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Autore: Katedixon    01/11/2012    0 recensioni
La storia di Liam e Kate, due liceali di Londra che ne hanno passate tante, ma si amano come il primo giorno.
Dal giorno in cui si conosciuti, al giorno della rimpatriata di famiglia.
«Dovremmo uscire qualche volta, Kate.»
E poi -per sua sfortuna- fece qualcosa che non avrebbe dovuto fare. La sua mano si appoggiò sul fianco della ragazza, fin troppo in basso.
Ci volle poco perché la mano della ragazza scattasse sulla sua guancia, lasciandogli un evidente segno rosso e facendo ridere metà del locale, compresi gli amici del ragazzo.
«Non penso, Liam.»
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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«Jer, vai in soggiorno, ti raggiungo subito.»
Il bambino, deluso, smise di saltare sul letto matrimoniale e corse fuori dalla camera da letto dei suoi genitori, mentre sua madre era piegata su un cassetto, intenta a cercare il vecchio annuario del liceo.
A Jenny era venuta la splendida idea di ricordare i bei tempi andati e di far vedere quell'album al suo nuovo fidanzato, Alexander.
Dopo aver recuperato il libro, Kate scese le scale ed entrò nel grande soggiorno, in cui tutti stavano seduti a chiacchierare. Le spuntò un sorriso, quando vide suo marito che giocava con Katherine, la loro figlia di tre anni.
«Mamma, zia Jen dice che domani devo andare a scuola. Domani è domenica, non devo andare a scuola, vero?»
La bionda roteò gli occhi e lanciò un'occhiataccia alla sua migliore amica.
«No, tesoro, non devi, tranquillo.»
Il piccolo bambino di sei anni fece la linguaccia a Jenny e iniziò a correre per la stanza. Che terremoto.
«La solita sentimentale, scommetto che quell'annuario ce l'hai conservato e protetto. Io non so nemmeno dov'è il mio.»
Odiava quando Jenny faceva così, avrebbe voluto buttarla fuori di casa. Sbuffò e lasciò cadere l'album sul tappeto, proprio davanti a lei.
«Calma, Dixan.»
La bionda si morse il labbro, non poteva permettersi di fare una scenata isterica davanti ai suoi figli, ma odiava seriamente quello stupido soprannome. 
Jenny, divertita dalla reazione della sua migliore amica, aprì l'annuario ridacchiando e si soffermò sulla prima pagina, dove i giocatori della squadra di football sorridevano serenamente. 
Sapeva a cosa stesse pensando la mora: James Wilkinson, il suo primo ragazzo. Erano stati insieme per così tanto tempo, lui capitano della squadra di football, lei di quella delle cheerleader, sembravano perfetti. E invece, dopo qualche anno, una piccola ficcanaso di nome Lisa Turner aveva rovinato tutto.
«Guarda che razza di capelli di tuo marito all'ultimo anno!»
«Ehi, non avevano niente di male, i miei capelli!»
Liam mise giù la piccola Katherine e si unì agli altri, sedendosi proprio accanto a Jenny.
«Liam Foster, finto biondo montato.»
«Oh, guarda, la squadra delle gallinel-» si bloccò a metà frase appena si accorse dello sguardo di sua moglie.
«Jenny Powell, rompipalle approfittatrice.»
Quei due l'avrebbero mai smessa? Ne dubitava seriamente.
«Ma', papà ha detto una parolaccia!»
Kate si mise a ridere e lanciò un'altra occhiata a Liam, che cercava di restare serio, senza tanto successo.
«Papà è maleducato, lo sai. Non lo farà più. E tu non imitarlo. Vale anche per te, Jeremy. Jeremy Foster, scendi da quel tavolo!»
Il bambino, però, non voleva saperne di calmarsi e, sceso dal tavolo, salì sul divano e iniziò a saltarci su. Kate sbuffò e si caricò suo figlio in spalla, per portarlo con sé e sedersi insieme al resto dei suoi amici.
«I bambini non vogliono dormire, eh? Jer, Kath, che ne dite di una bella storia?»
«Sìì, per favore, per favore!»
Avrebbe ucciso Jenny, sapeva benissimo a cosa stava pensando, era sempre la stessa storia.
