Buona lettura.
Voldemort
alzò la testa al suono dei passi che si avvicinavano. I
dissennatori si
spostarono al suo passaggio,
rispondendo ormai ai suoi comandi, e
non
poté fare a meno di stringere i pugni. Eccolo, il Ragazzo
che è Sopravvissuto,
appena salito al grado di Salvatore. Eppure lui non era morto; non
ancora,
almeno.
-
Ciao, Tom.
Grugnì
in risposta. Odiava quando qualcuno lo chiamava col quel nome: lui era,
era
stato e sarebbe sempre rimasto Lord Voldemort.
Harry
materializzò una sedia e si sedette davanti alla cella. Lo
faceva infuriare
vederlo così sicuro, così certo che lui, il
grande Voldemort, non fosse una
minaccia per quel ragazzino.
-
Allora, Harry, sono già stato condannato a morte? In fondo
è per questo che mi
hai risparmiato... Per non avere sensi di colpa.
Harry
sbuffò e lo fissò negli occhi. Voldemort non
distolse i suoi, e non avrebbe mai
ammesso che sentiva il potere, un potere puro, provenire
dall’altro. L’aveva
sconfitto, ma era ancora vivo, e appena sarebbe uscito...
-
Non avrei certo avuto sensi di colpa nell’ucciderti, Tom, hai
fatto troppe
malvagità per meritare di vivere, ma... li ho visti.
Voldemort
ebbe un sussulto che non riuscì a simulare.
Deglutì e fissò la cicatrice sulla
fronte dell’altro.
-
Che buffo, la tua cicatrice non sarebbe dovuta scomparire?
-
Non credo che possa, in realtà – rispose, e
alzò un sopracciglio, probabilmente
per il repentino cambio di argomento.
-
Certo che può, ormai dovresti essere il più
potente mago in vita, presenti
esclusi, no? E sei solo un ragazzino.
E hai scelto la Luce, il Bene superiore, e tutte quelle sciocchezze
lì. Credi
che rinchiudendomi qui il male finirà? Sei solo uno sciocco,
Harry Potter.
Il
ragazzo si agitò sulla sedia; ah, era così
semplice mettere le dita nella piaga
di quelle sciocche credenze, farlo desistere dai suoi intenti, fare...
-
Tom, li ho visti. Smettila di cercare di... di...
Scosse
la testa, ma anche Voldemort non sapeva più che dire. Il suo
tentativo di
sviare il discorso non era funzionato come suo solito, buffo, ma
intuibile. Doveva
almeno provarci.
-
Sono un uomo finito, Potter, uccidimi subito e facciamola finita
– disse, e in
fondo quasi poteva credere nella sua piccola bugia. Perché
lui sapeva che, se
non era ancora morto, c’era una ragione.
-
No, non credo che ti ucciderò.
Voldemort
alzò un sopracciglio.
-
E non lascerò che diano il Bacio. Sono sempre stato
contrario, e non farò
eccezioni per te.
A
quel punto Tom non
riuscì più a
mostrare indifferenza. Spalancò gli occhi e scosse la testa.
-
Sei il cocco di Silente, Potter.
-NON
OSARE NOMINARLO! – urlò e si alzò di
scatto, ma rimase a fissare il vuoto, come
se non si aspettasse di reagire in quel modo. Sbuffò e si
risedette.
-
Non... non nominarlo così. Non sono qui per parlare del
fatto che tu, tu sei la
reale ragione della morte di Silente. Lui era... – si
fermò e si passò una mano
fra i capelli. – Tom, ho visto i tuoi ricordi e le tue
emozioni.
-
L’avevo capito, Potter.
-
Quando... – fece un’ulteriore pausa,
sospirò e riprese. – Quando
ho distrutto i tuoi Horcrux, ho sentito tutto quello che hai provato,
i tuoi ricordi più nascosti. Grazie alla nostra connessione,
ogni volta che ne
uccidevo uno, sapevo che avrei visto qualcosa che non volevo vedere, perché è
più semplice crederti un cattivo senza cuore,
che pensare che alcune tue scelte siano state quelle di un ragazzo, un
bambino solo.
Voldemort
sibilò nel sentire il Serpentese fluire naturalmente dalle
labbra di Harry, ma
capì il suo intento. Ovviamente il ragazzino voleva tenere
gli Horcrux nascosti
al resto del mondo, e in fondo lo voleva anche lui.
