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Autore: moonwolf    02/11/2012    4 recensioni
E se tutto fosse andato diversamente?
...se Amy e Rory fossero rimasti solo fidanzati?
...se Amy avesse dato alla luce un bambino invece di Melody?
...se da questo bambino dipendesse la sorte della civiltà dei Signori del Tempo?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 1, Doctor - 11, Nuovo personaggio, Rory Williams
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il piccolo Matthew

 
“Mi posso fidare?” la donna lo guardò alzando un sopracciglio,
“Si certo! Cosa vuoi che ci voglia? E’ solo un bambino!” le sorrise per tranquillizzarla.
“Ti sbagli! E’ il MIO bambino, quindi mi raccomando!”, l’uomo annuì.
Una nuova cosa che aveva scoperto degli umani, in particolar modo, delle mamme umane, era la loro iper protettività. Una cosa alquanto pericolosa dal suo punto di vista.
Nel suo pianeta era tutto diverso, le mamme si occupavano dei loro piccoli solo per un breve periodo. I bambini venivano poi portati in un istituto, per diventare dei veri e proprio signori del tempo. Non ricordava com’era sua madre, sapeva solo che aveva una voce dolce che riusciva sempre a tranquillizzarlo quando piangeva.
Uno singhiozzo lo riportò alla realtà. Si affacciò alla cameretta del bimbo, mentre un pianto disperato si scatenò dalla culla.
Iniziò ad avvicinarsi un po’ timoroso.
Sapeva farci con i bambini, conosceva anche il loro linguaggio, ma quello non era un bimbo qualunque, era il figlio di Amelia Pond!  Dalla culla una personcina lo guardava con occhi colmi di lacrime e lo sguardo curioso.
Rimase colpito dalla profondità di quello sguardo: gli occhioni verdi, tali e quali a quelli della madre, lo scrutavano fin dentro l’anima.
Lo prese tra le braccia facendolo dondolare, il piccolo smise subito di piangere iniziando a giocare con il cravattino dell’uomo.
“Ti piace? Eh lo so! I cravattini sono fighi! Sei intelligente lo sai? Molto intelligente! Proprio come la tua mamma!”, come a rispondere alle sue affermazioni, il bambino allungò la mano paffuta e la richiuse sul dito dell’uomo.
“Oh! Sei anche forte! Mi piaci piccoletto!...dovremo uscire io e te, ti mostrerò il mondo, lo spazio e il tempo! Ma non dirlo a tua madre, sai come sono le mamme! Iper protettive e non voglio essere definito un irresponsabile, Dio solo sa cosa potrebbe farmi quella donna! Quindi shh! Sarà il nostro piccolo segreto!”. Il bimbo gli fece un sorriso di approvazione, sbiascicando qualche suono incomprensibile che fece, però, ridere l’uomo di gusto.
“Ok allora è deciso, Disneyland stiamo arrivando!”.
 
“Ok allora: il biberon c’è, il latte in polvere pure, la carrozzina c’è….cosa ci manca?” il bimbo emise un versetto, “E’ vero! Come potrei dimenticare i pannolini!”.
Entrò nel Tardis con il bimbo in braccio e spingendo la carrozzina con la mano libera, iniziando a girovagare per le centinaia di stanze, alla ricerca di quella più adatta per ospitare un neonato.
Dopo minuti di ricerca si ritrovò di fronte ad una porta in legno,
“Legno, che strano…non mi ricordavo di avere una qualsiasi cosa fatta di legno”, aprì la porta mentre un odore familiare lo avvolse, riportandogli  alla mente il passato.
Il lampadario emise una luce fioca che illuminò i pochi, ma preziosi oggetti nella stanza.
Un piccolo armadio in legno addossato alla parete, un cassettone e, al centro della stanza, una piccola culla anch’essa in legno.
L’uomo si avvicinò a quest’ultima, iniziando ad ingoiare aria dall’emozione.
Una culla molto semplice, decorata con le iscrizione della sua civiltà e una giostrina musicale elettrica con le varie galassie e stelle. Con l’aiuto del cacciavite sonico fece partire la dolce melodia che l’aveva sempre accompagnato nelle notti della sua infanzia. Il bambino emise un gridolino.
“Ti piace? Questa era la mia culla” la voce gli morì in gola, gli veniva da piangere, ma commuoversi era così umano!
Vi ripose il piccolo delicatamente, iniziando a dondolarlo finché non si addormentò. Amy e Rory erano molto fortunati e ora, con quel piccolo dono dal cielo, una bellissima famiglia.
Lui non aveva mai avuto una famiglia, l’idea di stabilità e quotidianità gli dava la nausea, ma ultimamente sentiva che qualcosa gli mancava.
Sentiva il bisogno di andare più spesso a trovare i Pond, loro erano diventati il suo punto di riferimento e, cosa che non avrebbe mai ammesso, la sua famiglia.
C’era sempre stato per loro, aveva partecipato ad ogni occasione speciale.
Come la nascita del loro primo figlio, Matthew .
Ricordava bene quel giorno. Rory aveva il turno di notte e il Dottore era rimasto a dormire da loro per non lasciare sola Amy, che era agli sgoccioli della gravidanza.
I Pond avevano deciso di mettere a disposizione una camera della loro casa per i soggiorni del Dottore. Erano appena andati a dormire, ognuno nelle rispettive camere, quando Amy aveva iniziato ad urlare dicendo che le si erano rotte le acque.
Uno dei più brutti momenti della vita del Dottore, che si era fatto prendere dal panico non sapendo cosa fare. In quel occasione si era beccato una sberla da Amy, infuriata e sofferente. Si era calmato e l’aveva portata di corsa all’ospedale, sebbene non guidasse un veicolo terrestre da molto tempo.
L’aveva sostenuta durante tutto il parto, mentre Rory veniva soccorso dalle infermiere per i continui svenimenti. Le aveva tenuto la mano, mentre lo guardava terrorizzata sibilò con voce roca e affaticata “Dottore ho paura”.
Anche lui aveva paura, ma doveva essere forte, per Amy.
“Amelia Pond per una buona volta fai quello che ti è stato detto e spingi!” e così con un ultimo disperato sforzo era riuscita a dare alla luce un bellissimo bambino.
Quello stesso bambino che ora stava guardando dormire placidamente, con le manine strette a pugnetto e il visino corrucciato come quello della madre quando veniva contrariata.
Si ritrovò a sorridere, mentre usciva dalla stanza saltellando euforico.
Impostò il Tardis digitando Disneyland quattro anni nel futuro, per essere sicuro di trovarvi giostre nuove e divertenti.  
“Geronimooo!”, abbassò la leva e la vecchia cabina, con un rombo, partì.  




Angolo dell'autrice (ho sempre desiderato scriverlo *.*)


Innanzitutto Ciao caro lettore!, e grazie per aver deciso di leggere la mia storia, spero che continuerai a farlo! Ho deciso di stravolgere, per così dire, le cose perché devo dire di essere rimasta un po’ delusa dalla fine che hanno fatto Amy e Rory (soprattutto Amy u.u) . Comunque la pace non durerà per molto, grandi segreti si celano sul piccolo Matthew, quali saranno? Continua a leggere e lo saprai! ^_^
Ultima cosa: sarò sincera, non ero sicura di pubblicare questa storia, essendo la mia seconda ff non ero certa della sua qualità e non ne sono tutt’ora, apprezzerei perciò consigli da parte tua su come migliorare il mio stile di scrittura! 
 
   
 
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