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Autore: FaithLehane    18/05/2007    4 recensioni
Questo racconto è ispirato alla mia storia con lui, il ragazzo che amo e che non potrò mai smettere di amare. E poi..a chi non piacerebbe vivere qualcosa di simile?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una lunga strada che conduce verso il mare.

L’asfalto, nero come la pece, splendente sotto la luce argentea della notte.

Ai lati della strada una lunga fila di salici, le loro fronde agitate dalla leggera brezza calda, fluttuano nel vento, lentamente, in un’atmosfera quasi surreale. Alcuni piccoli fiori colorati spuntano tra l’asfalto, stranamente non appassiti.

Un silenzio profondo, fastidioso, quasi più di un rumore improvviso che rompe la quiete di una calda notte d’estate. La luna, alta nel cielo, distende un velo luminoso sulle due figure che, passo dopo passo, si dirigono verso il mare.

Lui, occhi color cioccolato, caldo, denso appena fuso, capelli neri e lucenti, le mani infilate nelle tasche dei jeans consunti.

Lei, occhi verdi smeraldo, lunghi capelli corvini, mossi dalla brezza, le braccia incrociate sul morbido seno.

La ragazza, col naso in su, osserva le stelle, perdendosi nella tranquillità di quell’atmosfera.

Stanno in silenzio, quasi non accorgendosi l’uno dell’altra, separati da (poca) distanza, nonostante il ritmo lento e continuo, appena percettibile, del ragazzo e il suono dei tacchi della ragazza che risuonano dolcemente sull’asfalto.

Ora il mare è di fronte ai loro occhi. I loro sguardi si perdono, guardando un gruppo di gabbiano lontano, in mare aperto, fluttuare sull’acqua. Il ragazzo discende delle scale ripide, fino ad arrivare sulla sabbia, e le porge una mano per aiutarla a fare altrettanto.

Lei si affida a quell’appoggio, e arrivata ai piedi delle scale, sente i piccoli granelli di sabbia infiltrarsi nelle sue scarpe, li sente mentre le solleticano i piccoli piedi. Decide di togliere le scarpe, le posa, chinandosi, vicino alle scale e appoggia i piedi nella sabbia fresca. Sente la mano calda del ragazzo stringere la sua, mentre con passo sicuro la conduce lentamente più in là.

Accanto ad alcuni scogli, lì dove le onde del mare vanno a rifrangersi, per terra, sulla sabbia, una grande coperta rossa, sopra cui, sparsi, dei cuscini bianchi. Tutt’attorno, candele…candele ovunque.

Silenzio.

Solo il rumore delle onde del mare.

La ragazza si ferma, per un attimo, colpita. Volta lo sguardo sorpreso verso di lui, non abbandona quella sua stretta così rassicurante, si solleva leggermente, instabile, sulla punta delle dita dei piedi, avvicina le sue labbra carnose a quelle strette e morbide di lui. Si incontrano.

Un leggero tocco, una pressione più decisa, un vortice. Respiri agitati.

Le mani del ragazzo sono ferme sui suoi fianchi, a tratti le sfiorano la schiena, facendole provare una serie di brividi di piacere, vertebra dopo vertebra, inarrestabili.

Tenta di sospingerla dolcemente verso quell’angolino nascosto tra gli scogli.

All’inizio lei, restia a lasciarsi condurre così, riapre gli occhi mormorando un flebile rifiuto.

Ma quando alza gli occhi e li rivolge al viso angelico del ragazzo, e passa una mano tra i suoi capelli ribelli, scompigliandoli teneramente, è lei stessa ad indietreggiare invitandolo a sdraiarsi.

Appoggia la testa su uno dei cuscini, ne avverte la morbidezza, separa le gambe, arrossendo imbarazzata nonostante la semplicità di quel gesto, e lo invita su di lei.

Avverte il peso del loro corpo affondare nella sabbia, compressa sotto la coperta.

Baci, respiri agitati, mani che cercavo avide, esplorando la pelle, solleticandola, sollevando e abbassando i leggeri vestiti estivi.

Sospiri, sorrisi, carezze, lente, con decisione, con passione, sguardi.

Vestiti che scivolano via, uno dopo l’altro, corpi nudi che si sfiorano in attesa di un momento che sembra non arrivare mai.

Piccole gocce di sudore li fanno talvolta scivolare.

Il corpo atletico, snello, caldo di lei si muove timidamente, ma con una decisione che mai avrebbe immaginato, su di lui.

Poi finalmente…i respiri si fanno più agitati. Loro, due corpi inesperti, ma sicuri, persi in un vortice da cui non vogliono ritornare. I sospiri riempiono l’aria, soffocano il rumore delle onde del mare, soffocano mille pensieri.

Piccoli versetti di soddisfazione, di piacere.

Un unico ritmo, che li unisce e li trascina.

Avverte la voce calda, sensuale del ragazzo sussurrarle mille parole dolci all’orecchio, mille parole che mai avrebbe pensato che qualcuno avrebbe rivolto a lei.

Gli sorride, non può far altro, continua a sorridergli e a premere le sue labbra su quelle di lui.

Quei momenti..un’eternità. quanto era valsa la pena aspettare per quel momento?

Quando il ragazzo si sistema accanto a lei, la ragazza si sente privata del peso del suo corpo su di se. Si avvicina, accoccolandosi tra le sue braccia e nasconde il viso nell’incavo del suo collo.

I respiri lentamente tornano regolari ma il cuore…il cuore continua a battere all’impazzata.

Il seno morbido di lei è premuto sul petto di lui…e si sente sicura.

Sente il suo profumo invaderla. Sente il suo sapore.

-Grazie…-mormora, tremando.

Per tutta risposta lui continua ad accarezzarle dolcemente i capelli sciolti sul cuscino e la stringe di più a se. Lei si sposta, per poterlo guardare.

-Ti amo- si dicono contemporaneamente.

Ridono. Una risata dolce, quella di lei, felice, quella del ragazzo.

E non possono far altro che tornare a baciarsi.

PER SEMPRE.

  
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