-
Non sono mai stato solo, Potter, ho
sempre avuto persone pronte a fare di tutto per me.
-
Già, hai sempre avuto dei seguaci,
ma il
tuo solo amico è stato un serpente enorme, e la tua famiglia
non si è rivelata
quel che credevi. Questo è essere soli.
Tom
sussultò. Non voleva ricordare quello... E fino a quel punto
aveva creduto che
il ragazzino stesse bluffando, avesse solo voglia di cancellare i
propri
rimorsi e lasciarlo marcire in prigione, ma quei dettagli che nessuno
conosceva, che non aveva mai rivelato ad anima viva, non potevano che
confermarlo: Harry Potter aveva davvero guardato i suoi ricordi
più profondi.
Si
sentì svuotato, e all’inizio non capì
nemmeno perché. Poi venne la rabbia, e
riuscì a riguardare il ragazzino negli occhi.
-
È per questo che non mi hai ucciso? Per pietà?
– chiese, abbandonando
momentaneamente il Serpentese.
-
In parte. Ma non l’ho fatto per te, l’ho fatto per
me.
-
Spiegati – ordinò. Il ragazzo non
sembrò alterarsi per il tono autoritario, ma
rispose comunque.
-
Ho pensato che se fossi stato al tuo posto, se avessi vissuto io la tua
vita,
non so se sarei riuscito a scegliere... bene.
Se fossi stato al tuo posto, avrei voluto avere davanti a me qualcuno
che
potesse capire, e che mi fermasse, qualcuno che comprendesse la
solitudine e mi
desse un modo per redimermi, perché la verità
è che io l’ho avuto, ho avuto
qualcuno che si fidasse realmente di me, e questo mi ha aiutato. Forse
non è
quello che vuoi tu, ma io ho trovato un modo per farti scontare almeno
in parte
ciò che hai fatto.
-
Farmi marcire in prigione? – chiese, alterato.
Harry
ebbe la decenza di arrossire e abbassò per la prima volta lo
sguardo. Voldemort
si alzò e si avvicinò alle sbarre.
-
Harry Potter, dimmi cosa sta succedendo.
-
Ho votato contro la tua condanna a morte, contro il Bacio, ma non ho
trovato
altra soluzione che quella di toglierti i poteri.
Voldemort
sbatté i pugni così forte sulle sbarre che si
sbucciò completamente le nocche.
Harry sussultò e si alzò in piedi anche lui. Si
guardarono negli occhi e,
sebbene il ragazzo fosse più basso, alla fine fu Voldemort
ad indietraggiare.
-
Tu non puoi. Non c’è nessun mago più
potente di me, a parte...
-
Esatto. Se credi che la scelta morale di toglierti la magia sia tanto
più
semplice di quella di ucciderti, be’, stai sbagliando.
-
Potter, sei un mago morto.
Harry
si sedette nuovamente e materializzò un tè per
sé.
-
Visto che ti ho sconfitto, sono più potente, anche se la
fortuna e gli aiuti
esterni sono stati dalla mia parte. Non hanno ancora deciso, ma credo
che la
mia idea farà la differenza.
-
Credi che ti ringrazieranno per questo, Potter? Credi sul serio che
sarai
considerato ancora il Salvatore?
Harry
ridacchiò, prese un sorso di tè e rispose.
-
Assolutamente no, già mi guardano con paura, pensando a
quando farò le tue
stesse scelte e cercherò di prendere il potere, quando
sarò Ministro della
Magia, perché tutti credono che voglia diventarlo.
Però questa soluzione è la
più semplice per evitare a te di essere ucciso, e a me per
fare la cosa che
ritengo giusta.
Voldemort
lo guardò con uno sguardo nuovo: il ragazzino si stava
trasformando in un uomo
che riusciva a parlargli senza paura né rabbia, anche se
probabilmente la sua
voglia di ucciderlo era pari solo alla propria.
-
Non vuoi essere Ministro? – chiese, soffermandosi un attimo
su quell’aspetto
alquanto particolare del ragazzino.
-
Per carità, no! Eppure anche tu hai visto nella mia testa...
Già è difficile
essere considerato il Salvatore, l’icona di pace del Mondo
Magico, non ho bisogno
di altri sguardi su di me, grazie.
Harry
sorseggiò di nuovo il suo tè e aspettò
la domanda che, sapeva, sarebbe
arrivata.
-
Non è un’idea tua, vero, Potter?
Ebbe,
di nuovo, la decenza di arrossire.
