A Halloween at
Dalton
Se
c’era
qualcosa che tutto il mondo sapeva, era che Blaine Anderson amava
Halloween. Già
da due mesi, Blaine stava preparando gli addobbi per una delle sue
feste
preferite. Aveva preparato chissà quante zucche da poter
addobbare circa tre
case.
Kurt,
invece, non era poi così elettrizzato per questa festa.
Aveva sempre avuto
paura di tutte quelle streghe e quei vampiri e non aveva mai
festeggiato, ma
quell’anno si sentì di poter fare
un’eccezione alla regola. Anche perché Blaine
era così entusiasta che non l’avrebbe mai lasciato
solo.
Non sapeva
le vere e proprie “regole” di questa festa,
così chiese aiuto a Blaine. “Devi
semplicemente travestirti in qualcosa di estremamente pauroso. Poi non
devi far
altro che divertirti”, questo è ciò che
gli disse il suo ragazzo.
La cosa
più
paurosa che gli veniva in mente era senza dubbio la Sylvester, ma di
certo non
poteva vestirsi dalla sua prof. La seconda cosa che gli venne in mente
furono i
vampiri. Aveva sempre avuto una fobia contro di loro, così
si vestì da vampiro.
Si faceva quasi paura da solo. Suo padre quando lo vide
s’incuriosì.
- Quest’anno ti vesti per Halloween? Non
l’hai mai fatto. – disse Burt. Kurt si
riguardò allo specchio per il suo
ultimo ritocco e poi rivolse l’attenzione a suo padre.
- Alla Dalton fanno una festa e hanno
invitato anche noi del Glee e poi Blaine è troppo eccitato
per andarci da solo.
– spiegò Kurt, producendo una risata di
suo padre.
- Kurt, non è mica un bambino. –
replicò
Burt.
- Quando è Halloween, Blaine diventa
peggio
di un bambino. Ora, però, sarà meglio che vada. –
disse Kurt. Lasciò un
bacio sulla guancia a suo padre e si catapultò fuori dalla
casa, lasciando Burt
a dire “torna presto” alla porta già
chiusa.
Kurt si
ritrovò tra le scure strade di Lima, illuminate solo dalle
luci delle zucche
che si trovavano fuori ogni porta. Anche lui l’aveva fatto
quell’anno. Blaine
gli aveva regalato una zucca, nonostante Kurt gli avesse detto
più volte che
non festeggiava Halloween.
Prese
l’auto
e si diresse verso la casa di Blaine, dove ci trovò una
sorpresa meravigliosa.
La prima zucca che si vedeva lungo il viale di casa Anderson aveva
inciso su la
parola “Klaine”. Kurt sorrise e bussò
alla porta. Blaine gli aprì.
- Amore, sei arrivato! –
esclamò contento
Blaine. Kurt lo osservò curioso. Era vestito da…
oddio, cosa?
- Blaine, non riesco a capire da cosa sei
vestito. Mi dai una mano? – chiese Kurt, cercando
di capire, ma proprio non
ci riusciva.
- Sono il personaggio di Assassin’s Creed.
Finn mi ha prestato il gioco per la playstation e ne sono rimasto
affascinato. –
spiegò Blaine. Kurt lo osservò stranito, ma poi
lasciò lasciar perdere.
- Sono sicuro che Finn apprezzerà molto. –
disse Kurt convinto. Blaine sorrise e si chiuse la porta alle spalle
per
raggiungere il suo ragazzo nel viale.
Guardando le
zucche che circondavano il viale, Kurt si ricordò della
zucca più importante e
sorrise. Blaine lo osservò curioso.
- Perché sorridi? –
chiese il moro.
- Mi sono ricordato della zucca che hai messo
fuori. È bellissima. – disse Kurt,
voltandosi verso di lui con il sorriso
sulle labbra. Blaine sorrise con lui e, senza farsi vedere, si presero
per
mano.
****
Quando
arrivarono alla Dalton, c’erano alcuni loro amici e,
naturalmente, i Warblers.
Chi poteva non mancare se non Sebastian Smythe? Lui e i due ragazzi si
erano
dichiarati “pace” ormai, ma quella mangusta non si
risparmiava mai qualche
frecciatina. Non ci riusciva proprio a stare buono.
Stranamente,
però, il ragazzo non era travestito come i suoi amici e
Blaine e Kurt si
avvicinarono a lui.
- Ehi, Smythe. Non festeggi tu? –
chiese
Kurt. Sebastian li osservò con uno sguardo indescrivibile e
poi li guardò con
il suo solito sguardo superiore.
- Il mio corpo è troppo figo per essere
mascherato. – rispose, facendo scatenare una
risata da Kurt che cercò di
reprimere. Sebastian gli lanciò uno sguardo assassino.
- Forse, fai già paura senza mascherarti. –
costatò Blaine, facendo ridere definitivamente Kurt.
