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Autore: MartinaAnna    02/11/2012    0 recensioni
Questi sono i pensieri di una musicista.
Una ragazza che ama la musica, che ama il pianoforte, ma che, un giorno, ha deciso di lasciare tutto.
Sogni da bambina, che poi infantili non lo sono stati mai.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sai, forse è stato sbagliato lasciarti in disparte. 
In un angolo di quella stanza verde, -dove tu sei, nel senso che esisti-, un tempo erano racchiusi i miei sogni di bambina, che poi infantili non lo sono stati mai. Oggi, non ho desideri da portarmi dietro: solo passioni che continuano a tormentarmi, a chiedermi di scegliere. Passioni forti che mi regalano l'emozione e la forza giusta per affrontare la mia vita a testa alta, con ottimismo, con il sorriso stampato in faccia contro ogni male. Eppure, anche se non studio più, tu sei sempre lì.
Impolverato: dal nero sei passato ad un grigio più opaco, che, per quanto mamma si ostini a pulire, torna sempre. E' perchè non mi occupo abbastanza di quel pezzo di vissuto che sei tu per me, non lo rivivo abbastanza in profondità da poter scongiurare qualsiasi crisi d'astinenza. Suono, tutti i giorni, ma mai come facevo quando andavo a lezione. Non c'è quella morbosità assurda di voler riuscire, non c'è più l'esaltazione spaventata per un nuovo brano. 
Eppure, continuo a fissarti, aspettando che una melodia sorga da chissà dove: comincio a sentirla in testa e mi fiondo a posare le mani sui tasti, ma quando arrivo mi è già sfuggita di mente. E' sempre così, ormai è diventata abitudine. 
E' il tuo suono che porto ovunque, cercando in qualasiasi modo un aggettivo o una parola che lo descriva, senza risultati evidenti. Sentirti tramite le cuffiette, mi emoziona, mi rende felice e fiera di essere stata tua amica per tanto tempo.
Tu sei, tutto sommato, l'essenza migliore di me: la parte che tengo nascosta, che rimane racchiusa tra le quattro mura di casa mia e le quattro orecchie dei miei genitori (due per ognuno, s'intende!). Fai parte di me, come io appartengo a te ed è qualcosa che odio ostentare, che mi piace rimanga mia, di mamma e papà. Perchè se ho cominciato a suonarti, lo devo soprattutto a loro. 
Mi stai chiedendo se sono pentita della mia scelta di non andare più a lezione?
No, non lo sono. Ero arrivata ad un punto in cui avrei dovuto fare un salto di qualità che non mi sentivo di fare, o che non mi era ancora concesso. Be', eccomi qua. Una grande passione, un grande amore verso di te, amico dalle mille avventure. Tu sei quello che conosce tutte le mie paure, tutti i miei segreti, tutte le persone a cui penso mentre scorro con gli occhi gli spartiti: i dolori e le gioie del mondo sono legati a te. Almeno quelle del mio, di mondo. 
E nei tuoi tasti bianchi e neri, racchiudi, per me, il significato della parola amore. 
  
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