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Autore: Jepsen    02/11/2012    0 recensioni
Londra.
Città comune,dove mille storie si intrecciano da sole. E tra queste mille c'è quella di Jude,ventunenne col cuore spezzato,Stan ventiduenne dal cuore spezzato e Marco,fantasma dal cuore spezzato.
Nei prossimi capitoli.
"Se è vero che l'amore vero non esiste,perché viviamo ogni giorno con la speranza di trovarlo? Non possiamo rassegnarci e basta?"
"E a te chi dice che non esiste?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1.


Ora. Due anni in questo istante,in questo preciso minuto,due anni fa,il mio cuore si era fermato. No,non letteralmente. Avevo perso la persona a me più cara a soli 19 anni. E adesso?
Beh,adesso sono due anni e basta.
Avete presente quelle relazioni che iniziano così,senza preavviso? Quell'amore che inizia a sedici anni,e voi credete non finirà mai? Ma che poi alla fine,inevitabilmente,succede qualcosa che ti fa ricredere?
Non ho mai creduto alla storia del destino,pensavo fosse solo una delle tante cavolate che girano per la bocca delle persone. Ma quando ti ritrovi con il corpo freddo e pallido del tuo ragazzo in mano quando sei comodamente sdraiata a letto,forse un po' ci credi.
Quindi è vero? Dico il fatto che la nostra data della fine dei nostri giorni..è vera? Fa quasi paura.

Devi andare avanti.” “Puoi farcela.” “Non è la fine del mondo.”
Parole. Semplici e seccanti parole che dicevano tutti dopo la notizia della morte. Sono tutti bravi a parlare,mh?
Ed è così che mi ritrovo in un lurido bar di Londra,con indosso una tuta vecchia trent'anni e con i capelli con ancora la piega del cuscino. Ero uscita alle due di notte,senza avvisare nessuno,ed ero andata nel luogo del nostro primo incontro,in una stupida festa di fine anno scolastico. E avevo cominciato a bere pesantemente dopo le 3 e 05,esatto minuto del decesso.
Vita emozionante,eh?

Un..altro.” ero riuscita a dire,mentre appoggiamo stancamente la faccia al balcone,incurante di tutto e tutti.
E mentre stavo per prendere quel bicchiere,senza alzare comunque la testa,sentì qualcuno ridacchiare.
Oh si..lui c'era. C'era,era li e mi stava fissando divertito.

Ed ecco la ragazza forte del liceo che si ubriaca in squallidi posti di Londra..perché la cosa mi sembra così scontata?”
Mh..perché lo è?” dissi,mentre appoggiavo la testa al palmo della mano per osservarlo meglio.
Era sempre bello..sempre quei capelli ricci e quegli adorabili occhi marroni. “Mi manchi..” avevo sussurrato mentre osservavo come si allargava il suo sorriso..triste,ma pur sempre un sorriso.

Ok signorina,credo che sia il momento di andare a casa.” aveva detto qualcuno alle mie spalle,facendo scomparire Marco che fissava le mie quel qualcuno con uno sguardo che faceva al suo migliore amico quando mi doveva riportare a casa..ossia: “Attento a quello che fai.” e poi puff..una nuvola di fumo nel vento. Solo aria.
Ricordo solo di aver detto qualcosa di insensato,avevo mandato a quel paese la persona che era riuscito a mandarlo via e aver battuto malamente la testa nel bancone con fare stanco.

Portala via.” avevo anche sentito,se il mio orecchio bionico non mi inganna. Poi tutto scuro.

