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Autore: Ismene_    02/11/2012    2 recensioni
La vecchia generazione, l'unico grande amore di molti di noi.
I coniugi Evans, molto simili al Signore e alla Signora Bennet (P&P).
I fratelli Black.
I Malandrini.
Lily Evans, Mary McDonald e Emmeline Vance.
Severus Piton.
I professori di sempre.
Insomma, non c'è molto da dire. Leggete :P
Dalla storia:
...Sai cosa mi ha detto tuo padre? Proteggila James, proteggila perché lei non è una che chiede aiuto. È il mio compito Evans, che tu lo voglia o no” ammiccò alla fine. ]
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Mary MacDonald, Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prologo.
 

La stazione di King’s Cross aveva qualcosa di strano quella mattina di settembre. I binari erano al loro posto, così come anche il piccolo chioschetto dove i passeggeri potevano fermarsi per ristorarsi. Ma il tutto era avvolto come da una nebbia fitta, che non lasciava intravedere nulla in modo definito. Nulla tranne un ragazzino dai capelli scuri, spettinati come se non avessero mai conosciuto la spazzola e due buffi occhiali tondi, che lasciavano intravedere due grandi occhi marroni.
Il bambino stava salutando due figure su trent’anni, molto probabilmente i suoi genitori. Poi, spingendo un enorme carrello con un vari bauli, si diresse verso il binario nove, per poi fermarsi ad osservare qualcosa come incantato.
Poco lontano dal punto in cui si trovava si stava ripetendo la stessa scena di qualche minuto prima. Una bambina dai capelli rossi e due abbaglianti occhi verdi si allontanava dai suo genitori per dirigersi verso il binario.
I suoi occhi incontrarono quelli del bambino, e per un momento lunghissimo stettero a fissarsi.
Poi accadde qualcosa.
Una figura nera incappucciata, con una maschera simile al volto della morte, si avvicinò minacciosamente alla bambina. Il bambino dai capelli neri sembrò diventare adulto in quell’attimo e, sfoderando la bacchetta, si scagliò contro la figura incappucciata per difendere la bambina. Ma il Mangiamorte era notevolmente più forte e scagliò un lampo di luce verde contro il bambino. La scena rallentò come accade nei film polizieschi e lei potè solo sentire il bambino urlare “Lily, scappa”… prima che il lampo di luce verde lo colpisse.

 

* * *
 

Lily Evans si svegliò di soprassalto. Grondava di sudore dall’attaccatura dei capelli, aveva il fiato grosso ed un’espressione emblema della sorpresa e della sofferenza. Dove si trovava? Cosa sarebbe successo?
 In quello stesso momento iniziò a piovere. Piovere? Le urla di sua madre spiegarono tutto. L’allarme antincendio.
Era solo un sogno. O sarebbe meglio chiamarlo incubo?
La signora Evans non era mai stata un asso in cucina. Lei si occupava del suo lavoro, della cura della casa, del giardino. Lo chef era suo padre. Ma, quella mattina, Penelope Evans aveva deciso di fare una sorpresa a sua figlia, preparandole il pranzo al sacco in occasione del suo ultimo viaggio verso Hogwarts. Qualcosa però era andato storto, e Lily non osava immaginare di cosa si trattasse.
Subito dopo iniziò a suonare la sua sveglia e Geordie, la sua gatta, le saltò addosso per darle il buongiorno.
Oh si, quello era davvero un buongiorno.
Dimenticò il sogno, come spesso avviene. Il ricordo, nel dormiveglia, sembra essere nitido, e pensiamo che ricorderemo quelle avventure del nostro subconscio a lungo. Quindi lo mettiamo da parte per pensare alla nostra routine. Quando tuttavia cerchiamo di riafferrare quel ricordo, inesorabilmente ci sfugge.
Lily non mise da parte il sogno di sua volontà. Era come se la sua mente si rifiutasse di assimilare quello che aveva visto. Poi, il trambusto che aveva trovato al suo risveglio non aiutò di certo.