-
In effetti, non del tutto. A trovare l’incantesimo
è stata Hermione, e sono
riuscito a padroneggiarlo per fortuna prima della decisione su di te.
Hanno
tutti paura che tu li maledica dopo la morte.
Voldemort
represse un sorrisetto.
-
Sarebbe la cosa migliore.
Harry
fece scomparire il tè e si alzò dalla sedia.
-
La morte sarebbe una scappatoia troppo semplice per te, Tom. Devi
affrontare
ciò che hai fatto.
-
Harry Potter, togliere la magia a un mago è come togliergli
la vita, non cambia
molto – disse, cercando di usare un tono calmo, ma gli
uscì lo stesso come un
ringhio.
-
No, non è vero, ti sto dando una possibilità,
un’altra vita.
Voldemort
scoppiò a ridere, una rista senza gioia.
-
E credi che la gente non mi guarderà con orrore, non mi
vorrà torturare,
uccidere come ho ucciso quei babbani?
Harry
strinse i pugni, le nocche divennero bianche, e per poco Voldemort non
lo prese
in giro per quella reazione esagerata. Riuscì a trattenersi,
ma mantenne un
sorrisetto ironico, senza allegria, sul volto.
-
Hai ucciso quei babbani perché ti ricordavano la tua vita
all’orfanotrofio e
perché eri arrabbiato con tuo padre per aver lasciato tua
madre. Non intendo
perdonarti, ma posso capire la tua rabbia. E no, non
succederà perché
ovviamente ti ridaremo l’aspetto che hai mascherato
così bene, Tom Riddle.
Tom
sussultò, di nuovo. Piegò la testa sotto
l’odio e l’orrore che quel nome gli
risvegliavano ogni volta.
-
Vuoi imprigionarmi nel mio corpo, senza magia, e vuoi essere colui che
imprigionerà la mia magia, così nessuno ti
potrà uccidere per questa scelta
visto che un omicidio volontario risveglierebbe il mio potenziale
magico o mi
ucciderebbe a seconda dei casi, o sbaglio?
Harry
sussultò e sbatté un paio di volte di troppo gli
occhi, poi annuì. Il ragazzino
non si aspettava che conoscesse la procedura, tipico; tutti si
scordavano che
oltre alla Magia Oscura aveva studiato tutti
i tipi di magia. L’ironia insita nell’incantesimo
era straziante, visto che se
l’avesse ucciso lui o avrebbe ordinato a qualcuno di
ucciderlo, sarebbe morto a
sua volta.
-
Vuoi incarcerarmi in un altro tipo di prigione, che ha sbarre
invisibili. Ne
sei cosciente, Potter?
Sputò
il suo nome come se fosse un insulto, ma il ragazzino ignorò
la sua rabbia.
-
Lo so, la cosa non entusiasma nemmeno me, ma farò in modo
che nessuno sappia chi
e dove sei, a parte me, il professor Piton e pochissimi altri.
-
Oh giusto, il traditore. Perché non infilare anche un
coltello nella piaga?
-
Come se tu non lo stessi facendo! Credi che sia facile, per me?
– urlò, facendo
uscire la rabbia che probabilmente aveva trattenuto fino a quel momento.
-
Certo. Sarai un Salvatore ancora più speciale. Il carceriere
di Voldemort...
Harry
diede un pugno alle sbarre.
-
Non sono contento di come sono andate le cose, ho amici, Hermione, Ron
e Ginny
soprattutto mi sono vicini, ma nessuno capisce sul serio quello che sto
provando, il mio stesso orrore nel toglierti la magia invece di
ucciderti,
persino parlare con Draco è complicato perché
capisce fino a un certo punto. Tu
sei l’unico che sa quanto
sia
difficile avere tutto contro... E sono disgustato da questa cosa.
Voldemort
alzò un sopracciglio.
-
Da quando chiami Mafoy junior col suo nome?
-
Da quando ho parlato in sua difesa per la morte di Silente.
-
Interessante... Cerchi di salvare proprio tutti, Harry? E non hai una
persona
accanto che ti sostenga? Di sicuro ci sono un sacco di persone che
vorrebbero
avere una relazione con te e sarebbero disposte a tutto per il
Salvatore.
Il
ragazzo lo guardò per qualche istante, poi
scoppiò a ridere.
-
Non vedo cosa ci sia di così divertente.
Harry
ci mise ancora qualche secondo a calmare le risate, poi lo
fissò.
