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Autore: Dearly Beloved    02/11/2012    5 recensioni
Una dichiarazione.
[DanteXLady (o una specie)]
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Undefinied-



Lady era abituata ad assecondare le idee più folli di Dante. Alla fin fine, frequentava quel soggetto così... particolare, da circa sei anni, pur essendo molto più giovane di lui.
C'è da dire che spesso smontava subito il suo entusiasmo, come ad esempio quella volta che l'albino era andato da lei, il costume da bagno sotto i pantaloni e l'olio abbronzante nel borsone, dicendo “Oggi si va al mare!” in una giornata di fine ottobre - inizio novembre.
Quella volta lei si era stretta nella felpa, aveva inarcato un sopracciglio guardando i grigi nuvoloni all'orizzonte ed aveva sospirato esasperata. “Io te l'avevo detto che la droga fa male, però.”
Dante era scoppiato a ridere fragorosamente per poi, con l'aria di chi la sa lunga, illustrarle il suo piano con un disegnino alquanto idiota, riassumibile con un altrettanto idiota sillogismo.
1) Dante è albino.
2) Dante non va al mare in estate.
3) Dante va al mare in inverno.
Inoltre Dante, come se fosse la cosa più normale del mondo, l'aveva invitata a venire con lui.
“Non posso vederti in costume da bagno ad agosto (anche se ho le foto), ma avrò pur il diritto di vedere la mia bambina in bikini almeno una volta all'anno!”
Lady l'aveva guardato con gli occhi sgranati per tutto il tempo, ed era anche abituata alle affermazioni da arrapato cronico di Dante, ma dopo quel “anche se ho le foto”, sorrise sadica e gli sbatté la porta di casa in faccia. Sul naso. Che naturalmente, aveva preso a sanguinare copiosamente.
Le volte che invece lo assecondava c'era da ridere sul serio, come quando le aveva detto di voler andare in giro per i vicoletti di Devil City a caccia di demoni.
Cioè, non so se ci siamo capiti. Dante Sparda, diciannove anni di vita sprecati (muscoli per l'ottanta per cento, cervello venti -o meno, probabilmente-), era seriamente convinto che lì ci fossero i demoni.
Lady non gli aveva riso in faccia quella volta, no, aveva riso dopo che se n'era andato, con le lacrime, e per di più adesso aveva le foto di lui che puntava un fucile da softair ad un ratto gigante dietro un cassonetto della spazzatura, di lui che spaventava a morte una vecchia signora, di lui che infastidiva una coppia di fidanzati per capire se fossero o meno umani e di lui che tempestava i passanti di domande del tipo “Avete visto qualcosa di anomalo da queste parti?”, e quando un'orfanella bionda aveva annuito e aveva detto che lui era sicuramente una delle cose più anomale che avesse mai visto, Dante si era preso la testa tra le mani perché “Mai, mai avrei pensato di essere una creatura delle tenebre!”.
Quindi, seriamente, wow.
Di certo si era fatta le risate quella volta.
Ma adesso che aveva Dante di fronte, sulla porta di casa, con tre rose e una scatola di biscottini a forma di cuore in mano, e una faccia terribilmente, terribilmente seria, non sapeva se ridere oppure piangere.
Quale poteva essere la soluzione migliore, stavolta? Rompergli il naso di nuovo o assecondarlo?
...
“Okay Sparda, risolviamola con una partita a carte.”



 






LE note dell'autore: ♪♪♪♪

(??WTF)


True story.
*facepalm*

La droga fa davvero male, io e Dante ne sappiamo qualcosa.
Ciò che ho scritto non ha un inizio, non ha una fine, non ha neanche una vera trama, ma mi andava di scriverlo punto e basta.
Sono squallida.
Lalalalala.

Sopprimetemi.♥

Dearly.

   
 
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