 

* * *

 

“Giorno ma’, giorno pa’” saluti sorridendo mentre entri in cucina. Il bagno caldo ha avuto un effetto benefico su di te, e la giornata sta recuperando in positivo.
“Lily tesoro, perdonami! Ho avuto qualche problema con il tuo pranzo, penso che sarai costretta a comprarlo sul treno” piagnucolò sua madre.
“Lils, Penelope mi ha impedito di entrare in cucina ad aiutarla. Ha sbarrato porte e finestre e mi ha mandato a comprare il gorgonzola” iniziò suo padre.
“Pa’ ma noi non mangiamo il gorgonzola. Tu e Tunia’ siete allergici”.
“È quello che le ho detto anch’io. Il fatto è che tua madre non sa mentire, e la prima cosa che le è venuta in mente per cacciarmi di casa era anche la meno plausibile” ma, dicendo ciò, guardò sua moglie con uno sguardo talmente carico di affetto che la donna riuscì appena a replicare:
“Oh Signor Evans, non avete alcuna pietà per i miei poveri nervi”.
“Ti sbagli mia cara. Ho profondo rispetto per i tuoi nervi. Sono miei cari amici da più di vent’anni”.
E, così dicendo, le cinse la vita e sfiorò le labbra di sua moglie con le sue.
I genitori di Lily erano due critici letterari. Nelle loro conversazioni potevi cogliere battute di romanzi di Jane Austen, come in questo caso, Wilde, Hemingway, Dostoevskj, Pasolini. Insomma, grandi autori della letteratura di grandi paesi. Lily era cresciuta con le perle dei grandi scrittori, al punto che spesso, come i suoi genitori, le usava senza accorgersene. Ma non sempre il suo interlocutore rispondeva sulla stessa lunghezza d’onda. Quello riusciva a farlo solo sua sorella.
“Petunia non c’è nemmeno oggi?” chiese Lily speranzosa.
Il silenzio inghiottì la cucina.
“Vedi tesoro… Petunia è ancora impegnata per quel lavoro in albergo… ti ho già detto che lavora alla reception, vero?” cercò di spiegarsi sua madre. Ma i suoi occhi dicevano altro a sua figlia.
“Passa molto tempo con quel Dursley…” aggiunse suo padre.
“Già… Netherfield Park purtroppo non è stato ancora affittato da un gentiluomo con una rendita di cinquemila sterline l’anno” cercò di sdrammatizzare sua moglie.
“Purtroppo… vado a finire di preparare i bagagli”.

 

* * *
 

 
Lily ovviamente aveva già preparato le valigie da circa una settimana. Semplicemente non voleva restare in cucina sotto l’occhio indagatore di sua madre e con suo padre che cercava in ogni modo di non far pesare la situazione. Amava i suoi genitori per questo, ma a breve avrebbe compiuto diciassette anni, non aveva più bisogno che le nascondessero la verità per non farla soffrire.
Petunia la odiava. Questo era un dato di fatto. L’estate scorsa era partita per un convegno sull’arredamento in Germania, che durò per tutta l’estate. L’ultimo Natale in famiglia lo aveva passato al suo quarto anno, ed era stato tutt’altro che un’allegra ricongiunzione. Da allora aveva iniziato a non tornare a case per le festività e passava parte dell’estate dalle sue amiche. Le mancavano i suoi genitori, le mancava la sua casa, le mancava sua sorella. Ma non voleva accrescere l’odio di Petunia nei suoi confronti.
Quell’estate l’aveva vista mentre tornava a casa. Lily era in taxi e sua sorella stava uscendo di casa. Ricordava soltanto lo sguardo carico di odio che le aveva lanciato nell’istante in cui i loro occhi si erano incrociati. Da allora non l’aveva più vista.

