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Autore: grandR    02/11/2012    5 recensioni
“… eppure l’atteggiamento dell’elfo, le spalle dritte e tese, gli rammentavano come si era sentito lui quando aveva trovato l’uovo di Saphira.”
Du Fyrn Skulblaka.
Un giovane elfo trova un uovo di drago. Il suo nome è Eragon, e sarà il Primo Cavaliere.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il nemico






Se la terribile e sanguinosa guerra contro i draghi gli aveva insegnato qualcosa, era riconoscere le loro uova.
Quello che aveva davanti era lucido, di un bianco luminescente.
È un nemico.
Eragon non si azzardò a toccarlo: anni e anni di racconti sulla crudeltà dei draghi e sui loro poteri spaventosi gli erano tornati in mente, mettendolo immediatamente sulla difensiva.
È un nemico.
Certo, non poteva negare che una piccola, remota parte del suo cervello si fosse sempre interrogata su che cosa sarebbe successo se, anni orsono, quell’elfo non fosse stato così avventato da uccidere un drago. Forse oggi ci sarebbe stata la pace. Forse…
È un nemico.
Eragon si accigliò. Non aveva mai avuto il coraggio di esprimere a voce i suoi pensieri: si era limitato a chinare il capo innanzi alla saggezza e al sapere degli elfi. Gli elfi, la sua razza.
Fu percorso da un fremito di indecisione. Un’indecisione del tutto inspiegabile: era in corso una guerra feroce, avrebbe dovuto abbandonare quell’uovo a se stesso.
È un nemico.
Eppure…
Eragon, contro ogni ragione, era curioso. L’uovo era tanto pesante? Com’era al tatto? Che cosa avrebbe provato tenendolo in mano?
Affascinato, si chinò e accostò l’orecchio all’uovo: nessun rumore dall’interno. Forse gli altri draghi si erano accorti che era vuoto e lo avevano lasciato lì, nel nulla.
Era sorprendentemente freddo e leggero, quando lo raccolse.
È un nemico.
Giusto: vuoto o meno, l’uovo era un nemico. Eragon non si sarebbe dovuto nemmeno avvicinare!
Lo soppesò, poi fece per rimetterlo dove lo aveva trovato… ma qualcosa lo trattenne. Una sorta di richiamo proveniente dall’uovo stesso. Dal suo interno.
Un richiamo collegato allo squittio che aveva iniziato ad animare l’uovo, sommato al dondolare ormai costante che esso faceva nelle mani dell’elfo.
C’era un drago, dunque. L’uovo stava per schiudersi.
Turbato, quasi impaurito, Eragon lo riportò sulla roccia. Poi si allontanò rapidamente, nell’esatto istante in cui delle crepe iniziavano a formarsi sulla superficie levigata dell’uovo: era prossimo a schiudersi.
Che cosa ho fatto?
Inorridito, Eragon fece per voltarsi e correre via, lontano, nel riparo sicuro della sua gente.
Un avvenimento del genere non era ammissibile, immaginabile.
Non era possibile.
Dopo due soli passi, Eragon si bloccò di scatto. Qualcosa lo stava chiamando… o meglio, qualcuno.
Si voltò. Una piccola testa bianca spuntava dall’uovo e puntava esattamente verso di lui. Aveva intenzione di attaccarlo? La sua mente aveva già la risposta, ma lui, in quel momento, non volle accettarla.
Quello era un drago. Era un nemico.

… o no?





Note:
(la frase in corsivo dell'intro è tratta da Eldest)
Allora, allora. Sono piuttosto agitata: è la prima volta che scrivo sul Ciclo. Ho deciso di "inaugurare" la mia decisione scrivendo di uno dei personaggi che mi affascina di più, Eragon il Primo Cavaliere. Di lui sappiamo poco e niente, ma ho cercato di adattare le poche cose che si trovano nei libri a questa piccola flashfic.

Insomma, spero che non vi abbia fatto inorridire ^^
Ringrazio tutte le persone (quattro o cinque? Facciamo cinque, dài!) che hanno letto. A presto!

   
 
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