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Autore: Fra_Zoe_1D    01/11/2012    8 recensioni
E anche se era così pensai che quella città era magica, ti entrava nel sangue e ti rubava l'anima.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                     03-04-05/03/2008
Stavo sistemando lo zaino per andare a scuola quando sopra la scrivania vedo il volantino della casa in cui sarei andata a vivere in Italia. Lo presi in mano,lo guardai un per un attimo e lo chiusi dentro il cassetto. Vivevo a Londra da praticamente quando sono nata ed adesso la dovevo lasciare. Frequentavo il primo anno di liceo e non avevo tanti amici,pochissimi.
Al dire il vero ne avevo solo uno: Harold Edward Styles,ma tutti lo chiamavamo Harry. Dicevano che Harold era troppo serio. Ero sicura che non mi avrebbe abbandonato mai, ma questa volta ero io ad doverlo abbandonare. Sentì il mio telefono squillare e mi catapultai per rispondere.
Io: Pronto?
Harry: Zoe sono sotto da cinque minuti, sei pronta?
Io: si si arrivo...
Harry: vabbè, dai sbrigati.
Scesi giù presi un toast al volo, misi la giacca e presi l'ombrello anche se non prometteva pioggia,e poi come si dice:Marzo pazzerello esce il sole e prendi l'ombrello! Incominciai a correre per le scale e sbattei contro la porta la fronte. Aprii con la mano davanti alla faccia. Ero tutta rossa,anche il naso. Fuori dal portone c'era Harry con le braccia conserte voltato dall'altra parte.
Io: eccomiii.-dissi abbracciandolo da dietro.
Harry: FINALMETE!-disse sospirando.
Io: allora andiamo?
Harry: si si andiamo.
Incominciammo a camminare verso la scuola, assaporavo ogni angolo con gli occhi. Non volevo dimenticare niente.
Harry: Allora domani è il tuo compleanno, che pensi di fare?
Io: sinceramente non lo so. Sinceramente niente..
Harry: Ma che dici? E' importante!Vediamo un film con una ciotola piena di pop corn a casa mia?Ti va?Allora?- continuava a domandare fastidiosamente stuzzicandomi con il gomito.
Io:Va beeene!- Mi feci seria. 
io:Senti, poi ti dovrei parlare, oggi ti siedi accanto a me?
Harry:certamente..Ma mi devo preoccupare?
Io: no,no...-dissi nascondendo il viso tra le mani.
Arrivammo a scuola e quando entrammo in classe dei ragazzi ci dissero che il proff di inglese non c'era. ''Perfetto'' pensai.
Harry: stasera dovrei uscire con Caterin, secondo te dove la dovrei portare?
Io: ma ieri non sei uscito con Amanda?
Harry: si, ma non è il mio tipo.- disse sorridendomi maliziosamente.
Io:si certo Harry..
Harry: E allora?Dove la dovrei portare?
Io: al cinema! Semplice ma efficace.
Harry: Mmmmmh. si puo' andare! Grazie Zoe. Ma che dovevi dirmi?-disse sorridendomi.
Non sapevo cosa dire,mi faceva così tenerezza,stavo cominciando a essere nervosa e le mie mani non stavano ferme.
Io: forse... E' meglio... se ne parliamo domani, si si è meglio se ne parliamo domani.
Harry: okay, però sto iniziando a preoccuparmi.
Io: no no stai tranquillo.
Harry: Ti voglio beeeene piccolo raggio di sole.- e mi abbraccio'
Io: anche io Harry.- lo tenevo stretto a me non lo volevo lasciare.- Dai domani sera cosa mi fai vedere di bello?
Harry: che ne dici di un bel film horror?
Io: per me va bene, tanto lo sai che non mi spavento.
Harry: no e che cazzo, così non ti posso abbracciare.- e mi diete un pizzicotto nel braccio.
Io: ahi! O ma come sei il solito donnaiolo.