 

*  *  *
 

 
 
“Mi mancherete”.
“Hai preso tutte le tue cose? I soldi? Tutti i tuoi libri? Ah, che domanda sciocca. Hai la biblioteca tascabile che ti abbiamo regalato l’anno scorso? Geordie dov’è? Sicura di non volerla lasciare a casa? No, forse è meglio se la porti. Ti farà pensare a noi. Scrivici spesso, noi faremo altrettanto. Mi dispiace di non poterci essere al tuo compleanno…”
“Penny, smettila. Lily è la ragazza più responsabile che conosca. Poi quest’anno ha sotto il suo controllo tutta la scuola perché è… magoscuola, rescuola… Insomma Lily, come si dice?”
“Caposcuola papà” disse Lily sorridendo con dolcezza. Suo padre le sarebbe mancato più di ogni altra cosa.
“Stavo per dirlo. Mia piccola Lizzy*, ricorda, non pensare a fare l’eroe in ogni momento. Non è un anno normale. Continua a cercare di salvare vite come hai sempre fatto, ma sta attenta. Non nascondere la tua sofferenza a chi vuole condividerla con te. E vedi di procurarmi qualche libro dalla vostra biblioteca, non se ne accorgeranno mica?”.
Suo padre aveva le lacrime agli occhi anche se cercava di tirarle indietro. Sentiva in quel saluto la gravità di un addio e si era lasciato andare alla tenerezza. Aveva capito che le cose nel mondo magico erano cambiate, e avvertiva il pericolo incombente soprattutto per la sua Lily, ma anche per sua moglie. Penelope tuttavia era al suo fianco, avrebbe potuto proteggerla, ma Lily no.
Commossa, Lily si voltò per nascondere le lacrime e incontrò due grandi occhi marroni. Marroni, non ci aveva mai fatto caso. Avrebbe giurato che fossero un pochino lucidi.
 
Anche Potter la vide. Dopo aver ammirato la sua bellezza, mentre cercava di spiegarsi come facesse ad aumentare sempre di più, passò agli occhi, la parte che gli era più cara. E vide delle lacrime.
Senza pensarci si diresse verso di lei per salvarla. Da cosa? Dal mondo, da tutto.
Quando i loro sguardi si erano incrociati, nella mente di Lily era tornato vivido il ricordo del sogno.
Un brivido le percorse la schiena. Una voce nella sua testa urlava “James, scappa”.
Ma lui continuava ad avvicinarsi verso di lei, per salvarla come aveva fatto nel sogno.
Dal mondo, da tutto. A costo della vita.
 
 
* Il signor Evans, assai simile al Signor Bennet di Orgoglio e pregiudizio, vede in sua figlia ciò che il protagonista del libro vede in Elizabeth. Per l’affinità del carattere di sua figlia e quello dell’eroina vittoriana, nonché per la somiglianza dei loro nomi, in alcuni momenti particolari la chiama Lizzy.


 


Cantuccio Ismeniano.



Spero vi sia piaciuto!
Allora, alcune dritte sulla storia.
L'ambientazione, penso si capisca, è la Hogwarts dei Malandrini.
Il Pov di questo capitolo è Lily, ma non sarà così per tutta la storia. Ogni capitolo è narrato da un personaggio diverso, in modo da vedere la storia sotto varie angolazioni.
I protagonisti della long, ci tengo a chiarirlo, non sono soltanto Lily e James, come non sono l'unica coppia e come la storia non è incentrata soltanto sull'amore tra "coniugi".
Protagonista è l'amore in generale, in particolar modo quello fra amici, fra genitori e figli, fra animali e padroni, professori e allievi, studenti e Hogwarts etc.
Ma protagonista è anche l'odio, e non credo serva specificarlo.
Ci sarebbero tantissime cose da dire, ma le preciserò capitolo per capitolo.
Questa storia è davvero importante per me.
Parte dall'idea che ho avuto per la mia prima ff, che ricevette una sola recensione che non credo di poter definire critica. Mi buttò molto giù e il vecchio primo capitolo è stato riscritto tante di quelle volte. Poi mi sono detta di lasciar perdere la vecchia long per crearne una del tutto nuova. E eccola qui.
Spero vi sia piaciuto, ma è soltanto l'inizio.

Kalispera,
Ismene_
  
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