Rimasero a punzecchiarsi
per un po’, fino a quando non furono arrivati tutti e si
potette dare inizio
alla festa.
Si dettero
alle danze più sfrenate fino alla mezzanotte, quando Thad
annunciò con voce
squillante “è arrivato il momento dei
film!”, scatenando entusiasmo da parte di
tutti, prima di tutti di se stesso.
Così,
all’una di notte tutti erano nel silenzio più
assoluto e guardavano un film
nella paura di essere ammazzati dall’assassino in tv. Beh,
diciamo che l’unico
che aveva questa convinzione era Jeff. Fortuna che ci pensava Nick a
calmarlo,
perché sarebbe stato troppo terrificante per lui.
Blaine,
però, non era da meno. Anche lui si stava spaventando tra le
braccia di Kurt,
che lo coccolava dolcemente. Il moro, però, a un certo punto
iniziò a tremare e
l’altro non capì se era per il freddo o per la
paura.
- Blaine, che hai? – gli chiese
Kurt.
Blaine si voltò verso di lui, tremante e con i suoi occhioni
dorati lucidi.
- Ho tanta paura. – rispose il
moro,
sembrando un bambino. Kurt s’intenerì tantissimo e
gli accarezzò dolcemente una
guancia.
- Non voglio che tu deprima per un film
horror. Ti va di andare nella nostra vecchia camera? –
disse Kurt. Blaine
annuì sorridente ed entusiasta.
I due si
guardarono intorno, cercando di non farsi notare e sgattaiolarono via
dalla
stanza principale. Ripercossero quel corridoio e quelle scale, dove si
erano
incontrati la prima volta e si sorrisero l’un
l’altro.
Arrivarono
nella loro ex stanza e la trovarono un po’ troppo ordinata
per essere la camera
di Trent e Thad. In ogni angolo di quella stanza c’era un
ricordo di loro e si
sorridevano l’un l’altro, ricordandolo.
Kurt si
sedette su quello che era stato il suo letto. Ricordava ancora le notti
che
aveva passato in quel letto, accoccolato a Blaine che gli raccontava le
storie
divertenti dei Warblers, anche se lui non lo ascoltava, troppo
impegnato a
osservare i suoi lineamenti.
Blaine si
sedette accanto a lui e lo osservò.
- Ti ricordi delle nostri notti qui dentro?
Non dimenticherò mai questo posto. - disse Blaine malinconico. La Dalton gli
mancava ogni giorno. Era lì che
aveva conosciuto i primi amici che lo avevano accettato per quello che
era. Ed
era lì che aveva conosciuto l’amore della sua vita.
- Anch’io. Questa scuola è la nostra scuola. È il nostro
posto
speciale. – disse Kurt, ricordando i bei tempi
della Dalton. Si voltò verso
Blaine e si sorrisero.
- Ti amo davvero tanto Kurt.
- Anch’io ti amo e ti amerò per
sempre,
nonostante il tuo strano vestito da assassino. –
disse Kurt, facendo
mettere a Blaine il suo adorabile broncio. Ma subito dopo, il moro si
catapultò
su di lui per fargli il solletico. Voleva la sua vendetta!
Kurt
continuava a ridere a crepapelle sotto di lui e lo pregava di smettere,
ma
Blaine la smise solo quando gli lasciò un dolce bacio sulle
labbra.
- Buon Halloween, amore mio.
Passarono il
resto del tempo a coccolarsi su quel letto che li rendeva felici dei
loro
ricordi. Almeno fino a quando non si addormentarono e Finn e Rachel li
trovarono addormentati uno nelle braccia dell’altro.
Angolo
dell’autrice
Ehilà,
everyone! Buon Halloween a tutti, anche se in ritardo!! Purtroppo, EFP
ieri era
in manutenzione e non ho potuto pubblicare, ma, come ho già
detto, “non c’è mai
un tempo per leggere Klaine”.
Come avete festeggiato voi questa
paurosa festa? Io
a casa, con una coperta addosso a guardare Ris su canale 5. Mamma mia,
che
tristezza… Spero vi siate divertiti anche per me.
Allora, vi
è
piaciuta questa piccola one-shot ambientata a casa Dalton? Ho pensato:
“Io
resterò a casa a non fare un ciufolo, ma chi mi dice che
Kurt e Blaine non
possono divertirsi?”, quindi mi è venuta in mente
questa one-shot un po’ fluffosa.
Spero vi sia
piaciuta e non faccia pena, come credo. Fatemi sapere cosa ne pensate e
se vi è
piaciuta.
Chi di voi
è
andato al Lucca Comics? Beati voi, io invece non ci sono potuto andare.
Divertitevi, anche lì, per me.
Bene, ora
sarà meglio che vada. Bye!
xoxo
KekkaFox
P.S.: per
chi non l’avesse vista, la zucca con la scritta Klaine
è questa qui, non è
stupenda?