Harry: ma se sono così sexy non ci posso fare niente.
Io: sexy? Tu?....Aahhahahaha!
Harry: ridi ridi, questa è tutta invidia.
Passammo quelle cinque ore e meno male che era venerdì e il giorno dopo non ci sarebbe stata scuola e in più era il mio compleanno. Mi accompagno' Harry a casa. Non rifiutai per niente,volevo stare con lui piu' del dovuto.
In modo da mancarmi di meno quando sarei andata via. Dovevo pensare a come spiegargli tutto! Ma niente,bianco. Non volevo mica andare via,dovevo. Non avrei mai voluto lasciare Harry. E' stato l'unico che mi ha accettata. L'unico che mi ha difesa,che mi ha ascoltata e che mi ha tenuta compagnia durante i miei pianti e le mie risate. Mi sarebbe mancato,tantissimo. Allora continuavo a guardare il volantino come se potesse darmi le parole,il coraggio
Ad un certo punto suona il campanello. Restai un po' in attesa,sentivo che era per me. Rispose mia madre.
io:mamma? Chi era?
mamma:nessuno!
io:ma come?!
Appoggiai il volantino sul letto e andai verso la porta per aprirla. C'era Harry
Io:Harry!- gridai spaventata.
Harry: ssssii?!
io:ma che ci fai qui?- dissi voltandomi indietro.
Harry : allora? Non mi fai entrare?
io:forse è meglio di no
Si fece serio, e si levo' il ghigno dalla faccia. Non disse nulla e ando' via. Fece lentamente le scale guardando un po' ovunque come se non avesse mai visto casa mia. Andava piano,sperava in una mia parola che pero' non uscì. Sbattei forte la porta e mi buttai sul letto. Mi madre dopo un po' salì in camera. Mi trovo' in lacrime. Non lacrime disperate,lacrime di silenzio. Lacrime che se non le tocchi non le percepisci. Lacrime che butti perchè dentro non ci stanno piu'.
mamma:Harry è andato via senza dire niente. E' successo qualcosa?
io:no,mamma,vai via!
uscii la testa fuori dai cuscini per vedere se era andata via.Era ancora li,seduta accanto a me.
Io: MAMMA DEVI ANDARE VIA!- le gridai.
Si alzo' lenta,guardandomi negli occhi.
mamma:sei furiosa.
Si fermo' per un attimo si aggiusto' la maglietta e poi riprese
mamma:hai gli occhi rossi. Piangi se vuoi. Io sono sotto.
Quando faceva così non la sopportavo! Cercava sempre di essere gentile e la cosa mi faceva infuriare.
Perchè io cercavo solo uno scontro che lei non permetteva di darmi. Mi alzo "basta" gridai asciugandomi le lacrime. Andai in bagno per sciacquarmi la faccia. Continuavo a guardami allo specchio "non ce la faccio" continuavo a dire. E piangevo,stavolta forte,stavolta intenso. Come se buttavo l'anima e non acqua. Avevo il telefono in tasca e comincio' a vibrare.
"è Harry" pensai. Presi il telefono svelta e poi ci misi un po' per guardare lo schermo. "chiamata persa".."HARRY"
non richiamai. Scesi direttamente per le scale ed uscì gridando "VADO A RIPRENDERMI IL MIO MIGLIORE AMICO,CIAO MAMMA!" Per fortuna io e Harry abitavamo abbastanza vicini. Corsi. Arrivai davanti a casa sua,lenta mi avvicina alla porta.
Suonai. Rispose sua mamma. "Zoe,Harry è nella sua stanza" disse mettendomi una mano sulla spalla. Mi sorrise quasi forzata.
io:Grazie.- dissi sussurrando.
