennero due fessure e l'intero corpo mostrava segni di quello stato di allerta, tipici di un demone, che sembrarono averlo trasformato da un animale ferito a qualcosa di ben più letale.
Il cavallo continuava ad avanzare con falcate rapide e violente e con la bocca schiumante per via del morso che portava tra le fauci. Presto a dividere le due figure non furono più di venti metri.
Il demone  scrutò con attenzione il cavaliere e dopo un breve momento di attenzione restò sconcertato di quello che i suoi occhi videro.
Una ragazza di arcana bellezza dai lunghi capelli del colore dell'ebano, gli occhi grandi e scuri contornati da lunghe ciglia nere, la pelle ambrata come se fosse costantemente baciata dal Sole e la bocca rossa come il corallo.
Era piuttosto esile, sottile come un giunco, eppure allo stesso tempo aveva uno scheletro imponente e forte per una donna. Era vestita con un kimono di morbida seta verde, con dei fiori rossi e rifinito in oro che gli valorizzava ogni minima porzione di corpo.
Gli occhi da cerbiatta della fanciulla incontrarono quelli predatori del demone.
Frenò di colpo la vivace cavalcatura a meno di qualche metro dal demone e vi smontò con un agile balzo.
Il viso era impallidito e le gambe le tremavano, ma nonostante questo si avvicinò al demone continuando a fissarlo negli occhi dorati.
Incredibilmente nello sguardo della giovane non c'era la paura e in quelli del demone non c'era più alcun sentimento ostile.
"Volevo rivederla per l' ultima volta..."
Quanto tempo era passato? Due? Tre? Quattro anni? Com'era possibile che fosse  cresciuta così tanto? Perché gli umani diventava grandi così presto? Che senso aveva? Per loro ogni giorno vissuto era un giorno in meno.
Che piccoli quegli esseri di fronte al tempo. Che posto minuscolo che occupano in confronto al resto dello spazio. Una piccolissima porzione di tempo in cui riescono a vivere rispetto all'eternità.
Eppure continuavano a vivere con coraggio. Così arroganti nella loro insignificanza.
In quel momento si accorse di come erano pallidi i demoni rispetto agli umani... come se in quei fragili esseri la vita scorresse con più forza.
Una cosa era però rimasta invariata in quella giovane donna: gli occhi. Vivaci e dolci come un tempo.
Quegli occhi che lui conosceva e comprendeva così bene ... pieni di vita e spalancati sul mondo, ma gli era anche capitato di vederli vuoti e privi di anima.
"Quante volte non l'ho persa per poco?"
La ragazza era ormai vicinissima al demone tanto che, per guardarlo in volto, doveva sollevare la graziosa testolina.
Gli occhi della giovane luccicavano come due perle nere, pronti a svelare le lacrime che in essi erano nascoste e che lei tentava di trattenere.
- Sesshomaru ...- mormorò.
Una lacrima le scese lungo la guancia vellutata.
- Sesshomaru!- un grido di una gioia quasi palpabile che veniva dal cuore.
Si lanciò tra le braccia del bellissimo demone e iniziò a piangere senza ritegno.
Lui si rilassò immediatamente, come se avesse improvvisamente trovato la pace.
Serrò le forti braccia sulla schiena della ragazza e posò il mento sul suo capo stringendola al petto come se fosse una bambina. Poi le accostò le labbra all'orecchio e le sussurrò dolcemente un unica parola.
- Rin...-


 


Salve a tutti!
Questa storia è la mia seconda FF, ma è la prima che scrivo su Inuysaha.
Come avrete capito, la storia è incentrata su Sesshomaru e Rin che oramai è diventata una giovane donna.
Progettavo di pubblicarla già da tempo, ma non ho mai trovato il coraggio anche perché è piuttosto difficile scriverla e tuttora non la ho ancora finita.
Comunque volevo ringraziare due persone che mi hanno dato molti consigli utili e che per prime hanno letto questo capitolo, quindi un grazie a NemThepossum ( a cui dedico la storia) e a  Phedre Delunay.
Spero vivamente che la mia storia vi piaccia e che mi possiate dare dei consigli e delle critiche utili a farmi crescere come scrittrice.
Alla prossima!
Piccola Pirata




 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Morgana Leone