La prima volta che ero entrata in questo lurido pub ero con delle mie amiche a festeggiare la tanto attesa e sudata promozione al terzo anno. Ballavamo e ridevamo come tante ragazzine normali,cosa si potrebbe mai fare in un posto così?
Ricordo tutto come se fosse ieri,purtroppo. Avevo bevuto un po' troppo,ed era la mia prima volta e non avevo retto il tutto molto bene..come biasimarmi?
Dovevo buttare via tutto quello che avevo ingerito,ma nessuno delle mie amiche era propensa ad aiutarmi,così mi ero ritrovata a buttare l'anima in mezzo ad una strada,con un paio di persone che mi fissavano preoccupati. Poi non so come,qualcuno era venuto per tenermi i capelli e la fronte..sussurrava parole dolci,e massaggiava la schiena con cura,e ripensandoci si era anche seduto in strada con me accertandosi che fossi ancora viva.
Era stato come..come se in quel momento tutti gli altri se ne erano andati,come se ci fossimo solo noi e non altri venti persone che ci fissavano strani.
Nonostante la circostanza era tutto così perfetto. Indimenticabile.
Poi da li tutto era cambiato. No,non ci eravamo parlato subito dopo..a scuola erano volati sguardi,sorrisini e tutte quelle cose che solo due ragazzini potevano fare. Ero stata io a prendere parola per primo,facendo finta di sbattere contro lui.
Amore a prima vista? Forse.
Il mio primo fidanzatino..
E davvero credevo che non c'era più niente per me,avevo perso tutto.
I mesi dopo la sua scomparsa erano stati soffocanti. Mi mancava l'aria e non riuscivo a reagire,dicevo che era tutto frutto della mia immaginazione..oppure credevo fosse un suo scherzo.
Ma comunque,ho cercato di fare la ragazza forte,sorridevo..mangiavo e uscivo,non mi sono mai buttata giù anche se la tentazione era tanta.
Ho lasciato che il dolore venisse fuori solo in pochi giorni:
-Il suo compleanno,il nostro primo incontro,la nostra prima volta,la nostra prima rottura e...beh si,l'ultimo giorno.
Piccole cose ancora mi fanno tornare quel dolore insopportabile al petto. Erano passati due anni infondo..era troppo poco se paragonati ad altri quattro semplicemente perfetti.
Ma si dice che la vita ti riserva tante altre sorprese,e anche se credevo che dimenticarlo sarebbe stato del tutto impossibile qualcosa è cambiato,non so se in bene o in male..ma è cambiato comunque.

E mi ritrovavo così seduta in una macchina non mia,attraversando una strada che non portava a casa mia e con una persona che non era di mia conoscenza.
La principessa si è svegliata.” aveva ridacchiato,sentendo forse i miei borbottii.
Mentre cercavo di aprire del tutto gli occhi,un dolore lancinante alla testa mi colpì. “Ah.”

Questo è perché non si deve sbattere contro un bancone di un pub,sai?” ridacchiava ancora.
Perché già lo odiavo?

Chi sei?”
Mi guardò confuso,come se fossi una pazza,mentre alternava lo sguardo tra me e la strada. “Sono cambiato così tanto?” aveva poi aggiunto,fermandosi al semaforo rosso.
Lo guardai meglio quando si volto completamente verso di me,il volto non mi era del tutto sconosciuto..ma non riuscivo a capire. Quei capelli corti di lato non mi erano del tutto nuovi,quel nasino perfetto nemmeno e tanto meno quelle labbra schifosamente carnose e rosee.

Ok aiutami.” avevo supplicato.
Tre indizi:scuola,migliore amico,primo incontro.” aveva detto velocemente prendendo una strada che portava..al cimitero?
Poi come se tornassi indietro nel tempo,come se tutta la mia vita si ricapitolava in pochi secondi.
Bingo!

Sebastian..” sussurrai,e sentì il mio cuore stringersi.
Stan è meglio.” aveva risposto lui ridacchiando appena. Ricordavo anche il suo strano modo di farsi chiamare.
Non eri in Italia?”
Come vedi..non più.”
Quanto era scemo,il solito. Era il migliore amico di Marco ovviamente,era lui che gli aveva detto che c'era una ragazzina che stava vomitando l'anima facendo correre quest'ultimo da me,ed era stato lui a convincermi ad “arrivare addosso” per iniziare almeno una conversazione. “Così fai smettere quella sottospecie di rammollito a farsi film su di te..e no,non sono decisamente film d'amore.” aveva detto,prima di spingermi.

Come mai?” avevo chiesto,quando aveva fermato la macchina proprio davanti all'entrata del cimitero.
Così ora potrai piangere insieme a lui e non al pub.” aveva risposto con fare ovvio.
No..dico come mai non sei rimasto in Italia.” presi un respiro. “Marco diceva che era il vostro sogno andare a vivere fuori Londra.”
Hai detto bene..il nostro sogno. Senza di lui era inutile,è stato solo un anno soffocante.” disse semplicemente,senza nessun timbro di voce particolare. Ed uscì dalla macchina,per dirigersi verso Marco forse.
Gli mancava,era più che ovvio. A chi non mancava quel babbuino?

Ei attenta a come mi chiami,Jade.” sobbalzai,sentendo un'altra voce dal sedile posteriore.
Oh Dio. Sono ancora ubriaca.” mormorai portando le mani ai capelli. “Sto uscendo pazza.” aggiunsi poi,appoggiando la testa al sedile.
No,non lo sei. E a proposito..quando la finirai di spezzarti il fegato?” aggiunge ancora lui con una voce del tutto ironica.
Mi girai furiosa. “Quando la smetterai di torturarmi? Sei insopportabile. Che vuoi da me?”

