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Autore: ashelia_96    02/11/2012    2 recensioni
"La perdita di Fred li aveva profondamente turbati, aveva lasciato una ferita che difficilmente si sarebbe rimarginata.
Ad un mese da quel fatidico giorno, nessuno dei Weasley poteva affermare che avessero superato la morte del figlio/fratello.
Ronald, il figlio maschio minore, sembrava averla presa male: vedere il fratello maggiore morire davanti ai propri occhi era un'immagine che, probabilmente, non avrebbe più dimenticato.
Nel giro di trenta giorni era cambiato, si era trasformato nell'ombra triste di quel ragazzo maldestro che tutti conoscevano. L'umore del giovane Weasley preoccupava tutte le persone a lui care, specialmente ad una: Hermione Granger, contrariamente a ciò che si pensa, era molto legata a quel ragazzo con i capelli fulvi e le lentiggini sparse sul viso. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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2 Giugno 1998, La Tana. 





E fu così: tutto ad un tratto, la guerra che aveva portato così tanto terrore nel cuore di maghi e streghe di tutte le età, era finalmente finita. Lord Voldemort, il Signore Oscuro, era finalmente morto e, questa volta, per sempre.  
Per le strade di tutto il Regno Unito , proprio come 17 anni prima, si festeggiava la rinnovata pace. La comunità magica era in completo giubilo, tutto grazie al Bambino-che-è-Sopravvissuto, Harry Potter. 
Fu grazie a lui e ai suoi migliori amici  - Ronald Weasley ed Hermione Granger- che , da quel momento in poi, Mezzosangue, Nati Babbani e i Babbani stessi potessero tirare un respiro di sollievo. 
Purtroppo però, ogni cosa aveva il suo prezzo, e i Weasley questo lo sapevano bene: la perdita di Fred li aveva profondamente turbati, aveva lasciato una ferita che difficilmente si sarebbe rimarginata. 
Ad un mese da quel fatidico giorno, nessuno dei Weasley poteva affermare che avessero superato la morte del figlio/fratello. 
Ronald, il figlio maschio minore,  sembrava averla presa male: vedere il fratello maggiore morire davanti ai propri occhi era un'immagine che, probabilmente, non avrebbe più dimenticato. 
Nel giro di trenta giorni era cambiato, si era trasformato nell'ombra triste di quel ragazzo maldestro che tutti conoscevano. L'umore del giovane Weasley preoccupava tutte le persone  a lui care, specialmente ad una: Hermione Granger, contrariamente a ciò che si pensa,  era molto legata a quel ragazzo con i capelli fulvi e le lentiggini sparse sul viso. 
Del bacio che si erano dati non ne avevano più parlato; era stato accantonato da tutti quei brutti eventi. 

 




