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Autore: literatureonhowtolose    01/11/2012    4 recensioni
"Halloween. La notte dei mostri, degli spiriti, dei tizi con le zucche al posto della testa e, soprattutto, del terrore. Così dicono."
Cosa succederebbe se Stiles Stilinski decidesse, nella notte di Halloween, di mettersi nei panni della piccola e ingenua Cappuccetto Rosso, così simile a lui per innumerevoli versi? E se, volontariamente, si imbattesse nel suo personale "lupo cattivo"?
Una piccola One Shot ambientata nella prima stagione, dove Derek e Stiles sono una coppia di fatto e il più piccolo sfrutta Halloween per mostrare qualcosa di particolare al lupo.
Crossdressing.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP
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Dedico questa storia a Kam, il mio Derek personale, perché sì. Perché è sua, e basta.
 
Little Red Riding Hood
 
Halloween. La notte dei mostri, degli spiriti, dei tizi con le zucche al posto della testa e, soprattutto, del terrore. Così dicono.
Suppongo non sia una festività granché eccitante per chi è abituato a vivere ogni giorno della sua vita in veste di strana creatura. Per questo avevo deciso di lasciar stare Derek e farmi i cavoli miei.
Peccato che quando si tratta di lui la mia forza di volontà è pari a meno cento, perciò tutti i buoni propositi sono andati a farsi friggere nel giro di mezza giornata.
E’ questa la ragione principale per cui ora sono diretto verso casa sua. Sì, quella che sta in piedi per miracolo.
Mai in tutta la mia vita avrei pensato che il cross-dressing avrebbe fatto al caso mio, e mai in tutta la mia vita avrei pensato di riuscire a vestirmi da ragazza senza morire sotterrato dalla vergogna. Eppure è impressionante la velocità con cui sto attraversando questi boschi, che ormai conosco come le mie tasche, travestito e con un cestino da pic-nic che mi penzola dal braccio destro.
Cappuccetto Rosso.
Quante volte ho pensato a come io sia l‘unico mortale che ha deciso di correre coi lupi pur non volendosi trasformare. E quante volte mi sono paragonato a quella ragazzina imprudente e forse un po’ ingenua, accennando un sorrisino. In fondo la nostra storia è la stessa, no?
Finiamo entrambi nelle fauci del lupo.
Una differenza c’è, però, ed è sostanziale. Lei alla fine si libera. Io non credo vorrò mai farlo.
Quando arrivo a pochi passi da casa Hale poso il cesto a terra e mi metto le mani sui fianchi. Resto fermo per qualche attimo, immerso nel sordo silenzio notturno, assottigliando gli occhi per controllare che Derek non sia da qualche parte qua intorno. Poi, dato che non lo vedo proprio, procedo con le mie misure. E cioè urlo.
«Hey sourwolf, indovina chi è venuto a trovarti.»
Due secondi netti e una fredda ventata improvvisa mi sferza il volto, mentre un sorriso sicuro si disegna sulle mie labbra. E’ qui.
«Come ti sei conciato, Stiles?» mi chiede, la voce bassa e roca, il suo respiro che mi solletica le orecchie. Quant’è vicino.
Mi giro verso di lui, ritrovandomelo a un palmo di naso. Ridacchio, incateno gli occhi ai suoi e gli rispondo: «Constata tu stesso, ce l’hai il dono della vista, no?»
Sotto il mantello rosso sangue porto il vestito più scomodo che avessi mai potuto scegliere, ma difficilmente ne ho visti di così belli. La gonna è ampia, lunga e di un morbido velluto color cremisi; la camicia di seta bianca, con le maniche a sbuffo, si adagia delicatamente su di essa, e i guanti di pelle rossi mi arrivano fino a metà avambraccio. Non avrei mai creduto che  mi sarei trovato carino, vestito da femmina, invece non sono così male. Insomma, la mia corporatura esile e i miei lineamenti morbidi aiutano a non farmi sembrare completamente inadeguato.
Derek non fa mai trasparire le sue emozioni, ma io ho imparato a decifrarlo, e so che è sorpreso. Sconvolto, quasi. Non riesce a credere ai suoi occhi, nello specifico. 
Il mio intento è riuscito. Sono soddisfatto. Sollevo un angolo della bocca in un mezzo sorriso.
«Cosa ti è saltato in mente?» mormora, i nostri nasi che quasi si sfiorano.
«Non ti piace?» domando, fintamente deluso, ben cosciente della risposta.
Lui mi circonda la vita con il braccio e mi attira a sé, facendo scontrare prepotentemente le nostre labbra. Sapevo l’avrebbe fatto, siccome lui le cose non le ammette ad alta voce.  Agisce e basta. E dal modo in cui lo fa, capisco che adora la mia idea.
Gli getto le braccia al collo, arpionandomi ai suoi corti capelli neri e tirando un po’.  A quel contatto emette un ringhio basso e gutturale che sfuma quasi subito, mentre la sua lingua slitta sulla mia, danzandoci insieme sinuosa.
Prima che la situazione degeneri riesco a scostarmi con malavoglia da lui, guadagnandomi un’occhiataccia delle sue. Quanto le amo, le sue occhiatacce. 
Cammino lentamente verso il cesto, la gonna che disegna ampi cerchi intorno alla mia figura. Prelevo dal cestino una normalissima tovaglia da pic-nic a quadri bianchi e rossi e la stendo malamente a terra, per poi sedermici sopra mentre il cappuccio mi scivola lentamente dalla testa e le foglie secche scricchiolano sotto il peso del mio corpo. Mi tolgo i guanti e tasto con il palmo il suolo vicino a me, invitando Derek a seguirmi. Lui arriva immediatamente.