Salivo le scale lente,in punta di piedi per non farmi sentire. Harry non era nella sua stanza.. Forse era in bagno! Boh,entrai. Mi sedetti sulla sedia accanto la suo letto. Ad un certo punto entro',con le mani davanti alla faccia. Si strofina gli occhi.
io: scusa
Harry: CAZZO.- disse facendo un balzo indietro-
Mi misi a ridere tirandomi su. Andai verso di lui con le braccia aperte. Mi venne incontro abbracciandomi. Sorrideva,con gli occhi tristi. Con gli occhi rossi.
io:Harry,ti sei fatto una canna?
Harry:ho solo pianto.
io:mmmmmh..
Harry:che c'è?
io:no niente.
Si stacco',quasi per forza! Si stacco' solo perchè doveva finire.
io:perchè ti sei staccato?
Harry:devo parlarti!
Non feci in tempo a guardarlo negli occhi che si giro' dall'altra parte. Si assicuro' che la porta fosse chiusa.
Harry:allora.. voglio saperlo!
Lo guardavo con gli occhi sgranati dalla paura,dall'ansia..
io:di cosa?- dissi con un filo di voce
Harry:cosa dovevi dirmi? Voglio saperlo!
io:Harry.. vedi,non so come dirtelo!
Harry:devi. Oggi,domani.. dovrai comunque. Quindi,dimmelo ora.
io:non voglio. Non ho le parole..
Mi prese per le spalle,mi guardo' fissa negli occhi con sicurezza
Harry:dillo e basta..
io:e a bene...
misi le miei mani sopra quelle di Harry,chiusi gli occhi e tutto d'un fiato dissi "ti devo lasciare".
Si fece serio, poi si mise a ridere.
io:Ma che fai?
Harry:che sei divertente.
io:Harry,non capisci..
Harry:dai,smettila.
io:TI DEVO LASCIARE.- dissi scandendo le parole con forza. Senza pensare che potevo ferirlo. 
Non disse nulla, e si sedette sul letto. Braccia conserte,espressione dubbiosa e persa. Un po' furiosa. Salii sul letto anche io,abbracciandolo da dietro. 
Harry:tu ami farmi del male. 
io:che dici? Smettila,mi farai sentire in colpa!
Harry:devo. Devi sentirti in colpa.
io:mmmh..già lo sono. Smettila. 
Harry:potresti sempre restare.- Disse girandosi verso di me con occhi dolci. Occhi di chi spera.
io:scusa..
Harry:lo so.. non puoi.
Io: mi mancherai..
Harry: lo so.
Io: ma smettila.
Mi prese il viso e mi stampo' un bacio sulla guancia,così forte che mi stono' un orecchio.
Harry:mi mancherai tanto anche tu
Gli sorrisi senza dire niente. Poi mi prese le mani e sorrise. 
Harry:aaaaaaallora? Per domani?- Chiese come se non fosse successo niente. 
io:niente,rimaniamo così:casa tua,film e pop corn.
Harry:perfetto. Ma se tipo stiamo insieme anche oggi?
io:non ho niente da fare. Sono libera,voglio stare con te.
Harry:non dobbiamo perdere neanche un attimo.
io:esatto.
Harry:quando parti?
Io: dopo domani..-dissi piano, come se non volessi che lo sentisse
Harry: cosa? Cazzo Zoe me lo volevi dire mentre eri dentro l'aereo???!
io:Nono,è solo che aspettavo il momento giusto! 
Harry:certo,dentro l'aereo? O mi avresti telefonato dicendomi "sai, Harold,sono in Italia!"
io:non ti avrei mai chiamato 'Harold'.- Dissi cercando di sdrammatizzare.
Harry:non cercare di farmi ridere. Sono serio.
io:dai,non lo sei mai stato.
Harry:no capisci che questo è importante?- mi feci seria.
io:Harry,non pensavo potessi prendertela.
Harry:guardami ora.
io:ho avuto la conferma da poco. Mi serviva del tempo per accettarlo io e poi farlo accettare agli altri.- abbassai la testa.- e con 'altri' intendo te.
Harry:non so che dirti..
io:nemmeno io.