Quel due Giugno, durante una delle prime giornate estive afose, la giovane ex-Grifondoro decise di prendere la situazione in mano. Non aveva più intenzione di vedere Ronald autocommiserarsi per ciò che era successo; era accaduto e basta, non doveva addossarsi tutte le colpe. 
Da quel che sapeva, Ron aveva preso l'abitudine di passare tutto il tempo che aveva a disposizione  al laghetto vicino la proprietà dei Weasley. Nessuno era a conoscenza del motivo per cui il giovane mago stesse tutto il giorno sulle sponde di quel piccolo lago, nemmeno i suoi due migliori amici. 
Dunque, decisa a far riprendere il ragazzo una volta per tutte, si diresse verso quel piccolo specchio d'acqua . Vi arrivò in pochi minuti - infatti, la Tana era situata ad un centinaio di metri da esso-  ma, poiché l'aria in quel giorno era più calda del solito, dovette fermarsi un attimo per raccogliere i capelli in una coda lenta. 
Come aveva previsto, Ronald stava all'in piedi mentre lanciava dei sassi facendoli rimbalzare più volte a pelo d'acqua. Si avvicinò lentamente a lui, cercando di non far troppo rumore, ma, proprio quando stava per arrivare, la voce del rosso la fermò:
" Va' via, Hermione," disse la voce del ragazzo davanti a lui.
"C-come hai fatto a....?" Non riuscì a finire la frase; il rosso l'aveva preceduta. 
" Beh, la prossima volta , se eviti di rompere qualche piccolo rametto qua e là, forse riuscirai a non farti scoprire. "
La ragazza non poté fare a meno di arrossire; pareva quasi che si fossero inverititi i ruoli: lei quella maldestra, e lui quello serio. Ora che lo guardava meglio, Hermione notò moltissime cose: si era fatto leggermente più magro, i capelli rossi erano come spenti , senza vita e, sopratutto, dei piccoli cerchi scuri si trovavano sotto quei occhi azzurro-mare. Le si formò un groppo in gola vedendo quella scena straziante; cosa poteva fare per farlo stare meglio? Decise di non pensare ulteriormente qualcosa di efficace: più ci pensava e più non avrebbe trovato una risposta.
Si chinò leggermente, fino a che poté raccogliere una pietra piatta da terra.
"M'insegni a lanciare le pietre in quella maniera? Non sono mai riuscita a farne rimbalzare una per più di due volte. " Quella domanda  colpì non solo lei, ma anche il giovane Weasley.  
Il rosso la stava guardando come se avesse appena visto il nuovo modello della Firebolt: occhi e bocca erano spalancati per la sorpresa che gli suscitarono quelle parole. Deglutì rumorosamente, schiarendosi poi la voce:
"S-scusa, che hai detto? " Il tono di voce era leggermente incerto; credeva di non aver capito bene. 
"Sì, hai capito benissimo, Ronald. Potresti insegnarmi, per favore?" Chiese la riccia, inclinando leggermente la testa di lato, un piccolo sorrisetto spuntò sulle sue labbra. 
Ronald, ancora molto sorpreso da quella proposta , le si avvicinò piano, sfiorando poi la mano in cui vi era racchiusa quella piccola pietra. Istantaneamente, le guance di entrambi i ragazzi s'imporporarono leggermente. Ron si avvicinò ancora di più verso di lei: ormai la schiena di lei toccava il torace di lui; la bocca di lui era vicina all'orecchio di lei.
"Allora, è semplice. Basta piegare le ginocchia e tirare la pietra come se fosse un frisbee Zannuto." Hermione ridacchiò per l'esempio stupido, ma tentò lo stesso: nulla, il sasso affondò subito. Nessuno però disse nulla, la loro vicinanza fece aumentare il battito dei loro cuori in men che non si dica; sembravano veramente due scolaretti alle prime cotte. 
Solo qualche minuto dopo, Ron decise d'interrompere il silenzio che si era venuto a creare- voleva semplicemente rompere quel momento d'imbarazzo.
".......Guarirà con il passare del tempo, vero?"
La voce rotta del ragazzo, convinse Hermione a girarsi verso di lui: i loro visi erano di nuovo vicinissimi, proprio come la prima volta che si erano baciati -ricordava perfettamente quel momento- l'unica differenza era che Ron aveva gli occhi leggermente lucidi. Sospirò pesantemente, cercando di trovare le parole più adatte:
"Ron -disse- non se ne andrà mai, ma non credo che Fred," piccola pausa," voglia che tu stia in queste condizioni! So che una specie di frana ti sia crollata addosso, ma non sei più tu! Non sei più il ragazzo che mi ha baciata!"
A quell'ultima affermazione, Hermione arrossì leggermente. Tuttavia, le parve che l'ex-Grifone avesse abbozzato un sorriso.
"Tornerai ad Hogwarts, vero?" Fu quella la breve risposta da parte di Ron. 
"Sì, torn-..."
"Bene, ti aspetterò. Voglio un mucchio di lettere, mi raccomando. " Disse il rosso sorridendo -finalmente-  apertamente. 
"Sicuro! Parola di Hermione Gran-.." Per l'ennesima volta, Hermione fu interrotta. Ora però erano le labbra di Ron che, dolcemente, avevano bloccato sul nascere quelle parole. Quel bacio era completamente diverso dal primo: era più calmo , più dolce, come se da lì ad un periodo indeterminato, ve ne sarebbero stati tanti altri. Da quel momento in poi, nessuno dei due ebbe più paura; erano insieme, ormai, e nessuno -nemmeno quando il mondo sembrasse franare su di loro-  avrebbe potuto separarli. 
 
The End. 
 

N.D.A.
 Prima Fan fiction pubblicata qui, spero che possiate apprezzarla come l'apprezzo io. Fatemi sapere!  
-Ash.


  
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