Si lascia cadere in ginocchio davanti ai miei occhi, e in un battito di ciglia mi è addosso.
Sono steso sulla schiena, la bocca dischiusa e gli occhi serrati. Derek mi ha slacciato il mantello e ora mi bacia il collo, succhiando e mordendo in modo inoffensivo.
Ha uno straordinario controllo di sé, ma non posso evitare di provare una punta di paura ogni volta che facciamo l’amore. E’ pur sempre un lupo mannaro, e una minima parte di rischio la corro in qualsiasi modo vogliamo metterla. 
Ma non permetto al terrore di prevalere. Mi fido di lui, anche se lui afferma di non fidarsi di me.
Mi slaccia frettolosamente la camicetta e la getta chissà dove, poi comincia a leccarmi il torace in tutta la sua lunghezza, provocandomi brividi di piacere su per la spina dorsale. 
Gli levo la maglia alla cieca e con le mani vado a esplorare ogni angolo di pelle, a tracciare i contorni marcati dei suoi muscoli.
Con la coda dell’occhio lo vedo scalciare via i propri pantaloni e rimanere in intimo. Oh mio Dio, potrei venire in questo istante, lo giuro.
Mi alza la gonna, ma non me la toglie. Il morbido velluto mi solletica il mento, mentre Derek mi sfila i boxer di dosso e li getta di lato con la stessa noncuranza con cui ha trattato il resto dei vestiti. Si inumidisce con la saliva le prime tre dita della mano destra e inizia a prepararmi lentamente. Mugolo e mi arpiono alle sue spalle, chiedendo di più a ogni tocco.
Ma so di non essere l’unico a non resistere, qua.
E infatti, a prova di ciò, non passa troppo tempo prima che Derek si decida a privarsi anche dell’ultimo  indumento che indossa ed entrare in me, senza troppe cerimonie.
Ogni volta che io e lui andiamo a letto insieme non capisco più niente. Non capisco più chi sono, non capisco dove sono..non capisco perché sono. Perdo la cognizione di tutto, è come se ogni cosa intorno a me abbandonasse logica e concretezza. Mi ritrovo in sospeso, immerso in un mare di piacere di cui nemmeno credevo possibile l’esistenza, e ad ogni affondo so di fare un passo avanti su un sentiero sempre diverso che però  ha un’unica destinazione: l’estasi.
Avvolgo il suo bacino con le mie gambe e mi aggrappo alla tovaglia, consapevole di essere vicino al limite. So che anche Derek è al culmine, riesco a percepirlo per via delle spinte sempre più veloci e profonde. Credo di mormorare qualche volta il suo nome prima di arrivare all’orgasmo. E quando vengo io, viene lui.
Si accascia sopra di me per poco, poi si lascia scivolare di lato, ansimante, mentre cerca di riprendere il controllo di sé e dei suoi sensi. 
Il mio respiro è affannato, ma riesco a raccattare il mantello cremisi e adagiarlo sopra ai nostri corpi tremanti e scossi. Lui sembra calmarsi all’istante, come se l’indumento l’avesse in qualche modo tranquillizzato, forse per il tepore della stoffa. Pare ricordarsi che siamo all’aperto ed è fine ottobre, quindi si avvicina fino a far toccare i nostri corpi madidi di sudore e mi stringe a sé, affondando la testa nell’incavo fra la mia spalla e il mio collo.
 L’unico momento in cui mi è concesso di vedere parte del vero Derek, senza troppe maschere o muri di protezione, è appena dopo che abbiamo fatto l‘amore. E’ così bello che stento a credere che, in uno strano modo, sia mio.
Gli poso un delicato bacio sulla nuca e rimaniamo così per un po‘, lui avvinghiato a me e io ad accarezzarlo con calcolata lentezza.
«Pensavo saresti uscito con Scott.» mugugna dopo qualche minuto.
«No, è con Allison. Non volevi venissi?» chiedo, genuinamente curioso.
«Sono contento che tu non sia con lui, Stiles.»
E per me quella frase vale più di tutti i “ti amo” del mondo. 
Perché è così che Derek dimostra quanto tiene a una persona. Non è capace di farlo in altro modo, non vuole farlo in altro modo, e ha i suoi motivi. Ma lo dimostra, se impari a capirlo, e a volte lo fa anche piuttosto chiaramente.
«Buon Halloween, sourwolf.» sussurro.
Sicuramente, penso mentre ce ne stiamo sdraiati l’uno contro l’altro e i nostri respiri mutano in pallide nuvolette di vapore, in nessuna versione della fiaba Cappuccetto Rosso è stata così felice di aver incontrato il lupo lungo la strada.

Angolo a trecentosessanta gradi.
Buonasera a tutti. ..che saluto formale(...). Comunque- ciao, ecco- lo so che Halloween era ieri, ma siccome ho finito di scrivere questa storia quand'erano più o meno le cinque di mattina non sono riuscita a postarla causa cascate di sangue dagli occhi(...) e stanchezza assurda. Quindi ho fatto che ricontrollarla a mente fredda poco fa e postarla adesso.
Non è niente di che, sicuramente non è una delle cose più belle che io abbia mai scritto, ma doveva uscire ed è uscita così. Non ha una vera e propria trama, se non questo filo conduttore di Cappuccetto Rosso. Diciamo che è più PWP di quanto volevo fosse. 
Ho deciso lo stesso di pubblicarla, spero possa piacere a qualcuno e soprattutto al sopracitato Kam -fiss-. Spero di non averlo deluso troppo, praticamente.
Fine della mia parlata lunga chilometri, giuro. Grazie come sempre a chiunque legga e recensisca, a presto!
... e p.s: sono ossessionata dalla Sterek, addio-
  
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