Aiutarti,no? Non è quello che chiedi ogni notte prima di addormentarti?” disse dolce,avvicinandosi per accarezzarmi una guancia. Inutile dire che non sentì niente.
Che cosa sei..” mormorai,non facendo capire se era una domanda o un'affermazione.
Sinceramente non lo so,ma dicono che devo aiutarti. Non so in cosa o come ma..boh,dicono così.” disse per poi scomparire,lasciando che l'aria tornasse fredda..e lasciandomi ancora spaventata.
Che effetto strano che possono avere alcune bevande.
Poi uscì,lasciando che il vento scompigliasse ancora di più i miei capelli. Era inquietante,poche luci ad illuminare la strada e troppe tombe. Se fossimo in un film horror sarei già morta...appunto.
E lo trovai la,accanto a Stan..che osservava assorto in qualce suo strano pensiero la sua tomba. Era così triste..uno sperava di riuscire a vederlo per l'ultima volta,e l'altro cercava di farsi sentire muovendo la sua mano nella spalla. Mi sarei spaventata sicuramente se fossimo in circostanze diverse..ma in quel preciso istante riuscivo solo a vedere tutta la dolcezza del mondo. Riuscivo anche a vedere,con quella poca luce,lo sguardo perso dell'amico.
Era così strano..poteva una persona suscitare così tanta tristezza in altre centinaia? Era incredibile come Marco mancasse a tutti allo stesso modo,aveva quell'innata capacità di entrare nel cuore a tutti..chi più e chi meno.

Sai..sono sicuro che se fosse così mi prenderebbe mi chiamerebbe femminuccia.” Cominciò a parlare Stan,facendo fermare i miei pensieri e facendo bloccare Marco.
Ovvio amico,non perderei occasione.” annuì Marco facendomi ridacchiare.
Penso di no invece..” sussurrai mettendomi accanto a lui.
Non mi hai sentito? Ho detto di si.” continuò Marco.
Dici?” aggiunge Stan.
Dico. Credo che anche lui si sarebbe ritrovato con le lacrime davanti alla tua lapide.” risposi subito,guardando Marco.
Perle di saggezza.” disse Marco.
Se la metti su questo piano..beh allora sì.” disse invece Stan.
Era come parlare con due bambini. Uno sicuro di se,che non faceva passare nessuna emozione e comportandosi da re;e uno consapevole di essere piccolo e quindi comportandosi da tale..a tutti gli effetti.

Hai portato me al cimitero..oppure no?” chiesi,riflettendoci un po'.
Verità?”
No,te l'ho chiesto per sapere un'adorabile bugia.” dissi sarcastica io,causando una risata all'intruso.
Rawr.” aggiunse infatti,dopo.
Non volevo venire solo,tutto qui.” e si alzò,lasciando cadere un bracciale sopra la bara. “Non avevo il coraggio di venire solo,mi serviva un pretesto per venire e basta.” sospirò poi. “Ti aspetto in macchina.” Concluse,lasciando un'occhiata indifferente al nome scritto in nero su quel pezzo di marmo.
Lo guardai allontanarsi,per poi voltarmi verso Marco,che guardava con me la scena seduto sotto un albero con la schiena appoggiata al tronco con lo sguardo triste.
Forse non era sono Stan a sentire la mancanza di qualcuno.
Passavano i minuti..minuti in cui ci guardammo negli occhi,come per recuperare il tempo perso.
Era bello..bello bello bello da far male.
Era un dolore insopportabile,era passione,era tutto quello che si possa mai desiderare in un ragazzo.
Era semplicemente lui.
Feci per dire qualcosa ma mi bloccò.

Devi andare.”
Ci sarai anche domani?”
Si.”


                            Note finali

E tadà,ed eccoci alla fine di questa “introduzione”.
Benvenuti in questa
mia nuova e prima storiella.
Allora,prima di tutto..vorrei dire che sembra strana,ma poi prenderà una direzione diversa.
E' anche scritta male..ma non potevo scendere nel dettaglio direttamente al primo capitolo.
Spero vi piaccia..volevo farla un po' diversa dalle altre,immaginandomi così un'amore reale ma impossibile.
Come avrete potuto capire i protagonisti sono due più uno che non comparirà sempre..e cioè:
Stan,Jade e Marco.
Non so bene che dire perché infondo non c'è niente da dire.
Spero che seguiate questa storia,io dalla mia parte ci metterò tutto l'impegno possibile.

Adesso vi lascio e concludo ringraziando tutti coloro che hanno letto questo primo capitolo,sperando di ritrovarli anche nei prossimi.
Beh che dire,io vi lascio qua.
Alla prossima,si spera.
Buon proseguimento.

-Giulia.

  
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