Harry:come faccio a stare sereno ora?
io:come ci sto provando io.
Harry:non riesco a divertirmi.
io:senti,parto dopo domani. Voglio due giorni indimenticabili.
Harry:te li meriti. Ce li meritiamo! Allora domani ti voglio tutto il giorno a casa mia, e stasera.... 
io:stasera soltanto? Perchè non cominciamo da ora?
Harry: perfetto, allora dove vuole andare stasera? 
io:mmmh..non lo so. Voglio stare per strada. Voglio guardare tutto e ricordare tutto. 
Harry: allora andremo in giro per tutto il paese!
io:andremo nel mio ristorante,quartiere,posto,negozio preferito.
Harry: ehy! Ehy! Anche io voglio andare nei miei posti preferiti!
io:ehy,sono io a non doverli vedere piu', non tu! 
Mise il broncio e incrociò le braccia al petto. A solito suo. Sapeva benissimo che così mi faceva tenerezza. E lo usava a suo vantaggio. Così gli misi la mano sulla spalla e dissi sorridendo "solo uno!" Levo' il bronci e mi sorrise.
Io: okay allora vado a casa a cambiarmi e poi alle sette ci vediamo a casa mia Harry annuì,si alzo' da letto e mi aprì la porta dicendo "prego" 
Io: ahahahah! Grazie a dopo.-dissi stampandogli un bacio sulla guancia che lui ricambio' 
Resto' davanti alla porta vedendomi scendere le scale. Mi girai due volte:la prima mi mando' un bacio con la mano.La seconda mi sorrise agitandola dolcemente. Salutai sua mamma e poi mi avviai per andare a casa. Appena aprì la porta un ondata di aria gelida mi invase. Mamma era seduta sul divano,in silenzio. La televisione spenta e lo sguardo fissa su di essa.
io:mamma,le tv e spenta.
mamma:lo so,pensavo.
io:a cosa?
mamma:com'è finita?
io:mamma,gli ho detto tutto. Abbiamo fatto pace. Adesso sto uscendo con lui.. per te va bene?
mamma:certo.
Mi aspettavo una scenata di quelle bestiali.Tanto che appena aprii la porte pensai "ecco a voi la terza guerra mondiale" e invece mi prese e mi abbraccio'.
io:mamma,mi dispiace tanto. Non avrei mai dovuto...
mamma:non dire niente.
io:ma mamma..
mamma:non ti devi preoccupare.
io:mamma,lasciami. Devo andare.
Mi lascio' ed io scappai sui per le scale.
Chiusi la porta della mia camera ma ritornai indietro.Aprii la porta,di nuovo e per la tromba delle scale mi misi a gridare:mamma,ti voglio bene! 
Mamma si affaccio' per le scale e mi mando' un bacio! Le sorrisi, esageratamente. Entrai di fretta nella stanza ripetevo ad alta voce "che mi metto?" non trovavo niente. Ero accaldata, ma fuori faceva freddo. Che dovevo fare?
io:MAMMA,CHE MI METTO?
mamma:quel vestitino tanto carino!-mi grido'.
io:mamma,ma sto uscendo con Harry,non è un appuntamento.
mamma:sei tanto carina con quel vestito.
io:ho paura di sembrare troppo elegante.
mamma:fai quello che vuoi
io.fanculo 'sta merda. Jeans,e maglietta!
mamma:sei così aggressiva.
"e ora? Mi trucco?" pensai.Ma si,dai. poco poco pero'. Volevo mi ricordasse com'ero e non con le labbra rosse,gli occhi neri e le guancia rosse. Ma con labbra rosa,gli occhi leggeri e grandi,e le guancia anche pallide. Non importava. Dove essere io. Così mi misi solo un po' di correttore ed il mascara. Era perfetto così: dovevo essere io. Mi arrivo' uno squillo,era Harry. E già,ero a casa a mezz'ora senza contare la strada. Non me n'ero accorta! Così lo chiamai mentre ero per strada. Correvo. Ma lui non rispondeva. Così smisi di chiamarlo e continuai a correre.  Mi stava chiamando presi in tempo il telefono prima che si staccasse di nuovo.
io:Harry,sto arrivando,sono per strada. Fatti trovare davanti alla porta!