-
Se qualcuno mi avesse detto che dopo la guerra avrei parlato con
Voldemort
delle mie relazioni amorose, l’avrei preso per pazzo.
Suo
malgrado, Tom si lasciò scappare un sorrisetto.
-
Non ho molto altro da fare, prima di essere ucciso, Baciato o altro,
visto che
mi stordiscono ogni ora, come ben saprai...
Harry
si sedette nuovamente e, ridacchiando ancora un po’,
parlò nuovamente.
-
Verrò domani per farti sapere quello che hanno deciso.
-
Sappiamo entrambi cosa faranno, o mio carceriere –
sbuffò, ormai troppo incredulo
per mostrare ancora rabbia a quella conversazione. Forse il giorno dopo
si
sarebbe svegliato, avrebbe capito che era stato tutto un incubo e
avrebbe
trovato i suoi Mangiamorte ad aspettarlo...
Si
fece di nuovo attento quando il ragazzo sembrò essere sul
punto di parlare.
-
Non potrò mai perdonare Voldemort per ciò che ha
fatto, però posso provare a
capire Tom.
Voldemort
scoppiò a ridere.
-
La cosa non ha senso. Io sono entrambi.
-
Già, ma uno ha rinunciato alla propria umanità,
l’altro no.
-
Allora Voldemort ti manda a quel paese, Potter.
Harry
si alzò, con un sorriso accennato sulle labbra, e fece
sparire la sedia.
-
Ci vediamo domani, Tom.
Solo
quando Harry fu abbastanza lontano e nessuno avrebbe potuto
più sentirlo,
l’uomo mormorò guardandolo andare via.
-
E Tom ti ringrazia.
Allora, non ho ben capito da dove è uscita questa cosa, vista la poca voglia di scrivere che ho di recente e i moltissimi impegni, però dopo aver letto tanto storie su HP in cui la distinzione fra bene e male non era così netta come nel libro, mi è venuto in mente questa, che è tra l'altro la mia prima fanfic che scrivo sul fandom.
Ho un po' di cosette da precisare, se volete leggerle, sennò saltate direttamente il paragrafo, non mi arrabbierò: ho sintetizzato un paio di idee che avevo deciso di usare per una long, per questo alcune cose non sono del tutto spiegate, come il fatto che Harry non dica tutti i ricordi di Voldemort qui, visto che forse, e solo forse, ho una mezza idea di scriverla sul serio quella long.
Se qualcuno ha già avuto un'idea simile, chiedo scusa, ma il fandom di HP è immenso e non ho ancora letto qualcosa di simile...
Harry in questa fanfic ha ucciso anche l'Horcrux dentro di sé, ma ha mantenuto parte del potere di Voldemort lo stesso, e anche la stessa cicatrice visto che il mago è ancora vivo.
Il mio intento per questa fanfic era quello di ridare un po' di umanità a Voldemort, infatti sono consapevole che il grande Mago Oscuro sia OCC. Perché anche se ha fatto scelte sbagliatissime, penso che abbia anche avuto un'infanzia difficile. Infatti nella shot si alternano i nomi "Voldemort" e "Tom" anche per questa ragione, fino a che Voldemort comincia quasi a sparire nel processo, per tornare giusto alla fine. Harry non perdonerà MAI Voldemort per ciò che ha fatto, ma non se la sentiva di ucciderlo perché vuole che sconti la sua pena, e togliergli la magia dovrebbe essere anche peggio del Bacio, per lui.
Sul rapporto fra Harry e Draco: se vedere un accenno di slash, non è volontario; ma visto che ho letto alcune Draco/Harry molto carine di recente, mi piaceva il fatto di umanizzare un po' anche Draco, visto che negli ultimi due libri è meno "cattivo". Infatti nomino anche Ginny: teoricamente Harry sta insieme a Ginny, ma visto che non lo esplicita Voldemort cerca di punzecchiarlo. Capirò se ci vedrete un po' di slash, ma ripeto, non è del tutto mia intenzione. U.U Stavo anche scrivendo qualcosa sul dialogo fra quei due prima che Harry parlasse in difesa del biondo, ma non so se la finirò mai, né se la pubblicherò. XD
Prima di lasciarvi, vi lascio un quesito: chi ha capito chi è il serpente enorme? Penso tutti, ma giusto per essere sicura...
E adesso, vi saluto! Grazie di aver letto la One-shot. Alla prossima!