«La vostra storia preferita dovrebbe andare bene. Dai, Katie, inizia-»
«Sai che solo Liam mi chiama Katie.» mormorò la bionda, iniziando a sfogliare l'annuario e raggiungere la pagina dei diversi riconoscimenti, specialmente che riguardavano la vita sociale. Al centro della pagina, due visi sorridevano, contenti che quell'anno fosse finito per il meglio, alla fine. 
«Sì, mamma, dai, raccontaci di te e papà!»
«Ancora? Sapete questa storia a memoria.»
«Meglio delle solite cose, come Biancaneve, Cenerentola-»
«Jenny, zitta un po'!»
«Che maleducata!»
«Alexander, sinceramente non so come tu possa sopportarla tutto il giorno.»
«E tu come hai fatto tutti questi anni, Katie?»
«Non chiamarmi Katie!»
«Calmatevi.» borbottò Liam, accarezzando i capelli di sua figlia.
«D'accordo, vi racconterò la storia ancora una volta, ma sedetevi e rilassatevi.»
I due bambini si rilassarono, l'una tra le braccia del padre, l'altro tra quelle di Jenny.
«Sapete che ci conoscevamo da prima, ma non c'eravamo mai parlati, se non qualche parola per i corridoi, fino a quella serata al bar.»
 
«Kate Dixon, che ci fai qui, tutta sola?»
«Ho appena scaricato un ragazzo, perché?»
Era una cosa da niente, per lei. Liam si mise a ridere e si sedette sullo sgabello accanto al suo.
«Ah, le cheerleader, fate troppe stragi.»
La ragazza ignorò volutamente l'ultima affermazione e si appoggiò al bancone. Era uscita per divertirsi, quella sera, e sicuramente non si sarebbe fatta rovinare la giornata da uno sfigato che voleva solo andare a lett con lei.
«Una Vodka Lemon.»
«Ci vai giù pesante! Faccia due.»
Si voltò verso di lui, che non faceva altro che sorriderle, e arricciò il naso. Non capiva davvero perché si fosse seduto con lei, quando i suoi amici erano seduti proprio in un tavolino dietro di loro. Probabilmente era una scommessa.
«Se ora ti bacio, vincerai i tuoi soldi e mi lascerai in pace?»
Sembrò confuso, all'inizio, ma poi realizzò che idea si era fatta Kate.
«Non è una scommessa, biondina. Solo che mi annoiavo e tu sembri più divertente di loro.»
Accennò con la testa alla sua compagnia e si passò una mano tra i capelli, per poi prendere il suo bicchiere di Vodka e portarselo alle labbra. La ragazza lo imitò, mandando giù un lungo sorso. Non era una che reggeva benissimo l'alcool, ma qualche bicchiere poteva anche permetterselo.
«Chi è il povero ragazzo che hai fatto soffrire stasera?»
«Malcom Klane, ma non credo che abbia sofferto troppo, probabilmente si sta già consolando.»
Picchierellò il piede a terra, maledicendo il fatto che la sua migliore amica fosse fidanzata e proprio in quel momento era a casa di James. 
Buttò giù tutto il liquido che c'era dentro il bicchiere e si alzò dallo sgabello, iniziando a rovistare dentro la sua borsa per cercare i soldi.
«Lascia, pago io.»
Anche Liam si era alzato e le stava a pochi centimetri di distanza.
«Dovremmo uscire qualche volta, Kate.»
E poi -per sua sfortuna- fece qualcosa che non avrebbe dovuto fare. La sua mano si appoggiò sul fianco della ragazza, fin troppo in basso.
Ci volle poco perché la mano della ragazza scattasse sulla sua guancia, lasciandogli un evidente segno rosso e facendo ridere metà del locale, compresi gli amici del ragazzo.
«Non penso, Liam.»
Storse le labbra e uscì dal bar. Tutti i ragazzi volevano solo una cosa dalla bionda, era sempre stato così, per colpa della sua fama. Perché era così difficile trovare qualcuno che tenesse a lei veramente? Non uno che la volesse solo per una notte, qualcuno che la amasse. Probabilmente chiedeva troppo.
  
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