Harry:okok. M a'sto fiatone?
io:Harry,sto correndo. Dai,arrivo.
Harry:Ahahahahah tu che corri? Daaai,voglio vedermi la scena.
io:ma smettila..
Harry:che tenera.
io:sto arrivando!
Harry:sto chiudendo,a dopo!
io:si,a dopo.
Ero quasi arrivata quando davanti mi vidi spuntare un gatto. Un piccolo ammasso di ciccia e pelo che stava dormendo in mezzo alla strada. Era piccolissimo. Nero lucido era il suo pelo.  Aveva solo un po' di bianco sul muso e gli occhi piccoli.Andai per accarezzarlo e si sveglio' di soprassalto.Spalanco' gli occhi color cielo. Così limpidi che parevano finti.
io:ssssh,non preoccuparti-gli sussurrai dolcemente mentre cercavo di prenderlo in braccio."a Harry piacerà." pensavo. Mi presentai davanti ad Harry con questo gatto davanti alla faccia.
Harry:O dio,che bello!
Io:vero? L'ho trovato per strada. E' stupendo.
Harry:dammelo,dammelo,dammelo,dammelo. ORA!
io:ma sei aggressivo,tieni.
Harry:E'MIO ORA.
Mi guardava con occhi sgranati. Non sapevo se ridere o spaventarmi. Perchè ero seriamente spaventata. 
Harry:La chiameremo.. mmmmh... MOLLY.- disse con tono di trionfo.  
Io:possiamo andare ora?
Harry:eh?
Io:TI SEI RINCOGLIONITO NEL GATTO.
Harry:non è vero.
Io:allora andiamo.
Per tutto il tempo Harry parlo' con il gatto. E quando parlava con me parlava del gatto con una vocina da deficiente.
Io:Harry! Devo ricordarti perchè sia qui? Devo riordarti perchè abbiamo deciso di stare insime?
Harry:perchè ti stai incazzando?
Io:Non lo capisci.
Harry:Certo che capisco! E che cerco di non pensarci.
Io: Se fai così ci penso di piu'.
Harry:Oh guarda lo zucchero filato! COMPRIAMOLO,COMPRIAMOLO,TI PREGO.
Mi chiese con occhi lucidi e grandi.
Io:mmmmmh,andiamo!
Non disse niente, mi fisso' per un attimo e mi abbraccio'.
Io:ora andiamo al parchetto?
Harry:sai che non mi piace.
Io:DISCORSO?
Harry:andiamoci raggio di sole.
Io:ahahahah..bravo.
Harry: ma prima lo zucchero filato.-disse indicado il vecchio carrellino
Io: e va bene andiamo.-dissi prendendolo per un braccio.
Prendemmo questo benedetto zucchero filato e incominciammo a passeggiare senza una meta.
Io: Allora? Ci andiamo vero?.-chiesi a Harry dandogli un pizzicotto per distrarlo da tutto lo zucchero filato.
Harry: si, certo! Ma per ora ZUCCHERO FILATO.-quando si trattava di gatti e zucchero filato ad Harry gli si illuminavano gli occhi.-Chi mi comprerà lo zucchero filato quando andrai via? Mi chiese mentre si strafogava con quello che rimaneva dopo solo trenta secondi.
Io: non ne mangi fino al mio ritorno o, ti fai dare i soldi!
Harry: mmmmh! La seconda! Non posso aspettare tutto questo tempo.- si fermo' per un attimo quasi per riprendere fiato o riordinare le idee.
Harry: non partire, ti prego.
A quel punto scoppiai a piangere. Harry mi abbraccio' stretta quasi a torgliermi il fiato. Faceva male, ma allo stesso tempo mi faceva vivere. Pensavo che si sarebbe staccato, avrei sentito più male. E quindi continuavo a piangere. Perche' quando piangi e qualcuno ti abbraccia e' ancora più difficile smettere. 
Harry: dai, adesso basta! Ti prego, mi fa stare male.
Io: scusa, scusa.- dissi tra i singhiozzi di un pianto che aspettavo da tempo.
Harry: vuoi andare a casa?-domando' con sguardo fermo e comprensivo.
Io: no, no. Andiamo al parchetto.
Harry sorrise preoccupato. Ricambiai forzata con il mascara colante e gli occhi lucidi.
Harry: so che non stai bene. Lo so perche' si vede, lo so perche' ti conosco. Lo so perche' ci sono dentro tanto quanto te!.
Non sapevo che dire, non capivo niente. Sentivo solo il rumore delle macchine, qualche uccello e l'ondata di vento che ogni tanto, leggera, mi faceva spostare i capelli da una spalla all'altra. Li ricacciavo infastidita. Odiavo il vento, quando non era a mio favore. Mi diressi per andare a sedere su una panchina senza dire niente ad Harry, senza consultarmi. Si accorse che cambiavo direzione così mi raggiunse. Mi venne da dietro e mi abbraccio' un attimo prima che potessi sedermi. Aveva il cuore come impazzito come il mio. Volevo piangere di nuovo! Pesavo che tutto questo si sarebbe perso una volta salita su quell'aereo. Che avrei dimenticato Harold, la sua gatta Molly, il mio posto preferito, i momenti belli o brutti, la mia casa... che tutto si sarebbe dimenticato di me. Ed io di tutto.
Harry: passerai due giorni speciali. Di cui ti ricorderai, sempre. Ogni volta che uscirai da sola, con le amiche. Ogni volta che guarderai il cielo o un gatto passare.
Harry continuava a parlare mentre Molly gli si arrotolava su e giù per il braccio.
Harry: il punto e' che tu dovrai ricordare tut... MOLLY!
Io: Harry!- gridai spaventata.
Harry: mi ha morso.
Io: dammela.
Harry: emh.. di chi e' Molly?-chiese con aria di sfida mettendosi una mano sul fianco.
Io: Harold.
Harry: no, non mi chiamare così.
Io: tu dammi Molly.
Harry: okay.- abbasso' gli occhi e quasi per forza allungo' il braccio per passarmi la gatta.
Stavo per prenderla quando la ritiro' velocemente verso di se.
Io: sei cattivo. E' tardissimo! Andiamo domani al parco? Vero?
Harry: cavolo! Vero. Si si ci andiamo domani. Dai andiamo che ti accompagno a casa
Durante la strada non facevo altro che distrarmi. Guardavo tutto attentamente, ogni singolo dettaglio. Come quando guardi tutto per la prima volta e rimani incantato. Arrivati davanti al mio cancello Harry mi abbraccio', di nuovo.
Io: Harry, non voglio dimenticare niente. Non voglio dimenticare te! Non voglio perderti.
Harry: nemmeno io. Ti voglio bene. Vai, e' tardi. Ci vediamo domani mattina. Ciao Zoe...
Io: ti voglio bene anche io. Ciao.
Aspettai un po' prima di entrare. Inizialmente guardavo Harry allontanarsi sempre di piu'. Poi mi perdevo nel cielo. Assaporavo l'aria, avevo paura non fosse stata la stessalì, in Italia. Basta decisi di entrare. Mamma non c'era. Bene, casa libera. Da un momento all'altro sarebbe arrivato il papa'. Ma non lo aspettai andai dirrettamente a letto con quel silenzio che raramete c'era a casa mia. 
La mattina seguente mi svegliai con l'aria fresca che entrava dalla finestra, avevo freddo ma ero troppo sfaticata per prendere le coperte.
Mi preparai velocemente. Era ancora presto ma uscii ugualmente di casa. Amavo l'aria del mattino. Fresca e pura. Mandai un messaggio a Harry ''sono già per strada'' mi rispose subito dopo ''vediamoci alla fermata degli autobus''
ASPETTA, NOI NON PRENDIAMO L'AUTOBUS. Vabbè , non volevo chiedere il perchè così andai direttamente.
Avete presente quei cartelloni pubblicitari? Ecco uno enorme con su scritto ''UGURI ZOE, TI VOGLIO BENE''
Harry: raggio di sole, ti piace?- mi sussurrò dietro l'orecchio.
Mi girai di scatto.
Io: cazzo, Harry, sei tu.
Harry: buongiorno piccola. Auguri.-disse dandomi un piccolo bacio sulla fronte.
Io: buongiorno.-lo presi e lo abbracciai.
Dopo alcune ore di strazio andai a mangiare a casa di Harry. La pace, la dolcezza! Amavo sua madre, amavo la cucina di sua madre! Era facile parlare li dentro. Le parole non diventavano urla ma se mai carezze. Ti guardavano con occhi dolci mentre a casa mia non ti guardavano proprio. Tutto diventava bello, speciale.
La televisione la tenevamo spenta, per ascoltarci anche nei vuoti di silenzio. Da me, la televisione, parlava piu' forte di noi. Tanto che mio padre, impigrito non alzava nemmeno il culo della sedia per prendere il telecomando ed abbassare il volume o addirittura spegnerla. Io non ci pensavo nemmeno. Almeno quando mia madre cercava di farsi i fatti miei dicevo di non aver capito, così, dopo il terzo '' ah? '' si stancava e gridava '' niente! ''
Dopo aver mangiato Harry mi diede il regalo. Non mi aspettavo un regalo, non chiedevo un regalo.
Una collana. Di quelle che si dividono a meta'. '' Best Friends ''
Io: e l'altra meta'?
Harry si avvicino' e fece segno sul collo.
Harry: qui.- disse accompagnandolo con un gesto.
Io: oh! Grazie Harry.
Harry: di niente.
Lo presi e lo abbracciai. Chiusi gli occhi per un momento, volevo ricordare anche quello ma a occhi chiusi.
Harry: saliamo.- disse prendendomi per mano.
Io: si, certo.- pronunciai piano, come se stavo parlando tra me e me.
Per le scale Harry parlava di una certa ragazza di cui non ho ancora capito il nome. Una bella ragazza, da quanto ho capito.
Harry: non era il mio tipo.
Io: ahahahah! Oooh, Harry! Nessuna è mai il tuo tipo.
Non rispose affatto. Si butto' sul letto.
Harry: viiiieni.- disse pronunciando spaventosamente la ''i''.
Io: arriiiivo.- dissi cercando di imitarlo.
Harry: cara, il mio è un dono.
Il film. mmmmh... mezz'ora per sceglierlo e poi? E poi nessuno se lo caga di striscio! Non ricordo nemmeno il titolo. Ero sdraiata accanto ad Harry, il suo braccio era posato sulla mia spalla. Ogni tanto si girava verso di me e subito dopo ricacciava lo sguardo verso la televisione. Mi giro verso di lui ed era gia' lì. Era dentro. Me lo sentivo dentro. Come se si fosse approppriato del mio battito, del mio respiro. Di ogni singolo movimento. Si stacco' lentamente, sospirando. Mi guardo' negli occhi e si fece serio.
Harry: scusa, scusa cazzo, non dovevo.-disse strofinandosi gli occhi e si alzo' dal letto.
Io: no, tranquillo. Non fa niente.
Harry: va tutto bene?
Io: si si. E' tutti... apposto.- dissi calando gli occhi.
Harry: bene!
Continuava a tenersi la testa e faceva avanti e indietro per la stanza. Andai verso di lui e lo presi per mano.
Io: ehy, stai calmo. Non è successo niente. L'importante e non aver provato nulla. Tu, non hai provato niente, vero?
Mi guardo' come per dire '' che cazzo stai dicendo? '' pero' aveva capito che intendevo.
Harry: no, Dio. Perchè? Non avrei mai dovuto farlo!
Io: smettiamo. Va a finire che litighiamo. 
Harry: voglio stare solo. 
Io: come hai detto. scusa?
Harry: hai sentito. Scusa, vattene.
Presi la borsa e me ne andai di fretta. Non lo guardai nemmeno in faccia, non avevo il coraggio. Non potevo nemmeno farlo, avrebbe visto le lacrime. Non andai a casa, non volevo. Non me la sentivo di affrontare mia madre e il silenzio di casa mia. Andai in un quartiere isolato. Le macchine passavano di rado da quelle parti ed era popolata maggiormente da persone anziane. Andavo lì a pensare, su una panchina, con l'ennesima stronzata '' PER SEMPRE ''. Guardavo tutto, sempre, con ochhi diversi. Tutto mi appariva d'avanti per la prima volta. Chissa' da quanto tempo quel '' PER SEMPRE'' era lì stampato. Forse lo aveva scritto il signore della palazzina lì di fronte che per ironia della sorte si era lasciato dopo qualche anno con la moglie. Mi sdraiai sulla panchina e guardavo il cielo. Cercavo di memorizzare ogni odore, suono, sfumatura. Chiusi gli occhi per un momento soltanto. Mi sentì una mano toccarmi il viso. Mi alzai di fretta, spaventata. Era la madre di Harry. Mi guardava sorpresa come perdirmi '' Non è il tuo posto '' Infatti non lo era!
Io: mi ha spaventata.
Anne: lo so, mi dispiace. Ma non dovresti essere con Harry?
La guardai per un attimo, seria. Dopo di che scoppiai a piangere. Mi buttai letteralmente tra le sue braccia. Continuava a darmi dei piccoli colpi sulla schiena e ripeteva '' Non è successo niente, calmati! '' volevo, volevo ascoltarela, volevo calmarmi ma stavo troppo male.
Pensavo che sarei partita senza rivederlo. Pensavo che sarei salita su quell'aereo con le lacrime. Ma all'ultimo momento, quella mattina Harry spunto' sudato, affannato e stanco.
Io: Harry!
Harry: Non potevo mancare... mi mancherai da morire.
Io: Hai detto la parola '' mancare '' per due volte!
Harry: lo so, era per precisare!
Io: ahahahahah! Certo! Devo andare.- dissi tutto di un fiato.
Harry: vai, troia, non tornare mai piu'.
Io: come scusa?- dissi scioccata con un accenno di sorriso.
Harry: niente, ti voglio bene.
Io: anche io, Harry.
Mi abbraccio' per l'ultima volta e mi diede un piccolo foglio nelle mani.
Harry: fai buon viaggio! Ciao, ti voglio bene.
Io: grazie, a presto!- dissi dandogli un piccolo bacio sulla guancia.
Lo vedevo allontanare mentre veniva chiamato il mio volo. Camminavo con quel fogliettino in mano cercando di capirne il senso. Arrivata in aereo lo aprii.
"Cara Zoe.
Sei stata speciale, davvero speciale per me. Comincio col dirlo perchè così tu ci possa credere. So che non ti ho mai detto una cosa del genere. Non ti ho mai detto che sei bella, bellissima quando, invece, avrei dovuto dirtelo! Tante e tante volte. Non l'ho mai fatto... No, non so il perchè. Avevi bisogno di queste parole ed io non sono stato capace di sputartele in faccia. Sei diventata importante. Spero di rivederti presto. Fai buon viaggio. Ti voglio bene, il tuo piu' caro amico Harry!''

Quello, tuttavia, non  era destinato a essere l'addio definitivo. La nostra storia  non era ancora conclusa.




                                                                       

 
  
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